“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi

La direzione in cui sta andando la barca di Pietro è la stessa da cinquant’anni a questa parte. Il disegno dei padri fondatori della Religione della Casa Comune è il dissolvimento della religione cattolica e della Chiesa fondata da Cristo in un abbraccio mondano con tutto quanto si oppone a Cristo. Salvo sorprese dettate dal moto di dissoluzione che si fa sempre più veloce in modo preoccupante, penso che la prossima tappa eclatante sia prevista per il 31 ottobre del prossimo anno…

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Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni settimana sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

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PD

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Martedì 12 gennaio 2016

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È pervenuta in redazione:

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Gentile dottor Gnocchi,

sono un cattolico di 40 anni un po’ confuso di fronte a una Chiesa che approva un movimento come quello neocatecumenale (e forse probabilmente non solo) e non accoglie, invece, la Fraternità San Pio X; confuso di fronte ad un Papa, di cui pur ammiro alcuni gesti di umiltà, ma di cui leggo anche frasi sinceramente sconcertanti, come ad esempio “Dio non è cattolico”, “Non m’interessa se un bambino viene cresciuto da genitori cattolici” o altro ancora. Sono al momento un po’ spaesato, devo ammettere, e quasi giunto a chiedermi se esiste ancora la Chiesa cattolica. Imbattutomi in questo sito scrivo forse per avere qualche lume in più che mi aiuti a capire in che direzione stiamo andando noi cattolici. Sperando in una gentile risposta invio cordiali saluti.

Cristian

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zrbrpsCaro Cristian,

non è solo per senso di ospitalità nei confronti di un nuovo lettore che riprendo questa rubrica dopo la pausa natalizia rispondendo alle sue perplessità. La sua lettera riassume con garbo, ma anche con decisione, il senso di tante altre arrivate in redazione in questo periodo, non certo avaro di cannonate sparate dall’artiglieria comandata dal generalissimo Bergoglio contro quel poco che rimane in piedi della Chiesa cattolica. Dovrà solo avere un po’ di pazienza perché le questioni che solleva vanno affrontate con la dovuta serietà e penso che servirà almeno lo spazio di due rubriche per esaurirle. Dunque, se non la inquietano troppo certe argomentazioni, dovrà tornare da queste parti anche la prossima settimana.

Per cominciare, prenderei in considerazione la più sonora ed efficace tra le cannonate esplose ultimamente dalle batterie del general Bergoglio. Mi riferisco al video con cui l’attuale Vicario di Cristo, consegnando Urbi et Orbi la sua intenzione di preghiera per la pace della Casa Comune, ha umiliato Cristo relegandolo al rango di un idolo qualsiasi.

Cominciamo da qui caro Cristian, perché questo minuto e trentuno secondi di immagini e testi è un piccolo capolavoro di comunicazione al servizio del male. Un prodotto talmente diabolico nella sua eloquenza figurativa, da metter i brividi anche quando, a rigore di logica, dovrebbe far morire dalle risate. Quel “Credo nell’amore” recitato dal sacerdote cattolico e dai rappresentanti delle false religioni con la faccia più inebetita che ispirata, per esempio, fa tanto Festival di Sanremo, brunetta dei Ricchi&Poveri e “Solo tre parole, sole, cuore, amore”. Eppure non fa neppure sorridere perché non siamo su “Scherzi a parte”, ma ai piani alti della Torre di Babele con ampia vista sul sesto Cerchio dell’Inferno da cui eretici come Federico II e Farinata degli Uberti chiamano a gran voce i loro emuli di tutti i tempi.

Ma ci sono momenti in cui la tentazione del sorriso non sfiora lontanamente neppure lo spettatore più smaliziato. Fra tutti, spicca quello in cui ogni ministro della Religione della Casa Comune mostra sulla sua mano il simbolo della propria “sensibilità diversamente religiosa” in una specie di “uno per tutti e tutti per uno”. Naturalmente, il ministro di “sensibilità cattolica” non mostra il Crocifisso, troppo drammatico e divisivo, ma il Bambino appena nato, così facile da lordare e umiliare. Senza pensare quanto fosse terribile e tremenda, nel senso vero dei termini, la manifestazione di Dio nella carne dell’uomo. Così terribile e tremenda che quando la Sacra Famiglia fuggì in Egitto, al passaggio di Gesù Bambino, come aveva profetato Isaia, gli idoli crollavano nei templi e nessuno avrebbe osato avvicinarli al Dio incarnato.

Se si pensa che normalmente per recitare spot di tale genere, al pari di quelli impiegati per fare immeritata incetta di otto per mille, vengono impiegati sacerdoti veri, si comprende che in questo caso la profanazione di Nostro Signore è completa nella forma e nella sostanza. E tutto avviene, per mantenere un linguaggio televisivo, con la regia e la conduzione del Vicario di Nostro Signore: è difficile immaginare qualcosa di più diabolico, se non la profanazione del Corpo Eucaristico.

Eppure, questa esibizione è arrivata dove voleva arrivare e ha ottenuto l’effetto che voleva ottenere, con il plauso della gran schiera di “diversamente cattolici” che affollano la Neochiesa della Casa Comune. L’arcobaleno che va dal conservatore infingardo al punkabbestia misticheggiante ha finalmente trovato il suo profeta. Ma non bisogna pensare che ora sul soglio di Pietro sia arrivato un pifferaio magico capace di pervertire improvvisamente, nel torno di un doremifasol, cervelli e anime perfettamente cattolici. Dopo cinquant’anni di pastorale affidata ai lupi, il pubblico era in trepida attesa della star che avrebbe evocato e interpretato sulla scena planetaria il Grande Cambiamento.

