Sembra che i media abbiano paura a parlarne, eppure per descrivere certi atti c’è una sola parola: sacrilegio. Purtroppo, negli ultimi giorni, ne sono avvenuti diversi casi (nella foto, un’immagine che ne rappresenta una triste sintesi).
Nel cimitero di Uckange, nella Mosella, 15 tombe cristiane sono state profanate da ignoti. I malviventi hanno, in certi casi, addirittura sradicato crocifissi, statue della Vergine Maria, immaginette ed oggetti in bronzo. Rubati, spariti, volatilizzati. Secondo quanto riferito dal quotidiano Le Républicain Lorrain, l’episodio è probabilmente avvenuto in pieno giorno, lo scorso 9 luglio. 4 le denunce già pervenute alla locale Gendarmeria, altre sono attese nelle prossime ore, man mano che i familiari si recheranno in visita ai propri cari estinti. 3 statuette in bronzo sono state recuperate: erano state nascoste dentro lo stesso camposanto, probabilmente in attesa d’esserne sottratte definitivamente.
La scorsa settimana, invece, dalla chiesa parrocchiale di Saint-Vit, a Doubs, ignoti hanno sottratto la statua del Bambin Gesù di Praga, ritrovata nei pressi ridotta completamente in briciole. Il rimedio trovato è stato, però, peggiore del male: l’edificio sacro resterà chiuso nei giorni feriali e verrà aperto soltanto per la S.Messa domenicale. Del resto, non ci sono più preti residenti, dei sacerdoti africani premostratensi vengono solo per le funzioni liturgiche.
Secondo quanto pubblicato su L’Est Républicain, lo scorso 12 luglio in una chiesa di Saône la S.Messa domenicale delle ore 10 è stata invece interrotta da un pazzo, precipitatosi nel coro urlando: «Voi non conoscete la vostra religione, Gesù non è il suo vero nome…». Alcuni fedeli – specialmente mamme coi bambini – han lasciato il tempio, per tutelare i propri piccoli ed anche sperando che ciò bastasse per convincere l’intruso ad andarsene; alcuni uomini sono prontamente intervenuti, per farlo allontanare. Il parroco, don Guy Vernerey, di 77 anni, si è rivolto con toni concilianti al folle, subito eclissatosi ed allontanatosi a bordo di un’auto, di cui alcuni sono riusciti a trascrivere il numero di targa. A far problema è notare come fatti di questo tipo avvengano ormai sempre più frequentemente in Francia.
L’ennesimo caso è avvenuto lo scorso 13 luglio in Italia, a Jesolo Lido: qui quattro ventenni padovani hanno mandato in frantumi la statua della Madonna, sistemata in una nicchia ricavata sulle mura esterne di un’abitazione, in via Roma Destra. Non hanno poi resistito alla tentazione di immortalarsi con un selfie sul posto. Proprio mentre due passanti li notavano ed allertavano la Polizia. Che li ha fermati poco dopo e condotti in Commissariato: alcune ore dopo i criminali sono andati a scusarsi dalle loro vittime. Ma nulla potrà restituire alla famiglia – che ha ovviamente sporto denuncia – una statua di enorme valore spirituale e affettivo: rappresentava infatti un voto, fatto due anni addietro dal padrone di casa (deceduto tre mesi fa di cancro) per la guarigione della moglie da un tumore alla testa. Al contempo, alla Madonna era stata affidata la protezione dell’intera famiglia.
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fonte: NoCristianofobia
2 commenti su “Francia e Italia: preoccupante serie di blitz sacrileghi”
Non posso che ripetermi: satana sta dilagando.
Spero nel ritorno di LUI!!!
Per ciò che concerne la Francia, vista l’impostazione iperstatica, anzi giacobina della nuova politica di quel governo, v’é da attendersi che episodi di quel genere si moltiplichino con il compiacimento dei nuovi sanculotti.
In Italia non siamo ancora a quel punto ma, sotto sotto, l’anti cristianesimo si va diffondendo con andamento accelerato. Le piazze si riempiono alla predicazione del Vescovo di Roma? Certamente, ma vorrei che chiedesse ai fans qualche cosa della dottrina cattolica e si facesse un media della consapevolezza dell’ineffabile mistero che sta dentro alla nostra professione di fede e del grande amore di Dio per noi, della Sua Maestà e del nostro destino eterno in rapporto ai nostri atti. Tutti i nostri atti.
Parlando con un prelato della Chiesa che é in Bologna, mi son sentito dire con accento tranquillo:quando fui ordinato sacerdote i preti nella nostra Archidiocesi erano quasi novecento, ora siamo in circa ottocentocinquanta con l’età media di sessantacinque anni. Bisognerà attendere che ne restino una ventina, temo, prima che il Signore rinnovi tutto, con vocazioni nuove consapevoli del mistero immenso che ci sovrasta, con la responsabilità immensa che l’immenso dono comporta. Allora rinascerà la Chiesa, plasmata come la vuole Gesù.
Dunque, se ciò che mi disse questo lucido sacerdote, fino ad ora abbiamo avuto chi ai vertici ha remato contro. con pochissime eccezioni, contrastate e non comprese, come, per esempio, il Card. Giacomo Biffi