Assisi e il sincretismo: come prima, più di prima  –  di Cristiano Lugli

Nella Chiesa conciliare l’ecumenismo è un movimento pseudo-religioso, che si prefigge la pace terrena e la concordia tra i popoli e le religioni. Nulla ha a che fare con l’Apostolato cattolico, con la conversione alla luce di Cristo, con la salvezza eterna delle anime… (Don Giorgio Maffei)

di Cristiano Lugli

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z-asss16Inizierà domenica l’incontro internazionale fra le diverse “religioni”, che avrà luogo come sempre in quella povera e martoriata Assisi, terra di santità e Cattolicesimo, ormai da molti anni profanata da incontri sincretisti e marce per la pace di bertinottiana e pannelliana memoria.

Dal 18 al 20 settembre infatti, nella città presa a modello di integrazione e di arcobalenante “pace”, si festeggeranno i 30 anni dallo storico incontro voluto da Giovanni Paolo II, oggi promosso ed organizzato dalla Comunità di S.Egidio – prima fra tutte nel “proselitismo ecumenico” – in collaborazione con la Diocesi di Assisi e il Sacro Convento.

Per questa entusiasmante tre giorni di preghiera #tuttinsiemeappassionatamente, si ritroveranno ben 500 leader delle “religioni” mondiali accogliendo l’invito all’evento “Sete di pace. Religioni e culture in dialogo“, ove saranno predisposte ventinove tavole rotonde, da domenica a martedì, in cui saranno affrontati i più svariati temi al fine di trovare “una speranza di unità tra le varie religioni non sul piano teologico ma per la ricerca della pace” – come dichiarato dal presidente di S. Egidio, Marco Impagliazzo.

L’appuntamento è fissato come di consueto nel Sacro Convento, dove cristiani, ebrei e musulmani si ritroveranno. L’adesione di maggior spicco è naturalmente quella di Jorge Mario Bergoglio, che come massimo esponente di questa visione “religiosa” non sarebbe mai potuto mancare, se non altro per non offendere Shimon Peres, il quale lo indicò come il più indicato a presiedere una futura costituenda “ONU delle religioni”.

Bergoglio salirà anche in cattedra alla cerimonia conclusiva, con un discorso di compendio finale.

Tuttavia non mancheranno i fuochi d’artificio prima, che a dire di un articolo apparso oggi su la Nuova Bussola Quotidiana, (www.lanuovabq.it/it/articoli-ad-assisi-impegno-comune-per-la-pacema-nessuna-insalata-mista-di-religioni-17416.htm) saranno qualcosa di assolutamente positivo, poiché il tutto sarà organizzato secondo la sequela ratzingeriana, con le sembianza e gli effetti della proprietà commutativa. Dice l’articolo:

Alla conferenza stampa di presentazione monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, ha tenuto a precisare che non vi sarà ‘nessuna insalata mista di espressioni religiose. Ciascuno pregherà secondo la sua fede, ma è importante che si preghi’”.

“La precisazione non è secondaria – prosegue l’articolo della NbQ – visto che eventi del genere possono sollevare qualche  obiezione e dubbio (qualche?! ndr) e sono in sé rischiosi. Come scrisse il cardinale Ratzinger nel volume “Fede, Verità e Tolleranza”, edito da Cantagalli nel 2005. «Un tale avvenimento», scriveva infatti l’allora cardinale, «porta quasi necessariamente a interpretazioni sbagliate, all’indifferenza rispetto al contenuto da credere e da non credere e in tal modo al dissolvimento della fede reale». Tutti conoscono le difficoltà che mostrò proprio il cardinale Ratzinger nel 1986, tanto da non essere presente all’incontro di Assisi. Ma, come ha recentemente dichiarato nel suo libro intervista “Ultime conversazioni”, Ratzinger andò al secondo incontro, quello del 1993, convocato mentre infuriava la guerra dei Balcani. «Quello – ha detto il Ratzinger a Peter Seewald – fu anche un incontro meglio organizzato. Le obiezioni che avevo sollevato erano state accolte e la forma che la manifestazione aveva assunto mi permetteva di partecipare».”

Ma quale sarebbero le grosse differenze rispetto al 1986, osannate dall’articolo e di cui Ratzinger avrebbe di che lodarsi? Semplicemente i cristiani, gli ebrei e i musulmani non starebbero nello stesso luogo a pregare – come avvenne nel primo scandaloso incontro – non cambiando però assolutamente l’intento. Invero, come precisato dal Vescovo di Assisi, “Ciascuno pregherà secondo la sua fede, ma è importante che si preghi”.

