di Marcello Foa
29 giugno 2012
Non riesco proprio ad unirmi al coro degli “urrah” per l’esito del vertice europeo. Infatti: l’accordo “anti-spread” strappato da Monti mi sembra palliativo: il vero problema, irrisolto, è la leva rappresentata dai derivati e non basterà certo una clausola che permetta agli Stati di attingere al fondo Salva-Stati per bloccare e tantomeno scongiurare un accordo speculativo.
Anche il piano da 130 miliardi per la crescita europea, per quanto roboante, appare privo di contenuti. Dove trovano i soldi? Come li impiegheranno? Risposte concrete mancano. Anche in questo caso più che una decisione appare un annuncio da pubbliche relazioni.
L’unica buona notizia è che il premier più ottuso e miope d’Europa, ovvero la signora Merkel, è stata messa in minoranza; il problema è da chi. E la risposta non è certo confortante: la coppia Hollande-Monti è di straordinaria modestia e i loro compari Von Rompuy, Barroso, Draghi li conosciamo, purtroppo, assai bene. Di gente così non ci si può fidare.