CENTO DESTRE, UN CATALOGO IN USCITA DALLA IGNORANTISSIMA DEFINIZIONE – di Piero Vassallo

L’immagine bugiarda e la sua controfigura


di Piero Vassallo

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Fedeli all’indeclinabile dottrina di Voltaire, i narratori della leggenda nera, obbediscono al comandamento che esige la sistematica diffamazione degli avversari: “Dobbiamo abilmente infangare la loro condotta, trascinarli davanti al pubblico come persone viziose, dobbiamo presentare le loro azioni sotto una luce odiosa“.

Ad opera della premiata perseveranza dei credenti nella rivoluzione mutante e pagante, le leggende nere, canonizzate dalla salottiera furbizia dei perpetui Voltaire, sono in aggiornato, continuo e imperioso circolo tra salotto, mass media e palazzo.

Nel salotto abita tuttora la volontà generale: non la volontà della maggioranza ignara ma – Voltaire dixit – “la voce profonda della Coscienza umana, quale dovrebbe parlare in ciascuno di noi e quale si esprime per bocca dei cittadini più virtuosi e più illuminati“.

Capitale della cultura anticonformista, la città di Palermo ospita alcuni ardimentosi e irriducibili centri studi, fortini attivi nella sagace ricerca di una via d’uscita dai poteri conferiti dalle leggende nere, che narrano una destra incapsulata nella violenza belluina e nell’analfabetismo totale.

Ora la prima fila delle associazioni insorgenti a Palermo contro i sacri testi dettati dalla volontà generale (la volontà dei puri, come precisò Saint-Just) è costituita dalla Fondazione Thule e dall’Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici (ISSPE).

Thule e ISSPE sono gli infaticabili laboratori, che in questi giorni, hanno consegnato ai torchi dello stampatore il voluminoso testo del Dizionario delle cento destre.

L’opera, curata da Tommaso Romano, Vito Mauro e Umberto Balistreri, geniali organizzatori culturali, che si sono avvalsi della collaborazione di alcuni autorevoli scrittori quali Giano Accame, Primo Siena, Marcello Staglieno, Gabriele Fergola, Patrizia Allotta, Luciano Garibaldi, Francesco Cianciarelli, Guido Vignelli, Mario Bozzi Sentieri, e di giovani esordienti quali Paolo Rizza, Federico Gatti ecc., consiste nella schedatura dell’ingente numero degli autori (molti dei quali d’alto profilo) che rappresentano la pluralità degli orientamenti culturali attivi a destra nella seconda metà del xx secolo.

Tommaso Romano afferma che un sottotitolo del dizionario avrebbe potuto indicare alcune identità di riferimento, quali conservatori, liberali, monarchici, presidenzialisti, cattolici, neopagani, agnostici, individualisti, comunitaristi, socializzatori e innovatori, anticapitalisti, neofascisti, neoborbonici, federalisti, totalitaristi.

La faticosa raccolta delle biografie, invece, intendono rappresentare “un necessario approccio e invito alla conoscenza di singoli personaggi di oggettiva e diversa caratura, per andare oltre gli stereotipi e le definizioni di comodo, frutto a volte di mancanza di organici punti di riferimento di storia delle idee di frange minoritarie e sequestrate, quasi esoteriche, e di materiale bibliografico e storicodocumentario riepilogativo.

Gli autori sospendono il giudizio sui princìpi che definiscono la vera destra (la destra tradizionale, giusta la classica definizione di Clemente Solaro della Margarita) per offrire un esauriente catalogo dei numerosi studiosi attivi nella destra dalle molteplici identità e dalle divergenti intenzioni.

Una fatica, quella dei tre autori, finalizzata anzi tutto, alla testimonianza sulla varietà e sulla serietà-profondità delle posizioni culturali che si sono confrontate nell’area intitolata alla destra italiana. Il risultato del loro impegno è un testo controcorrente, indispensabile a chiunque voglia conoscere seriamente la complessa realtà della destra pensante.

Accertato che la destra italiana ha ultimamente risolto i problemi spinosi posti dal pensiero multiplo in agitazione al suo interno convertendosi al non pensiero puro – preambolo al decesso politico ultimamente certificato dal successore di Luciano Gaucci – il Dizionario è offerto, quale documento indispensabile, agli eventuali protagonisti di una strategia culturale e politica atta ad evitare i conflitti e le umiliazioni collezionate nel recente passato.

L’auspicato superamento dalla cultura multilingue (propriamente detta babelica) è infatti impossibile senza che sia prima riconosciuta l’identità dei pensieri che potrebbero vivere pacificamente in un partito politico d’indirizzo unitario, ossia capace di affrontare senza tentennamenti e ambiguità i problemi drammatici che sono posti dall’emergenza in Europa del trinomio radicalismo-nichilismo-immoralismo.

Un’attenta lettura del Dizionario delle cento destre, costituisce il preambolo indispensabile alla fondazione di una vera, coerente alternativa alla perfetta sovversione della società. Superare le contraddizioni del passato è, infatti, la premessa indispensabile all’efficace presenza di una cultura di destra liberata dalle illusioni generate dal pensiero multiplo e ondivago.

 

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