“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi

L’ultimo scandalo e gli arresti in Vaticano… La tragedia vera sta nel fatto che questa Chiesa, a cominciare da papa Francesco, si accoda alla nuova religione della Legalità, adora la stessa divinità, osserva la norma stabilita dall’uomo per decretare che cosa sia politicamente e teologicamente corretto… sta nella contraddizione di una Chiesa e un pontificato intenti a insegnare che la Legge di Dio uccide lo spirito mentre la legge degli uomini lo salva.

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Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

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Il successo di questa rubrica è testimoniato dal numero crescente di lettere che arrivano in redazione. A questo proposito preghiamo gli amici lettori di contenere i propri testi entro un massimo di 800 – 1.000 battute. In tal modo sarà più facile rispondere a più lettere nella stessa settimana. Ringraziamo tutti per la gentile attenzione e collaborazione.

PD 

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Martedì 3 novembre 2015

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È pervenuta in redazione:

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Caro sig. Gnocchi,

ho sentito in televisione e letto stamattina sui giornali degli arresti in Vaticano. Un monsignore e una giovane donna, che non ho nemmeno capito bene che funzioni avesse. Le dico sinceramente che sono quasi spaventato, mi chiedo cosa stia succedendo nella Chiesa. Lei cosa ne pensa? Se può dirmi qualcosa le sarò davvero grato.

Alberto Fusi

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zrbrpsCaro Fusi,

questa mattina, con il direttore Paolo Deotto, si parlava appunto di questo argomento e ci si chiedeva se valesse la pena di intervenire. Da una parte, le proporzioni che ha preso la notizia sui giornali non possono essere ignorate. Dall’altra, siamo al solito trattamento mondano che, nella Chiesa, riesce solo a vedere il torbido che gli è connaturale, e questo imporrebbe di passare oltre. Però, c’è un però, anzi due. Uno sta nel fatto che il torbido connaturale al mondo, nella Chiesa di questi tempi, è davvero troppo ed è difficile ignorarlo. L’altro è costituito da lettere come la sua, da telefonate, e-mail di varia provenienza che si chiedono che cosa stia accadendo. Dunque, metto da parte la rubrica che, una volta tanto, avevo preparato in anticipo e rispondo a lei.

Cominciamo con un rapido giro di orizzonte per vedere che cosa contiene questa triste vicenda. C’è la signora bella e rampante, c’è il monsignore mondano e intrigante, c’è l’aleggiare dei corvi, ci sono segreti spiati e divulgati, ci sono le lotte interne tra dicasteri e Segreteria di Stato, ci sono prelati dediti ai vernissage e alle macchine di lusso più che alla penitenza e alla preghiera, ci sono i giornalisti che intingono volentieri la penna nel fango ristagnante di qua e di là dal Tevere… Insomma, caro Fusi, c’è tutto, tranne la fede. Ecco che cosa sta accadendo.

Ma ora bisogna fare un passo indietro perché è necessario capire l’evanescente e diabolica essenza mediatica delle vicende in corso. Non so se ricorda l’entusiasmo con cui, nel 2013, i commentatori avevano salutato l’ingresso di Francesca Immacolata Chaouqui, giovane, bella e rampante, nella Cosea, la Commissione referente di studio e indirizzo sull’Organizzazione delle Strutture Economico-Amministrative della Santa Sede voluta da papa Francesco in persona. La notizia, secondo la logica mediatica, non stava tanto nella vera o presunta competenza della signora Chaouqui, ma nel fatto che fosse una donna. Adesso sì che tutto andrà bene, commentavano i commentatori, e lo si dovrà al genio femminile messo all’onor del mondo dalla genialità di papa Francesco. Pensi, caro Fusi, che una meteora del giornalismo cattolico più o meno conservatore volle la bella e rampante signora come editorialista perché, oltre a essere la quintessenza del genio femminile, era tanto “vicina a papa Francesco”.

