Riportiamo qui di seguito, da Tempi.it, le parole del Card. Caffarra, Arcivescovo di Bologna. Ci rendiamo conto che qualcuno ci dirà che siamo polemici e incontentabili, ma non riusciamo a capire perché il Card. Caffarra non abbia fatto riferimento esplicito al caso sciagurato della bambina di tre anni affidata a una coppia di omosessuali, e perché non abbia avuto nulla da dire sullo sconcertante comunicato del suo Vicario. Può forse la Chiesa rinunciare a intervenire sui fatti che accadono? No di certo, a maggior ragione quando si tratti di casi gravissimi, come quello di cui ci stiamo occupando da giorni. Può la Chiesa lasciare margini di incertezza e di dubbio su questioni morali gravissime? Dopo una decina di giorni dalla folle decisione del Tribunale di Bologna, e dopo l’assurda comunicazione del Vicario della Diocesi, finalmente abbiamo sentito la voce dell’Arcivescovo. Con tutto il rispetto, ma con tutta franchezza, avvertiamo delle note di rispetto umano assolutamente inopportuno nei confronti di giudici che hanno preso una decisione chiaramente ideologica sulla pelle di una bambina di tre anni, e nei confronti del Vicario, che si è rifugiato dietro il comodo paravento del rispetto delle decisioni del giudice, assolutamente non dovuto quando il giudice sbaglia platealmente. Come può la Verità esprimersi con timidezza?
PD
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Caffarra: «Stiamo costruendo una torre di Babele che rovinerà sui bambini, affidati ai genitori 1 e 2»
22 novembre 2013, Redazione
«Stiamo costruendo una torre di Babele, che alla fine rovinerà su noi tutti. In primo luogo sui più deboli, i bambini, affidati al genitore 1 e al genitore 2. Affidati a una genitorialità artificialmente costruita». Ha parlato così l’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra durante l’omelia della Messa di ieri in occasione della Virgo fidelis, patrona dell’arma dei Carabinieri.
BAMBINA AFFIDATA A COPPIA GAY. Pur non citandolo mai esplicitamente, il cardinale si è riferito al caso della bambina di tre anni affidata a una coppia di omosessuali, una procedura definita a tempi.it dal procuratore capo dei minori di Bologna, Ugo Pastore, «poco trasparente e con diverse approssimazioni». Caffarra, ancora senza citarlo, ha anche preso spunto dal caso della scuola di Bologna che ha cercato di sostituire senza riuscirci sui moduli di iscrizione alle parole “madre” e “padre”, le diciture “genitore” e “altro genitore”.
PAROLE SNATURATE. «Ciò che tiene assieme un popolo è quel patto sociale nel quale ciascuno ha il diritto di aspettarsi dall’altro ciò che egli ha promesso», ha detto l’arcivescovo. Ma quando «la parola diventa un surrogato della verità e l’agire un surrogato del bene entrano in scena i funzionari di questo o quel potere a decidere quale contenuto dare alle parole. È ciò che sta accadendo con due parole cardine della fedeltà dell’uomo alla realtà: matrimonio e paternità/maternità. Queste parole non dicono più ciò che è, ma ciò che il potere ha deciso che dicono».
E chi si oppone a questo tentativo di cambiare il significato delle parole, «coloro che semplicemente chiedono di essere fedeli alla realtà sono subito accusati di essere a favore della discriminazione fra le persone».
FEDELTÀ E PROMESSA. Rivolto ai carabinieri, il cardinale ha affermato che aver posto l’Arma dei Carabinieri sotto la protezione della Virgo fidelis riveste un significato profondo che implica «fedeltà e promessa». Una promessa che «nel vostro caso ha assunto il carattere sacro del giuramento». È in forza della promessa e della fedeltà che i cittadini «si fidano e stimano l’Arma».
