di Pucci Cipriani
pericolosissima arma in uso tra gli ultrà cattolici
Sono ancora fumanti i roghi delle macerie delle chiese in Sudan, in Egitto, in
Iraq (dove i cristiani sono diminuiti del cinquanta per cento); sono ancora
vivi i gridi di dolore dei cristiani torturati e condannati nei Paesi Arabi, in
primis nell’Arabia Saudita. Sì, in molti paesi arabi e africani è in atto una
vera e propria “pulizia etnica” nei confronti dei cristiani, anche se molti
occidentali non vedono o fingono di non vedere.
E le persecuzioni non si fermano qui: in Cina, a Cuba, nella Corea del Nord i
fedeli del Cristo vengono ancora inviati nei “confortevoli lager” dei compagni
(vedi i famigerati “Laogai” cinesi) dove, se non moriranno, verranno
“rieducati”.
Se nel mondo è in atto una persecuzione cruenta nei confronti del
Cristianesimo nella vecchia Europa e, segnatamente, in Italia, è in atto una
“dolce morte di una civiltà” con la “dittatura del relativismo” che porta a un
mondo “chiuso e intollerante che –sono le parole dell’arcivescovo di Firenze,
Cardinal Giuseppe Betori- rinunciando alla verità, ne dichiara inutile, e
pericolosa, la ricerca, lasciando spazio solo a opinioni che generano
confusione e arbitrarietà”.
Sì, giorno dopo giorno, in questa nostra Italia in cui vengono riconosciuti i
cosiddetti “diritti” ai gatti, ai topi e alle galline, gli stessi diritti
vengono disconosciuti ai cristiani; a Bologna, ma gli esempi potrebbero essere
decine, una insegnante delle scuole elementari di religione è stata “sospesa”
dall’insegnamento –udite un po’!- perché ha spiegato ai suoi alunni la Lettera
di San Giovanni sull’Apocalisse… Come se un docente di latino venisse sospeso
per aver spiegato la perifrastica passiva.
Teologi e teologhesse, sedicenti tali, preti progressisti, pitonesse,
cartomanti, venditori di acque depurative, epigoni di Mago Merlino, assistenti
sociali, venerabili maestri e imam, vogliono insegnare al Papa a fare il Papa e
predicano una Chiesa senza celibato, con le sacerdotesse, abortista, eutanasia
(se passasse la “Legge Calabrò”, fatta con le migliori intenzoni, l’eutanasia
sarebbe legge dello Stato!) sincretista e quindi prona a novanta gradi di
fronte al fondamentalismo islamico dilagante.
Infatti, sentenzia l’imperturbabile Sergio Romano: “la società che si conforma
alle prescrizioni della Chiesa è destinata a essere scavalcata dalle altre”
(ipse dixit!).
Già, l’Italia è ormai matura per il nuovo papa: Dionigi I da Milano.
Del resto, scrive Magdi Cristiano Allam: “l’Europa a cui vorrebbe consegnarci
Monti è quella che si prostra al dio Euro ed è sottomessa alla dittatura del
relativismo. Esattamente l’opposto dell’Europa Cristiana libera sognata da
Schumann, Adenauer e de Gaulle” (Cfr. “Il Giornale” 16-01-2012).
Dunque in questa povera Europa e in questa “serva Italia di dolore ostello”
hanno vita facile i ciarlatani che giustificano, ogni loro preghiera, ogni loro
ignominia, ogni loro infamia, con la “libertà di espressione” la “libertà di
opinione”… per poi imbrattare il volto Santo del Cristo con escrementi.
Insomma di fronte a tale “livello artistico” non ci resta che condannare i
cattolici che protesteranno davanti al teatro “Parenti” di Milano recitando il
S.Rosario…
Perfino Pierluigi Battista, opinionista sempre misurato e mai offensivo, trema
al pensiero che “turbe di intolleranti” intimidiscano “quei milanesi che si
recheranno al teatro, come già accadde con L’ultima Tentazione di Cristo” di
Martin Scorsese, insultandoli con i peggiori epiteti”.
