ABBIAMO INTERCETTATO UNA MAIL DIRETTA AL PRESIDENTE LULA – di Redazione

di Redazione

 

Cari Amici, ecco il testo della mail che abbiamo intercettato:

 

Caro Presidente Lula,

mi rivolgo a Lei, anche se con oggi scade il Suo mandato presidenziale, perché sono sicuro che il nuovo Presidente, la signora Dilma Vana Rousseff, essendo di fatto una sua “figlia spirituale”, avrà certamente Lei come consigliere privilegiato. E poi  Lei ha appena dato una grande prova di sensibilità verso la categoria di cui io faccio parte, e quindi sono sicuro di poterle parlare a cuore aperto.lettera a lula

Quando parlo di “prova di sensibilità” mi riferisco al fatto che Lei ha appena negato l’estradizione di Cesare Battisti, un mio collega, e per solidarietà professionale non posso che esserle grato.

Il suo gesto ha infatti aperto una speranza a tutti quelli come me, o come il collega Cesare Battisti, perseguitati dalla legge, e da una magistratura che ogni tanto arriva anche a trovare il tempo di occuparsi dei criminali, e li condanna. Capita di rado, però capita.

A me è capitato e ora, solo perché ho ammazzato tre o quattro persone (non ricordo con esattezza), perché ho fatto un po’ di rapine e roba del genere, mi trovo nella penosa condizione di vivere alla macchia. Non sono più i bei tempi in cui in Francia era Presidente quel vecchio signore rimbambito (non ricordo il nome), al quale bastava presentare un certificato penale bello tosto per essere subito dichiarati “perseguitati politici”.

Io sono, per l’accezione comune, un “criminale”. Io non nascondo che, ad esempio, lavorare mi ha sempre fatto un po’ schifo, e non nascondo neanche il fatto di avere ammazzato delle persone. Non sono mica un ipocrita. Ma Lei sa benissimo (in questo credo che ci capiamo in pieno), che mi basta dare una verniciatina di rivoluzione proletaria e roba del genere e subito divento un “soggetto politico”, come tale degno di attenzione e ospitalità.

Ora, se resto in Italia, prima o poi vengo arrestato oppure fatto fuori da qualcuno che si è seccato perché gli ho ammazzato il padre, o l’amico, o che so io. Lei, che è uno di noi, di sicuro vorrà venirmi incontro, come ha già fatto col collega Cesare Battisti. Oppure, potrà sempre interessare al mio caso altri suoi influenti amici, come il presidente Chavez (avevo pensato anche a Fidel Castro, ma mi pare un po’ decotto).

Mi dispiace davvero darle questo disturbo. Fino a un po’ d’anni fa quelli come me o andavano in Francia (come dicevo prima), oppure prendevano la tessera del PCI e poi trovavano ospitalità in Cecoslovacchia, o in Romania. Poi anche lì sono cambiate le cose, e adesso il nostro vero paradiso sono i Paesi emergenti dell’America del Sud, diretti da persone che ci capiscono, fatte come noi, veri fratelli.

Se Lei gentilmente vorrà farmi ottenere la condizione di rifugiato politico, io sarò sempre riconoscente e sempre a sua disposizione. Persone come Lei hanno spesso bisogno di persone come me, ad esempio per sbrigare quegli affarucci che non si possono fare direttamente. Sarà, in fondo, un aiuto reciproco: Lei mi salverà dalla prigione, e io sarò per Lei un fedele servitore, essendo, glielo posso garantire, completamente privo di ogni scrupolo.

Mi perdonerà se non firmo questa mail, ma la prudenza non è mai troppa. Se Lei, come auspico, vorrà darmi cortese ospitalità, sarà sufficiente usare una frase in codice. Ad esempio, potrebbe dire pubblicamente che saluta suo cugino Alberto. E’ il primo nome che mi viene in mente. Appena saprò che Lei ha pronunciato la frase in codice, arriverò in Brasile.

La ringrazio, con sincera stima, Suo

X X X

Precedenti:

–          rapina semplice

–          rapina a mano armata

–          sequestro di persona nel corso di rapina

–          furto pluriaggravato

–          omicidio (tre o quattro? Qui davvero non riesco a ricordare)

ottima conoscenza dell’uso di ogni tipo di arma individuale, lunga o corta,  maneggio esplosivi.

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