“FUORI MODA” – la posta di Alessandro Gnocchi

Introvigne e le liste di proscrizione. Volendolo, ma più probabilmente non volendolo, i bravi colleghi della “Stampa”, grazie ai suggerimenti dell’uccellino che suggerisce tante informative a Introvigne, ci hanno detto che si sta preparando una battaglia in terra che sarà il riflesso di una battaglia in cielo.

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Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti possono scrivere, indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni settimana sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

PD

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Giovedì 20 ottobre 2016

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È pervenuta in Redazione:

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Gentile dottor Gnocchi,

ho letto l’articolo della “Stampa” di cui si è parlato pochi giorni fa su “Riscossa Cristiana”, per intenderci quello che fa la lista dei nemici di papa Bergoglio e li addita al pubblico ludibrio anche come sostenitori di Putin, due volte cattivi. Ora leggo un’intervista di uno dei due autori della cosiddetta inchiesta, Giacomo Galeazzi, il quale sostiene di aver fatto un lavoro ineccepibile e che le reazioni dei tradizionalisti sono arrampicate sugli specchi. Visto che lei è tirato in ballo in prima persona come, mi pare di capire, il più perfido dei nemici di Bergoglio, cosa mi dice?

Grazie per la pazienza, buon lavoro e tanti saluti,

Luca Battion 

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zrbrpsCaro Luca,

le rispondo volentieri, però chi deve avere pazienza è lei, perché mi deve seguire in un ragionamento piuttosto articolato. Immagino che l’intervista a Giacomo Galeazzi di cui parla sia quella pubblicata dal sito “Rainews”. Rispondendo a Pierluigi Mele, il giornalista della “Stampa” tiene a precisare che quanto riportato nell’inchiesta firmata con Andrea Tornielli è tutto documentato e non è contestabile. Non ho dubbi in proposito, anzi. Io, per esempio, non posso lamentarmi della visione che mi viene attribuita, magari un po’ morbida per i miei gusti, ma sostanzialmente corretta. Ma non è questo il punto.

Il vero nodo della questione non sta nella fedeltà di quanto riportato da Galeazzi&Tornielli, che, come in tutte le inchieste giornalistiche, è frammentario e, come in tutte le inchieste giornalistiche, finisce sempre per scontentare tutti, o quasi. Il vero nodo sta nel bizzarro finale del pezzo portante e nel titolo che regge tutto: “Quei cattolici contro Francesco che adorano Putin”.

A mio gusto, trovo il lavoro di Galeazzi&Tornielli mal scritto, mal costruito, mal concepito e mal posto. Ma, a parte questo, penso che non avrebbe passato l’esame di giornalismo perché è tecnicamente sbagliato. Non si fa mai un titolo riprendendo le tre righe finali di un articolo, perché non è mai lì che si trova la notizia da mettere in evidenza. Invece, il titolo del lavoro di Galeazzi&Tornielli, “Quei cattolici contro Francesco che adorano Putin”, riprende il suggerimento caudale di Massimo Introvigne, il sociologo che sussurrava agli uccelli, il quale spiega come in certi ambienti tradizionalisti serpeggi “l’idealizzazione mitica del presidente russo Vladimir Putin, presentato come il leader ‘buono’ da contrapporre al Papa leader ‘cattivo’, per le sue posizioni in materia di omosessuali, musulmani e immigrati. Con il dissenso anti-Francesco collaborano fondazioni russe legatissime a Putin”. 

I fondamentali del mestiere di giornalista insegnano che, se si fa un titolo su una notizia minore, si sbaglia. A meno che si voglia proprio che la notizia minore diventi quella principale: insomma, a meno che si voglia mandare un messaggio. Non a caso, il sociologo che sussurrava agli uccelli, dando di gomito a Galeazzi&Tornielli, spiega che “Con il dissenso anti-Francesco collaborano fondazioni russe legatissime a Putin”. E definisce apertamente “dissidenti” i critici di Bergoglio, proprio come si faceva in Unione Sovietica.

Per quanto riguarda il sottoscritto e questo sito, l’uccellino di Introvigne ha messo la zampetta in fallo. D’altra parte, non è la prima volta che finisce fuori posto. A “Riscossa Cristiana” galleggiamo poveramente a vista, ma galleggiamo con le nostre forze e senza sostegni di “fondazioni russe legatissime a Putin”. E poi non abbiamo certo bisogno di aiuti per trovare idee e spunti su cui scrivere: ce li mette sul piatto direttamente e in sovrabbondanza Bergoglio, il nostro fornitore di fiducia.

