Cattolici su Marte (terza e ultima puntata) – di Aldo Maria Valli

Riassunto delle puntate precedenti

Anno 2068. In vista del sinodo dei vescovi su Discernimento per una Chiesa in Uscita, la Chiesa ex cattolica, ora Rahneriana, chiama a consulto i giovani che presero parte ai lavori di preparazione del sinodo del 2018. Emerge che, grazie ai risultati del dialogo interreligioso, pochissimi sono rimasti cristiani, e tra quei pochi, in virtù del Nuovo Paradigma della Chiesa in Uscita, le antiche certezze si sono dissolte. Per l’occasione, in nome dell’ascolto, vengono interpellati anche i cattolici che si sono trasferiti su Marte.

A differenza degli ex giovani ex cattolici, ora Rahneriani, tra i quali regna confusione e disorientamento, i Cattolici su Marte hanno vissuto la fede senza i condizionamenti imposti dalla Chiesa della Misericordia (altro nome della Chiesa Rahneriana) e sono felici. Ma sulla Terra li accusano di essere tradizionalisti e farisei. E ora l’Instrumentum laboris del sinodo volutamente ignora le loro osservazioni.

***

Con una bolla segreta, intitolata Misericordia!, il papa ordinò allora di logorare i Marziani e di chiudere definitivamente i conti con loro. Il piano prevedeva che inizialmente le tesi marziane fossero formalmente accettate e anzi lodate come un utile contributo al dibattito, ma nello stesso tempo i teologi della Chiesa in Uscita avrebbero dovuto approntare documenti tali da fare piazza pulita di quel cattolicesimo vecchio e da museo. Dopo di che i Marziani, opportunamente blanditi, sarebbero stati incaricati di colonizzare nuove galassie a bordo di astronavi classe Hawk che però, governate dalla Terra, avrebbero preso la strada verso il Grande Nulla, così che di loro si perdesse ogni traccia e ogni memoria.

Avvertito in sogno da un angelo del Signore, il capo dei Marziani, il vecchio cardinale B., che aveva fatto in tempo a conoscere la Chiesa quando ancora era cattolica, chiamò a raccolta i suoi e li istruì adeguatamente. Il contro-piano, ambizioso e ad alto rischio, era il seguente: fingere di abboccare all’idea di lasciarsi indirizzare verso nuove colonie, ma prendere in realtà il comando delle astronavi Hawk, puntare direttamente sulla Terra, sbarcare di nascosto, raggiungere il Vaticano e mettere i Rahneriani di fronte alle loro responsabilità. Il tutto proprio nel giorno in cui la Ecclesia Output sarebbe stata presentata in un grande convegno, alla presenza di tutti gli ex giovani ex cattolici ora Rahneriani. Exodus fu il nome in codice dato all’operazione.

E così avvenne. Mentre gli ex giovani ex cattolici, ora Rahneriani di una certa età, erano riuniti per il convegno, i Marziani, grazie alle potenzialità delle navicelle Hawk (in grado di coprire i 225 milioni di chilometri tra Marte e Terra in una settimana contro i circa 162 giorni di una volta), atterrarono nella steppa del Kazakistan, si fecero teletrasportare in Vaticano, entrarono nella sala nella quale erano in corso i lavori (immaginarsi le facce sbigottite dei Rahneriani quando videro i Marziani ancora con le tute addosso) e qui l’anziano cardinale B. lesse subito il proclama che aveva preparato.

Eccolo.

“Cari fratelli cattolici, sia lodato Gesù Cristo! Abbiamo affrontato un lungo viaggio, non privo di pericoli, per essere qui oggi. Guidati dallo Spirito e illuminati dalla sapienza del Vangelo, esprimiamo la nostra gioia e la nostra gratitudine nei confronti del Padre. E a voi chiediamo di ripensare alla strada che avete intrapreso e che vi ha allontanato dalla fede e dalla retta dottrina. Avete messo la pastorale prima della dottrina. Avete considerato impossibili i precetti assoluti. Avete eliminato i dogmi per sostituirli con il Superdogma del Dialogo. Vi siete convinti che la rivelazione avvenga nel mondo e non nella nostra amata Madre Chiesa. Dite che la morale tradizionale è superata e occorrono nuovi paradigmi. Siete convinti che non si possa mai giudicare e che quindi ogni valutazione, alla luce dell’abbraccio tra ragione fede, sia da evitare. Non parlate più dell’anima e della sua salvezza, ma solo delle cose terrene. Non parlate più del soprannaturale. Avete separato la misericordia divina dalla verità e dalla giustizia. Pensate che il peccato originale sia solo un mito, così come la creazione. Ritenete impossibile stabilire se, quando e in quale misura ci sia il peccato. Pensate che la Chiesa (un tempo cattolica e ora, come dite voi, Rahneriana) non sia la vera Chiesa ma solo una fra le altre; che accogliere e accompagnare (ma verso dove?) sia più importante che proclamare la verità; che avviare processi (ma quali?) sia più importante del ribadire certezze; che fare domande sia più importante del dare risposte; che la Messa sia solo la rievocazione di una mensa; che il decentramento sia più importante del primato di Pietro; che la misericordia coincida con il cedimento al soggettivismo e non con la fedeltà dottrinale; che la Chiesa debba esprimersi come il mondo; che preoccuparsi per la retta dottrina equivalga a comportarsi da farisei”.

