Redazione
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Su La Stampa di ieri leggiamo un istruttivo articolo, che tratta di quello che sembra ormai il problema principale per la stessa sopravvivenza del genere umano, ossia il riconoscimento, il vezzeggiamento, il coccolamento della sodomia. Quando, tra un secolo o tra un anno, si scriverà la storia dei tempi che stiamo vivendo ora, forse ci si accorgerà di come si è sprofondati nel ridicolo, e purtroppo in un ridicolo grottesco e laido perché, cerchiamo di essere seri, due persone dello stesso sesso che intrattengono rapporti sessuali sono e sempre saranno solo e unicamente una squallida schifezza. E se consideriamo che su questa squallida schifezza dobbiamo impiegare fiumi di inchiostro, convegni, votazioni parlamentari e così via, possiamo ben vedere che siamo alla demenza.
Ciò detto, veniamo all’inchiesta su La Stampa, che potete leggere in calce. Mettiamo in luce solo alcuni passaggi, che ci dicono l’abominio di confusione in cui è caduta la Chiesa:
Non ci sembra che l’articolo della Stampa abbia bisogno di commenti. Mostra con tragica chiarezza il volto di una Chiesa allo sbando, di una Chiesa su cui una delle più infami picconate, la famosa frase “Chi sono io per giudicare?” ha avuto comunque il pregio di mettere allo scoperto una fede sempre più tenue ed eventuale, pronta a piegarsi al vento che tira, cancellando senza pudore Dottrina e Tradizione.
Limitiamoci a notare che il giornalista della Stampa – ma va capito, anche lui deve mangiare, poveretto – ci tiene comunque a mostrarsi assolutamente conformista, sicché il prete che dice una frase di banale buon senso (e anche di carità verso il sodomita), invitandolo a curarsi, viene definito “ultra-tradizionalista”, termine che, si sa, è terribilmente infamante nell’Italia del consenso beota. “Eccoci all’equazione estrema: gay uguale malato” dice il disciplinato cronista. Ma poi rassicura: “Ma, per fortuna, è l’eccezione”. Sai che fortuna! (ndr).
Possiamo certamente sospettare che il cronista calchi la mano, o addirittura che alcune cose siano inventate di sana pianta. Non ci facciamo troppe illusioni sulla cosiddetta verità garantita dalla cosiddetta libertà di stampa. Ma se anche una piccola aliquota di quanto scritto è vera, c’è da piangere.
Dopo aver pianto però dobbiamo difendere le nostre anime, ricordandoci che grazie al Cielo non tutto il clero è così allo sbando. Dobbiamo cercare direttori spirituali che ancora conservino la Fede cattolica e che insegnino la retta Dottrina. E dobbiamo pregare per la Chiesa e per questi sacerdoti sviati, confusi, accecati dal desiderio di essere accettati dal mondo, e che evidentemente si sono scordati che il principe del mondo è il demonio.
E poi ci sono i principi della Chiesa che non si capisce bene a quale principe obbediscano. O meglio, si capisce fin troppo bene. Il Cardinale Ravasi, non nuovo a follie varie, domenica scorsa ha scritto un articolo sul Sole 24Ore per incentivare il “dialogo” con la massoneria. Potete leggere l’articolo per intero cliccando qui. Non è il caso di farsi la domanda retorica: “Perché mai dialogare con la massoneria?”. Basterebbe ricordare i più importanti documenti della Chiesa, l’enciclica Inimica Vis, di Papa Leone XIII, o la dichiarazione del 26 novembre 1983 della Congregazione per la Dottrina della Fede per capire che con la massoneria non si “dialoga”, bensì la si evita e si insegna ai fedeli la pericolosità di questa banda di atei. Piuttosto che soffermarci più di tanto sulle stravaganze di questo singolare cardinale, preferiamo consigliarvi la lettura del libro Inimica Vis, di recente pubblicato da Don Ennio Innocenti, edito dalla Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis (fraternitasaurigarum@gmail.com ). Una lettura che gioverebbe anche a Ravasi, del quale ricordiamo la disinvolta partecipazione in Argentina a riti pagani (clicca qui, e qui).
Questa è la condizione della Chiesa oggi. Se ne parliamo, non è per il gusto della polemica, ma perché la realtà non va negata ficcando la testa nella sabbia. Va guardata in faccia, ricordandoci che contro l’azione del demonio non si fa polemica, bensì si digiuna, si prega, si recita quotidianamente il Santo Rosario, si partecipa alla S. Messa cattolica. E si vigila per non essere ingannati dai cattivi pastori.