Detto questo, caro Luca, non ho riserve nel dire tutto il mio gradimento per Putin e per la Russia. Anzi, se vuole posso anche aggiungere il carico di tutto il mio orrore per quanto viene dagli Stati Uniti. Ma una cosa è dire le proprie preferenze tra Russia e America, mentre tutt’altra cosa è vedersi attribuire la contrapposizione di Putin come leader “buono” a Bergoglio come leader “cattivo”. Solo un sociologo non cattolico, un cattolico non sociologo, un non cattolico non sociologo, un sociologo cattolico folgorato sulla via di Buenos Aires dopo essere stato folgorato su quella di Ecône o semplicemente un pessimo sociologo può confondere il piano della fede con quello della politica. Identificare il consenso per Putin con l’avversione a Bergoglio, considerandoli entrambi come leader, significa attribuire al proprio prossimo l’idolatria per il potere e quindi giudicarne la fede commettendo un peccato che si chiama giudizio temerario e che San Francesco di Sales definisce “itterizia spirituale”. In tempi di misericordia a prezzi di saldo, persino un algido sociologo come l’avvocato Introvigne dovrebbe farne uso. Ma, evidentemente, gli occhi vedono solo ciò che la mente conosce. Il sociologo eccetera eccetera è capace solo di ricorrere alla logica degli schieramenti, di contare le persone, di collocarle dove meglio gli pare ignorando quanto hanno nel cuore. Certo che, per agire diversamente, il cuore bisogna averlo…

Torneremo poi, caro Luca, sull’osservazione caudale di Introvigne. Intanto, per farsi un’idea sul bislacco tentativo introvignesco di intimorire i bravi cattolici con lo spauracchio del cattivo Putin, la rimando all’articolo di Maurizio Blondet “Dell’importanza di Francesco per Hillary” ripreso da “Riscossa Cristiana”.

zintrOra, prendiamo in considerazione l’intervista a Galeazzi. Deve sapere che, circa un mese fa, ho ricevuto una telefonata proprio dal collega della “Stampa”, il quale mi ha parlato dell’inchiesta a cui stava lavorando. Complice un giorno di libertà dal lavoro causa contratto di solidarietà, ero all’Esselunga per la spesa. Forse lei sa quanto sia delicata una simile operazione per un uomo sposato, quindi ho ridotto al minimo indispensabile la chiacchierata, ma devo riconoscere che Galeazzi mi ha fatto l’impressione di quello che a Bergamo chiamiamo un “brao sc-cèt”, un bravo ragazzo. Badi bene che ora non voglio dire di aver mutato opinione, Galeazzi l’è prope ü brao sc-èt. Mi ha chiesto di intervistarmi e abbiamo fissato un appuntamento telefonico. Poi, con notevole serietà, mi ha richiamato per sapere se non preferissi rispondere per scritto a domande scritte. Preferivo. In questo modo si evitano fraintendimenti e ci si può sempre rifare a qualcosa di concreto in caso di contestazioni. Mi ha mandato le domande dicendomi, come si fa in questi casi tra colleghi, di scrivere quanto volessi e di aggiungere tutto quanto fosse stato necessario. Ho risposto senza aggiungere domande dicendo, come si fa in questi casi tra colleghi, di usare quello che avrebbe ritenuto più opportuno e di buttare pure il resto. So benissimo come vanno queste inchieste. Si lavora come pazzi per un mese e poi bisogna comprimere tutto in uno spazio in cui non ci sta mai niente.

Da questo punto di vista, non ho nulla da rimproverare a Galeazza&Tornielli. Ho mandato un’intervista di 4.406 battute riassunta così: “Bergoglio attua la programmatica resa al mondo, la mondanizzazione della Chiesa. Il suo pontificato è basato sulla gestione brutale del potere. Uno svilimento della fede così capillare non si è mai visto”. Non tradisce il mio pensiero. Magari lo semplifica un po’, ma non si poteva fare diversamente, l’avrei fatto anch’io. Ad ogni modo, al termine di questa mia risposta, se vuole trova l’intervista in versione integrale, anche per mostrare che le domande di Galeazzi erano ben pensate e ben poste.

Ora scopro che il collega, nell’intervista a “Rainews” tiene a precisare che: Quando un mese fa abbiamo iniziato il nostro viaggio nella galassia degli oppositori di Bergoglio, abbiamo applicato subito un metodo rigorosissimo. Incontri, colloqui, visite: tutto registrato, scritto, inattaccabile. E infatti, dopo l’uscita della nostra inchiesta, le reazioni dei siti ultratradizionalisti devono arrampicarsi sugli specchi della dietrologia perché non hanno elementi per contestare neppure una virgola di quello che abbiamo riportato”.

Calma Galeazzi, più che l’argomentazione di un giornalista, che se ha ben operato non dovrebbe aver bisogno di giustificarsi, questa sembra la dichiarazione di un notaio all’estrazione della Lotteria Italia. Nessun problema sul contenuto, anche se, complice l’algida freddezza di Massimo Introvigne, il sociologo eccetera eccetera, il lavoro diventa scopertamente una lista di proscrizione. Ma si sa, le inchieste si chiamano inchieste anche perché possono essere fatte con l’intendimento cekista di identificare i pericolosi “dissidenti”.