Disse poi il cardinale: “Potremmo continuare, ma ci siamo intesi. Siamo qui per chiedervi di ritornare nell’ovile. Come pecorelle smarrite, spinte da lupi travestiti da pastori, camminate lungo sentieri che vi allontanano da Dio. La vostra unica preoccupazione è piacere al mondo e per questo ne adottate il pensiero, le modalità espressive, gli atteggiamenti. Ma, così facendo, perdete di vista la salvezza dell’anima e vi condannate all’irrilevanza, perché il mondo finge di apprezzarvi, ma non vi ascolta e vi considera soltanto una voce tra mille altre, tutte uguali e tutte prive di significato”.

“Fratelli carissimi, vi imploriamo di tornare alla vera Chiesa e alla retta dottrina. Aprite gli occhi, svegliatevi! Non è vero che la vostra missione è mescolarvi al mondo in un generico accompagnamento. La missione di sempre è evangelizzare. Non credete a chi vi dice che la grazia divina può manifestarsi anche in una situazione di peccato! Non credete a chi vi esorta a dubitare di tutto e ad accettare soltanto il pluralismo delle fedi, come se l’importante fosse il pluralismo e non la fede, come se ogni fede fosse uguale a ogni altra. Non credete a chi vi accusa di legalismo quando avvertite il bisogno di una sana dottrina. Noi vi scongiuriamo: tornate a casa!”

Al proclama seguì la proposta di recitare, tutti insieme, una solenne professione di fede, così da ribadire le verità fondamentali che ogni credente, di ogni tempo e ogni pianeta, è tenuto ad accogliere e  a vivere.

Non più abituati a quelle parole, i Rahneriani rimasero a lungo in silenzio, sbigottiti. Fu un momento drammatico. L’unico rumore percepibile era il bisbigliare dei Marziani, che si erano messi a recitare il Santo Rosario in latino.

Poi un Rahneriano si alzò e disse: “Perché no?”. Disse soltanto questo: “Perché no?”. Ma lo disse con una voce così ferma, e con un sorriso così luminoso, che fu come un segnale.

In pochi istanti si ebbe un susseguirsi di persone che si alzavano e dicevano: “Perché no?”. E poi tutti quanti si inginocchiarono (da quanto tempo non lo facevano!), recitarono la professione di fede e si sentirono di nuovo giovani. E nei loro sguardi si leggeva la speranza.

Avvertito dal Consigliere Speciale, il papa volle sapere che cosa diavolo stesse succedendo. Lo invitarono dunque a raggiungere la sala e, quando arrivò, i Marziani gli resero omaggio inginocchiandosi di nuovo. Pieno di sorpresa, il pontefice rimase senza parole. I responsabili della ex Congregazione per la Dottrina della Fede, ora Congregazione per l’Ascolto e il Dialogo, gli avevano assicurato che i Marziani erano in viaggio verso il Grande Nulla. E invece eccoli lì! E non solo erano lì, ma avevano in poco tempo convertito (non c’era altra espressione da usare) gli ex giovani ex cattolici, ora Rahneriani, facendoli tornare cattolici e anche un po’ più giovani, per lo meno nello spirito. Sicché, davanti a quello spettacolo incredibile, e a quella folla inginocchiata che pregava e diceva “perché no?”, il papa riuscì soltanto a balbettare: “Ma… ma… io… non capisco… io…”.

“Santo Padre”, gli disse allora il vecchio cardinale arrivato da Marte. “Per una volta, non si preoccupi di capire. Si affidi alla benevolenza del Padre. L’abbraccio di Dio consola e ristora. Si unisca a noi, alla nostra bella Chiesa cattolica. E ci benedica”.

In silenzio, il papa si lasciò guidare dal cardinale davanti alla folla e quando, in preda al tremore, alzò la mano benedicente, la commozione fu generale. Da tanto tempo infatti il papa non benediva più, per rispetto, si diceva, verso le altre fedi e i non credenti.

L’unico che ancora si agitava e non si dava per vinto era il Consigliere Speciale. “La pagherete!”, gridava. “Pagherete tutto a caro prezzo!”.

“Su, su, non faccia così”, gli dissero alcuni Marziani.

“Lasciatemi! Lasciatemi!”.

Il Consigliere schiumava rabbia. Allora il vecchio cardinale si avvicinò e gli disse: “Padre, suvvia, non è il caso di reagire in questo modo scomposto. Proprio lei, che ha sempre sostenuto il dialogo! Noi siamo venuti in pace e non vogliamo creare altri conflitti”.

“Che volete?”, ruggì il consigliere.