Ora, in virtù della diabolica evanescenza mediatica di questo genere di vicende, la bella e rampante signora è stata scaricata da tutti senza pietà. Stessa sorte toccata a monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, segretario della Cosea, l’altro arrestato dalla gendarmeria vaticana, che, a differenza della signora Chaouqui, si trova ancora in carcere.

Ora il genio femminile non interessa più, perché, ora, la notizia che piano piano sta emergendo è un’altra: il complotto ai danni del povero papa Francesco, addolorato per il tradimento di coloro che, su suo mandato, avrebbero dovuto rendere trasparenti e linde le finanze vaticane. Immacolato ed esaltato per il suo genio di governo quando aveva infilato questi due signori nella Commissione da lui stesso voluta, papa Francesco rimane immacolato ed esaltato per il suo genio di governo anche ora che ha dato il via libera al loro arresto. Perché papa Francesco, naturalmente, non può sbagliare: e quindi non sbaglia.

zzzzgrdldrCaro Fusi, mi guardo bene dal minimizzare la schifezza che sta venendo a galla, ma, come vede, il vero problema non è quello che oggi sta sulle prime pagine dei giornali. Oggi, secondo la diabolica essenza dei media è questo, domani sarà un altro. Non sono sorpreso da certe miserie e, soprattutto, non ne sono addolorato quanto lo è chi misura la Chiesa con il metro del mondo. Dai laici più radicali ai cattolici comme il faut della vulgata progressiva, si stanno tutti stracciando le vesti per questo scandalo, per una tragedia di cui non riescono a immaginare di peggio. Perché la Chiesa, secondo loro, dovrebbe essere il tabernacolo della legalità e di nient’altro. È chiaro che, in una siffatta logica mondana, non può esservi nulla di peggio che una vicenda come quella di cui stiamo parlando. Se nel tabernacolo non c’è Nostro Signore, ma ci sono il codice penale o la costituzione, non si può concepire peccato peggiore che l’infrazione della legalità.

La tragedia vera, caro Fusi, sta nel fatto che questa Chiesa, a cominciare da papa Francesco, si accoda alla nuova religione della Legalità, adora la stessa divinità, osserva la norma stabilita dall’uomo per decretare che cosa sia politicamente e teologicamente corretto. E proprio qui si manifesta la contraddizione della Chiesa contemporanea, portata all’ennesima potenza dall’attuale pontificato. Sta in un magistero mondanizzato che si scaglia con ferocia contro coloro che fanno valere la Legge di Dio nella dottrina, nella morale e nella liturgia e poi, in favore di telecamere, brucia l’incenso davanti alla dea Legalità inventata dagli uomini. La vera tragedia sta nella contraddizione di una Chiesa e un pontificato intenti a insegnare che la Legge di Dio uccide lo spirito mentre la legge degli uomini lo salva.

Caro Fusi, il mio lavoro mi costringe a sorbirmi le paginate di melma maleolente scritte su questo nuovo scandalo, ma, se lei può farlo, si risparmi una tale penitenza. Trova tutto riassunto involontariamente nella frase di papa Francesco pubblicata in un libro sugli scandali in corso: “Se non sappiamo custodire i soldi, che si vedono, come possiamo custodire le anime dei fedeli, che non si vedono?”. Poche parole che, senza volerlo, fotografano meglio di tante analisi una Chiesa capovolta e priva di fede, la quale, bisogna ricordarlo, ha scelto proprio Bergoglio come suo vertice.

