di Massimo Viglione
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Un capolavoro assoluto della spiritualità cristiana è l’opera I doni dello Spirito Santo di dom Prosper Guéranger. Leggendolo, non è possibile non trarre – oltre agli irrinunciabili insegnamenti spirituali e pratici in esso contenuti – amarissime considerazioni sul presente.
Quali sono i doni dello Spirito Santo?
– Il Timor di Dio, che oggi è sparito in nome di un dio perdonista e stucchevole, un juke box dove mettere la monetina per far partire il disco delle nostre – il più delle volte – ridicole richieste. Il timore è il dono che ci illumina della nostra finitezza e inconsistenza, ma questo va cancellato in nome dei diritti dell’uomo e di un umanismo incontenibilmente sovversivo; è il dono che ci illumina la via per evitare il castigo di Dio, ma questo va cancellato perché l’inferno è stato chiuso da non si sa chi, e Dio è diventato il dio dei nostri piaceri.
– Il dono della pietà, che è la compunzione dei propri peccati, oggi cancellato perché si è cancellato il peccato e il concetto stesso di compunzione e penitenza.
– Il dono della Scienza, che ci rivela il fine di Dio nella creazione e l’uso che dobbiamo fare delle creature, oggi cancellato perché il fine di ogni cosa è l’egoismo dell’uomo, nuovo dio di un “ecosistema” senza Creatore.
– Il dono della Fortezza, che concede la forza per resistere alle tentazioni del peccato e il coraggio per opporsi al male, oggi cancellato in quanto è venuta meno la nozione stessa di peccato e perché ciò che è male è divenuto bene.
– Il dono del Consiglio, che deve guidare le nostre scelte razionali e controllare quelle emotive e la passioni, oggi cancellato per lasciar posto alla “libera espressione” della natura umana senza “condizionamenti” religiosi e storici, ciò che ha creato l’uomo-bestia tutto istinto e ribellione di oggi.
– Il dono dell’Intelligenza, finalizzato all’unione intellettiva con il proprio Creatore, oggi cancellato dall’infinito ammasso di beni materiali e l’indecente trionfo dell’imbecillità generale sotto il termine di “moda” e del “politicamente corretto”, che generano burattini incapaci di autonomo reale giudizio.
– Il dono della Sapienza, morto anch’esso, perché morti sono i frutti dei sei doni precedenti, senza i quali è impossibile ogni sapienza.
Quando è successo tutto questo? Nella società il processo è iniziato da secoli, nella Chiesa è più recente, da quando è iniziata la “nuova Pentecoste”, di cui oggi possiamo tutti ammirare i meravigliosi frutti.
Preghiamo lo Spirito Santo che ponga fine quanto prima a questa devastante “nuova Pentecoste” tutta umana e antropocentrica, relativista e chiacchierona, ballerina e “caciarona” e ci restituisca una Chiesa legata esclusivamente alla Pentecoste, a quella vera, a quello Spirito Santo che l’ha creata e guidata nella storia e nella formazione della civiltà cristiana nel mondo e contro il quale ogni peccato commesso non sarà perdonato.
Veni Sancte Spiritus…
1 commento su “I doni dello Spirito Santo e la nuova Pentecoste – di Massimo Viglione”
Il mio Parroco, che non vorrebbe essere modenista ma non sa come fare, ha detto a Messa: “Come conciliamo l’ultimo versetto del Vangelo di oggi (“A chi perdonerete i peccati -versione scorretta, nota mia- saranno perdonati, a chi non li perdonerete…”) con l’insegnamento del Papa sulla misericordia? Con il passaggio sul peccato contro lo Spirito Santo!”.
La Chiesa devastata dal “Vietato vietare” rovescia il dono delle lingue: quello è dato per annunciare a tutti, nelle loro lingue, “le grandi opere di Dio” (Prima Lettura); il suo rovesciamento è il volere “dentro” (ai saloni parrocchiali? alla “festa” eucaristica?) chiunque, che comunque è già “figlio di Dio” (eresia formale: in realtà è creatura di Dio, che diventa figlio Suo adottivo solo con il Battesimo)