Ma, ancora una volta, il vero punto è un altro e riguarda l’esiguità del fenomeno “ultratradizionalista”, numericamente così risibile, su cui Galeazzi sghignazza volentieri nell’intervista a “Rainews”, mostrandosi in questo frangente un po’ meno “brao sc-cèt”. Viene da chiedersi perché “La Stampa” abbia messo due giornalisti per un tempo così lungo a lavorare su un fenomeno che non conta nulla. Come prima risposta, si potrebbe dire che Galeazzi&Tornielli abbiano sovrastimato l’oggetto dell’inchiesta. Lo lascia pensare lo stesso Galeazzi dicendo candidamente nell’intervista a “Rainews”: Dopo l’uscita della nostra inchiesta sulla ‘Stampa’, un bravo collega del quotidiano Avvenire, Luigi Rancilio, si è fatto proprio questa domanda: quante persone coinvolge questo fronte anti Bergoglio sul web? Così, ha analizzato il traffico dei blog e dei siti citati nel mese di settembre, usando Similarweb (che non sarà preciso al 100% ma è molto affidabile). Ecco i risultati: La nuova Bussola quotidiana 11.200 lettori medi al giorno. Il blog di Antonio Socci 6.833 lettori medi al giorno. Il Timone 3.253 lettori medi al giorno. Il blog di Sandro Magister sull’Espresso 2.870 lettori medi al giorno. Riscossa Cristiana 2.440 lettori medi al giorno. Unavox 1.456 lettori medi al giorno. Il blog di Don Giorgio De Capitani 730 lettori medi al giorno. Il blog Chiesa e postconcilio 284 lettori medi al giorno, Rosso porpora 57 lettori medi al giorno”.

Proprio così caro Luca, è stato il “bravo collega del quotidiano Avvenire” a farsi la domanda e a fare i conti dopo l’uscita dell’inchiesta. Ma questo sarebbe stato compito degli autori della pregevole indagine, prima di lavorarci e prima di pubblicarla. Viene dunque da pensare che Galeazza&Tornielli, in due, sono meno bravi del collega Luigi Rancilio da solo. Da notare, inoltre, che il “bravo collega del quotidiano Avvenire” ha lavorato pure lui un tanto al chilo perché lo stesso Galeazzi ci avverte che Similarweb, lo strumento usato per i conteggi, è affidabile, ma non preciso al 100%. Infatti i numeri forniti risultano anche ridotti della metà.

Eppure, sembra strano che due osservatori di cose vaticane così attenti come Galeazzi&Tornielli non avessero contezza dell’ambiente sotto inchiesta. Non può trattarsi solo di ingenua inavvertenza. Il sociologo eccetera eccetera gli ha persino spiegato che questo dissenso è presente più sul web che nella vita reale ed è sopravvalutato: ci sono infatti dissidenti che scrivono commenti sui social sotto quattro o cinque pseudonimi, per dare l’impressione di essere più numerosi”.

Per inciso, a questo proposito, è un peccato che Galeazzi&Tornielli non abbiano parlato prima con il “bravo collega del quotidiano Avvenire, Luigi Rancilio”, perché forse lui gli avrebbe spiegato che un’affermazione di questo genere va supportata con nomi, cognomi, pseudonimi e con l’estensione dell’imbroglio. La sola affermazione del sociologo eccetera eccetera, invece, fa così ridere da richiamare alla mente quello che si rispondeva da bambini quando si veniva apostrofati con qualche parolaccia: “Chi lo dice sa di essere”. Ma, forse, Introvigne, non è mai stato bambino.

Oltre a questo, caro Luca, il sociologo eccetera eccetera spiega anche che quello dei “dissidenti“è un movimento che non ha successo perché non è unitario”. È vero, non è un movimento unitario. Lo avevo detto anch’io in una risposta a Galeazzi aggiungendo che Bergoglio può dormire sonni tranquilli.

Ma, allora, ci si deve fare ancora la stessa domanda di prima: perché riempire tutto questo spazio su un giornale se non c’è nulla di cui preoccuparsi? Non penso che il laicissimo, borghese e spesso massonico lettore della “Stampa” dia in smanie per sapere chi sono quei cattivacci che non vogliono bene al povero papa Francesco. Penso invece che la risposta alla nostra domanda stia nel titolo dato a tutta l’inchiesta suggerito dalla sociologia occulta di Massimo Introvigne: “Quei cattolici contro Francesco che adorano Putin”. Anzi, penso che l’obiettivo fosse proprio quello di fare quel titolo, tirare una riga per terra, stabilire chi sta da una parte e chi sta dall’altra e mostrare che chi sta contro Francesco ed è favorevole a Putin rappresenta una minoranza disunita, malata spiritualmente e politicamente che, nel momento cruciale, non avrà la forza di difendersi. Tolti di mezzo i nomi nella lista di proscrizione, non rimarrà più nulla.