Non se ne deve stupire, caro Cristian. Era già tutto scritto in quel gran repertorio dell’ipermodernismo, in quel Sillabo al contrario che è stato, ancora è e purtroppo a lungo sarà il Concilio vaticano II. La dichiarazione sulla libertà religiosa “Dignitatis humanae”, il decreto sull’ecumenismo “Unitatis redintegratio”, la dichiarazione sulle relazioni della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane “Nostra aetate” sono il drammatico canovaccio del copione che ora viene recitato a volte in forma di tragedia e a volte in forma di farsa. Non c’è nulla di nuovo nei contenuti. Ora è semplicemente arrivato un regista duro e inflessibile che ha deciso di andare in scena senza indugi, senza prove, senza la possibilità di sbagliare e senza la licenza di modificare una sola virgola della sceneggiatura. È arrivato il gran mattatore che dirige, recita, suggerisce e governa l’intera baracca con pugno di ferro, pretendendo l’obbedienza cieca, pronta e assoluta anche dall’ultima comparsa, e figuriamoci dai comprimari.

In questa sera della Chiesa, caro Cristian, non si recita a soggetto e chiunque osi solo pensarlo viene fatto fuori dal Gran Varietà della Casa Comune. Senza pietà, senza misericordia e, soprattutto, senza rimorsi e tentennamenti perché, tanto, c’è la fila in attesa di entrare in questo “Grande Fratello” delle anime perdute, in questo reality show della salvezza a prezzi di saldo. Chi non ci sta sia reietto al tempo presente e dannato nella memoria, sbertucciato anche dall’ultimo dei trovarobe e cancellato persino dai titoli di coda: nessuno osi pensare che sia esistito.

Nella sua lettera, caro Cristian, lei pone tre questioni nella successione temporale più logica per chi osservi l’attuale situazione: il turbamento per l’operato di questo Pontefice, i dubbi sulla sussistenza della Chiesa cattolica e l’incertezza sulla direzione in cui ci si sta muovendo. Per risponderle, bisogna seguire la sequenza contraria e cominciare dalla questione più semplice per la sua evidenza.

La direzione in cui sta andando la barca di Pietro è la stessa da cinquant’anni a questa parte. Il disegno dei padri fondatori della Religione della Casa Comune è il dissolvimento della religione cattolica e della Chiesa fondata da Cristo in un abbraccio mondano con tutto quanto si oppone a Cristo. Salvo sorprese dettate dal moto di dissoluzione che si fa sempre più veloce in modo preoccupante, penso che la prossima tappa eclatante sia prevista per il 31 ottobre del prossimo anno. Allora saranno esattamente cinquecento anni da quel 31 ottobre 1517 in cui Lutero rese pubbliche a Wittemberg le sue 95 tesi anticattoliche. Se interpreto bene alcune informazioni e vari rumors, per l’occasione si progetta una sorta di canonizzazione congiunta del fondatore del protestantesimo. Cattolici e protestanti si troveranno insieme a celebrare uno dei più feroci, dei più potenti e dei più geniali nemici della cristianità. Naturalmente, in sfregio alla fede cattolica, perché il 31 ottobre 2017 non verranno ricordate la nascita o la morte di Lutero, ma la pubblicazione delle sue tesi e, dunque, il suo pensiero.

zzzzbrgltrNon è un caso se l’ultimo numero di Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti pubblicata con il placet vaticano, ha dedicato un articolo alla presunta “complementarità” e alle “similitudini” tra Lutero e Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. Non è questo il luogo per entrare nel dettaglio, ma va segnalato che padre Philip Endean, l’autore del saggio, arriva persino a evocare le difficoltà avute da Sant’Ignazio con le autorità ecclesiastiche per trarne un’attenuazione e un’assoluzione della ribellione a Roma e della lacerazione del Corpo Mistico di Cristo operate da Lutero.

Ma anche in questo caso, caro Cristian, non c’è nulla di nuovo sotto il sole malaticcio di questa Chiesa. Le esternazioni e gli abbracci, imbarazzanti persino per i luterani più seri, offerti da Bergoglio sono il traino del lavorìo teologico e culturale affidato da tempo alle truppe cammellate del revisionismo anticattolico addestrate nei seminari e nelle università pontificie di questi ultimi decenni. Ma sarebbe ingiusto scaricare tutto sulle spalle di Bergoglio senza ricordare gli apprezzamenti appassionatamente benevoli su Lutero espressi più volte da Benedetto XVI. Del resto, il cardinale Joseph Ratzinger, quando era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, nel 1999, guarda caso ancora il 31 ottobre, aveva firmato con la Federazione luterana mondiale la poco onorevole “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”.

Ma non c’è nulla da temere, caro Cristian. Non bisogna spaccare il capello in quattro perché “Il nome di Dio è misericordia”, come recita l’ultimo libro intervista di Bergoglio, curato da Andrea Tornielli: un titolo buono tanto per il più incancrenito dei pastori luterani quanto per il più invasato degli imam musulmani e figuriamoci per un imperturbabile bonzo buddista. Certo Tornielli non è Scalfari, se quello taglia questo medica, ma il lavoro di lifting funziona proprio così, a forza di taglio e cucito compare una faccia nuova, magari senza le rughe che tanto inquietavano Giovanni XXIII, ma nuova: e si scopre di avere una nuova madre, magistra di nuove dottrine.