Eppure, questa è la Chiesa. A noi, privi di mezzi e di sostegni umani, tocca ripararla. Non mi nascondo che il compito sia tremendo, ma possiamo contare su aiuti a cui gli altri non credono più. Per riassumere la questione con una battuta, si può aggiornare adattandola ai tragicomici tempi d’oggi la sentenza con cui Sant’Atanasio descriveva la crisi ariana: “Loro hanno le chiese, noi abbiamo la fede”, diceva il santo vescovo. Ebbene, caro Fusi, oggi si può dire che “Loro hanno le banche, noi abbiamo la fede”.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

19 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi”

  1. No, loro non hanno solo le banche(e verrebbe da dire:chissenefrega,se le tengano pure)ma hanno anche le chiese,hanno un’apparente giurisdizione che ancora,nonostante tutto, una marmaglia di cattolici solo di nome continua a riconoscergli.Loro hanno in apparenza tutto ma senza FedeNON hanno sostanzialmente niente e come loro non hanno niente quanti li sostengono e riconoscono come legittimi pastori.
    “SI dirà la Chiesa è questa e che “le battaglie si fanno dall’interno”,come se la Chiesa fosse un partito politico e come se poi queste”battaglie”si facessero davvero(In realtà sono solo chiacchiere, nota MIA).Come se fosse possibile poi essere in comunione di Fede con coloro contro i quali bisogna combattere in nome della Fede!Fummo però avvisati:”Cose spaventose e strane sono successe in terra:i profeti profetavano menzogne e i sacerdoti li applaudivano con le loro manie il mio popolo ha amato queste cose.Che castigo non seguirà tutto questo?”(Geremia)” da “Non Possumus”di P.Ferrari ed.RadioSpada

    1. Concordo pienamente con te. caro Alessandro. Teniamo sempre presente l’esortazione di S. Anastasio sui falsi preti, che occupano le chiese ma non hanno più la fede. Che la Santa Vergine, Regina delle Vittorie, ci protegga e abbia ragione quanto prima di questi ipocriti (utopisti e illusi)i, rivoluzionari prima, dittatori arrganti adesso.

  2. Io nel mio sereno ricordare riscontro una certa ipocrisia della vulgata mass-mediatica.

    Si lamenta che il “povero” Francescone de noiantri trova grandi opposizioni al suo lavoro di “ripulitura” e “rinnovo” della Chiesa romana e dello IOR sozzi e corrotti, poi però
    si tace il fatto che la miss sudamericana e il monsignore ispanico al posto dove si trovano li ha messi proprio Francescone, in aiuto a gente come Ricca
    e compagnia “gaya”. Mhaaa..

    Scusate lo stile e censurate pure con le mie benedizioni.

    In fede.

    Matteo

    1. Come ho già detto altrove, i normalisti (s)ragionano come i comunisti: il capo di turno ha sempre ragione (salvo poi operare conversioni a U se il successore lancia il contrordine). Ieri erano di moda i valori non negoziabili, ora lo è la “misericordia”

  3. “Se nel tabernacolo non c’è Nostro Signore, ma ci sono il codice penale o la costituzione, non si può concepire peccato peggiore che l’infrazione della legalità.”
    “La vera tragedia sta nella contraddizione di una Chiesa e un pontificato intenti a insegnare che la Legge di Dio uccide lo spirito mentre la legge degli uomini lo salva.”
    “Loro hanno le banche, noi abbiamo la fede”
    Grazie infinite per questa lucidissima analisi che va al nocciolo della questione: una chiesa totalmente mondana che si fa strada.
    La corrente progressista ha al centro l’uomo, non Dio, che è posto dopo, mediato e reinterpretato secondo i diritti umani (creature dell’Onu) e secondo le leggi della società. Il peccato non è infrazione delle leggi divine, ma una conseguenza di strutture socioeconomiche svantaggiose e dalla mancanza di legalità.
    Certe cose bisogna denunciarle senza sosta.