Volendolo, ma più probabilmente non volendolo, i bravi colleghi della “Stampa”, grazie ai suggerimenti dell’uccellino che suggerisce tante informative a Introvigne, ci hanno detto che si sta preparando una battaglia in terra che sarà il riflesso di una battaglia in cielo. La voluta commistione tra fede e politica di cui parlavamo all’inizio, caro Luca, non lascia dubbi in proposito. Ma se le battaglie in terra le minoranze le perdono spesso, quelle in cielo, quando servono Nostro Signore, finiscono sempre per vincerle. Questo il Nemico lo sa, ma spera sempre che l’esito possa essere diverso e quindi si premura di preparare il terreno, seminando disinformazione e paura anche attraverso strumenti inconsapevoli. Ma commette sempre l’errore di pensare che il Potere seduca tutte le creature su questa terra. Molte sì, anche tra coloro che si professano seguaci di Cristo, le seduce. Ma non tutte: una esigua e risibile minoranza no.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

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Per completezza d’informazione, caro Luca, qui trova l’intervista integrale che ho mandato a Giacomo Galeazzi

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Quali sono a suo parere i punti di debolezza dell’attuale momento della Chiesa cattolica?

Con una breve formula, si potrebbe dire che la madre di tutte le debolezze sta nel fatto che questa Chiesa è perfettamente rappresentata da questo papa. Decenni di cedimenti dottrinali e morali l’hanno portata a compiacersi e a rispecchiarsi in un pontefice che trasmette il messaggio più gradito alle folle di tutti i tempi e di tutte le latitudini: non dovete fare nulla per migliorare. Questa Chiesa ha bandito la fatica di credere e di comportarsi di conseguenza e Bergoglio è venuto a chiudere il cerchio della resa al mondo. Se ci si mette all’uscita di una Messa e si pongono elementari domande di dottrina si scopre che ognuno ha una fede a propria immagine somiglianza, accomunata a quella degli altri dal rifiuto più o meno esplicito della divinità di Cristo.

In cosa ritiene più lacunosa l’impostazione del pontificato di Francesco?

Non voglio usare il termine lacunoso, perché dovrei riconoscere a questo pontificato una buona fede che non vedo. Non vedo errori, anche gravi, in un’azione comunque buona. Vedo un’azione comunque cattiva condotta con grande perizia. L’impostazione di questo pontificato è improntata alla programmatica resa al mondo, alla mondanizzazione della Chiesa. Di fatto è la negazione dell’uomo in ciò che ne costituisce la sua essenza di essere liturgico, creato per adorare e glorificare Dio.

In Cina Francesco sacrifica la difesa della libertà religiosa alle ragioni del dialogo con il governo di Pechino?

Quando si parla di libertà religiosa si intende, impropriamente, la possibilità per un cristiano di professare il proprio credo. Presa in questo senso, Francesco la sacrifica volentieri in Cina come in qualsiasi altro luogo. Anche questo è un tratto mondanizzante. Più osservo l’agire solo politico di questo papa e più vedo concretizzarsi l’accusa mossa da Dostoevskij a Roma nei “Fratelli Karamazov”, quella di essere una Chiesa che si è fata stato rinunciando alla sua vera missione.

Cosa accomuna le varie anime del dissenso a Francesco?

Solo un vago malessere che, però, nasce da ragioni molto diverse. Quando sento certi critici dire che il problema di Bergoglio sarebbe risolto con il ritorno di Ratzinger o con la corretta applicazione del Vaticano II, penso che ci si trovi già in una zona grigia dove il dissenso ha un fondamento sentimentale e non razionale. Sicuramente parole e gesti scandalosi suscitano reazioni sempre più diffuse, ma superficiali. Anche tra molti che riconoscono la vera radice del problema mi pare di vedere un dissenso che tende a istituzionalizzarsi, a diventare, se mi passa la definizione, opposizione di regime. Perché l’abilità di questo papa consiste nell’avere fondato il suo pontificato sulla gestione brutale del potere e, con il potere, una grossa parte di dissenso finisce sempre per trattare. Penso che Francesco, da questo punto di vista, possa dormire sonni tranquilli.

Ricorda un’altra fase storica di così accesa divisione all’interno del mondo cattolico?

Molti risalgono alla crisi ariana, ma penso che uno svilimento della fede così capillare ed entusiastico non si sia mai visto. La Chiesa è stata trasformata in una gioiosa macchina da apostasia su cui i fedeli fanno a gara per salire. La situazione attuale assomiglia alla crisi ariana nella negazione della divinità di Cristo. Prima parlavo anche della negazione dell’uomo come essere liturgico. Ecco, ritengo che una possibile medicina possa venire proprio dalla riaffermazione di questo elemento. Solo il recupero della vera liturgia ci potrà salvare. D’altra parte, Ario diffuse la sua eresia componendo inni religiosi e Sant’Ambrogio lo combatté componendo inni religiosi.

Quali sono le fragilità maggiori dell’attuale pontificato? Incertezza dottrinaria sulla comunione ai divorziati risposati, silenzio sul genocidio dei cristiani in terra d’Islam, spoil system in Curia?

