Alder Hey Hospital: ecco applicato il “best interests” di Alfie – di Cristiano Lugli

Domani alle 12:00 sarà staccata la ventilazione al piccolo Alfie Evans.

La Conferenza Episcopale Inglese, nel comunicato che su queste pagine è stato riportato integralmente, è certa che tutti, in primis l’ospedale, abbiano agito e abbiano deciso per il “bene” di Alfie, ovviamente stabilito secondo criteri soggettivi. Rileggiamone un breve stralcio:

“Affermiamo la nostra convinzione che tutti coloro che hanno preso le decisioni strazianti che riguardano la cura di Alfie Evans agiscono con integrità e per il bene di Alfie, così come loro lo vedono.

La professionalità e la cura per bambini seriamente malati dimostrata all’Alder Hey Hospital deve essere riconosciuta e affermata. Sappiamo che le critiche pubbliche recentemente pubblicate sul loro lavoro non sono fondate (…)”. 

 Siccome si è parlato di integrità, professionalità e cura dei bambini da parte dell’Alder Hey Hospital di Liverpool, pubblichiamo le foto che Thomas Evans, pur con grande dolore (è uno strazio rendere pubbliche le condizioni degradanti in cui versa un figlio che dovrebbe essere curato e accudito da un ospedale statale) è stato costretto a far vedere al mondo.

In questa foto Alfie ha il pigiama completamente bagnato a causa del pannolino non cambiato.

 

 

Il sondino da cui passa la ventilazione che aiuta Alfie a respirare, è completamente pregno di muco, fino ad entrargli praticamente in bocca.

Da notare anche la lesione sotto al labbro inferiore.

Questi sono i tubi della ventilazione insieme al tubo della PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea), con la quale si consente la nutrizione enterale del bambino. Thomas riferisce che il cambio di questo materiale non solo non è stato fatto per mesi, ma anche che, quando è stato fatto, le condizioni igieniche erano quelle di cui sopra.

Chi conosce questo genere di operazioni sa benissimo che si deve lavorare in condizioni igieniche perfette, in ambiente totalmente asettico e sterile.

In questa foto si può notare una lesione sulla mano di Alfie, presumibilmente un’ustione.

Ad oggi, i genitori di Alfie non hanno ancora avuto risposte su come possa esser stata procurata una bruciatura. Nessuno degli operatori sanitari sa nulla.

Il labbro inferiore di Alfie è completamente secco, pieno di secrezioni stantie. Questo può corrispondere a una scarsa idratazione via vena. Vi è un rimedio naturale per le labbra ridotte così, e si chiama miele rosato. Evidentemente per l’ospedale di Liverpool è troppo costoso per una “vita futile” come quella di Alfie.

Questa foto pubblicata su Facebook da Thomas è forse quella più scioccante. Vediamo il tubo della PEG sulla pancia del piccolo Alfie. Intorno a ogni PEG dovrebbero sempre essere posizionate delle garze sterili, tagliate in mezzo così da proteggere l’entrata del tubo che consente la nutrizione dallo stomaco e da assorbire il liquido che fuoriesca dal foro.

Come si vede dalla foto, le garze di Alfie sono completamente impregnate di pus stantio.

Si nota, inoltre, un’evidente arrossamento nel contorno del tubo, chiaro segnale di un’igiene totalmente assente, col conseguente rischio di gravi infezioni.

Sono un operatore socio-sanitario e lavoro in una casa di riposo sei giorni alla settimana, a contatto con diverse persone che necessitano di nutrizione enterale e portano sondini naso-gastrici. Ho avuto a che fare anche con pazienti aiutati dalla ventilazione per respirare.

Se qualche responsabile della mia struttura o della cooperativa per la quale lavoro si accorgesse di una situazione igienica simile a quella sopra documentata, io sarei richiamato e verosimilmente, giustamente, licenziato in tronco. Scatterebbe subito un’ispezione interna a tutto il reparto e all’intera struttura.

Facciamo notare che le condizioni di Alfie così come appaiono nelle foto si connettono a negligenze protratte e a un’incuria non certo occasionale: l’entità delle secrezioni visibili – lo dico con cognizione di causa – ne è lampante dimostrazione.

In cinque anni di lavoro in una casa di riposo non mi è mai capitato di vedere cose del genere, nemmeno nei casi più disperati di pazienti anziani allettati e, quindi, molto difficili da accudire.

Vedere queste foto spezza il cuore e dimostra come della tanto decantata “dignità” di Alfie non importi nulla a nessuno. Alfie versa in condizioni disumane.

Per l’Alder Hey Hospital Alfie Evans è un ingombro da togliere di mezzo quanto prima per evitare costi, impegno, pressione mediatica e via discorrendo.

Alla faccia del suo “miglior interesse”. Alla faccia dei giudici aguzzini. Alla faccia dei vescovi complici.