Ed ecco l’istruttivo articolo pubblicato su La Stampa di ieri:
16 commenti su “Cronache del disastro. Dai preti torinesi che straparlano su sodomia e unioni civili al cardinale Ravasi che dialoga con la massoneria”
“La Stampa” – che assunse questo nome con Frassati, padre del beato Pier Giorgio, alla fine dell’Ottocento (mentre su Torino e sulla neonata “Italia” anticattolica sfolgorava, dalla cima della Mole, il Demonio) – è la vecchia “Gazzetta Piemontese” del deputato radicale Roux.
Apprendo da Wikipedia che costui, trasferitosi a Roma, diresse il giornale della cosiddetta “Pentarchia”: Crispi (massone siciliano, di origini albanesi); Zanardelli (massone bresciano); Baccarini (massone romagnolo); Cairoli (massone pavese); Nicotera (massone calabrese). Tutti amici di Garibaldi.
Perché “dialogare” con questa gente ? (i loro eredi sono identici a loro, in modo “fossile”). Semplice: perché sono Democratici e Progressisti
L’esimio e dottissimo cardinalone ancora una volta dà il meglio di sé ponendosi sul filo del rasoio, anzi, andando ancora più oltre. E ne gode, col suo bel faccione sorridente che non conosce i confini fra la liceità e la scandalosità, soprattutto in uno che indossa una veste come la sua. Perfettamente in linea con l’andazzo del mondo attuale, rovescia bellamente e impunemente ogni ragionevole principio che la santa Religione (che un giorno che forse ha dimenticato, giurò di difendere), annuncia e proclama. Eppure fino a qualche tempo fa si diceva che l’errore fatale commesso da Eva fosse l’aver dialogato col demonio; ma evidentemente Ravasi non è d’accordo. Ogni giorno che passa l’assurdo prende il sopravvento, ma qui siamo chiaramente al sacrilegio.
Seguiamo, cari amici tutti, i consigli del Direttore e riflettiamo sulla Inimica Vis.
Quanto ai consigli e alle idee deliranti dei preti “misericordiosi”, poi, onde non accrescere la nausea già notevole, è meglio non aggiungere parole.
Il vertice della Chiesa e i suoi ministri perderanno la fede. Parole della Vergine de la Salette. Siamo arrivati al capolinea con la marea di liquame in cui sguazzano papa, cardinali, vescovi e preti. Ravasi non si smentisce. Ma sul libro della giustizia di Dio ogni cosa è sottolineata.
L’hanno già perduta, caro Luciano, l’hanno già perduta e non hanno nessuna intenzione di recuperarla, il che è ancor peggio. Oramai quasi tutti i preti non sono po gente affidabile, a cui si possa aprire il nostro animo, a meno che si voglia mantenersi raso terra, sul sociale, sul galateo, sull’ecologia; antropocentrismno allo stato puro, immanentismo, ecumenismo (= ateismo pratico). Ci raccontano un sacco di fandonie, tipo i cd “fratelli maggiori”, il fatto che abbiamo tutti ununico Dio , che gli ebrei ci insegnano come leggere la Bibbia, che protestanti ed ortodossi sono la stessa cosa dei cattolici (tutte cose sentite con le mie orecchie, da semplici pretini di campagna, mica da paludati cardinaloni, o vescovi, nè? Chi se la sente di seguirli ancora?
Chissà come sarebbe stato contento Silvano Panunzio di questo stato di cose, beninteso, sempre guidato dall’abbaglio che la Chiesa sia il posto dove ogni aberrazione pseudo teologica, pseudo mistica e trascendente trova posto e compimento. C’è una caratteristica portante di questo stato di cose, messo in luce in modo magistrale da Alessandro Gnocchi: paradossalmente, tutta questa ‘agitazione’ interreligiosa non ha nulla di originale, anzi, è l’espressione di qualcosa di vecchio, anacronistico all’interno della storia della Chiesa . Una mitizzazione alla pari di quelle di Kennedy, della Monroe, di Che Guevara ecc… Ha notato Alessandro Gnocchi che i documenti del CV II, letti oggi, assumono un sapore ‘vintage’, a differenza di altri documenti dei secoli passati nei quali è palese una freschezza che vale ancora oggi. Un paradosso che lievita se messo in relazione alla realtà tecnocratica e tecnologica imperante (e qui rimando a Mumford e McLuhan).