Sospinto da supporter di tal fatta, caro Cristian, il bus guidato da Bergoglio corre all’impazzata verso il capolinea della Casa Comune, mette la freccia e si ferma, in perfetto orario, alla stazione di sosta e chi ha il biglietto in regola sale, per gli altri niente misericordia. E non potrebbe essere altrimenti perché si tratta di misericordia falsa, marchiata con una cifra che non appartiene a Cristo, dato che non vuole spartire il proprio dominio con la Verità e la Giustizia. Dunque, è falsa moneta che vale per comprare considerazione solo nel falso reame governato da colui che l’ha coniata, un despota falso e ingiusto che, sciolto da qualsiasi legame, decide a proprio piacimento quando essere misericordioso e quando essere impietoso, quando essere buono e quando essere cattivo. Un terribile sovrano ab-soluto il cui sguardo spazia sulla folla e vede uno stuolo di servi anche se li chiama fratelli.

Qui giunto, caro Cristian, penso aver risposto al quesito sulla direzione di marcia. Implicitamente l’ho fatto anche per le altre due questioni, perché se “qualcosa” si muove nella direzione sbagliata, significa che, comunque, quel “qualcosa” continua a esistere e che alla sua guida c’è “qualcuno”.

Però non è detto che queste constatazioni siano consolatorie. In certi frangenti sarebbe più facile e più comodo pensare che tutto sia finito e che si debba ricominciare da noi, gli unici rimasti puri e senza macchia. Ma è una tentazione nella quale non bisogna cadere, perché è la stessa nella quale sono franati coloro che hanno buttato a mare duemila anni di storia santa pensando di essere la misura di tutto. E, invece, non erano la misura di niente.

(1 – continua)

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

49 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi”

  1. Donato Franchino

    …Sempre sia lodato…
    Sono totalmente in accordo con Lei dott. Gnocchi. Sono sempre in ascolto e con la ferma speranza di quel giorno in cui alti prelati prenderanno la parola in difesa di Cristo denunciando il sincretismo a cui il popolo di Dio inconsapevolmente viene portato, annunciando il Vangelo di Cristo dichiarandolo unico Salvatore e sola Porta del Cielo.

  2. Già! la tentazione di pensare che saremo noi, i duri e puri a salvare la Chiesa è grande, il demonio mica vuole qualcuno salvo, dunque tenta tutti, specialmente chi cerca di rimanere cattolico con le unghie e con i denti. La Chiesa ormai flagellata, coronata di spine, crocifissa, sta agonizzando, un giorno resusciterà come il suo Divino fondatore, solo Dio la salverà, noi potremo solo cercare di collaborare, di santificarci con i sacramenti, seguendo buoni sacerdoti, cercando nel nostro piccolo di portare onore a Dio e buon consiglio alle anime.

  3. Speravo che avremmo celebrato i 500 anni da Wittenberg sbugiardando la Riforma nel 90° anno di un Papa cattolico tedesco, almeno ben fondato nella dottrina (cattolica)… e invece…Beh se si avverasse quanto teme Gnocchi, direi che un paio di cardinali basterebbero a denunciare l’eresia e a rimettere in pari la faccenda. Ma si troveranno?…

  4. Come al solito Alessandro Gnocchi nel dipingere la realtà della Chiesa attuale non sbaglia una virgola. L’attento e misurato lavorio messo in atto in questi ultimi cinquant’anni dai riformatori usciti dal CVII ha infine raggiunto il suo scopo: la creazione di una neo-chiesa che, dopo aver trasformato e trasfigurato nella sua essenza quella di prima, ha rieducato i più anziani e formato i più giovani cancellando di fatto il passato. Così la maggior parte di coloro che oggi si definiscono cattolici in realtà non lo sono più e, se pure inconsapevolmente, seguono una dottrina diversa.
    E vedremo se nel 2017 si darà più rilievo all’eretico e scomunicato Lutero o al centenario delle apparizioni di Fatima.
    Caro lettore Cristian, capitato per caso in questo sito, delle riflessioni di Alessandro Gnocchi la prego caldamente di non perdersi la seconda parte.

    1. Ah giusto! Fatima… Sarà una bella lotta, o magari qualche “Superapostolo” (come li definiva San Paolo) metterà d’accordo le due cose, visto che diavolo e acqua santa si vedono sempre più a braccetto…

  5. Conosco una persona che entra in Chiesa, che non conosce nemmeno l’abc del catechismo cattolico, che difende Lutero, perché il suo sacerdote di riferimento (cattolico! sic!) glielo ha DECANTATO. Detta persona non solo blatera eresie a tutta randa, ma addirittura si permette di criticare e giudicare preti, frati, catechisti, fedeli praticanti non in linea con le sue vedute.
    Le devozioni e i sacramentali sono per lei superstizioni. la Messa è solo quella del sabato sera, etc….I Comandamenti un optional. Naturalmente crede di essere depositaria del vero. Se tento di correggerla mi guarda con un sogghigno ebete (pensa che non ho titoli per contraddirla, ovvio). Ha la mia età: battezzata, cresimata….E’ un esempio triste.
    Ecco siamo nel tempo dell’apostasia profetizzata dalla Madonna e da altri veggenti. Questo papa è colui che cercherà di far inabissare la barca di Pietro, molti consacrati sono dalla sua parte e gran parte dei fedeli E’ GIA’ ROVINATA.