17 commenti su “Alder Hey Hospital: ecco applicato il “best interests” di Alfie – di Cristiano Lugli”

  1. Tutti stiamo pregando e offrendo la Santa Eucarestia per IL MIRACOLO che Alfie respiri DA SOLO e faccia vedere al mondo quanto DIO E’ GRANDE E ONNIPOTENTE, affinché questi peccatori cadano prostrati a terra a chiedere perdono!! Crediamo nei miracoli della Misericordia divina lo gridiamo al mondo!!E se non avverrà… non è perché Lui non ci ha ascoltato ma perché ha anche bisogno di Alfie martire per salvare queste anime perdute! Sia Lode al Nostro Creatore! Offriamo tutti i nostri Rosari per Thomas Kate e la famiglia straziata!

  2. I giudici malvagi e i medici crudeli e strafottenti che stanno commettendo questo crudele omicidio di stato ne risponderanno a DIO.

  3. La tanto decantata società occidentale del nord, che molto piace e a cui si ispiravano i “dandy” degli anni ’80 e ’90!
    Ebbe ragione chi la definì la perfida Albione….
    Che orrore!
    Povera creatura!

  4. ma cosa ci vuole a capirlo
    lo Stato deve coprire solo la vita degna e il livello di dignità lo stabilisce lo stato secondo esigenze di Bilancio-
    altrimenti dove andiamo a finire?

  5. È solo uno schifo continuo di un lager.Dovrebbero essere tutti radiati dalla professione.Un paese che permette questo è un paese del più arretrato terzo mondo.Non contenti di farlo morire in un modo che,se applicato agli animali li farebbe indignare,lo stanno torturando.Non ci sono parole.E tutto accade nell’indifferenza del mondo.Ma ormai siamo solo dei barbari.

  6. In compenso la così civile Inghilterra (con grande risalto nei tg) festeggia allegra e spensierata e a ritmo di rock il grande evento dei 92 anni della signora regina. Con uno straziante scandalo di questo tipo in corso, non dovrebbe fare altro che vergognarsi.
    D’altronde la stessa è capo di una religione fondata da un assassino seriale.

  7. Si può avere il sito della regina Elisabetta e mandarle la richiesta di sospensione dell’articolo che impedisce ad Alfie di uscire da UK e/o la sospensione della figura del tutor ed il ritorno di Alfie sotto la patria podestà? Unitamente si spediscono queste foto e noi firmiamo.Abbiamo ancora tempo, domani alle 13 saranno staccati tutti i tubi e Alfie morirà. Possiamo fare questo sforzo? Alfie ora è il nostro portabandiera, se non ci muoviamo come un sol uomo davanti a tanto, che cosa ci potrà mai muovere ancora?

    1. Possibile che una delegazione di coloro che protestano davanti all’ ospedale non l’abbiano già fatto? Nessuno in Gran Bretagna ha interpellato la regina? Mi vien difficile crederlo. Io credo, Irina, che hanno ricevuto picche come risposta. Comunque hai perfettamente ragione. Se non ci smuove questo, cos’altro?! Continuiamo. Ai siti sono state mandate mail.

  8. E’ Gesù Bambino messo di nuovo in croce.
    Che ira terribile che deve avere Dio Padre a vedere suo Figlio trattato così!
    Arriverà un giorno….!

  9. Non ci sono parole per esprimere l’indignazione davanti a tale orrore, solo dolore, lacrime e preghiere, ancora preghiere!

  10. La Conferenza Episcopale Inglese usa lo stesso linguaggio politically correct degli ipocriti.
    Qua non è in discussione l’atteggiamento professionale dei medici, ma vi è l’ennesima conferma del decadimento dei valori e principi etici, morali e cristiani, quelli che proprio un organo di riguardo (?) e rappresentativo come la CEI (inglese) dovrebbe tutelare e rappresentare.

Rispondi a Lele Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici

Seguici su Spotify e Youtube

Cari amici,
con “Aleksandr Solženicyn: vivere senza menzogna”, primo episodio del podcast “Radio Ricognizioni. Idee per vivere senza menzogna”, il nostro sito potrà essere seguito anche in video e in audio sulle due piattaforme social.

Podcast

Chi siamo

Ricognizioni è nato dalla consapevolezza che ci troviamo ormai oltre la linea, e proprio qui dobbiamo continuare a pensare e agire in obbedienza alla Legge di Dio, elaborando, secondo l’insegnamento di Solženicyn, idee per vivere senza menzogna.

Ti potrebbe interessare

Eventi

Sorry, we couldn't find any posts. Please try a different search.

Iscriviti alla nostra newsletter

Se ci comunichi il tuo indirizzo e-mail, riceverai la newsletter periodica che ti aggiorna sulla nostre attività!

Torna in alto