“Che ne direbbe – rispose il vecchio cardinale –  di una missione su Marte?”. Poi lanciò uno sguardo verso il cappellano dell’astronave maggiore e questi, portandosi l’interno del polso alla bocca, diede l’ordine in codice. E in quel preciso momento i propulsori furono accesi.

Fine

Come dite? Volete sapere quale fu la sorte del Consigliere Speciale? Beh, ecco, inizialmente per lui fu dura. Sottoposto a uno specifico programma di disintossicazione, non faceva che chiedere una copia del Catechismo Rahneriano Aggiornato e Corretto. “Datemi il mio Crac!”, urlava senza sosta. Ma i Marziani tennero duro e nel giro di qualche anno il Consigliere si ristabilì, tanto che, divenuto liturgista provetto, andò a dirigere la rivista marziana Traditio, dalle cui colonne difendeva, in latino, il vetus ordo.

Fine

Come dite? Volete sapere se poi il sinodo del 2068 si tenne?

Ma certo che sì. I Marziani infatti permisero ai vescovi di portare a termine i lavori. Ma con un unico accorgimento: fecero distruggere tutto il Crac disponibile e, al posto della Ecclesia output, distribuirono ai vescovi il Catechismo della dottrina cristiana di san Pio X. Poi li interrogarono, e quelli che non sapevano rispondere venivano rimandati a studiare, di più e meglio.

La faccenda, ovviamente, non si risolse in breve tempo. Molti vescovi, di fronte a domande per loro del tutto astruse (per esempio sui Novissimi o sui peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio), spalancavano gli occhi e restavano in silenzio, del tutto disorientati, come se quella fosse un’altra lingua. Un vescovo americano ammise: “Ma noi siamo esperti di ecologia, di finanza, di migrazioni, di riscaldamento globale. Che cosa volete che sappiamo di dottrina?”.

“Appunto”, risposero i Marziani.

Terminato dunque il programma di rieducazione episcopale, il sinodo poté svolgersi, ma con un nuovo titolo: Meminisse iuvat, ovvero Giova ricordare, che poi è anche il titolo di un’enciclica di Pio XII.  Sì, dissero i Marziani, giova sempre ricordare qual è la vera fede, la retta dottrina, la parola che salva. E alla fine i vescovi, che erano arrivati a Roma senza capire bene di che cosa dovessero parlare, se ne tornarono alle loro sedi rinfrancati e decisi non più a “uscire”, qualunque cosa volesse dire, ma a restare saldi nella fede.

Fine

Come dite? Che ne fu del vecchio cardinale?

Nonostante l’età avanzata, Dio gli donò una freschezza fisica e mentale straordinaria. Così il cardinale si mise a scrivere la storia dell’operazione Exodus, e la intitolò Mission possible. Tornato su Marte, aprì il  primo Seminario Marziano e la prima Università Cattolica Marziana. Grazie ai diritti di Mission possible divenne ricco, ma lasciò tutto ai Cattolici su Marte, che poterono in tal modo finanziare una spedizione su Kepler 452-b, il pianeta più simile alla terra, del quale presero possesso in nome della Chiesa cattolica.

E il cardinale morì sereno, perché in grazia di Dio.

Fine

Come dite? Volete sapere se la Chiesa ridiventò cattolica?

Ma certo che sì. Il vecchio cardinale, infatti, prima di tornare alla casa del  Padre fece in tempo ad avere un lungo colloquio con il papa e lo convinse a scrivere e pubblicare un’enciclica, la Ecclesia Catholica Romana, che non solo abrogava la Ecclesia Output ma aboliva definitivamente la Chiesa Rahneriana.

“Eminentissimo signor cardinale – disse il papa – la devo ringraziare. Lei ha risvegliato la mia anima. Le sarò eternamente debitore. Che cosa posso fare per esprimerle la mia gratitudine?”.

“Santo Padre, sono io che la ringrazio”, rispose il cardinale. “Per me non chiedo nulla. Ma vorrei tanto che accogliesse il mio invito a consacrare l’universo intero, con tutti i suoi astri, le sue galassie e i mondi conosciuti e ancora sconosciuti, al Cuore Immacolato di Maria, con l’intenzione di riparare a ogni peccato dei figli della Madre Chiesa”.

E così fu.

Fine

Come dire? Volete sapere che ne fu del papa?

Beh, adesso chiedete veramente troppo!

Fine della terza e ultima puntata

7 commenti su “Cattolici su Marte (terza e ultima puntata) – di Aldo Maria Valli”

  1. Cesaremaria Glori

    Sognare non è peccato e aiuta ad avere speranza, quella speranza che è certezza in quella breve frase: Non prevalebunt.

  2. “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei Cieli”.
    Di entrarvi ne ha buone speranze Aldo M. Valli.

  3. Grazie! Bello, ben scritto, divertente e divertito. Voglia il cielo che arriviamo ad una (ri)conversione con abolizione del 1968… prima del 2068!

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