  6. L’analisi purtroppo è esatta. Ma io sono convinto (anche se ciò non conta nulla) che nonostante tutto e tutti, quando tutto sarà umanamente perso, avverrà la disfatta degli eretici e il trionfo della Verità. Anche la sera del Venerdi Santo pareva che il diavolo avesse vinto, ma era esattamente il contrario. Dopo il Golgota viene la Pasqua. Giorgio

    1. Su questo concordo con lei, Giorgio, ricordando le parole della Madonna di Fatima (rivolte a suor Lucia) “quando tutto sembrerà perduto, allora Io sarò con voi”. Attendiamo quindi fiduciosi il trionfo del Suo Cuore Immacolato, anticipandolo possibilmente con la preghiera quotidiana del S. Rosario e mantenendoci saldi nella fede, a dspetto di ogni tentativo di annacquamento, anche se proveniente dall’attuale, enigmatico “Vicario di Cristo”.,

  7. Antonella Lignani

    Caro dott. Gnocchi, apprezzo le sue considerazioni e in parte le trovo giuste. Per amore della verità, ho mandato ad un avvocato una mia testimonianza a favore delle FRancescane dell’Immacolata. Ma, sempre per amore della verità, voglio sottoporle i due video della registrazione della trasmissione “A sua immagine” di domenica mattina 10 gennaio.
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-bb104d41-926e-4920-a0b7-e3571acc77b1.html
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-af6457cc-90bd-4c83-b50d-21e499cbbaad.html
    La giovane donna che parla è una mia sorella della Comunità neocatecumenale. Si chiama Carla, e la conosco da tantissimi anni, da quando non era né sposata né battezzata. Mi sembra che la sua testimonianza sia veramente assai bella e valida, e riporta al suo giusto valore sacramenti come il battesimo e il matrimonio. Riporto questa testimonianza non tanto per difendere i NC, ma per dare a tutti un po’ di speranza. Non tutto è perduto nella Chiesa!

    1. Se questa sarebbe la speranza di salvezza della Chiesa siamo ben presi ! Un Padre Cantalamessa che ha appena finito di accusare l’esagerazione di devozionismo per la Madonna perché disturba i “fratelli” Luterani … e poi mi faccia capire come si può essere a favore delle Francescane dell’Immacolata e nel contempo appartenere ai Neocat !
      I FFI sono ligi a tutte le regole della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, le loro preghiere, riti e liturgie rientrano nel più rigido canone Cattolico, la loro dottrina è quella vera, politicamente scorretta secondo i dettami di oggi, cosa che non mi sembra rientri nelle caratteristiche dei NC.
      E a proposito del Battesimo di cui si parla nel video, approfitto per ricordare che solo con il Battesimo si diventa figli di Dio … (l’unico DIo che è CATTOLICO !) o forse dovremmo chiedere al futuribile cardinale priore di Bose se è cambiata anche questa verità ?
      Ave Maria !

      1. Antonella LIgnani

        Anche io.mi sono.chiesta come facessi ad essere seguace del Cammino ed entusiasta delle suore FI, mie alunne di latino. In realtà, in ambedue gli ambienti ho trovato una fede sincera, che aiutava la mia fede.

    2. Vero. Pur con tutti i loro limiti, i NC non si vergognano della loro fede e la sbandierano ai quattro venti. Assomigliano ai ciellini della prima ora, quando io frequentavo il classico, i soli ad opporsi alle sinistre totalitarie : e ce ne voleva di coraggio per comportarsi così.

      1. Paragonare CL prima maniera ai NC è come paragonare l’acqua santa alla gazzosa. I NC sono una vera e propria setta con molte deviazioni al limite dell’eresia, anche se di eresia oggi è vietato parlare (e l’eresiarca per eccellenza, Martin Lutero, è glorificato). Internet è piena di siti molto documentati a questo proposito.

  8. Il 13-3-13 (!) dopo una paziente gestazione di 50 anni è nato il BERGOGLIONISMO, ovvero lo smantellamento dell’ortodossia cattolica voluto, progettato, pianificato e soprattutto attuato senza scrupoli e senza pudore tramite “El Papa”: il braccio esecutore della massoneria mondiale armato dell’ipocrisia mascherata da “misericordia” con la quale traviare inconsapevolmente il gregge già stracotto da mezzo secolo di “post-concilio” e/o sterminare i quattro-gatti “resilienti” tradizionalisti (vedasi Francescani dell’Immacolata). Unica attuale possibilità per abbozzare una reazione (che mi auguro sia auspicata da molti): una task-force di Cardinali coraggiosi (remember Burke?) che ritrovi la dignità dei veri cattolici ed espugni il Vaticano usurpato! Si, lo so… utopia.
    Con questa pia illusione concludo lo sfogo con il grido del film Cristiada: VIVA CRISTO RE!!!

  9. Antonella Lignani

    Vorrei dirle inoltre, dott. Gnocchi, che apprezzo molto la sua dedizione al cattolicesimo e che anch’io vorrei morire cattolica.