A questo proposito posso rassicurare l’editorialista de “Il Corriere della
Sera”.
Nel 1988 fu annunziato che i cattolici fedeli alla Tradizione si sarebbero
recati a Venezia, dove al Festival veniva proiettato il film del regista
americano Scorsese, per una “Via Crucis” e “Rosario” riparatori in piazza San
Marco.
Apriti cielo e spalancati terra!
I cattolici “ultrà” che a Venezia conculcano la libertà di espressione! La
reazione in agguato che minaccia roghi purificatori!
A Venezia, poi, in piazza San Marco, un sacerdote, in cotta e stola viola,
guidò una “Via Crucis”, lo seguirono una settantina di fedeli –quasi tutti
giovani- che, e lo riconobbe allora tutta la stampa, per un’ora seguirono il
cammino della Croce e poi, inginocchiati sul sagrato recitarono il Santo
Rosario con devozione, incuranti degli insulti, delle monetine e degli sputi
(sì, anche gli sputi) di un variegato, in tutti i sensi, gruppo di “fans” di
Scorsese che, con le loro folte chiome al vento, passavano, ma guarda un po’,
di lì “per caso”.
Tra i fedeli di quel “pusillox grex” c’era anche il sottoscritto lieto di
beccarsi quegli epiteti irripetibili e di aver potuto, da povero peccatore,
aver reso la sua testimonianza a Cristo.
Con lo stesso spirito, la stessa fede, lo stesso spirito di sopportazione e di
tolleranza, saremo anche questa volta –martedì 24 gennaio 2012- in chiesa e in
piazza per ascoltare la stessa Messa cattolica e recitare le preci a gloria di
Dio, in riparazione dei nostri e degli altrui peccati.
Almeno questo si potrà concedere ai cattolici?
Tutti ricordano quel che accadde in Italia (persino un Ministro della
Repubblica costretto a dare le dimissioni) per delle vignette fatte in
Danimarca su Maometto!
Ma facciamo un altro esempio: si sono svolti quest’anno i festeggiamenti per
il centocinquantesimo anniversario della unità d’Italia. Se qualcuno, durante
una cerimonia ufficiale, avesse organizzato una “pièce” teatrale che si
svolgesse all’ombra del tricolore e l’avesse poi imbrattato con escrementi,
urina e pannoloni usati da un anziano affetto da dissenteria, cosa sarebbe
successo?
Immaginare i tre colori della “bandiera che è sempre stata la più bella e noi
vogliamo sempre quella” imbrattati e deturpati da rifiuti umani…
Immaginate le vestali ricolorate della nostra Repubblica: dal nostro amato
presidente (Dio guardi!), anzi Presidenti ora che abbiamo anche il beneamato
Monti, dal sindaco di Roma, al presidente della Camera e a Nichi Vendola, da Di
Pietro a Veltroni, passando da Casini-Rutelli-Bersani, fino alle truppe di
bambini travestiti da garibaldini comandati da garibaldini vestiti da bambini,
tutti sarebbero insorti e si sarebbero schiuse le tombe e levati i morti e
avremmo visto il fantasma di Sandro Pertini, insieme alla spigolatrice di Sapri
e alla piccola vedetta lombarda, marciare insieme a Carlo Azeglio Ciampi, a
Oscar Luigi Scalfaro, con le truppe armate di riserva, guidate dai
subcomandanti Adriano Sofri e Giusva Fioravanti, per vendicare il vile
oltraggio al tricolore italiano… pensateci un po’…
Chi vorrà venire a pregare con noi la sera di martedì non troverà la canea
urlante e forcaiola che griderà “viva, abbasso o a morte” troverà soltanto dei
cristiani, dei poveri peccatori, che intendono riparare l’infame sacrilegio. E
se proprio martedì sera non potrete essere tra noi, in quell’ora (alle 21)
siateci vicini con i vostri pensieri, con il vostro cuore, ma soprattutto con
la preghiera perché, insieme, possiamo dire al dolce volto di Cristo offeso e
lordato: “Cor Jesu, adveniat Regnum tuum, adveniat per Mariam”.