Non sarà di certo il luogo diviso a cambiare la realtà dei fatti; pur riconoscendo che la profanazione effettiva della Basilica di San Francesco sarà minore, è la motivazione e la volontà di organizzare questo incontro che offende e profana la Verità della Santa Chiesa Cattolica.

Diciamo che la profanazione effettiva della Basilica sarà minore, ma non assente e questo non lo si dice a caso, perché se è vero che gli ebrei e i musulmani non saranno presenti in chiesa, è altrettanto vero che i cristiani si ritroveranno per una celebrazione ecumenica nella Basilica inferiore, a cui parteciperanno Bergoglio, il Patriarca ecumenico Bartolomeo, il patriarca siro-ortodosso Efrem II, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e il pastore Olav Tveit del Consiglio mondiale delle Chiese, tanto per non farsi mancare nulla.

A questa sorta di “celebrazione ecumenica”, della quale non si capisce bene la definizione e nemmeno lo svolgimento, parteciperanno diversi fedeli di diverse confessioni cristiane, le più svariate, per fare non si sa cosa, visto che alcune di esse nemmeno credono al Sacrificio di Cristo. Sarà allora certamente uno dei tanti modi per offendere Dio e la Chiesa, nascondendo ancora una volta la Croce e l’unica opera di Redenzione possibile ed attuata dall’Unico e Vero Dio, al quale del resto nemmeno quei rappresentanti “cattolici” presenti ad Assisi mostrano di credere.

Incalzando nuovamente la possibilità d’intravedere una parte “buona” in questi incontri, La Bussola continua a stupire:

“Nel 2011 si mostrò che, al netto delle diverse posizioni, rimane sempre importante l’impegno per una giornata di dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo. E anche la religione deve costituire uno stimolo in tal senso. Tuttavia, l’impostazione dell’incontro del 2011 indicava che l’importanza di queste giornate riesce a manifestarsi pienamente se riescono a promuovere un autentico dialogo interculturale che possa anche approfondire le decisioni religiose di fondo. Un dialogo quindi basato su quella comune razionalità che appartiene all’uomo in quanto uomo”.

Un “autentico dialogo interculturale” servirebbe dunque come punto di partenza per approfondire le decisioni religiose, facendo presa sulla razionalità che oggi apparirebbe nebulosa  – quindi bisognosa di chiarezza – e non sulla sovrannaturalità dell’unica Fede cattolica.

Al netto di queste considerazioni, riportate peraltro da un quotidiano-online cattolico, andrebbe bene tutto, compresa la preghiera comune per la pace e la giustizia. Ma quale preghiera? Quale pace? E quale giustizia? La “preghiera” in salsa sincrecumenica che non crede nello stesso Dio?  O che ci crede ma non ne riconosce pienamente il Figlio (che è Dio!)?

E di quale “pace” e “giustizia” parliamo, se non siamo volti alla medesima professione di Fede? Forse di quella per cui ogni anno Bertinotti marciava su Assisi insieme ai radical-comunisti di circostanza… Allora così sì, va bene, ma non tiriamo in ballo né la preghiera, né la Chiesa, né la Fede.

Queste manifestazioni si traducono in un’offesa agli attributi divini, che vengono strumentalmente tirati in ballo, oltretutto in quell’Umbria prolifica di santi e asceti, proprio nella città di San Francesco, “tra tutti gli uomini il più simile a Cristo”.

Sul collegamento tra ecumenismo e sincretismo è molto utile rileggere quanto  diceva un grande e intrepido sacerdote, il compianto don Giorgio Maffei:

Nella Chiesa conciliare l’ecumenismo è un movimento pseudo-religioso, che si prefigge la pace terrena e la concordia tra i popoli e le religioni. Nulla ha a che fare con l’Apostolato cattolico, con la conversione alla luce di Cristo, con la salvezza eterna delle anime. Anzi, in molti casi queste finalità soprannaturali, essenziali del Cristianesimo, sono vietate per non turbare l’amicizia con gli acattolici.” [1]

La ricerca della pace terrena dunque, ben diversa dalla Pace che ci promette Cristo (Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi – Gv 14, 27), può essere non solo inutile, ma anche ed assolutamente dannosa. Eppure ancora una volta Assisi ospiterà l’incontro che perpetua il grande e dannoso equivoco.

