I veri motivi della Riforma protestante (seconda parte) – di Corrado Gnerre

Lunedì 31 ottobre Bergoglio si recherà a Lund, in Svezia, per partecipare a una cerimonia congiunta luterano-cattolica di commemorazione dei 500 anni della Riforma protestante. E’ utile quindi richiamare i veri motivi della rivolta religiosa di Lutero, e a tal fine riproponiamo ai lettori gli articoli di Corrado Gnerre, già pubblicati su Riscossa Cristiana. Pubblichiamo oggi il secondo di questi tre articoli, pubblicato il 4 marzo 2016 e nei prossimi giorni pubblicheremo il terzo.

PD

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I veri motivi della Riforma protestante (seconda parte)

di Corrado Gnerre

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per leggere la prima parte clicca qui  

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zzzzltrbrcCari lettori, riprendiamo il discorso in merito alle vere cause della Riforma protestante. Nell’articolo precedente abbiamo sottolineato quanto la corruzione della Chiesa del tempo e la cosiddetta “vendita delle indulgenze” non siano state le vere cause. Ma fu altro. Visto poi che è sapienza comune del cristiano il saper distinguere tra santità della Chiesa e peccabilità degli uomini di Chiesa, non ci si accorge che se si afferma che tutto ciò che Lutero fece, lo fece solo perché scandalizzato dalla corruzione della Chiesa del tempo (e molto spesso questo lo si dice per motivi ecumenici), a pagarne le conseguenze è la stessa memoria di Lutero. In tal caso, infatti, Lutero figurerebbe come un personaggio dall’intelligenza e dalla preparazione teologica tutt’altro che interessanti.

Allora quali furono i veri motivi che spinsero Lutero? Mi sembra che si possano ridurre almeno a tre. Uno culturale, uno filosofico ed un altro psicologico.

Il motivo culturale ci fa capire che Lutero era figlio dei suoi tempi; tempi di successo dell’umanesimo e del filologismo come “segni” di un evidente antiautoritarismo. Per umanesimo s’intende un vasto movimento culturale e spirituale sorto nei primi decenni del 1400 in Italia, incentrato sullo studio e sulla valorizzazione dell’uomo. Per filologismo s’intende lo studio critico dei testi comprendente la ricerca delle fonti e la loro analisi. L’abolizione luterana del Primato di Pietro, del sacerdozio ministeriale e del Magistero sono segni chiari di questo rifiuto del concetto di autorità.

Passiamo al motivo filosofico. I tempi di Lutero segnavano il trionfo del cosiddetto nominalismo (negazione del valore degli universali) che fu un’estremizzazione della ragione per cui i fatti e le idee erano messi sullo stesso piano. Questo nominalismo avrebbe determinato nel protestantesimo tanto una causa scatenante quanto una causa reagente. Causa scatenante: il razionalismo che venne fuori dal nominalismo facilitò l’insorgere del soggettivismo (senza gli universali non è possibile la metafisica e, senza la metafisica, è possibile solo il soggettivismo). Causa reagente: la reazione allo scetticismo del razionalismo nominalistico condusse facilmente alla fiducia nella sola fede, cioé al fideismo; e infatti il Protestantesimo è convintamente fideista.

E infine il motivo psicologico. Lutero, in realtà, non aveva la vocazione né alla vita monastica né al sacerdozio; da qui la sua infelicità. Una tesi molto accreditata afferma che quando era all’Università di Erfurt, si batté a duello con un compagno, Gerome Bluntz, uccidendolo. Ed entrò nel monastero degli agostiniani solo per sfuggire alla giustizia. Lui stesso lo dice: “Mi sono fatto monaco perché non mi potessero prendere. Se non lo avessi fatto, sarei stato arrestato. Ma così fu impossibile, visto che l’ordine agostiniano mi proteggeva.” Questa assenza di vocazione lo rese nevrotico e infelice. Si narra che durante la sua prima Messa, al momento dell’offertorio, stava per fuggire e fu trattenuto dal suo superiore.