17 commenti su “Caffarra: «Stiamo costruendo una torre di Babele che rovinerà sui bambini, affidati ai genitori 1 e 2»”
Dovremmo sostenere le parole di chi, all’interno della Chiesa, non ha timore di esprimere il proprio pensiero in conformità con le scritture e le regole cattoliche della Chiesa. Il Papa non ha ancora emesso un giudizio o speso due parole sulla questione? Ricordiamoci che il Papa, pur rappresentando Dio sulla Terra, è solo un uomo. Rappresenti dunque Dio e non le leggi degli uomini. I Gesuiti notoriamente hanno posizioni spesso non in linea con la dottrina cattolica, specialmente in merito a sessualità, aborto, matrimonio… Attenzione, difendiamo la nostra Chiesa.
Lo schema, come si diceva nei giorni scorsi, è: “È naturale che i poteri del mondo si oppongano alla Regalità di Cristo”.
Addirittura il Cardinale dice che “un popolo è tenuto insieme da un patto sociale” (dottrina contrattualistica). Sono certo che il Magistero della Chiesa abbia condannato il contrattualismo.
E gli stessi Cascioli e Fontana, su “lanuovabq”, si richiamano come supremo valore alla “democrazia”, che storicamente “ha superato lo Stato confessionale”.
Quando mai è esistito uno Stato confessionale cattolico? La distinzione degli ambiti (cura del bene temporale degli uomini: poteri politici; cura del Bene Eterno degli uomini: autorità ecclesiastica) è richiesta proprio dalla Chiesa, e garantita in particolare dalla presenza di un Sovrano che è sia Vicario di Cristo sia Sovrano in questo mondo, anche se su un fazzoletto di terra, cioè il Papa.
È esistito uno Stato confessionale anglicano -che tuttora sussiste; sono esistiti ambiti utopici protestantici, specie in America (“o con noi – Paradiso in terra- o contro di noi -maledizione assoluta”).
Purtroppo anche persone così valide (specie Cascioi) hanno inghiottito il “Verbo” della Rivoluzione Francese, allo stesso modo dell’ambiente DEMOcristiano italiano. La parola stessa sottolinea che esiste un ambiente cristiano non democratico: cosa certamente vera, se per “democratico” si intende “liberato dall’Annuncio illuministico”; certamente falsa, se per “non democratico” si intende “oppressivo”
quando capiremo che il “..bene temporale degli uomini” è subalterno al “Bene Eterno” e che quindi anche “Cesare”con le sue leggi “deve” inginocchiarsi a CRISTO RE,avremo invertito la rotta per la salvezza dell’ umanità!
E sa perché, caro Alberto? perché si tratta di un Bene unico, con la sua facies transitoria e con quella definitiva.
Come non c’è nulla di peggio che contrapporre Fede e ragione, perchè la Verità è una (non monolitica, ma “sinfonica”), così non c’è nulla di più violento che contrapporre una “liberazione” mondana alla vera Libertà dei Redenti
Com’é difficile trovare un cristiano tuutto d’un pezzo. Un sol pezzo con Cristo in Croce, anche quando non é ancora giunto il tempo della prova suprema.
Come ha ragione R – Andrea! Condivido in toto. Normanno
Grazie infinite.
Mi limito a cercare di riproporre il Magistero.
La questione “democristiana” è grave, e non è stata mai definita dal Magistero nel senso di una condanna, ma al contrario spesso accompagnata dalla prassi ecclesiastica con un sostegno alla DC… oggi si vedono le tragiche conseguenze. Quando il Beato Giovanni Paolo II andò a Parigi la prima volta, espresse delle dure critiche alla sacralizzazione di Liberté/Egalité/Fraternité. I Vecovi francesi si preoccuparono di sterilizzare le Sue affermazioni.
Ricordiamo che don Romolo Murri (1870-1944), amico di don Sturzo, fu scomunicato nel 1909 e riammesso nella Chiesa nel 1943, subito prima della morte. Il cognato G.Fuschini fu democristiano, Vicepresidente della camera nell’immediato dopoguerra.
La tensione fra papa Pio XII e De Gasperi fu qualcosa di reale, ma non andò oltre i “dispiaceri”. Invece ben oltre i “dispiaceri” andò la tensione fra De Gasperi e Giovannino Guareschi (lo “scrittore mai nato”, secondo “L’Unità”).