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[1] “Zelo zelatus sum – Riflessioni del Rev. Don Giorgio Maffei”, p.32 – Edizioni Radio Spada

23 commenti su “Assisi e il sincretismo: come prima, più di prima  –  di Cristiano Lugli”

  1. Niente di nuovo sotto il cielo plumbeo! Tranne che si sforzano, con una coerenza decennale e che ora risplende in tutta la sua agghiacciante tempera, a legittimare un documento conciliare fumoso e incomprensibile. A dire il vero si sono dimenticati di invitare il campione del pacifismo e della compassione, il guru del kalachakra, il dalai lama, che è tanto compassionevole da voler fare del Tibet una terra dedita ai culti demoniaci e portarlo ai tempi del Neanderthal. Forse Bergoglio non vuole farsi nemici i rossi di Pechino. Ma tanto l’arancione e il rosso comunque saranno rappresentati. Quando questa pagliacciata carnevalesca finirà prenderemo atto del nuovo impulso della neo chiesa.

  2. Ricordo un episodio di tanti anni fa mentre in giro per Roma con la mia famiglia, passando davanti ad una chiesa protestante, mia madre disse: “Questa è una chiesa protestante, non ci si può entrare”. Alla mia mamma questo era stato insegnato, che per un cattolico sarebbe stato un peccato il solo metter piede in un tempio di un’altra religione. In realtà si riteneva che, poiché il demonio è sempre in agguato, in un certo qual modo, entrandovi potevano insorgere tentazioni. La Chiesa di allora, ancora madre e maestra, era attentissima a impedire il traviamento delle anime: faceva come fanno amorevolmente i genitori per prevenire i pericoli per i loro figli. Ma suvvia, com’era antiquata e quasi ridicola, alla luce dei meravigliosi progressi della modernità!

    1. Aggiungo due note, cara signora:
      1- un “tempio” protestante (così è detta ufficialmente, e orgogliosamente, la chiesa valdese di Piazza Cavour, o il tempio di Torino, segno che i montanari eretici erano scesi in città) è PEGGIO di un tempio di religioni non cristiane, perché esprime la volontà di “impugnare la Verità conosciuta”, cioè di sostituire la Chiesa con una Neochiesa. Infatti il vero propellente degli ambienti protestanti è l’attacco a Roma- storicamente attuato nel Cinquecento e nell’Ottocento/Novecento.
      2- il “fuggire le occasioni di peccato” è tratto distintivo della spiritualità cattolica, mentre il “conoscere il male, fare tutte le esperienze” lo è della mentalità massonica.
      Meravigliose Suore verginali (Francescane dell’Immacolata) da un lato; preti in jeans, giubbotto, frequentatori di cinema e discoteche per “essere vicini ai giovani” dall’altro

  3. “…A scanso di equivoci, è da notare che la misericordia di Gesù non si esprime mettendo tra parentesi la legge morale. Per Gesù, il bene è bene, il male è male. La misericordia non cambia i connotati del peccato, ma lo brucia in un fuoco di amore. Questo effetto purificante e sanante si realizza se c’è nell’uomo una corrispondenza di amore, che implica il riconoscimento della legge di Dio, il pentimento sincero, il proposito di una vita nuova. Alla peccatrice del Vangelo è molto perdonato, perché ha molto amato. In Gesù Dio viene a donarci amore e a chiederci amore.,,”
    Benedetto XVI nel’omelia della Messa in Assisi, 17 giugno 2007, in occasione dell’ottavo centenario della Conversione di San Francesco

  4. luciano pranzetti

    Molti sacerdoti, esaminando, nell’omelia, la vicenda della peccatrice, dimenticano di spiegare che il “perché molto ha amato” non si riferisce agli amorazzi precedenti ma a quel nuovo sentimento di amore vero provato per Gesù il quale la perdona a patto, però, che non pecchi più. Io avrei da dire a B XVI che non solo è da evitare la messa in parentesi della legge morale in genere ma, di questa soprattutto il 1° e 2° comandamento che l’emerito, con evidente smentita, ha violato organizzando Assisi 2011 e, non solo nella profanata città del Poverello, ma pregando qua e là insieme a maggiorenti islamici e ebrei nella moschea azzurra di Istanbul e nelle sinagoghe. E poi viene a spiegarci col compiacimento intellettuale di maestro in Israele (cfr. Fede, Verità, Tolleranza: il Cristianesimo e le religioni del mondo Ed. Cantagalli 2005 pag.110/114) la differenza tra preghiera multireligiosa e preghiera interreligiosa. Uno sforzo inutile, il suo, per dirci che, al postutto, è la stessa brodaglia