Potremmo chiederci: ma se eventualmente si sbaglia la vocazione è possibile mai che il Signore non dia la grazia sufficiente per andare avanti? Certamente. Il problema di Lutero fu un altro e cioé che non volle rendersi docile alla Grazia. Quando si abbandona tutto e si tradisce la verità è sempre perché si è prima abbandonato la preghiera. Lutero stesso scrisse nel 1516, cioé prima della svolta della sua vita: “Raramente ho il tempo di pregare il Breviario e di celebrare la Messa. Sono troppo sollecitato dalle tentazioni della carne, del mondo e del diavolo.”

Fu così che credette di trovare la soluzione della sua infelicità nella Lettera ai Romani (1,17): “Il giusto vivrà per la sua fede”. Per la salvezza non occorre nessun sforzo di volontà se non quello di abbandonarsi ciecamente alla fede nel Signore (fideismo).

In Lutero dunque si ritrova tanto il volontarismo quanto il fideismo. Il volontarismo: darsi una vocazione che non si ha; il fideismo: negare totalmente qualsiasi contributo della volontà. Due errori completamente diversi, ma, proprio perché errori, dalla origine comune.

L’ipotesi di una successione diacronica di volontarismo e di fideismo in Lutero troverebbe conferma negli Esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola, contemporaneo di Lutero, che impostò la spiritualità del suo Ordine (i Gesuiti) in chiara prospettiva antiluterana. Scrive sant’Ignazio:“Ci sono tre tempi o circostanze per fare una buona e sana elezione. Il primo: è quando Dio nostro Signore muove e attrae tanto la volontà che, senza dubitare né poter dubitare, l’anima devota segue quello che le è mostrato, come fecero san Paolo e san Matteo nel seguire Cristo nostro Signore. Il secondo: quando si riceve molta chiarezza e conoscenza per mezzo di consolazioni e desolazioni, e per l’esistenza del discernimento degli spiriti. Il terzo: è il tempo di tranquillità. L’uomo, considerando prima perché è nato, e cioè per lodare Dio nostro Signore e salvare la sua anima, e desiderando questo, elegge come mezzo uno stato o un genere di vita nell’ambito della Chiesa, per essere aiutato nel servizio del suo Signore e nella salvezza della propria anima. E’ tempo di tranquillità quello in cui l’anima non è agitata da vari spiriti e usa delle sue potenze naturali liberamente e tranquillamente.” Dunque, dice sant’Ignazio, è molto importante non sbagliare la propria vocazione avendo come unico scopo quello di rendere gloria a Dio.

Che ci sia anche un’allusione all’esperienza di Martin Lutero?

16 commenti su “I veri motivi della Riforma protestante (seconda parte) – di Corrado Gnerre”

  1. Già vedo Bergoglio bergoglioso alla “commemorazione” dello scisma che si terrà guardacaso ad Halloween… ditegli che stavolta potra’ inginocchiarsi: niente transustanziazione!

  2. la vita eterna di Lutero è decisa dal Signore
    noi possiamo (e dobbiamo) dire che Lutero ha seminato errori e sciagure
    il vero ecumenismo, pertanto, esclude l’accoglimento dell’errore luterano

    1. Caro Prof. Vassallo, sono perfettamente d’accordo con lei quando afferma che la vita eterna (di Lutero o di chiunque altro) è decisa dal Signore. E prendo lo spunto da questo per esprimere il mio dispiacere quando su queste pagine leggo commenti di persone che un giorno sì e l’altro pure sentenziano condanne all’inferno per personaggi di cui è vero che bisogna dire che hanno seminato errori e talvolta immense sciagure, ma delle quali noi non possiamo decretare il destino eterno.
      Ci lamentiamo dell’uomo di oggi che ha voluto farsi dio e poi siamo noi a metterci al posto del Padreterno?
      Mi scuso per questo sfogo, ma tanto mi premeva.