  10. Diciamo pure che Bergoglio non ci piace sia per quello che dice sia per quello che fa. Ma quelli che lo hanno preceduto, elargendo dolci pillole alla cristianità, non hanno fatto altro che preparargli la strada. A lui ora tocca il lavoro sporco. I grembiulini hanno lavorato bene, diciamolo pure, con rigore e disciplina…..e, dopo tanti anni, ora hanno raggiunto la meta. Ma…….
    Viva CristoRe

  11. Roncalli, il conciliabilo, Montini, Luciani, Wojtyla e Ratzinger hanno spinto tutti nella medesima direzione di Bergoglio e gli hanno preparato la strada!
    In particolare, come ha fatto il Dott. Gnocchi, vorrei soffermarmi su Ratzinger, che elogiò Lutero, attaccò il Sillabo, il Concilio di Trento e quello di Firenze, disse che Cristiani e musulmani hanno lo stesso Dio, che gli ebrei non hanno bisogno di conversione, che il Limbo non esiste, che l’induismo è una grande religione, ricca di spiritualità, ecc.: non capisco come facciano Socci e molti tradizionalisti (fra cui il Card. Sarah) a stravedere per lui!
    Inoltre si è limitato a rimuovere alcuni prelati pedofili ma di “soltanto” eretici non ne ha rimosso nessuno, anzi ne ha promossi…eppure è ovvio che un eretico è molto peggio di un pedofilo e chi tiene veramente alla salvezza delle anime non lascia al loro posto coloro che le guidano verso l’Inferno, ma Ratzinger allontanava soltanto coloro che violavano le leggi degli uomini!

    1. Come ebbe già modo di scrivere, non sono d’accordo.
      Non sono d’accodo neppure con A. Gnocchi, di conseguenza.

      Per riassumere in una formula: gli altri Papi citati erano “Papi”: sentendoLi e vedendoLi, come feci moltissime volte con papa Wojtyla, di sentiva e si vedeva Cristo. Con i limiti umani, certo.
      È del tuttto chiaro che iil “Papato nuovo”, anticattolico e filo-occidentale e massonico, era atteso e preteso nell’immediato Post-Concilio; proprio come il “Papa nuovo” era atteso e preteso nel 1848. Allora il Papa fu condannato mmoralmente amorte; nel 1968 fu condannato al ludibrio, durato fino al marzo 2013.
      Questi sono dati storicii: non amati dall’ ambiente lefevriano.

      Cordiali saluti a tutti: per alcuni giorni non potrò collegarmi

    2. Concordo pienamente con te, caro Diego : Ratzinger non è difendibile, da un punto di vista cattolico. Basti pensare che al CV II era “perito” del card. Frings, per il quale predispose il documento sulla libertà religiosa, e grazie al quale enrtrò nelle grazie di Roncalli e iniziò la sua fortunata carriera. Quando Frings fece il suo intervento, in aula, il card. Ottaviani fu visto piangere calde lacrime (e poi esclamò “spero di morire prima della fine del Concilio, così morirò cattolico). Razinger, inoltre, era amico dei modernisti presenti al Concilio (una foto lo ritrae con Yves Congar) ed ebbe modo di affermare che grazie al CV II la Chiesa si era riconciliata (sic!) con lo spirito del 1789, dell’Illuminismo. Infine, da papa, quando 5 cardinali gli chiesero di proclamare il 5° dogma mariano (Maria SS.ma Corredentrice, Mediatrice ed Avvocata) rifiutò dicendo che avrebbe compromesso il dialoga con i protestanti. Serve altro per qualificarlo modernista? (il che non vuol essere un’offesa, ma solo una distinzione dai veri cattolici.)

    3. Roncalli, il conciliabilo, Montini, Luciani, Wojtyla e Ratzinger hanno spinto tutti nella medesima direzione di Bergoglio e gli hanno preparato la strada!
      In particolare, come ha fatto il Dott. Gnocchi, vorrei soffermarmi su Ratzinger, che elogiò Lutero, attaccò il Sillabo, il Concilio di Trento e quello di Firenze, disse che Cristiani e musulmani hanno lo stesso Dio, che gli ebrei non hanno bisogno di conversione, che il Limbo non esiste, che l’induismo è una grande religione, ricca di spiritualità, ecc.: non capisco come facciano Socci e molti tradizionalisti (fra cui il Card. Sarah) a stravedere per lui!

      Caro Diego Lei, così come l’ottimo A. Gnocchi, avete COLTO NEL SEGNO!!!
      Io lo vado ripetendo sin dall’inizio del pontificato di Bergoglio. Le azioni di quest’ultimo sono in piena linea con il conciliabolo vat2 e preparate dai suoi predecessori: da Roncalli a Ratzinger. Chi lo nega lo fa per sentimentalismo e opportunismo /tornaconto ideologico, tale da considerare l’idea di elezione…

    4. Benedetto XVI di Lutero elogiò «la passione profonda, molla della sua vita e dell’ intero suo cammino per la questione su Dio» (Corriere della Sera 24/09/2011), pur NON ritirando come sperato dai luterani la scomunica, perché «la fede non è come un compromesso fra Stati, la fede non è qualcosa che concordiamo» (ibidem).
      Per quanto riguarda il Sillabo, nel suo libro «Principles of Catholic Theology», alla pagina 381, Ratzinger sostiene che le esigenze storiche della Chiesa non necessitano più del Sillabo, ma non ne nega l’utilità nell’epoca della lotta contro il modernismo.
      Nel rapporto con gli ebrei, ebbe sicuramente il complesso di inferiorità che caratterizza tutti i Papi recenti, ma senza mai arrivare a negarne la necessità di conversione: si veda il furente articolo “Ratzinger vuole convertire gli ebrei” su TAZ.DE del 2006 (mantenimento della formula per la conversione dei giudei).
      Infine, la questione del limbo, dibattuta da sempre, è stata risolta dopo seria ed approfondita riflessione…

