di Marco Tosatti  (su La Stampa del 26-09-2014)

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zzvscvsdIl vescovo Rogello di Ciudad Del Este, vittima della singolarmente brutale, dura e improvvisa decapitazione, non ci sta, e scrive al cardinale prefetto della Congregazione per i Vescovi, il canadese Ouellet, una lettera pepata.

Nel frattempo sul sito della diocesi appare una risposta in cui si ribatte punto per punto alle accuse avanzate dalla rapida visita apostolica di Santos Abril Y Castello, uno dei personaggi di fiducia di papa Bergoglio a Roma.

Mette in rilievo le irregolarità – anche formali – di un’operazione che ha profumo ideologico. “Come figlio obbediente della Chiesa accetto senza dubbio questa decisione anche se la considero infondata e arbitraria, e di cui il Papa dovrà rendere conto a Dio, più che a me”, scrive il vescovo, ribadendo che “a parte i molti errori umani che posso avere commesso, e per i quali sin da ora chiedo perdono a Dio e quanti possano aver sofferto, affermo una volta di più a coloro che mi vogliono ascoltare che la sostanza del caso è stata un’opposizione e una persecuzione ideologica”. Rogello era l’unico vescovo “conservatore” del Paraguay, e la sua diocesi aveva più seminaristi di tutte le altre messe insieme.

E continua: “Il vero problema della Chiesa in Uruguay è la crisi della fede e di vita e morale che una cattiva formazione del clero ha continuato a perpetuare, insieme alla negligenza dei Pastori”. Al vescovo Rogello non è mai stato fatto vedere il testo nato dalla Visita apostolica; ma dice, se “si pensa che il problema della Chiesa in Paraguay è un problema di sacrestia che si risolva cambiando il sacrestano, ci si sbaglierebbe profondamente e tragicamente”.

La mancanza di una comunicazione sui risultati dellla Visita apostolica ha fatto sì che il vescovo non abbi potuto rispondere debitamente. “A dispetto di tanti discorsi sul dialogo, la misericordia, l’apertura, la decentralizzazione e rispetto per l’autorità delle Chiese locali, non ho avuto neanche l’opportunità di parlare con il Papa Francesco, né il modo di chiarirgli dubbi o preoccupazioni. Di conseguenza non ho potuto ricevere nessuna correzionepaterna – o fraterna, come si vuole – da parte sua”. E conclude: “Un tal modo di procedere senza formalità, in maniera indefinita e improvvisa, non sembra molto giusta, non da luogo a una legittima difesa né alla correzione adeguata di possibili errori. Ho solo ricevuto pressioni affinché rinunciassi”. Il vescovo Rogello è a Roma da vari giorni, chiedendo, inutilmente, di poter parlare con il Papa.

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fonte: Corrispondenza Romana

18 commenti su “Un vescovo accusa il Papa – di Marco Tosatti”

  1. “Rogello era l’unico vescovo “conservatore” del Paraguay, e la sua diocesi aveva più seminaristi di tutte le altre messe insieme”….ergo, a qualcuno non piacciono i conservatori.

  2. Papa Bergoglio parla con chi vuole lui e con chi gli fa più comodo, e quindi per far notare a tutti, e grazie ai complici media, quanto sia falsamente misericordioso. Un papa decisamente esibizionista che già il giorno seguente alla sua elezione benedisse la casta dei giornalisti elogiando il loro lavoro. Questi sono fatti: e ormai è chiaro tutto; non esistono più dubbi sua sua falsa misericordia. Il peggior pontefice che ci potesse capitare.

    1. Ci sarà mai qualcuno che, fuori dai denti, avrà il coraggio di esprimere questi pensieri al di fuori di questo blog? Chi ci ha provato è stato immediatamente punito, destituito, censurato, boicottato o licenziato! Il signor Bergoglio non tollera la minima critica alla sua persona: si vendica, subito, senza pietà! Lo avete visto quanto è cattivo il suo sguardo quando non fa il ridanciano con il pollice alla Fonzie o si mette quei copricapi tribali o il naso da clown?!

  3. Niente di più facile, chieda l’intercessione di Sua Eminenza Eugenio Scalfari oppure che so di suor Violetta(cantante argentina alla partita della pace, quella del “and no religion too”…), di quel Sant’uomo di Maradona o ancora dell’illibato frate Buffon. Senza scordarsi del guru di Bose, l’asceta Bianchi o del serafico don Ciotti. Come vede la lista di futuri santi della nuova chiesa della misercordina cui votarsi sono talmente tanti che c’è l’imbarazzo della scelta!

  4. Domani a Madrid il successore di San Josemarìa Escrivà alla guida dell’Opus Dei, mons. del Portillo (1914-1994), sarà proclamato Beato.
    “Gaudet Mater Ecclesia” ? Certo. E nello stesso preciso momento l’Opera, che ha sottolineato, nei mesi scorsi, la sacramentalità del Matrimonio, viene colpita: questo Vescovo è un Argentino membro dell’Opera, e non è stato neppure “spinto alle dimissioni”, bensì cacciato

    1. Caro Raffaele, in questi tempi è pericolosissimo difendere la sacramentalità e l’indissolubilità del Matrimonio!
      Il Cardinale Pell considera giustamente questa questione percepita come un SIMBOLO sia dai difensori sia dagli avversarii della tradizione cattolica. Si tratta di «un trofeo nella battaglia tra ciò che resta della cristianità in Europa e un neopaganesimo aggressivo. Tutti gli avversarii del cristianesimo vogliono che la Chiesa capitoli su questo argomento».
      Secondo quanto dichiarato dallo stesso Kasper la posizione di Bergoglio è chiarissima «Nessuno dei miei confratelli cardinali ha mai parlato con me. Io, invece, due volte con il Santo Padre. Ho concordato tutto con lui. Era d’accordo. Cosa può fare un cardinale, che non essere con il Papa?… Loro sanno che non ho fatto da me queste cose. Ho concordato con il Papa, ho parlato due volte con lui. Si è mostrato contento.»

