Firenze – Grande successo per l’anteprima nazionale di “Terra di Maria”  –  di Domenico Rosa

Un inno alla Vergine da parte del regista Juan Manuel Cotelo. La pellicola è un viaggio di ricerca che attraversa diverse nazioni; ognuno degli intervistati ha la sua storia da raccontare, ha la sua esperienza diretta col Signore da condividere, avvenuta grazie all’azione mediatrice della Vergine Maria.

di Domenico Rosa

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zztrrmrAl termine della proiezione del film ‘Terra di Maria‘, in scena ieri sera all’Odeon di Firenze, la platea ha tributato un lungo applauso al regista spagnolo Juan Manuel Cotelo (già noto per il film “L’ultima cima”), presente in sala. Un’indagine sulla fede in un mondo dove guerre, sofferenze, violenze di ogni tipo non cessano di esistere. In questa parte di universo però c’è ancora gente che chiama Dio Padre e si affida a Gesù e Maria.

La pellicola è un viaggio di ricerca che attraversa diverse nazioni; ognuno degli intervistati dall’avvocato del diavolo (geniale la figura ripescata e interpretata dallo stesso regista) ha la sua storia da raccontare, ha la sua esperienza diretta col Signore da condividere avvenuta grazie all’azione mediatrice della Vergine Maria. E’ lei che prende per mano i suoi figli e li conduce al cuore di Gesù. Maria, madre instancabile, non si rassegna alla caduta degli uomini sempre più sprofondati nel niente delle illusioni. Li sostiene, li risolleva, li aiuta a capire che ricchezza, fama, oro e argento non appagano, non riempiono il loro vuoto.

Emblematica la storia della bellissima modella colombiana Amada Rosa Perèz che sull’altare del successo sacrifica i suoi bambini. Interrompe tre gravidanze a cuor leggero, come se si stesse facendo una manicure o un massaggio shiatsu. Le dicono che i figli non aiuterebbero affatto la sua ascesa nel mondo dello spettacolo così decide di sbarazzarsene. Ricorre all’aborto, diventato oggi simbolo di libertà, l’atto più alto della conquista democratica.

La domanda che Cotelo si pone riguarda proprio la libertà: “Signore perché mi hai fatto libero? Avrei potuto essere un albero oppure un fiore, una rosa che profuma e ti dà gloria e non ha né meriti né colpe. Perché non mi ha fatto cane o gatto? Anche gli animali sono liberi ma non hanno il senso di colpa, non devono chiedere scusa”.

Amada Rosa sa di aver abusato della sua libertà, non riesce più a vivere, pensa al suicidio, si pente della famiglia che avrebbe potuto avere. Quando scorge un bambino in strada pensa al figlio mai nato e non riesce a trattenere le lacrime. Ricorre ai tarocchi,  allo yoga, al reiki, al feng-shui ma la pace interiore è sempre più lontana. Solo a quel punto entra in una chiesa. Nel tempio cattolico viene folgorata quando legge su una parete: “Venite a me voi che siete oppressi, e io vi ristorerò.” Da quel momento torna a pregare, la Vergine Maria la soccorre, con la sua voce dolce, materna lenisce come un balsamo tutte le ferite dell’anima.

Il film è anche la storia del regista, uno dei tanti cristiani tiepidi (o adulti) ritornato alla fede piena grazie a un pellegrinaggio fatto a Medjugorje con la moglie. La signora Cotelo, assicura il marito, era sferzante durante il soggiorno, alla vista di una veggente durante lo stato di trans gli sussurra: “Perfetta per un tuo film”. Parlava di finzione, di giro di affari, teatro. Di colpo il miracolo: “Alle 15 (ora della morte di Cristo n.d.r.) – racconta il regista – mia moglie è rimasta immobile. Ha iniziato a piangere, a ridere. ‘Non lo vedi? Il sole si muove’. La prendo in giro ripetendo le sue parole: ‘Fumi? Bevi? Chi è il tuo psichiatra?’. Mi giro e lo vedo anch’io. Subito dopo abbiamo detto il rosario, siamo andati a messa, abbiamo partecipato alla via Crucis alle 10 di notte. Pensate che in casa mia era proibito parlare di fede. Personalmente non avevo mai conosciuto una persona più allergica alla fede di mia moglie”.

“La mia famiglia è guarita”. Il viaggio nel santuario mariano nel villaggio della Bosnia Erzegovina ha cambiato per sempre la vita del regista. La gratitudine a Maria si coglie nel film: la madre celeste che non abbandona mai i suoi figli e interviene instancabilmente per riportarli al cuore del Padre. Non c’è colpa infatti che Egli non possa perdonare, eterna è la sua misericordia.

“La chiave di tutto – afferma Juan Manuel Cotelo – sta nella parola amore”, il Dio che si fa uomo si dona e muore per amore. Cristo Gesù si lascia inchiodare alla croce per l’amore infinito che prova per noi, per rimettere i nostri peccati. “Si fa cibo, ci regala il cielo, – ricorda Cotelo – ma non ci obbliga a seguirlo”. La scelta è la parte più difficile della vita dell’uomo: “O con Dio o senza Dio – conclude il regista – questo è il vero dramma della libertà”.

1 commento su “Firenze – Grande successo per l’anteprima nazionale di “Terra di Maria”  –  di Domenico Rosa”

  1. Cotelo dice una cosa che per me ha sempre avuto un significato “immenso”: ….. ma non ci
    obbliga a seguirlo!
    Cristo ci ha amato fino a morire crocifisso per noi, ci ama sempre nonostante i nostri tradimenti,
    la nostra tiepidezzza, ma ci lascia sempre LIBERI!!!!!
    E’ un principio con il quale ho sempre chetato molte persone contrarie alla Chiesa Cattolica:
    accolsi tempo fa in casa anche dei testimoni di Geova, e venivano abitualmente, li facevo sedere,
    li facevo parlare, mi lasciavano i loro libretti, ma hanno smesso perché si sono accorti che sono
    irremovibile, e uno degli argomenti che più li zittiva era: nella Chiesa Cattolica NON C’E’ NESSUN
    OBBLIGO. Ci sono delle regole ed è logico perché le regole ci sono dappertutto anche in un
    supermercato, ma non ci sono obblighi!!! Io mi sento completamente libera e SOPRATTUTTO
    “SEMPRE” AMATA DAL FIGLIO DI DIO INCARNATO PER ME.
    Si sono scoraggiati e ora ogni tanto mi lasciano i loro libretti nella cassetta della posta…

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