      1. ….giusto! e per quanto riguarda i rapporti con l’Islam ricordiamo il discorso di Ratisbona, in seguito al quale è stato duramente criticato e disprezzato. Benedetto xvI è stato (ed è) secondo me, un grande Papa. Può aver commesso degli errori, chi non lo ha fatto tra tutti i Vicari di Cristo?! Ma credo che sparare a zero su di lui non sia giusto. Sicuramente prima di essere eletto era conosciuto per le sue idee “aperte”, ma una volta eletto credo che abbia svolto al meglio delle sue possibilità il suo difficilissimo compito….tenendo presente sopratutto che molto probabilmente era al pari di un prigioniero, vessato e pressato dalla massoneria infiltrata in vaticano.

        1. Qui nessuno spara a zero…. constata la dura e cruda realtà: lo dice una che alla sua elezione ha saltato di gioia….tuttavia, da papa, in un paio di occasioni, ha anche auspicato il bisogno di un nuovo ordine mondiale….il che è tutto dire…. così come lo è l’illecita figura del papa “emerito” da lui inaugurata.
          Se fosse stato davvero costretto alle dimissioni, come ha affermato qualcuno, per il bene della Chiesa non doveva conservare ne’ l’abito, nè il nome.
          Celestino V docet!!!

      2. Il Sillabo è un atto di Magistero infallibile e quindi irreformabile, con tanto di anatema per chi lo rifiuta: NON è cattolico affermare che è stato utile solo ai suoi tempi e che le necessità storiche possano renderlo inutile!
        Una cosa simile può essere detta sul Limbo: il Magistero ha detto che esiste e quindi nessuno studio e nessun atto di “magistero” contrario hanno validità: nel Magistero vige il principio di non contraddizione: sono i modernisti che credono che il Magistero possa cambiare a seconda dei tempi o essere contraddetto da un “magistero” più recente!
        È proprio per questo che i tradizionalisti rifiutano il CVII (in blocco o alcune sue parti): perché c’è contraddizione con il Magistero precedente!
        La saluto con stima, anche se non concordiamo in tutto, combattiamo la stessa battaglia!

        1. Ottime riflessioni sl magistero irreformabile, caro Diego: e poi, a ben vedere, questi modernisti si contraddicoo da sé stessi: prima si arrogavano il diritto di criticare i papi (S. Pio X lo hanno letteralmente sputtanato, ai suoi tempi), una volta giunti al potere, guai a chi osa aprir bocca se non per adularli (è fuori dalla Chiesa), prima hanno voluto imporre l’evoluzione del dogma, la sua storicizzazione, poi però, a chi si permette di dire che vorrebe cambiare anche ciò che loro hanno cambiato vogliono tappare la bocca. Come i giacobini con i vandeani, i bolscevichi con i menscevichi, le nostre sinistre con i moderati loro avversari, sono rivoluzionari che poi diventano dittatori una volta al potere, la loro arroganza non conosce limiti, ma presto Qualcuno (o Qualcuna) farà abbassar loro la cresta, stiamone certi.

    5. anche io come Raffaeile.
      Col cavolo di fare tutt’erba un fascio.
      avete visto il video di cui parla Gnocchi?

      Ebbene queste le parole di B. XVI in totale contrapposizione col messaggio di quel video:

      “Ma vale davvero ancora? – si chiedono in molti, oggi, dentro e fuori la Chiesa – davvero la missione è ancora attuale? Non sarebbe più appropriato incontrarsi nel dialogo tra le religioni e servire insieme la causa della pace nel mondo? La contro-domanda è: il dialogo può sostituire la missione? Oggi in molti, in effetti, sono dell’idea che le religioni dovrebbero rispettarsi a vicenda e, nel dialogo tra loro, divenire una comune forza di pace. In questo modo di pensare, il più delle volte si dà per presupposto che le diverse religioni siano varianti di un’unica e medesima realtà; che “religione” sia il genere comune, che assume forme differenti a secondo delle differenti culture, ma esprime comunque una medesima realtà. ….

    6. La questione della Verità, quella che in origine mosse i cristiani più di tutto il resto, qui viene messa
      tra parentesi.
      Si presuppone che l’autentica verità su Dio, in ultima analisi, sia irraggiungibile e che tutt’al più si
      possa rendere presente ciò che è ineffabile solo con una varietà di simboli.
      Questa rinuncia alla verità
      sembra realistica e utile alla pace fra le religioni nel mondo. E tuttavia essa è letale per la fede.
      Infatti, la fede perde il suo carattere vincolante e la sua serietà, se tutto si riduce a simboli in
      fondo interscambiabili, capaci di rimandare solo da lontano all’inaccessibile mistero del divino.”

      http://www.kath.net/news/48020 (discorso del 21 ottobre 2014 all’Urbaniana)

  12. Come ?…”..futuribile cardinale il priore di Bose Enzo Bianchi ?” uno dei 63 firmatari-cattivi teologi favaorevoli alla Dichiarazione di Colonia del 1989-dichiarazione di dissenso contro il Pontificato di papa S. G.Paolo II- ? Il grande dissenso nato in seguitio alla diffusione dai mass media mondiali di un testo di p. Bernhard Haring fortemente critico verso il pontificato di Giovanni Paolo II – in particolare per l’appoggio da lui dato alla benemerita opera di Mons. Carlo Caffarra in materia di etica sessuale , seguito, il 25-1-1989, dalla cosiddetta Dichiarazione di Colonia. E’ un orrore se venisse eletto a cardinale,sarebbe un velocissimo anticipo di distruzione-completa, cruenta- della Chiesa di Cristo, dato che la sua scuola di pensiero teologico -filosofico è fondata sul capovolgimento totale della dottrina e tradizione cattolica. Scuola fonte di male-puro infuso nei loro insegnamenti volti a ” scardinare le fondamenta” della fede. I seguaci sono Luogotenenti di Satana.