  5. Giorgio Rapanelli

    Se nulla ha da nascondere, è giusto che si difenda. E che chieda spiegazioni al Papa. Che – è bene ricordarlo – è solo un vescovo eletto da cardinali, su cui lo Spirito Santo aleggia. Sempre che il Papa lo voglia ascoltare, invece di ascoltare la sua mente “razionale” e spesso “inconscia”. Non dimentico che abbiamo avuto Papi razionali e Papi irrazionali come il Borgia. Capisco la voglia di “svecchiare” rottamando, ma non si esageri. Cosa ha la Messa in latino che non va? Quando lasciai la Chiesa la Messa era in latino e i sacerdoti erano un punto di riferimento. Poi, da giovane, ci fu un notissimo uomo di chiesa che mi consigliò di entrare le PCI. Mi è servito per sapere che oggi quei nemici di Cristo esistono ancora, camuffati nei partiti delle Sinistra e in Vaticano. Ciò che auguro è di avere santi vescovi e santi preti, pronti a soffrire per non fare prostituire il clero al materialismo camuffato da amore solidale.

  6. Come congratularsi con voi? Siete davvero avanti … Leggo, infatti, che oggi 27 settembre 2014 pubblicate poche righe di Tosatti che la Stampa pubblicherà il 29 ( lunedì, tra due giorni !).
    Se fosse possibile fare lo stesso coi numeri del SuperEnlotto!

  7. Il Vescovo cacciato (per difetto di “sentire cum Ecclesia” nel Paraguay – lo dice lui nel sito della Diocesi
    http://diocesiscde.info/index.php?option=com_content&view=article&id=3861&Itemid=835 )

    è stato più che chiaro:

    1- “Tu sei il Papa… non vorrei essere al tuo posto al Giudizio Divino”
    2- “Ho pienamente ragione io, pur non indenne da errori umani, e sono stato cacciato per motivi ideologici”

    Mostra i frutti del lavoro svolto con una bellissima grafica (complimenti al disegnatore!); fra gli altri, rivendica le tre Marce per la Vita svoltesi in Diocesi quest’anno.
    E vorrebbe restare Vescovo??

    Risposta ammirevole: non scismatica, non disperata, non irrazionale. Muchìsimas gracias !

    1. Tre marce per la vita in un solo anno e viene cacciato? E senza neanche una spiegazione o un incontro chiarificatore dopo che si telefona pure a Pannella?
      Anch’io, senza falsa misericordia, grido: VERGOGNA!

  8. Chissà quanto saranno contenti abortisti, gay e associazioni LGBTXYZ del Paraguay, sicuramente si aspetteranno che il posto del Vescovo Rogello venga assegnato ad un relativista che partecipi ad eventuali GAY PRIDE o che magari li organizzi lui, a suon di mesericordina e di “chi sono io per giudicare…”: la cosa più tragica è che potrebbero essere accontentati!

  9. Quando si deve parlare di verità eterne non vogliono ascoltare, invece quando ci dicono delle eresie dobbiamo accettarle, ma come dicono che c’e’ libertà per tutti, ma per noi non c’e’ la liberta’ di parlare dei precetti divini, e di metterli in pratica, mentre noi dobbiamo accettare le loro eresie, che vanno contro le verita’ rivelate da nostro Signore Gesu’, ma come c’e’ la misericordia per tutti, ma per i Francescani e tutti gli altri che portavano avanti un un cammino ascetico di fede, non c’e’ la misericordia, hanno ribaltato la chiesa, e con questi atti continuano a perseguitarla e ha ribaltarla, ma come figlio della chiesa secondo me, non doveva accettare, questa decisione infondata, si e’ vero che il Papa dovrà rispondere alla divinita’ ma ne dovra’ rispondere anche il vescovo, che accetta di portare avanti questa decisione che lui ritiene infondata, prima per rimanere nella verità, e per non portare avanti le eresie nella chiesa, si facevano martirizzare…

    1. La libertà, per loro, è solo quella di essere d’accordo con loro, altrimenti c’è l’ostracismo, la derisione, l’additamento al pubblico disprezzo, un odio ancestrale per tutto ciò che sa di Tradizione e per coloro che la professano, difendono e seguono. Lo si vede tanto chiaramente con questa misure draconiane, staliniane, giacobine. Ma stiano attenti, lorsignori: chi di spada ferisce… potrebbero arrivare i musulmani integralisti, e vallo a dire a loro che ci vuoi dialogare, non credo li ascolterebbero. Triste ecumenismo quello di preti cattolici che perseguitano i loro confratelli nella fede: non sono parole mie, ma di San JoseMaria de Escrivà.Spero che il nostro beneamato Vdr se le ricordi, o che qualcuno, coraggiosamente, glie le faccia presenti. Pace e bene a tutti.

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