Sono tutte queste insieme. Ma, ribadisco, invece che come fragilità, io le vedo come punti di forza di un disegno preciso di resa alle istanze del mondo. Se ne devo scegliere uno oltre alla negazione dell’uomo come essere liturgico, indico la questione dottrinale in cui viene fatto strame anche dell’ultimo barlume del concetto di verità. Siamo ormai alle comiche finali in cui non si parla più di conversione a Cristo, ma di conversione ecologica. Mi pare che non servano commenti.

47 commenti su ““FUORI MODA” – la posta di Alessandro Gnocchi”

  1. luciano pranzetti

    Perché Galeazzi&Tornielli non ci spiegano perché mai l’atteggiamento diplomatico di Pio XII sul nazismo è, dal cattocomunismo, chiamato “connivenza” – ma Golda Meir ne elogiò il generoso aiuto a favore degli ebrei – mentre lo stesso comportamento di Bergoglio nei confronti della Cina comunista/atea/laoghista/abortista è qualificato come “saggia diplomazia”?

  2. Introvigne che fa il moralista, veda bene se lui sta vivendo in modo cattolico, va beh! che ora con amoris tristitia tutto è lecito: divorziarsi, riaccompagnarsi, fare la comunione in peccato mortale etc… vuoi vedere che l’unico peccato mortale è aver simpatia per Putin che per altro mettiamo al confronto con i nostri paperini che ci governano e non con il Papa. Papa Francesco possiamo metterlo al confronto con s.Pio X al massimo o altri santi Papi che parlavano in modo nettamente contrario.

  3. Comunque la polemica sorta ha fatto scoprire, perlomeno a me, che tradizionalisti o non, bergoglisti o non, cristiani o non, cattolici o non, agnostici o non, gli ammiratori di Putin sono moltissimi. Lo zar presidente, mi dicono amici conoscenti ed avversari, è un vero leader che incarna i valori di questo Occidente che, la mefitica presidenza dei Clinton e Obama,sta portando verso la catastrofe.

  4. “Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà” e ai falsari, ai superbi, agli ignoranti e ai adulatori sarà tappata finalmente la bocca!
    Resistiamo saldi nella fede, con la corona tra le mani!

  5. Caro Alessandro Gnocchi, durante il primo incontro a Linarolo della Lega per la preghiera di riparazione la sentii parlare infine del martirio che ci aspetta. Questo mi colpì molto e le dico pure che mi turbò un po’. Alla luce di quello che oggi sta accadendo mi domando se non sia arrivato il momento.

    1. Cara signora, “Francesco” ha concepito lo pseudo-Giubileo per separare il grano dalla zizzania, cioè il Clero disposto a dirgli “Certo, tutto ciò che dici e fai va bene” da quello non disposto a farlo.
      Ripeto: le foto del Papa -qualunque Papa- nelle chiese non si erano MAI viste, e sono senz’altro contrarie al diritto canonico: in chiesa, solo immagini SACRE, cioè dei Santi, del Signore, della Madonna.

      Adesso che il Giubileo farsesco si chiude in “gloria” (“Lutero? Ringraziamo il Signore di avercelo mandato”), i laici “nemici del popolo”, cioè noi, sono condannati a essere eradicati. E noi ce ne infischiamo

      1. Bergoglio è stato divinizzato, sia dal pseudo clero che dai media in obbedienza alle varie logge. Un “prete” tempo fa, sul suo profilo FB, scrisse: Cristo parla come Papa Francesco. Se non è idolatria questa! Scrissi in risposta a questa affermazione, che il tutto doveva essere in contrario, se non altro per una questione temporale. Contro questi ERETICI, perché modernisti, non c’è speranza.

  6. Grande Gnocchi! Personalmente ritengo che il “loro” obiettivo sia di “spaventare e dissuadere” la “pancia” tuttora confusa e indecisa di cattolici e non che in realtà non capiscono bene che cosa stia succedendo. I fatti parlano talmente da soli in realtà che mi capita spesso di ragionare con persone poco praticanti che inorridiscono di fronte a questa situazione e praticanti che non vogliono credere ai loro occhi. In realtà lorsignori hanno paura dell’ “imprevisto”, dell’anello che non tiene, del risveglio delle coscienze (magari anche della loro) e si portano avanti tentando di ghettizzare chi ha “semplicemente” il coraggio di riconoscere che i prati sono verdi, fornendo in realtà, per chi la sa intendere, l’ennesima prova che il loro modo di porsi aggressivo e supponente è tipico di chi è a corto di argomentazioni. Grazie del suo e vs faticoso e professionale lavoro giornalistico e culturale, Giuseppe,

  7. Grande, Gnocchi, come sempre! Lo dico senza la minima adulazione e con una stima sempre crescente. Grande nel ripetere la verità senza sconti; nel non farsi prendere al laccio (sottilmente implicito nelle domande) di una polemica vuota di contenuti; nell’esprimere la propria fede con la coerenza di sempre. Altri sarebbero scivolati sulla sdrucciolevole china di un sottile autocompiacimento delle proprie opinioni; ma non lei, che fonda il proprio pensiero sulla solidità della dottrina magistralmente espressa dalla Chiesa di sempre.