      1. Qui non si tratta di metterci al posto del Padre Eterno sentenziando chi va all’inferno o no ma ragionare sul fatto che purtroppo l’inferno esiste e non è vuoto….solo chiedendo perdono abbiamo la possibilità di salvarci…il buon ladrone con Gesù in paradiso l’altro sappiamo si è dannato….Giuda…idem..per quanto riguarda “il vero ecumenismo” penso che sia una trappola per dialogare con i nemici di Cristo per farci allontanare dalla vera dottrina….infatti il vescovo di Roma si limita a spandere misericordia su tutti senza necessità di pentimento/conversione dal peccato e così insegna a peccare contro lo Spirito Santo!

    2. caro professore, mi consenta di riportare qui una notizia trovata su un altro blog cattolico (tout court)a proposito della destinazione di questo personaggio così caro a Bergoglio ed a tutti i suoi cortigiani ultramodernisti. Eccola:
      “Nel 1883 la beata Suor Maria Serafina si trovò a passare per Eisleben (Sassonia), città natale di Lutero, mentre si festeggiava il 4° centenario della nascita di Lutero, e lì, davanti a una chiesa protestante, che credeva essere cattolica, la santa suora ebbe la rivelazione che Lutero era nell’inferno tra i demoni”

      1. È pacifico che il nostro destino eterno sia nelle mani del Signore, ( meno male !!) visto che non ci salviamo per i nostri meriti (sempre e comunque troppo insignificanti), ma per la Grazia.
        È però altrettanto chiaro che siamo al mondo per rendere onore a Dio, e quando qualcuno agisce contro le sue leggi, la Chiesa, e quindi anche noi che ne facciamo parte, ed in primis il papa, ha il dovere istituzionale di mettere in guardia lui è coloro che da lui possono prendere esempio, dal pericolo della dannazione eterna.
        Questa mania del non poter giudicare, non ha senso: “chi sono io? ” (ancora invero non si è capito). Noi invece dobbiamo giudicare, non l’uomo ma il suo comportamento, e prima di noi la Chiesa, (altrimenti di che cosa sarebbe maestra ? ): giudizio chiaramente inteso come discernimento.
        Fuori dubbio che non possiamo invece condannare, perche ‘ l’eventuale condanna appartiene SOLO A DIO.

  3. L’arcivescovo della diocesi di Cagliari Miglio ha smarrito palesemente la strada invece di portarci a Cristo oggi ci invita a partecipare ” Le religioni sono fonti di speranza per chi ha sete di pace
    Le comunità religiose di Cagliari condividono presso il Lazzaretto un incontro di preghiera comune Martedì 1° novembre 2016 alle 16 presso il Lazzaretto di Sant’Elia (Cagliari – Via dei Navigatori), su invito dei vescovi italiani e in continuità con l’incontro di Assisi dello scorso settembre al quale ha preso parte papa Francesco, si terrà un incontro di preghiera interreligioso dal tema «Sete di pace. Le Religioni sono fonti di speranza per chi ha sete di pace».Pregheranno insieme: Buddhisti (Soka Gakai), Chiesa Avventista del 7° giorno, Chiesa Cattolica (Diocesi di Cagliari), Chiesa Copta (Associazione Immigrati Corno d’Africa), Chiesa Evangelica Battista, Chiesa Greco Ortodossa, Comunità Musulmana di Cagliari, Ebrei, Sich, Vaisnava (Hare Krishna)”.Nel 2014 Miglio ha accettato un portone di bronzo regalato dalla massoneria,oggi raccoglie i frutti dello sbandamento ..Signore…

    1. A proposito di massoneria: forse pochi sanno che solo, dico solo, a Cagliari sono operative 24 (ventiquattro!) logge massoniche. Quando l’ho scoperto sono rimasto senza parole. Si pensi a quanto gli adepti, direttamente e indirettamente, influiscono sulla comunità cagliaritana, e forse si potrà dare un’altra spiegazione della scarsa frequentazione della Chiesa. Se poi a guidare questa Chiesa c’è un soggetto come Miglio (massone in incognito, naturalmente, per essere un vero massone, che tutto fa nelle tenebre come il suo signore satana!) forse si spiegano tante cose. Sono costernato. Mi tiene sù solo la parola di Gesù: Non prevarranno!
      Vi sembra che ho esagerato? Cercate in Internet “massoneria a Cagliari” e avrete delle sorprese!