  4. L’unico modo per riparare questa Chiesa è quello di cacciare gli usurpatori nella speranza che qualche prelato prenda coraggio e faccia il resto. Purtroppo non hanno solo le banche ma anche i luoghi di culto costruiti con i soldi dei nostri antenati CATTOLICI dove ora si praticano riti protestant-ecumenici e quindi assolutamente preclusi a chi professa la Fede Cattolica.
    Purtroppo siamo arrivati a…… [3]Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, [4] rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Timoteo 2 – Capitolo 4, 3-4

  5. Grazie dott. Gnocchi, completamente d’accordo con lei. Mi ha chiarito anche la frase di papa Francesco sui soldi e le anime che, ascoltata così di sfuggita al Tg, mi aveva lasciato con una strana impressione, come se ci fosse qualcosa che non quadrasse.
    Brutta vicenda questa qui, brutta brutta. Uscita in un momento delicato, prima dell’esortazione postsinodale e a ridosso dell’anno della misericordia (in entrambi i casi, in particolare nell’ultimo – spero tanto di sbagliarmi – temo delle uscite al cui confronto quello che abbiamo visto finora rischia di impallidire), col risultato di accrescere il consenso e il sostegno verso il povero papa, bersaglio di nemici che vogliono intralciare la sua opera buona. Così, chi vorrà in seguito dissentire da scelte non ortodosse…

  6. Ho seguito il Suo consiglio prima di leggere il Suo pezzo e mi sono tenuto alla larga dalla cloaca. Ho registrato, tuttavia, come il Corriere della Serva abbia dedicato l’intera prima pagina al fattaccio. Ciò che mi ha fatto riflettere sul penoso moralismo d’accatto con cui l’ateismo alla moda tratta le cose divine e le cose umane a quelle legate. Quanto al Sommo Pontefice.. beh, vale il vecchio adagio secondo cui è facile far uscire lo spiritello dalla lampada.. assai meno facile fargli fare quello che si vuole..

  7. …così adesso in Vaticano qualcuno potrà giocarsi anche la carta del vittimismo. Nella Chiesa c’è un gran bisogno di aria pulita!

  8. Federico Fontanini

    Se nel tabernacolo non c’è Nostro Signore ma ci sono la legalità e la costituzione…Mi sembra che lei giustamente inquadri con queste parole dov’è il problema, quello vero. Il resto di questo scandalo non mi ha colpito né scandalizzato più di tanto. Penso che cose simili nei sacri palazzi sien sempre accadute, anche in passato. Il problema – ripeto – è altro e Alessandro lo fa ben capire!

  9. Bergoglio dixit : basta con i precetti inutili, scagliati come pietre contro i fratelli inermi; limitiamoci ad andar loro incontro, ad uscire dalle nostre tetre chiese (senza catechismo né vangelo), per curare le loro ferite nell’ospedale da campo, per dialogare con loro. Ma per favore niente precetti, comandamenti, riti arcaici (con pizzi, merletti…e crinoline) nessun proselitismo (=evangelizzazione), poiché quest’ultimo è un’enorme sciocchezza, che paralizza.
    Bergoglio ri dixit : il Signore perdona tutti, sempre, “a prescindere”, basta la fede; Gesù ci ha già salvati tutti, qualunque cosa noi facciamo o faremo; quindi nessun invito al pentimento alla conversione, al ravvedimento operoso, al cambiamento di vita (come dimostrato nei colloqui con Scalfari, Pannella, Bonino). Allora non c’è più bisogno di confessione, la comunione si dà a tutti, indistintamente. Sembrerebbe quasi che non ci sia nemmeno più bisogno della Chiesa, almeno di quella che ha operato per due millenni sulla scena del mondo,,…

  10. …..evangelizzando i popoli, civilizzando interi continenti, creando istituzioni come il monachesimo occidentale, gli ospedali, le università.
    Oggi la Chiesa (di Bergoglio) vuol essere niente più di una qualsiasi Onlus, di un partito politico (di estrema sinistra, come conferma la riabilitazione della TdL), di un’organizzazione ecologista dedita alla conservazione di “Gaia..il pianeta che vive”.