    1. Cardinale il “priore” Bianchi significa che, teoricamente, potrebbe anche essere eletto papa. Magari col nome di Pietro II….

  13. E’ vero che un cattolico non può che ubbidire al Papa? E’ vero che un Papa non può che insegnare la Dottrina di Cristo per l’infallibità garantita da Cristo stesso?
    Di conseguenza è vero che non è Papa chi insegna una nuova dottrina?
    San Paolo dice “se io stesso vi annunciassi un altro vangelo sarei anatema” .
    San Giovanni parla del mistero d’iniquità già in atto ed invita a neanche salutarli…
    E noi ci CONVIVIAMO? Non licet.

  14. Benigni ha detto che da piccolo voleva fare il papa. E se Bergoglio, da piccolo, avesse voluto fare il comico? Mi vien da piangere… E’ grazie a Ratzinger se oggi abbiamo un papa che viene dai confini del mondo… E se la carica papale diventerà una professione a tempo determinato… Abbandonare la nave è da Schettino.

    1. Ma la nave, Signor Giorgio, chi è che l’ha abbandonata? La nave dov’è se non dov’è la Fede? … Senza la vera Fede (E qui non parlo del sentimento religioso) non si è cristiani, non si è cattolici: v’è chi userà (o abuserà) del nome di prete cattolico, di vescovo cattolico, di papa cattolico; chi usando ed abusando di quel nome, vestirà come un prete cattolico, come un vescovo cattolico, come un papa cattolico, occuperà le parrocchie cattoliche, le diocesi cattoliche, persino la Santa Sede, ma se costui / costoro non avranno la Fede saranno fuori dalla barca! Loro, non noi, Signor Giorgio. Non lasciamoci trarre in inganno. Atanasio di Alessandria fu scomunicato: interi episcopati, solenni sinodi combatterono Atanasio e difesero Ario, la Chiesa sembrò precipitare quasi interamente nella voragine dell’eresia. Ma chi era nella nave e chi era fuori? Chi sembrava esserci – preti, vescovi, sinodi – o chi c’era realmente e sembrava non esserci? E che cosa faceva la differenza? La Fede.
      Attendo, con curiosità, la seconda parte del contributo del Dottor Gnocchi.

      1. Non dimentichiamo che Gesù ha fondato la Chiesa affinchè conservasse e trasmettesse i Suoi insegnamenti, istituendo il sacerdozio gerarchico, cui spettano precise responsabilità nei confronti del gregge loro affidato. Se i pastori (o i nocchieri) non svolgono correttamente la loro mansione (o, peggio, la tradiscono) diventano inutili e dannosi. Abbandonare la nave “per debolezza” o “costretti” dalle logge è un po’ come se Gesù, sul Calvario (mi si perdoni il paradosso) a un certo punto, indebolito (eccome se lo era!) dalle percosse e dal peso della croce, avesse deciso di mollare tutto, tornandosene in paradiso… Non nutro simpatia per il personaggio, ma papa Woytila, da questo punto di vista, costituisce un esempio lampante di coerenza e di sequela di Cristo. Altro che ritirarsi a meditare e suonare l’amato Mozart! Concordo sul fatto che noi laici (a parte i piagnistei virtuali) facciamo ben poco per pretendere dai nostri pastori maggior serietà e lealtà, come insegnano san Paolo e san Tommaso…

  15. caro dr. Gnocchi, se pur non in tema con l’argomento, invio il resoconto di un incredibile servizio del TG4 del 13.01.16, ore 19 circa. Si è parlato di un’inchiesta sui Francescani dell’Immacolata, il cui priore 82enne è accusato di violenza carnale e di furto; venivano riferiti come per certi l’assassinio di due frati (uno impiccato), nonché di quattro suore lasciate morire senza cure; quanto al commissario indagante, padre Volpi, poteva forse essere morto a seguito di un lento avvelenamento. Non posso essere più preciso, perché all’inizio ero disattento, e alla fine ero strabiliato. Cordiali saluti. Giuseppe Schieppati

  16. Caro dottor Gnocchi la sua analisi e’ chiara e puntuale. Pensavo che solo il Papa emerito avesse il potere di dichiarare eretico il sedicente vescovo di Roma. Mi sbagliavo. Capisco adesso che con le sue dimissioni ha invece aperto la strada al tradimento nei confronti della Chiesa di Cristo (una,santa,cattolica,apostolica e romana) e nei confronti di Cristo rinnegandoLo tre volte (nel CV II, come cardinale e infine come Papa).