  8. Vi ricordate l’uscita della rivista ‘Il mio Papa’? Sono a mio avviso manovre che vanno nella stessa direzione: concentrarsi sulla persona e mettere da parte l’aspetto religioso. Tanti giornali, blogs trattano della Chiesa, della sua missione, di questioni di dottrina, della sua organizzazione, dei suoi Santi e dei suoi Martiri; poi in casi come quelli citati sopra il taglio diventa esclusivamente umano, personale. Sempre più questa nuova religione, questa nuova chiesa, mette in evidenza i suoi pilastri umani, mettendo fuori campo Dio , Uno e Trino.
    Anche quando di Dio parla.

    1. La papolatria è sempre stata uno strumento dei “novatori”. Basti pensare all’esaltazione, ancorché insincera, di Pio IX da parte dei liberali tra il 1846 e il 1848. Per fortuna il S. Padre allora non abboccò

      1. “Tutta l’Italia mi sembra un pollaio / non si sente gridar che Pio, Pio ! “.
        La differenza è che l’attuale non è “adulato”: è messo lì da Loro

  9. Silvia Elena Masetti

    Oggi persino Trump è rimasto allibito dalla stampa manipolatrice e che censura chi parla bene di lui. Si aspettava che wilileaks facesse uscire alla luce l’informazione compromettente di H. Clinton, invece tutto fermo, solo negoziati oscuri all’osservatore. E palese la fine del giornalismo e della libertà di stampa, indigna la mancanza di etica ed il livello di manipolazione, adesso sfacciato e menefreghista. Ma allora, se è tutto fatto, perchè dovrebbero andare a votare? Se deve vincere Clinton, gli altri li disintegreranno! Ciò che è preoccupante è il fatto che tra i giornalisti o nello studio della politica, se c’è chi vorrebbe fare “la differenza”, essere protagonista del cambio, la Grande Stampa ed i Partiti adoperano dei Sociologi per manipolare l’opinione della gente, la massa. Ma allora la sociologia è cosa buona o cattiva?

  10. cattolico triste

    Gent. Dott. Gnocchi,
    vorrei segnalarLe la pag. 71 di un articolo tratto da Fides Catholica 1-2016 in cui Padre Paolo M. Siano, FI, nello studio che lui propone su “Il Potere Gelli-P2 tra Servizi & Esoterismo” scrive:” …. La penetrazione della Massoneria italiana in Argentina comincia subito dopo l’unità d’Italia, raggiungendo uno sviluppo sbalorditivo: nel 1893 ci sono in Argentina oltre 3000 massoni raccolti in 10 logge italiane coordinate da un comitato massonico in collegamento con il GOI a Roma. Dopo il secondo conflitto mondiale la Massoneria “rinasce” anche in Argentina. Già nel 1946 vi si reca Licio Gelli, il quale stringe amicizia con il generale Peron. Divenuto capo della P2, Gelli tesse rapporti stretti con uomini dei Servizi argentini. Con il ritorno di Peron al potere, l’allora Gran Maestro argentino César de la Vega viene nominato Ministro del Welfare, poi ambasciatore all’UNESCO a Parigi.(nota 126: Cf G.Galeazzi-F.Pinotti: Vaticano massone. Logge, denaro e poteri occulti: il lato segreto della Chiesa di Papa Francesco, ediz. Piemme, Milano 2013, pp. 68-69.)

  11. Per comprendere Bergoglio vi racconto quanto ho udito in un incontro del Movimento per la vita. Non posso citare nomi. Ma potete credermi.
    Ci fu una riunione di responsabili del Movimento predetto con Papa Bergoglio. Al termine dei colloqui formali, Papa Bergoglio disse ai convenuti responsabili del Movimento (cito a memoria): adesso spegnete i cellulari e altri strumenti per registrate. Dopo di che Bergoglio disse cose straordinarie a favore della vita. Mi raccontarono: avremmo voluto abbracciarlo per le parole che aveva detto. Ma dunque a che gioco gioca Bergoglio? Vuole disorientare? Vuole applicare il “divide et impera”?. Vuole seminare confusione? Vuole disorientare? ….E’, come dice il dott. Giocchi, gioco brutale del potere? Non so, di certo però non è linguaggio evangelico: il vostro parlare sia si si, no no. Il resto viene dal maligno.
    Ho ottanta anni, non avrei mai immaginato di chiudere i miei giorni terreni in questa terribile devastazione.