      1. la cosa più strana è che nonostante nel giornalino diocesano il Portico abbiano pubblicato le foto di Miglio che benedice il portone regalato dalla massoneria nel 2014 e quest’anno abbiano risposto che la massoneria rimane incompatibile con il cristianesimo,quando un paio di mesi fa Miglio ha spostato don Dessì perchè accusato di essere massone nessuno gli chiede spiegazioni per la contraddizione di accettare regali e spostare don Dessi nè a padre Morittu che non fa mistero di appartenere alla massoneria basta visitare le sue pagine …..ma hanno già perso …si rassegnino …

    1. Brava Lia!
      Me lo stavo giusto chiedendo anche io qualche giorno fa, sulla sua persona è calata una opprimente cortina di silenzio.

  4. Anche chi vagliò la sua vocazione, non fu prudente. Alla luce dei fatti trapassati e presenti c’è, mi sembra,una caratteristica comune nel comportamento: un impeto, volontaristico, che riesce a focalizzare un solo aspetto della situazione. Non riuscendo a tenere unito l’insieme . Vedi Scrittura, Tradizione, dogma, prevenzione, pastorale, attualità. Forse lo zampino diabolico sta proprio nel frammentare un insieme per riaggregarlo in un altro insieme diverso. Questo ormai lo si fa con l’uomo stesso, lo si sradica, lo si seziona, lo si ricompatta e lo si trapianta altrove, senza che esista una necessità reale ma, solo per realizzare idee concepite nel chiuso della scatola cranica di qualcuno.Questo accade anche nelle religioni. Invece di incoraggiare ognuno a vivere, purificando ed approfondendo, la propria,queste vengono messe insieme al loro livello più basso, ottuso, senza coscienza e conoscenza della loro nascita , crescita e sviluppo. Senza sapere chi ha davanti in realtà, lui va a Lund, città delle idee, pretendendo di realizzarle, dimentico dei fatti, in impeto volontaristico.

    1. Bartholomeus Anglicus

      Ulmer Münster. Trattasi di tempio gotico luterano. Non ho ben capito se stia disfacendosi il tempio, il gotico, il luteranesimo o più in generale il cristianesimo. Ma forse un’idea ce l’avrei. Del resto questo bellissimo sito si chiama Riscossa Cristiana!

  5. Nel 1883 la beata Suor Maria Serafina si trovò a passare per Eisleben (Sassonia), città natale di Lutero, mentre si festeggiava il 4° centenario della nascita di Lutero, e lì, davanti a una chiesa protestante, che credeva essere cattolica, la santa suora ebbe la rivelazione che Lutero era nell’inferno tra i demoni.
    Da leggere anche lo studio su Lutero fatto dal sac. Luigi Villa.
    http://www.chiesaviva.com/martin%20lutero.pdf
    Lutero quindi, come si afferma anche qui, fu “omicida”, per questo si rifugiò in convento, e morì anche “suicida” dopo un’ennesima gozzoviglia serale (questo modo di bere e mangiare in un modo smodato era veramente una sua abitudine per scacciare il demonio): il suo stesso servo lo trovò impiccato, appeso al baldacchino del letto.
    A dire il vero dovremmo piangere per i danni causati da costui, e invece si vuole festeggiare questo eretico personaggio, considerato ormai profeta dallo stesso Papa B. per amore di un confuso ecumenismo che mette sotto i piedi la stessa VERITA’.

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