  5. Il ” combinato disposto” imposto da questi impostori, sarà l’ennesima vendemmia abominevole, fatta in onore a lucifero, e non mi riferisco al glorioso santo vescovo , anche io riflettendo su questi incontri,di non so che cosa, mi chiedo che senso possono avere simili carnevalate , mah lo sa o si rende conto questa gente, Bergoglio per primo , che la preghiera della chiesa non è la stessa che dice il corano o il talmud ! e questo solo per rifferirsi a due religioni che hanno alla lontana qualcosa di analogo al cattolicesimo? per non parlare di ciò che non conosco, ossìa induismo, buddismo ,e poi non sò cosa altro sia presente, in quel di Assisi. Ma cosa gira per la testa di questi quà ? Ma l’hanno capito che hanno spaccato la chiesa, che il loro mandato era quello di pascolare le pecorelle del Signore? Che il loro compito è quello di annunciare l’unica verità? Ormai l’unica cosa che ho è un senso di nausea che mi prende ogni volta che vedo qualcuno di questi sedicenti pretti cattolici, a fare i “divi” da salotto televisivo, che fa il mazzo con una politica che non si preoccupa di fare altro che agevolare questi clandestini che hanno e stanno invadendo il nostro paese,senza chiedere il permesso a nessuno la stramaggioranza dei quali non dimentichiamolo sono mussulmani, mah già dimenticavo l’islam è una religione di pace parola di papa Francesco I.

  6. Due fasi del dialogo ecumenico (fra cristiani): a) l’ecumenismo promosso dal Vaticano II nella speranza, non confessata, che i “protestanti” potessero avere la possibilità, in qualche modo (Cfr. Teologia del ritorno), di ripensamento per un rientro volontario nell’unico Ovile di Cristo sussistente nella Chiesa cattolica (Lumen G. 8). Tale dialogo ecumenico doveva evitare ogni forma deleteria di sincretismo per salvaguardare la “purezza della dottrina cattolica” (U. Redintegratio 11); 2) Questa fase preliminare del dialogo ecumenico, con il Pontificato di Bergoglio è stata superata, declassata .Per i deludenti risultati ecumenici, il cattolicesimo modernista, recede dalla sua doverosa difesa dell’ortodossia cattolica e ridimensionando la sua confessionalità, promuove la costituzione di una Falsa Chiesa, un’ammucchiata di tutte le ricapitolazioni storiche delle eresie, per preparare l’ascesa dell’Anticristo! Che ne dite? Diacono Lorenzo Ventrudo

    1. Il Cattolicesimo non è una “confessione”, caro don Ventrudo. Quel termine si riferisce al mondo protestantico.
      Il Cattolicesimo è la Chiesa.

      La Neochiesa vuole solo essere “Neo”: fuggire, dimenticare, tuffarsi nelle braccia del “Mondo”… che poi sarebbe il Nord-Atlantico vincitore della gurra (70 anni fa!). Padre Teilhard aveva lo studio a New York, credo

  7. l’importante è che tutti preghino..poi che gli imam preghino affinchè i maomettani possano vincere a suon di machete sui miscredenti, poco importa…

  8. visto che è stato citato BENEDETTO XVI, ecco qualche video che lo riguarda relativo ad ASSISI 27/10/2011

    – BENEDETTO XVI inginocchiato davanti alla tomba del poverello della città umbra, circondato da tutti gli altri cosiddetti “RAPPRESENTANTI DELLE ALTRE RELIGIONI”..(dal minuto 2.23 circa)

    https://www.youtube.com/watch?v=XWq7AdP-KJA

    -…nel video qua invece, sempre relativo all’incontro di ASSISI 2011 promosso da BXVI a un certo punto (dal secondo 48″) c’è pure un animista o chi per lui con un CORNO IN MANO che parla canta e INVOCA QUALCHE SPIRITO…

    https://www.youtube.com/watch?v=Sdwb5gfnOvE

    Finale del discorso di BXVI davanti ai “rappresentanti delle altre religioni” e a tutti gli altri…

    ” la CHIESA CATTOLICA non desisterà dalla LOTTA CONTRO LA VIOLENZA, dal suo impegno per la PACE NEL MONDO.Siamo animati dal comune desiderio di essere “PELLEGRINI DELLA VERITA’, PELLEGRINI DELLA PACE”.