  11. Ho l’impressione che Libero si smarchi dal coro della stampa conservatrice sinistrorsa che grida al lupo per difendere il suo alfiere. Belpietro approfitta sì della situazione per rinnovare le motivate accuse alle varie curie , ma altresì mette a fuoco Francesca Chaouqui, calabrese, la Papessa, arrampicatrice sociale definita PR, e Mons. Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo; scelti e nominati da Bergoglio dovevano ripulire le stanze che evidentemente, secondo lui, i suoi predecessori avevano lasciato sporche. Ma chi di spada ferisce… E si continua a parlare di organizzazione, di soldi, di incarichi, di mancanza di misericordia per chi non ammette che ci si possa salvare senza conversione ecc. Tanto sociale e poca preghiera. E si vuole demonizzare i luoghi ove ancora oggi milioni di fedeli ritrovano o scoprono con Maria il suo Figlio (pur con tutte le annesse umane debolezze). Non abbiamo bisogno di miraggi: abbiamo Cristo e il suo Vangelo. Solo Dios basta! Dio o niente!

  12. Già, gridano allo scandalo! Sono oramai 2 anni e mezzo che tutte le settimane Bergoglio dà scandalo, ma questi pseudo moralisti si spellano le mani per applaudirlo

  13. Caro Catholicus, condivido: arriverei a dire che, se così fosse, se il peccato non esiste, Gesù Cristo sarebbe nato e morto per nulla. Ma alla adultera, salvata dai suoi lapidatori, ha detto: Vai e non peccare più: quindi l’adultera ha peccato, è invitata a convertirsi, la Giustizia è di Dio e non nostra. Non sappiamo come andò a finire, ma ciò riguarda solo la donna e il suo personale rapporto con Dio. Non disperiamo però: il mondo non finisce con noi e neppure con Bergoglio.

  14. Ringrazio di cuore il dr. Gnocchi, che sempre più “mi” sta diventando (e spero che non sia infastidito dalla familiarità) un serio, vivo e interessante riferimento, per avere messo a fuoco il vero punto della questione. Faccio poi un’osservazione parallela. Mi è parso che nel primo Vatileaks, con Ratzinger papa, le cosiddette “talpe” fossero viste dal circo mediatico, sotto sotto, quasi un po’ come dei benemeriti che avevano coraggiosamente alzato il velo sul marcio; mentre oggi, con Bergoglio papa, a parità di marcio (nel senso inteso dal dr. Gnocchi), sono dipinte come inequivocabilmente “i cattivi” e, appunto, scaricate al volo da tutti quelli che (purtroppo) contano. Sempreché, s’intende, non sia io ad aver capito proprio male… o ad essere maligno e prevenuto, in quanto sempre più dolorosamente disorientato dall’attuale papa e troppo affezionato al precedente, oggi “emerito”, che al contrario, nel mio piccolo e con tutti i limiti, mi faceva davvero sentire più vicino a Gesù (sia lodato).

    1. Mi associo ai commenti qui sopra e mi chiedo: se questi cosiddetti corvi che hanno passato le carte a due giornalisti in definitiva portano acqua al mulino dell’attuale papato, perché non vengono premiati, e invece vengono sanzionati? E ancora: che ci faceva una pr in un ufficio deputato alla revisione dei conti e alla trasparenza gestionale della Santa Sede, dove ci sarebbe stato bisogno di esperti di materie ragionieristiche, contabili ecc.? E infine: questo non è uno scandalo della Chiesa di Roma, come viene presentato, ma uno scandalo di Curia. De miseriis curialium, insomma. A conforto dei cattolici tradizionali, osservo che i grattacapi di Papa Bergoglio non provengono da coloro che dissentono sul piano dottrinale, ma da un gruppo di affaristi e carrieristi annidati nella cittadella leonina, impermeabili a tutti i cambiamenti e che non si danno molto pensiero della Messa VO o della riforma della Sacra Rota.

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