    1. Caro Italo, sono convinto che Bergoglio, come i suoi predecessori (ho qualche dubbio su Wojtyla, sapendo che è stato molto condizionato dai massoni presenti nella Curia Vaticana) sono, ed erano, legati alla massoneria che voleva impossessarsi della Chiesa di Cristo per eliminare il Kathecon e condurre più facilmente le anime all’inferno. Ecco la ragione dello spegnimento dei cellulari e della cessazione della registrazione richiesta da Bergoglio. I suoi mandanti non dovevano sentirgli dire cose cattoliche, guai a lui, dato che lo hanno messo lì per liquidare definitivamente la Chiesa Cattolica, trasformandola in altro, una setta protestante, filocomunista, ecumenista suicida (cioè senza Cristo Figlio di Dio).

    2. Perché un “Papa”, dovrebbe dire spegnete i registratori quando dice qualcosa di cattolico? Un Papa dovrebbe parlare SOLO in “cattolichese”, altrimenti che Papa è?

  12. Comunque oggi al telegiornale, che va concorde coi capi non nostri (che noi abbiamo Dio come Signore), anche Trump è stato accusato di essere in combutta con Putin… paura di Putin e dei cattolici? Inizio della persecuzione….. ?

  13. Grazie di cuore, dott. Gnocchi, per la sua consueta lucidità e chiarezza. Il testo completo della sua intervista a Giacomo Galeazzi fotografa alla perfezione lo stato attuale delle cose.

  14. Vorrei condividere una umilissima riflessione dal titolo SINAGOGA POTENTIUM su la Pulzella online.
    Grazie dott. Gnocchi, si sente tutto l’ardore di un cristiano innamorato della Verità!

  15. Cito: “Ma se le battaglie in terra le minoranze le perdono spesso, quelle in cielo, quando servono Nostro Signore, finiscono sempre per vincerle.” Caro Gnocchi, gliene frega assai a lorsignori delle battaglie in cielo! Eh si, perché al Cielo bisogna crederci, bisogna ancora voler distinguere tra natura e sopranatura. Ma questo non è più possibile se si è figli spirituali del principio di immanenza, se a guarnire la capoccia ci stanno orecchi afflitti da un irrefrenabile prurito che inclina ad ascoltare le novità e nel petto alberga un cuore indurito dalla curiosità e dalla superbia, ben individuate e trafitte da S. Pio X nella Pascendi. A monte di Cartesio ce un “volo” lo aveva ben capito Heidegger, il quale, andato alla fossa seppe chi era il morto e di che fosse morto. Il medesimo “volo” che caratterizzò Lutero prim’ancora del francese e poi Kant e poi l’idealismo crucco tutto senza eccezioni e poi il modernismo teologico in tutte le sue declinazioni.
    “Ma, evidentemente, gli occhi vedono solo ciò che la mente conosce.” Appunto!

  16. Volendo fare i precisini, la somma delle viste web giornaliere per i siti “ultratradizionalisti” citati (incluso quello di Magister, il blog del vaticanista de l’Espresso! Allora qualunque critico diventa di ultradestra?) sfiorano le 30.000 unità. Significa TRENTAMILA PERSONE AL GIORNO, sicuramente singole dato che nel conteggio vengono computati i singoli IP dei dispositivi usati per navigare. Dunque niente furbi dalla doppia identità, come ad esempio nelle primarie del PD o fra gli elettori democratici in USA (che peraltro annoverano circa due milioni di defunti). Trentamila persone al giorno sono un esercito, pronto a combattere con la preghiera, con le idee, e col vituperato proselitismo. Il cattolico adulto omissisiano non fa più né proseliti né, a quanto pare, prole: questa sarà alla lunga la rovina dei figli del mondo, ed il trionfo di quelli della luce.

    Volendo, si può fare lo stesso computo sommando Avvenire, Tornielli, Vatican Insider e il sito della Santa Sede (okkupata). Sono pronto a scommettere che ne verrebbero fuori cifre molto più basse.

  17. Grazie caro dottor Gnocchi, articolo magistrale !, è un gran piacere leggerla.Quello su cui poi sono assolutamente d’accordo,è il fatto che si è voluto, mettere in risalto la novità: la ” complicità con il mostro di turno” ossìa Vladimir Putin, che conferisce ai cattivi tradizionalisti il bollino ufficiale , la pattente di cattivi a tutto tondo. E mi spingo anche oltre, queste sono prove tecniche di persecuzione. Poichè, molti che commentano in questo sito, si firmano nome e cognome , quelli veri, e come voi che pubblicate e che scrivete ci mettete la faccia, anche noi la mettiamo, quindi, ai padroni non sarà così difficcile, cattalogare, e seguire, chiunque decidono di sottoporre alle loro attenzioni. Se poi andiamo a vedere la cricca di persone che gestisce l’Italia per conto terzi, il quadretto è bello che fatto.
    Siano lodati Gesù e Maria.

  18. Caro dott. Gnocchi, la ringrazio molto.

    Dobbiamo pregare per Bergoglio e i suoi seguaci … le loro anime sono in gravissimo pericolo!

    Sempre sia lodato Gesù Cristo, unico vero Dio e Salvatore!
    Che la Santissima Vergine Maria protegga questo blog, il suo direttore, i suoi collaboratori e i suoi lettori!