  17. Papa Benedetto non ha colpa se non la debolezza fisica; è stato costretto a dimettersi dalla massoneria ecclesiastica, poichè si era rifiutato di inglobare la religione cattolica nella nuova religione umanista mondiale che invece Bergoglio si appresta a varare con la prossima abolizione del Sacrificio Eucaristico. Le dimissioni di Benedetto non hanno quindi valore perchè estorte con la violenza, praticamente lui è prigioniero in vaticano ed ostaggio dei massoni che un giorno lo elimineranno anche fisicamente. Agli occhi di Dio papa Benedetto continua ad essere il legittimo Pontefice. Questa è la verità.

    1. Se ciò che dice il Camerata è vero, noi laici dovremmo occupare il vaticano manu militari e liberare il Ratzinger prigioniero. Ma occorrono le prove… Purtroppo il background culturale dell’emerito pontefice mi porta a pensare che egli sia perfettamente conscio di ciò che ha fatto (e non fa, pur potendolo, visto che non avrebbe nulla da perdere) e che sia solo l’altra faccia di Bergoglio. Affidiamoci quindi ai buoni sacerdoti ancora in circolazione ma non smettiamo di lottare.

    2. Ratzinger NON è esente da colpe: se veramente fosse stato costretto a dimettersi, lo RIPETO, per non intaccare e distruggere poi l’essenza del Primato di Pietro, avrebbe dovuto ecclissarsi, come aveva annunciato, e tantomeno NON avrebbe mantenuto l’abito papale così come il nome. Invece proprio lui è stato il primo che ha inaugurato l’illecita figura del “papa emerito”.
      Non è un caso che tutto questo fosse già stato previsto al tempo di Wojtyla, quando Ratzinger era ancora cardinale, la patetica e non cattolica “enciclica” Ut Unum Sint prevedeva di studiare una nuova forma di Primato che potesse andare bene anche ai non cattolici: la maggioranza delle encicliche wojtyliane furono elaborate da Ratzinger.

  18. Alessio Paolo Morrone

    Vorrei contribuire al dibattito narrandovi un fatto accadutomi qualche giorno fa.A ridosso della morte di San David Bowie,stavo guardando su Sky una monografia dedicata al cantante recentemente scomparso.Per curiosità ho voluto veder quale programma avrebbe dovuto seguire il documentario dedicato alla popstar inglese.Con mio grande stupore ho visto che da lì a poco avrebbero programmato un altro documentario.Dal titolo “Francesco Il Papa Ribelle”.Si,avete letto bene:”FRANCESCO IL PAPA RIBELLE” !!!.Un pontefice così ribelle,così anticonformista che dice cose che dicono tutti.Non ho avuto il coraggio di visionare anche quest’ultimo documentario da “cinegiornale” Istituto Luce anni’30.Ma come coerenza penso che David Bowie dia dei punti a Bergoglio.Era una rockstar.Viveva come una rockstar,parlava come una rockstar e si comportava come una rockstar.E soprattutto non l’ho mai sentito dire:”Chi sono io per giudicare Gigi D’Alessio?”

    1. Attenzione Alessio, Bowie, gia “canonizzato” dai suoi rock-fans, era dedito all’esoterismo crowleyano e non! …e comunque Gigi D’Alessio andrebbe “giudicato” in tribunale per le sue canzoni! :))

  19. Perché negli incontri ufficiali (ultimo l’apertura della porta santa) si dimostra amichevolmente partecipe di funzioni che potrebbe non presenziare? Le dimissioni sono state lucidamente SUE senza alcuna estorsione. Benedetto è uno studioso da retrobottega e se avesse potuto non avrebbe mai fatto il papa. Wojtyla lo costrinse a Roma perche’ ne aveva bisogno mentre lui voleva tornarsene coi suoi fratelli in Germania nella casa che si era preparato per la pensione.

    1. …a proposito di apertura della Porta Santa: ho notato che Bergoglio l’ha aperta con la “mano del marrano”, ovvero con il medio e l’anulare divaricati: segno massonico! questo si può verificare anche in immagini di altre varie occasioni di “El Papa”: benedizioni, incontri, ecc. Segnale voluto, inconsapevole oppure ha soltanto bisogno di un fisiatra?

  20. … passando sotto silenzio il 5° centenario di Fatima. Quanto al papa emerito ed a sue eventuali rimostranze….bè, potrebbe incorrere in un brutto raffreddore, come capitava spesso ai gerarchi sovietici caduti in disgrazia.

  21. La Chiesa all’elezione di Bergoglio dopo Ratzinger mi fa pensare, immagine fastidiosa ma persistente, a un autobus che stacca la frizione in discesa: peccato che dopo un po’ ci sia un tornante su un precipizio. BXVI è stato visto dai progressisti come un freno alla modernità, e al contrario dai più tradizionalisti come uno dei vari fautori di essa: ma di fatto, pur con tutti i suoi errori più o meno recenti, ancora richiamava con chiarezza a Cristo (e non a se stesso come Bergoglio) in un momento storico già terribile e avviato al peggio: era quindi un provvidenziale “freno motore” in una discesa già ripida. Tardiva resipiscenza, anche rispetto a suoi stessi atteggiamenti passati? forse: ma meglio tardi che mai. Scarsa efficacia? per la Chiesa intera parrebbe di si, visto l’andamento attuale, ma per ciascuna singola anima chissà. Per me era un vero pastore, direi con più profumo di Cristo che l’odor di pecore oggi di moda, e le sue dimissioni mi hanno molto addolorato, soprattutto visto il seguito.

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