    Pare uno dei tanti discorsi sentiti all’ONU, o comunque in ottica esclusivamente orizzontale e relativista.

    1. Caro Una sola fede, in Francia, e precisamente ad Ars, terra del Santo Curato, ho potuto sperimentare personalmente che allo scambio della pace i fedeli si augurano “La paix de Christ”. Come formula mi è parsa molto significativa.

      1. Il punto signora Tonietta, cioe nei contesti di quegli ormai consueti incontri “interreligiosi”, la pace e la verità sono – a evidente detta di coloro chiamati ad essere Vicari di Cristo in terra – elementi da “ricercare” insieme (appunto tutti insieme ad Assisi in qualità di PELLEGRINI di verità e pace, sempre in viaggio verso di esse) e non già bene individuati nel Cristo Signore stesso verso il quale guidare chi non vi sia già orientato. Insomma siamo sempre lì: i papi che dovevano aiutare a trovare la strada e a convertire – come esortava a impegnarsi a fare lo stesso Pietro anche negli Atti degli Apostoli – da più di cinquant’anni invece tendono a non farlo più e a mettersi anzi sullo stesso piano di (eventuale) ricerca di altri che sono persino fuori dalla Chiesa. Una Chiesa comunque che non ha voluto più essere docente, ma che ormai fin nei suoi “capi” ha preferito la relativuzzazione (eretica) della fede.Mi pare evidente no? Documenti come quelli da me postati parlano chiaro

    1. Questo ulteriore scempio avverrà non nel trentennale di Assisi 1986 (fine ottobre – motivata dal rischio imminente di conflagrazione nucleare), ma il 20(XX) settembre: anniversario della breccia di Porta Pia, in coincidenza con l’inizio del nuovo anno massonico (nel 1870 – Immagino anche oggi)

  9. i teologi progressisti sono convinti (si illudono) di aver conquistato la pregiata e ambita stima dei non credenti – la loro essenza è simile a quella del sale insipido calpestato dai miscredenti

    1. E questo perché pensano, caro professore, che i miscredenti (cioè i Volterriani, i Massoni…) siano non un flagello per sé e per la Chiesa, ma un Bene Necessario. Cioè pensano in termini hegeliani: “Civiltà Cattolica”? – orrore! ; “Società Aperta”, vivente sulle continue ostiltà alla Verità Conosciuta? – splendido!…Così può girare il motore dei cicli Tesi/Atitesi/Sintesi !!

  10. Ci vuole tanto a capire che piu’ organizzano manifestazioni di questo genere piu’ il mondo è scosso da guerre, attentat.i vizi corruzioni etc etc. Ci vuole tanto a capire che il Signore Iddio non vuole ascoltare queste preghiere che non riparano le nostre personali colpe e del mondo intero. E’ proprio vero che da quella sera di marzo mentre Egli diceva che erano finite le pagliacciate e carnevalate si apprestava ad incrementarne altre che davverosono e sono state vere sfilate carnevalesche.Preghiera e penitenza ha chisto Nostra Signora ai Pastorelli e non sfilate carnevalesche

  11. Sempre più vergognosa e senza pudore questa chiesa della casa comune .. Esiste ancora qualche altro prelato che può e vuole ribellarsi a tutto ciò ? Disposto a guidare i fedeli alla salvezza e non alla perdizione ?

    1. Caro Signor Di Benedetto, sembra proprio che di prelati disposti rischiare qualcosa pur di guidare le anime verso la salvezza non ne siano rimasti più (fino a prova contraria): ora che Bergoglio ha confermato che l’interpetazione da dare all’Amoris laetitia è la più eretica e modernista possibile, invece che tuonare contro di lui e ammonirlo canonicamente (o almeno dichiarare pubblicamente che quel documento e quella interpretazione sono eretici) sembrano scomparsi: prima si sono arrampicati sugli specchi pur di non accusarlo (vedere Burke): ora che l’eresia è così esplicita che più esplicita non si può, preferiscono tacere!

  12. Strano,
    Più organizzano queste preghiere interconfessionali (da GP2)più scoppiano casini nel mondo.
    Ma non é che sotto sotto a Dio ste preghiere e marce della pace non vanno propio giù?

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