Una riflessione a proposito del card. Burke – di Faramir

di Faramir

 

Marcia per la vita- movimenti anti abortistiCi sarebbe un metodo infallibile affinché quanto accaduto al card. Burke non si ripetesse più nella Chiesa odierna. Basterebbe che altri cardinali avessero il suo stesso sensus fidei e il suo coraggio e si ricordassero che la Verità viene prima di ogni interesse o timore personale. A questo punto basterebbe che un altro ribadisse le verità difese dal card. Burke. Poi un terzo. Poi un quarto. Poi un quinto. Poi un sesto. Poi un settimo. E così via, fino a un numero tale per il quale non sarebbe possibile destituire più nessuno.

In tal maniera, sulla scia della scena finale di quel film assolutamente sovversivo e rivoluzionario che fu “L’attimo fuggente”, prendendo esempio dai nemici della Chiesa, i nostri cardinali non solo acquisirebbero agli occhi di Dio e dei fedeli il merito di fare ciò per cui sono stati fatti cardinali, vale a dire difendere la verità fino al sangue se necessario (e non è questo il caso, ovviamente), ma farebbero capire che il vento non soffia sempre dalla parte sbagliata, e che lo Spirito Santo ha ancora fedeli pronti ad alzarsi in piedi e dire: “Non possumus”.

E a questo punto passerebbero come foglie al vento molte delle fantasie di sovversione e rivoluzione che oggi imperversano nella Chiesa.

In questi giorni, il card. Caffarra, condannando il “matrimonio” omosessuale, ha iniziato. Aspettiamo con ansia che lo seguano altre decine di cardinali. A partire dagli italiani, che hanno sempre agli occhi di Dio la maggiore responsabilità, anzitutto per il fatto stesso di essere italiani.
(M.V.)

4 commenti su “Una riflessione a proposito del card. Burke – di Faramir”

  1. “Basterebbe che altri cardinali avessero il suo stesso sensus fidei e il suo coraggio e si ricordassero che la Verità viene prima di ogni interesse o timore personale. A questo punto basterebbe che un altro ribadisse le verità difese dal card. Burke. Poi un terzo. Poi un quarto. Poi un quinto. Poi un sesto. Poi un settimo. E così via, fino a un numero tale per il quale non sarebbe possibile destituire più nessuno”.

    Ammesso che il resto dei Cardinali abbia le medesime idee del Cardinale Burke…

  2. Dovrebbero restituire le berrette cardinalizie assolutamente immeritate e scendere dai loro piedistalli.
    Il silenzio assordante di tanti cardinali e vescovi in questi momenti difficili per tanti, evidenzia una chiesa spenta, sporca e malata che non è la Chiesa di Cristo. Così noi ora siamo pecore senza pastori: la storia si ripete: Vieni Signore, vieni presto!

  3. Cesaremaria Glori

    I cardinali sono uomini e mi pare estremamente improbabile che avvenga quel che Faramir auspica. Anche nell’epoca delle persecuzioni i martiri furono una minoranza esigua e, fatte le debite proporzioni al non rilevante numero di cardinali, non arriveremmo a completare le dita di una sola mano. Occorre essere realisti da buoni cattolici, ma quel che è impossibile all’uomo non lo è a Dio.

  4. Ariel S. Levi di Gualdo

    Scrive il nostro caro Faramir:

    “Basterebbe che altri cardinali avessero il suo stesso sensus fidei e il suo coraggio e si ricordassero che la Verità viene prima di ogni interesse o timore personale. A questo punto basterebbe che un altro ribadisse le verità difese dal card. Burke. Poi un terzo. Poi un quarto. Poi un quinto. Poi un sesto. Poi un settimo. E così via, fino a un numero tale per il quale non sarebbe possibile destituire più nessuno”.

    Risponde in tono poco ecclesiastico ma proprio per questo molto ecclesiale il sottoscritto pretaccio toscano, imponendosi come tale prudenziali censure al linguaggio boccaccesco che sarebbe tentato di tirar fuori a mo di tosco “santo rosario”, colorendo il suo commento con lemmi tali da far impallidire un camionista emiliano che tutti i giorni fa la spola tra Bologna e Reggio Emilia e che a confronto di tal prete si sentirebbe una vera e propria educanda testè dimessa dal collegio delle dame svizzere:

    Se ben capisco tu stai auspicando (giustamente, che Dio ti benedica!) che un collegio cardinalizio formato da alcuni dei peggiori elementi giunti alla porpora negli ultimi anni di vita del Beato Pontefice Giovanni Paolo II distrutto dalla malattia, quando a far le nomine eran tutti fuorché il Santo Padre; o giunti alla porpora durante gli otto anni di pontificato di Benedetto XVI, caratterizzati da uno splendido e indimenticabile magistero ma al tempo stesso da una debolezza estrema di governo che ha prodotto ciò a cui abbiamo assistito … ebbene tu auspichi che d’improvviso, certi soggetti, tirino fuori i virili attributi di un Sant’Atanasio di Alessandria Vescovo e Dottore della Chiesa?
    Il Vescovo Atanasio non ebbe esitazioni di sorta e quando i vescovi ariani lo sconfessarono e lo fecero allontanare da Alessandria, rispondendo a tutti loro disse: “Voi avete le chiese, io ho la fede nella verità”.
    Ora, siccome nelle chiese intese come struttura ecclesiastica-clericale c’è il potere, mentre nel sensus fidei ecclesiale-cristologico c’è da sempre e oggi più che mai la corona di spine e la croce, tu capisci bene quale sarà l’agire o meglio il non agire di questi attuali eminentissimi signori, per non parlare dei prossimi, quelli che usciranno dal concistoro del febbraio 2014, perché li si che si potrebbe rischiare di fare concorrenza al carnevale di Rjo de Janeiro …

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