CON SANTO ERMANNO IL CIELO E’ VICINO – di Fausto Belfiori

di Fausto Belfiori

 

“Il cielo vicino”, un romanzo che è un misto di sacralità e magia, di storia e sbrigliatezza intellettuale, di letteratura e agiografia. La prima prova narrativa di Laura Vallieri ha il merito di ricordare un santo, un grande santo dimenticato, Ermanno il Contratto: nonostante la tremenda infermità, si distinse per i suoi studi e per le sue ricerche. Dalla storia all’astronomia, dalla poesia alla musica, dalla matematica alla classicità greco-romana, dalla teologia alla liturgia. Nessuna scienza gli fu estranea e trovò anche il tempo e il modo per insegnare presso il famoso monastero di Reichenau di cui era monaco.

Ma, soprattutto , Enrico fu un mistico, un contemplativo divenendo una stazione spirituale non secondaria del cammino sapienziale che conduce a Cristo.

In un tempo in cui si procede a ritmo serrato in affrettate e azzardate beatificazioni e santificazioni, è facile dimenticare chi ha lasciato con una vita di rinunce e di sofferenze, con un’esitenza di intelligente e dura testimonianza un’impronta di santità. Ed Ermanno è uno di questi.

libro VallieriLa Vallieri si è preoccupata di coniugare fantasia e realtà cercando di evitare che la prima prevalesse e oscurasse la seconda. Qui non è necessario stabilire se ci sia sempre riuscita. Doveroso, invece, è rilevare l’abilità nell’utilizzare l’immaginazione come mezzo per far maggiormente risaltare la luce che emana dalla figura del protagonista.

In queste pagine la forza spirituale di Ermanno,infatti, risalta nella protezione di un corpo in decomposizione; nell’essere scudo di una persona fisicamente fragile il cui destino, però, è la gloria eterna nella luce della Trinità.

Nobile nel comportamento prima che per casato, il monaco sapiente si dedicò a Dio e al prossimo con animo apostolico. La devozione, in particolare per la Vergine, gli ispirò preghiere e brani musicali che neppure la stoltezza dei nostri giorni inquinati sul piano ecclesiale dal clerico-progressismo, è riuscita a spingere nel dimenticatoio. Per questo è venerato come Doctor marianus “Il corpo è come un baule rotto – dice un vecchio e saggio frate nel romanzo – ma dentro è pieno di pietre preziose. Si tratta solo di farle uscire.” E le pietre di Ermanno, molte e splendide, uscirono tutte.

Ermanno lo storpio, dei conti di Altshausen di Svevia – una delle famiglie più antiche del paese – padre Ermanno, maestro dei novizi nonché docente dell’abbazia di Reichenau, prestigioso centro del sapere medievale, era l’espressione più alta della cultura cristiana: baluardo , unico baluardo contro l’oscura violenza barbarica. E soccorre ancora il vecchio monaco del romanzo con la rudezza di chi si attiene alla verità non curandosi del modo di renderla evidente: “Un bruttissimo baule rotto e ormai marcito che però contiene tutti i tesori di questo mondo”.

Un baule non diverso da quelli che un tempo si accantonavano nelle cantine o nelle soffitte , ma che raccoglievano le memorie di cui la famiglia andava fiera perché davano il senso della continuità.

Ermanno di Altshausen, monaco e docente di Reichenau, meravigliava discepoli e confratelli con i suoi orologi e con i suoi astrolabi – perfino Enrico III era rimasto incantato dinanzi a uno strumento da lui realizzato – ma lo straordinario non stava nella sua tecnica e nelle sua scienza bensì nella gioia di vivere e nella fede che riusciva a comunicare con l’atroce dolore eroicamente affrontato e quotidianamente offerto a Colui cui spetta il riconoscimento della vera regalità. Così la sete di conoscere poteva essere domata dopo avere soddisfatto la voglia di adorare.

Perché, pensava giustamente Ermanno, meditare e contemplare è essenziale. Il resto è contorno. Quale arte, quale scienza, quale ricerca, pur condotta felicemente a termine, vale quell’attimo di raccoglimento che permette alla mente di raggiungere il cuore?

Non sono un critico e, quindi, mi guardo bene dal dare un voto alla “scrittura” di Laura Vallieri.La ringrazio, però, per avermi offerto la possibilità di pensare ad uno dei miei santi preferiti e di avermi fatto provare quella lieta mestizia che considero un raro dono.

La lieta mestizia del ricordo di un sabato pomeriggio delle mia giovinezza quando mi venne donata dal direttore spirituale la biografia del santo divenuto per me tra i più amati e venerati. Questo santo è Hermaenn dei conti di Altshausen di Svevia, il monaco deforme e sapiente, il vanto del monastero di Reichenau, “la perla dell’impero”.


“Il cielo vicino” di Laura Vallieri – ed. Marietti – pagg. 126, euro 14,00

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