Contributo a comprendere quanto sta succedendo nella Chiesa (commento di Epifanio 8.12.14 su http://www.riscossacristiana.it):
“Nell’intervista a La Nacion (Argentina) il Papa attuale conferma che quello che dice nelle interviste e nelle omelie si deve considerare “magistero”. Dunque, non c’è bisogno di fare i distinguo delle “dicta” del Santo Padre. Secondo lui, tutto è magistero. C’è in Argentina una letteratura della personalità e dei fatti di Bergoglio nella quale gli autori, gente molto vicina a lui quando era cardinale, raccontano della capacità di manipolare gli “affetti”. Penso a Omar Bello (un giornalista collaboratore per il lancio del Canale 21). Sostengo che se il Papa attuale è così disastroso non lo sia perché argentino, ma perché l’evangelizzazione in America Latina è rimasta incompleta, manca la formazione intellettuale cattolica. . (segue)
(segue dal precedente post)
Storicamente, i paesi latinoamericani non hanno avuto il loro Medioevo, hanno cominciato ad essere “soggetti della propria storia” quando in Europa regnava l’Illuminismo. Perciò gli Stati nazionali di oggi derivano delle idee nazionaliste dell’Ottocento europeo. Di tutto ciò risulta che l’idiosincrasia argentina, come sudamericana, possiede un cuore cattolico (come vestigi delle missioni spagnole e portoghese) e un’intelligenza liberale. Dico “cuore cattolico” riferendomi al sentimento, all’aspetto emozionale. Il problema è “l’intelligenza liberale” piena di idee illuministe, atee e contrario a una gerarchia cattolica. L’esistenza di intellettuali cattolici (veri) in America Latina è grazie a una formazione sana e antiliberale europea. La difficoltà di capire questo Papa calamitoso è spiegabile dalla storia della Chiesa in America Latina.
È piemontese, è “il Martini bianco”.
Mi dispiace, devo ripeterlo.
Fa e dice esattamente ciò che avrebbe fatto Martini se eletto Papa, ed è stato eletto dalla cosca euro-occidentale dei Cardinali “più aggiornati e sensibili”, cioè più massoni (di fatto e/o di diritto). Ravasi è latinoamericano? I Vescovi francesi “rispettosi” verso la Massoneria sono latinoamericani? I Gesuiti nordamericani della rivista “America” sono latinoamericani?
Che ci siano cardinali e vescovi nei quali la fede cattolica sia al lumicino si può capire: la carriera, il plauso del mondo, ecc…. Ma che così diffusa fra i sacerdoti sia la dissoluzione della morale fa spavento perché poi le persone danno per scontato che in confessione si venga solo consolati, ma mai indirizzati alla conversione di vita, mai richiamati alla salvezza della anima . Una specie di seduta psicologica. Ah, già dimenticavo, oggi andiamo tutti in paradiso e senza nemmeno passare per il purgatorio
http://www.parrocchiasanmichele.eu/download/category/193-catechismo-per-adulti-parrocchiale.html?download=4584%3Ail-giudizio-universale-prima-parte
Grazie, l ho appena finito di ascoltare. Splendido regalo!
Col prossimo Cardinale, ossia Enzo Bianchi, andrà anche peggio. O tempora, o mores.
Già Enzo Bianchi, i suoi articoli compaiono in continuazione su La Stampa. È il .”catechista” ufficiale di ‘sta gente.
Un laico che fa la predica ai Vescovi! Invitato e pregato da loro.
Vuoi mettere il super-godimento di essere più protestanti dei Protestanti?
È come Pannella e la Bonino: laici che insegnano ai Vescovi a essere “pietosi”. Uno ti chiede di ucciderlo per liberarlo dal tedio della vita, e tu non lo uccidi? che Cristiano sei?
I preti che dicono che i sodomiti hanno diritto a figli, dovrebbero ben sapere che se avessero diritto Dio li avrebbe muniti di un apparato adeguato allo scopo. Quando un uomo partorirà naturalmente un figlio (credo che il parto sarebbe molto doloroso) allora ne riparleremo. Un semplice esperimento toglierebbe a tali sacerdoti ogni dubbio: mettiamo delle coppie di maschi in un’isola , se si moltiplicheranno, allora i sacerdoti hanno ragione, e in’un’altra isola delle coppie di femmine, se riusciranno a rimanere incinta senza pastrocchi di laboratorio, allora i sacerdoti avrebbero ragione. Ma poi di cosa stiamo parlando? Un essere che non sa se è femmina o maschio, o se lo è oggi e domani no, uno che non sa cosa sia di preciso, perchè ogni giorno si sente qualcosa di diverso come può essere tutelato? la legge dovrebbe essere mutabile come il mutante che deve essere tutelato. Io sinceramente riaprirei i manicomi, perchè non si può ospitare tutti sti malati a Montecitorio.
ecclesiastici vigliacchi codardi traditori perché modernisti!