Il Beato Giovanni XXIII e papa Paolo VI, figlio di un deputato sturziano antifascista, appoggiarono la DC e il suo lungo “flirt” con i Socialisti
Le parole del cardinale vanno sostenute la situazione etica è critica come si fa ad affidare una creatura indifesa a due gay?.
Preferisco non dire nulla, trattandosi del vescovo della mia diocesi.
Mi sembra che per le parole del Cardinale si possa applicare il detto: “Chi ha orecchie per intendere, intenda”, (riferito al suo vescovo ausiliare). Le sue orecchie dovrebbero fischiare!
Se lo richiamasse personalmente sarebbe più efficace.
Continuo ad insistere sul fatto che se oggi non si combatte l’errore o lo si fa troppo timidamente è solo a causa della mancanza di vero amore del prossimo e di Dio, non come molti credono e affermano “per misericordia”. Lasciare che gli errori si moltiplichino e si propaghino all’interno della Comunità dei credenti, non è misericordia, ma una grave mancanza di amore e di carità! Questo atteggiamento va corretto prima che il fango ci arrivi alla gola e oltre, se non c’è già arrivato. Cerchiamo davvero con la preghiera, il digiuno, le opere e la parola di sensibilizzare più che possiamo i nostri pastori, aiutiamoli a svegliarsi dal coma profondo nel quale sono caduti, altrimenti il fango ci travolgerà e sommergerà.
Il Padre Misericordioso della parabola, caro Claudio, aspetta con il cuore in gola che il figliol prodigo torni a casa; finalmente lo avvista, gli corre incontro, lo fa rivestire splendidamente e fa imbandire la festa. Questo perché era TORNATO in una CASA che continuava a esistere e a funzionare, anche come entità produttiva; e perché era chiaro che stare lontano da casa sua, in quel modo, equivaleva a essere morto.
Oggi la parola tabù è “scomunica”: tutti dentro ! Ma un “dentro” non esiste, se non si riconoscono Dio/Patria/Famiglia: se si entra nel delirio Arcobaleno
Il giudizio definitovo sull’omosessualità – e quindi su ogni suo riconoscimento – l’ha emesso Dio mediante la Rivelazione della Sacra Scrittura, in particolare, per bocca di san Paolo. Dalla Sua condanna deriva immediatamente la condanna di matrimonio e adozioni di coppie omosessuali.
Se non bastasse, ci sono le dichiarazioni di Santi e Pontefici.
Tutto ciò è stato detto, dimostrato e ripetuto nell’ora presente. Ma non bisogna stancarsi di insistere.
Inoltre, occorre cominciare a prevedere l’atteggiamento da tenere quando le leggi pretenderanno di chiuderci la bocca. Chi non sarà in grado di accettare il sacrificio, e dovrà tacere per evitare un male peggiore, resti in silenzio e non scenda sul terreno dei compromessi inaccettabili, di cui oggi danno triste spettacolo coloro ai quali sarebbe afffidata la Religione.
Ecco cosa sta succedendo nella vicina Svizzera. Questo commento con relativo link sarebbe più opportuno sotto l’articolo specifico (pubblicato giorni fa), ma sempre va in quella direzione, ovvero il tentativo di scardinamento dell’ordine naturale attraverso la ricostruzione ( o meglio distruzione) dell’uomo sin dalla tenera età.
Dalla Nuova Bussola di oggi:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-educazione-sessuale-svizzera-lorco-in-classe-7799.htm
Mi viene il voltastomaco a leggere certe notizie!
La Svizzera è l’inferno, tra eutanasia aborti ed ora sta porcheria. Voglio vedere i figli di questi mascalzoni se riceveranno per primi questi insegnamenti, io dico di no, prima provano su quelli degli altri!!!
Il mio sogno è che i prelati tornino al parlare cattolico. Al parlare Si Si No No.
la svizzera è una repubblica casearia, fondata sull’usura benedetta dal disgraziato eretico di ginevra – un tempo nella mia città la parola “svizzero” era un insulto.- adesso è un doppio insulto: usuraio e sodomita