C’erano una volta i moderati – di Massimo Magliaro

 

Il voto di domenica 4 marzo non ha sconfitto soltanto Renzi e Berlusconi, i loro partiti, i loro accordi veri o presunti, le loro politiche piacione, la loro sovraesposizione sfiancante soprattutto in televisione. Il voto del 4 marzo ha sancito la sparizione, la liquefazione, l’estinzione (almeno per ora) di una intera categoria sociale: i moderati.

Per più di mezzo secolo sui moderati ha vissuto la Democrazia cristiana. Ma anche i partiti che della DC erano i sempiterni alleati e che con lei avevano dato vita ad un interminabile sistema di potere che sul finire degli Anni 60 venne blindato con il ricatto dell’arco costituzionale.

Nacque la parola d’ordine, che in realtà era solo un tabù, del “si vince al centro”. E tutti andavano al centro, convergevano verso il centro, correvano verso il centro, si fregiavano della inflazionata medaglietta del centrismo raccattata a spese degli elettori-cittadini-contribuenti.

Sui moderati per anni sono state imbastite strategie e tattiche, inventate propagande e trovate, creati colossali equivoci e non meno colossali inganni (ad esempio la DC che in nome e per conto del moderatismo cattolico introduce in Italia il divorzio e non ostacola l’aborto).

Sui moderati sono nati veri gulag del pensiero in base ai quali chi moderato non era, e rifiutava di esserlo, veniva marchiato a fuoco e a vita, come doveva esserlo un reietto esposto al pubblico ludibrio. Insomma un dramma, come diceva Abel Bonnard.

Ma, chi sono i moderati? Moderato è colui che cerca, legittimamente, una vita tranquilla, sicura, certa. Vuole che i suoi (pochi o tanti) soldi in banca vengano protetti e garantiti dagli istituti di credito.

Vuole che la scuola dove manda i suoi figli funzioni nel migliore dei modi, cioè che insegni a vivere in modo giusto e sano.

Vuole che le sue strade e le sue piazze siano sicure e pulite.

Vuole che la legge venga fatta rispettare da tutti.

Vuole che quando arriva una malattia la pubblica sanità garantisca una giusta assistenza.

Vuole che i risparmi di una vita possano essere goduti come meglio gli pare e senza sorprese.

Vuole che il fisco sia equo per tutti, sempre e ovunque.

Vuole che l’Europa sia davvero la madre di tutte le sue genti meravigliose.

Il moderato insomma è uno che vuole vivere sereno e senza problemi. Non è di certo un avventuriero. È uno che non vuole rischiare e non vuole sorprese.

E ora?

Banche: hanno scoperto che c’è la Banca Etruria. E non solo la Banca Etruria.

Scuola: hanno scoperto che c’è la Fedeli. E non solo la Fedeli.

Città: hanno scoperto che, ovunque, sono una porcilaia a cielo aperto dove scippi, rapine, violenze di ogni tipo sono pane non di ogni giorno ma di ogni ora del giorno e della notte.

Legge: hanno scoperto che gli assassini, soprattutto se immigrati, vengono rimessi in libertà dopo qualche settimana o, se va bene, dopo qualche anno. E che chi si difende va in galera.

Sanità: hanno scoperto che il sistema (non i medici) va molto ma molto male.

Risparmi: hanno scoperto che si liquefanno ogni anno di più.

Fisco: hanno scoperto che è diventato una rapina per tutti, sempre e ovunque.

Europa: hanno scoperto che non è madre, ma matrigna.

Hanno cioè scoperto che le certezze di una volta non ci sono più. Che il sistema valoriale nel quale erano cresciuti e si erano formati è alle ortiche. Che tutto è sottosopra.

E da moderati sono diventati arrabbiati. Ma arrabbiati da morire e sul serio. Lo sono in Italia, ma lo sono in Francia (enragées), in Spagna (bêbados), in Germania (besoffen), nel Regno Unito (angrys). E hanno legittimamente scelto di dare il loro voto, in tutti questi Paesi, alle risposte che loro hanno percepito come le più radicali, cioè le più adeguate alla gravità dei problemi. Non serve a nulla dire se hanno fatto bene o male. Hanno fatto l’unica cosa che pensavano fosse giusto fare.

Per un bel po’ e finalmente non sentiremo più parlare dei moderati e della equivoca retorica che a questo “blocco sociale” (così lo chiamavano) faceva riferimento.

Adesso, e da adesso in poi, non si vince più al centro. Si vince parlando in modo credibile il linguaggio della chiarezza e della coerenza. E se qualcuno dirà che questa è l’apologia dell’estremismo gli risponderemo: chissene…

14 commenti su “C’erano una volta i moderati – di Massimo Magliaro”

    1. Stefano Mulliri

      Comunque caro Nicola, da quanto ho visto io quella dichiarazione, è stata letta da un foglio dattiloscritto, niente poco di meno che da mons. Viganò, che se non mi sbaglio, a meno di un caso di omonimia, fu quello che fu allontanato proprio da Benedetto XVII. Comunque ormai non mi stupisco più di nulla.

      1. Caro Stefano il Viganò in questione si chiama Dario Edoardo ed è brasiliano,. È quello che dici tu ? Comunque anche io non mi stupisco più di niente.

