di Leone Grotti
fonte: Corrispondenza Romana
sulla situazione in Francia vedi anche l’ultimo articolo pubblicato: “In Francia la difesa del matrimonio sta diventando un crimine”
«Non si potrà mai costruire una paese libero con la religione cattolica». Da giorni circola su internet un video dove a pronunciare queste parole non è qualunque oppositore della Chiesa, bensì il ministro dell’Educazione francese Vincent Peillon. Il video riporta un’intervista del 2008 fatta all’attuale ministro del governo Hollande, che presentava il suo nuovo libro “La Rivoluzione francese non è ancora terminata”.
«RIVOLUZIONE SPIRITUALE». Secondo Peillon «non si può fare una rivoluzione unicamente in senso materiale, bisogna farla nello spirito. Adesso abbiamo fatto la rivoluzione essenzialmente politica, ma non quella morale e spirituale. Quindi abbiamo lasciato la morale e la spiritualità alla Chiesa cattolica. Dobbiamo sostituirla».
«RELIGIONE REPUBBLICANA». E con che cosa? Per il ministro siccome «non si può nemmeno più adattare il protestantesimo in Francia come han fatto nelle altre democrazie, bisogna inventare una religione repubblicana. Questa nuova religione è la laicità, che deve accompagnare la rivoluzione materiale, ma che è in realtà la rivoluzione spirituale». E il mezzo per portare a compimento questa «rivoluzione spirituale» è la scuola: «La rivoluzione implica l’oblio per tutto ciò che precede la rivoluzione. E quindi la scuola gioca un ruolo fondamentale, perché la scuola deve strappare il bambino da tutti i suoi legami pre-repubblicani per insegnargli a diventare un cittadino. È come una nuova nascita, una transustanziazione che opera nella scuola e per la scuola, la nuova chiesa con i suoi nuovi ministri, la sua nuova liturgia e le sue nuove tavole della legge».
MORALE LAICA. Parole che il ministro francese ha già provato a tramutare in fatti: l’articolo 31 della legge proposta da Peillon sulla “Rifondazione della scuola della Repubblica” era stato emendato dai deputati socialisti affinché nelle scuole elementari «siano assicurate le condizioni dell’educazione all’uguaglianza di genere». L’articolo, che il Parlamento è riuscito a modificare all’ultimo, si proponeva di diffondere l’uguaglianza di genere per «decostruire gli stereotipi» sessuali, ovvero la banale distinzione tra maschi e femmine. Ad ogni modo Peillon è riuscito ad introdurre come insegnamento obbligatorio la “morale laica“, che ha come obiettivo di «strappare l’allievo a tutti i determinismi familiari, etnici, sociali, intellettuali (…) affinché ognuno di loro possa emanciparsi (…) in quanto lo scopo della scuola repubblicana è stato sempre di produrre un individuo libero».
LAICITÀ AGGRESSIVA. Che in Francia la laicità sia troppo «aggressiva» è stato già constatato quest’anno perfino dagli Stati Uniti, che per la prima volta hanno inserito proprio il paese guidato da Francois Hollande tra quelli che violano la libertà religiosa. La Francia rientra inoltre tra quei 15 paesi europei che, con diverse leggi, violano la libertà di espressione e coscienza e ha di recente proposto una nuova legge che permetta ai datori di lavoro privati di impedire ai dipendenti di portare addosso simboli religiosi, facendo così rispettare una rigida interpretazione del concetto “neutralità religiosa”.