di Fausto Biloslavo
La Slovacchia modifica l’immagine dei santi “per non offendere le altre religioni”
Niente aureole e croci troppo visibili… siamo europei. I santi Cirillo e Metodio, osannati nell’Europa orientale come da noi Pietro e Paolo, possono comparire sulla moneta unica, ma senza ostentare simboli religiosi.
Non è uno scherzo. Nel vecchio continente cristiano i burocrati di Bruxelles e qualche stato membro della Ue con manie laiciste hanno bocciato la moneta di 2 euro che la Slovacchia era pronta a coniare nel 2013. Bratislava, in occasione del 1150° anniversario della missione di Cirillo e Metodio, voleva dedicare il soldo unico ai santi.
La bozza iniziale prevedeva l’effige dei monaci, simbolo dell’Europa slava cristiana, con le aureole e l’abito talare ricoperto da grandi croci. Una copia dell’immagine che ci viene tramandata da secoli.
La puntigliosa Commissione europea ha detto «niet» chiedendo alla Slovacchia «di rimuovere i simboli religiosi» dalle monete, più precisamente «le aureole e le croci dai loro abiti». Lo ha rivelato la Banca nazionale di Bratislava, costretta a fare marcia indietro. Un cambiamento indispensabile per Bruxelles e qualche stato membro, non ben identificato, per riportare i 2 euro slovacchi «al principio del rispetto della diversità religiosa, come prescrive l’articolo 22 del Trattato sui diritti fondamentali dell’Ue».
Peccato che gli zelanti gnomi spirituali di Bruxelles non abbiano avuto nulla da obiettare per l’euro sloveno già in circolazione con il faccione di Franc Rozman, un generale di Tito, il maresciallo jugoslavo boia di italiani. L’alto ufficiale viene raffigurato con la bustina partigiana ed una grande stella a cinque punte, quella rossa dei comunisti.
Secondo la Conferenza Episcopale Slovacca «la rinuncia ai simboli essenziali delle immagini dei santi Constantino-Cirillo e Metodio sulle monete commemorative è una svolta culturale e una mancanza di rispetto per la propria storia». Cancellare le aureole dall’euro è «come togliere la croce alla cattedrale di San Martino a Bratislava» ha dichiarato l’europarlamentare popolare slovacca Anna Zaborska. La vicepresidente del parlamento di Bratislava, Erika Jurinova, ha definito «assurdo» il diktat di Bruxelles.
In Bulgaria la stampa locale ha ricordato che era stato il regime comunista a vietare le aureole nelle raffigurazioni dei santi Cirillo e Metodio.
La moneta epurata dagli zelanti burocrati europei vedrà comunque la luce il prossimo anno. I santi saranno senza aureola e con altri abiti, ma almeno si è riusciti a salvare la doppia croce del bastone pastorale, simbolo nazionale slovacco.
Lo smacco alle tradizioni cristiane europee è ancora più pesante tenendo conto che nel 1980 fu proprio Giovanni Paolo II a dichiarare i due santi copatroni dell’Europa elevandoli ad «Apostoli degli slavi». Nell’anno 862 i fratelli Costantino, detto Cirillo, e Metodio hanno tradotto per la prima volta i libri sacri cristiani nell’antica lingua slava. In seguito si spostarono nell’attuale Bulgaria e Macedonia dove si diffuse la scrittura cirillica.
La sacra storia di mezza Europa viene sacrificata sull’altare politicamente corretto della “neutralità religiosa” invocata da Bruxelles.