  1. I moderati sono i pavidi, gli ignavi, i borghesucci piccoli piccoli, pronti a rimasticare tutto e il contrario di tutto pur di aggiustare i loro affari ed evitare ogni
    fastidio o rischio.

    I moderati sono quelli sempre pronti a correre in aiuto al vincitore, sempre pronti a iscriversi a qualunque partitucolo massoneria o consorteria che si dica moderata
    ma che garantisca il proprio tornaconto moderato.

    Sono i democat che votarono le leggi sull’aborto e sul divorzio e non si inkazzarono mai, si inkazzano adesso perchè
    gli insidiano il giardinetto, il gruzzoletto e la pensione, non gli piazzano più i figlioli col concuorso e non possno più far finta che tutto va bene.

    Ora che sono inkazzati che faranno? Niente… hanno già votato… lega, 5 stelle… ?? adesso si continua a fare ammuina e intanto si resta
    moderati…. borghesi tiepidi ed elettori democratici alla bisogna….

    Phua!!!!

  2. l politico e’ come lo vuole il popolo, non mi sembra che nessuno si sia accorto di niente. I populismi non portano da nessuna parte e la demagogia e’ solo lo stadio avanzato della retorica. L’unico che ha tentato di cambiare qualcosa e’ stato Renzi e mi piacerebbe che qualcuno abbia il coraggio di distinguere le proposte, soprattutto alcune, dal personaggio, brutto caratteraccio. Salvini, come del resto la lega, non ti guarda dall’alto in basso, e’ simpatico, piace alla gente ma, quanto a contenuti, zero, proposte ancora meno. E’ stata fatta una campagna sul nulla pensando che l’elettore non sia in grado di intendere e di volere evidentemente. E’ stato negato un confronto televisivo con l’ex premier e poi si parla di moderati e democrazia. Alle prossime elezioni votero’ il partito che di fronte a un caso come quello di pamela chieda scusa e si attivi perche’ casi del genere non accadano piu’, altro che flat tax.

  3. jb Mirabile-caruso

    Massimo Magliaro: “C’erano una volta i moderati”.

    Il termine ‘moderato’, dr. Magliaro, è uno di quelli ‘politicamente corretti’ adottati storicamente dalla Diplomazia e, quindi, dalla Politica. Il suo vero, autentico significato è ‘parassita’. Anche il termine ‘populista’ nasconde, camuffandosi, la sua vera natura: si tratta, in verità, di un manipolatore che imbroglia le masse – che parassite non sono riuscite ancora ad essere – prospettando loro il diritto, ovviamente ‘civile’, di diventarlo.

    In estrema sintesi, ci troviamo di fronte ad una Umanità ‘malata’ – ‘malata’ nel senso biblico del termine e certamente NON nel senso medico che a questa tipologia di malattie è assolutamente estranea – la cui terapia è oggettivamente fuori dalla sua capacità di realizzazione. Ce lo ha ricordato Gesù che “senza di Lui, noi non possiamo fare niente”, ma purtroppo hanno facile sopravvento i ciarlatani del liberismo uno dei quali, se non vado errato, ce lo abbiamo pure noi Cristiani-cattolici assiso, addirittura!, sul Trono di Pietro.

  4. Stefano Mulliri

    Credo che l’autore di questo articolo, sia molto ottimista riguardo ai moderati, io personalmente speravo che si estinguessero decisamente, e invece mi ritrovo che ancora Berlusconi si vuol fare la sua scappatella amorosa col pd, che Renzi si sta ancora dimettendo ma non lo ha ancora fatto, anche se a me personalmente non mi frega. Il punto e che ancora i moderati possiedono,” come un demonio possiede un indemoniato” la più alta carica dello Stato. Se poi qualcuno nella notte di lunedì, si è preso la briga di guardarsi il tg com 24, avrà notato che il direttorone Tarquinio, effondeva dolci parole sui grillini, mentre non mancava di redarguire Salvini, già quel cattivone populista, che per giunta si è permesso di citare il Vangelo e di brandire il rosario.Ora io credo che il nostro povero paese, sia lungi dall’essersi tolto di dosso tutte le immondizie che lo impestano, e, non vorrei essere pessimista ma la strada dentro il tunnel sembra ancora lunga e purtroppo da farsi a velocità moderata.

  5. I miti, gli umili e i giusti possono cambiare la storia, i moderati nel senso democratico della parola, sono solo i servitori dei poteri forti.

  6. Quelli non sono moderati che cosa sono? Rivoluzionari? Reazionari? Populisti? Integralisti? Fascisti? Comunisti? Anarchici? E chi più ne ha più ne metta….

  7. Marina Alberghini

    I moderati erano quelli che si alleavano un po’ con tutti, perfino con i comunisti, ipocriti, opportunisti e soprattutto tesi a salvaguardare poltrona e potere.Se certi partiti avessero letto la posta dei lettori dei giornali di centrodestra avrebbero visto un coro di gente che diceva:Non siamo moderati, siamo arrabbiati!
    E il bello è che Berlusconi parla ancora di moderatismo e di Europa e Renzi e i suoi sono convinti di avere fatto sempre bene e semmai si chiedono dove hanno sbagliato.Scollamento totale con la gente.

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