    1. Delle due l’una: o e vera la sua ipotesi o si tratta di damnatio memoriae. Mi intrigano entrambe ma propendo per la seconda che ho detto.

    2. Non hanno citato neppure TANTI siti e blog italiani e TUTTI i siti e i blog stranieri: questo dimostra la loro “onestà intellettuale”!
      Posto il fatto che Bergoglio va valutato in base all’aderenza all’IMMUTABILE dottrina (e che gli EVENTUALI sonni tranquilli non gli eviteranno il Giudizio di Dio), se si vuole essere così patetici e acattolici da valutare basandosi sui numeri, bisognerebbe avere almeno l’onestà (e la capacità) di farlo bene.
      Siti e blog stranieri (NUMEROSISSIMI) non citati, siti e blog italiani citati solo in piccola parte e di questa piccola parte sì è fatta una sottostima talmente patetica ed esagerata da far pensare che venga attribuita ai lettori dei loro articoli la stessa intelligenza degli uccellini con cui Introvigne dice di parlare: caliamo un COLOSSALE velo pietoso su quei tre papolatri e sui loro scritti!
      L’unica cosa che hanno dimostrato è che Bergoglio è molto infastidito dai crescenti dissensi, espressi apertamente e senza alcun timore di sue eventuali reazioni: Bergoglio è nervoso e i giullari di corte si danno da fare!

  19. Credo che con questa gente occorre rispondere a muso duro. Il Signore nel Getsemani dopo aver pregato e sudato sangue, quando vide i suoi nemici, si alzò dritto imperioso e il Suo Viso si fece duro perché iniziava la battaglia. Allora è ora che noi affrontiamo questa gente senza timori e li affrontiamo in maniera diretta smascherando le loro azioni e portandoli al confronto sulla Dottrina, siano essi Pastori o laici, giornalisti o intellettuali. Li dobbiamo portare allo scoperto sul campo aperto perché chi opera nella Verità opera nella luce. Siamo sicuri che la battaglia sarà durissima e molto probabilmente avremo grandi sconfitte umane perché avremo tutti contro come Gesù nella Passione quando era rimasto solo e intorno la Madre, un apostolo e qualche donna. Armiamoci con il Rosario (la preghiera come nel Getsemani) che ci fa da corazza ed armatura ed affrontiamo i nemici della Fede a viso aperto.

  20. La ringrazio dott. Gnocchi.

    Una piccola domanda:
    Omissis, “il misericordioso”, non è l’uomo che “costruisce ponti e abbatte muri”?
    Allora, non capisco perché i suoi valenti muratori e capicarriola vogliono rinchiudere in recinti i dissidenti di Omissis, gli adoratori di Putin e lo stesso Putin?

    Buona giornata!
    Sabina

    1. C’è su quel Seggio un fantasista liberal/massonico che ho chiamato “Mangiafuoco”.
      Suggerisco vivamente di non sprecare tempo, energie, serenità nel chiedersi se sia definibile “Papa” o no

      1. C’è su quel seggio un impostore, in buona o cattiva fede, non importa: non è Papa come non lo sono stati i suoi predecessori nell’imbroglio almeno fino a Montini nel momento in cui ratificò le eresie del conciliabolo!

      1. Infatti, caro Luciano, i “sacramenti” di Montini(fatta eccezione per Battesimo e Matrimonio) questo producono: un buco nero, mica la Grazia! Confidiamo in un intervento soprannaturale che il buon Dio non ci negherà al momento opportuno, nel frattempo si prenda atto che la Chiesa Cattolica non ha nulla a che vedere con la contraffazione vaticansecondista!

  21. Sono d’accordo su tutto. Mi faccio solo questa domanda: Introvigne ha associato l’ex amico professor De Mattei ai sostenitori di Putin per fargli uno scherzo di cattivo gusto? Perché mi pare il professor De Mattei sia persino più filoamericano di Introvigne stesso.
    Luigi P.

  22. L’articolo sulla Stampa di Galeazzi e Tornielli sembra quasi denigrare il dissenso e i dissidenti di questo papato. Non tiene conto del fatto che l’ adulazione acritica fa male a molte cose, anche alla Fede. Dobbiamo sempre RENDERE RAGIONE della nostra Fede, come ci insegna San Pietro ( 1Pt 3,14-17)e questo implica la necessitá di un ragionamento analitico da parte di ogni buon cristiano, volto a studiare, esaminare e discernere, alla luce della Dottrina Cattolica, ogni nuova istanza proposta da questa società in continua metamorfosi…..anche e soprattutto le novità teologiche che promanano dal successore di Pietro. Perché dunque non si dovrebbe contestare e richiamare il Sommo Pontefice? Siamo forse in dittatura?

    1. “Siamo forse in dittatura?” : purtroppo sì, cara Anna, a dispetto di tutte le ciance sul buonismo, la Misericordia, i ponti ed i muri. Tutto fumo negli occhi (“smoke in your eyes” come diceva quella bella canzone anni ’60). Dobbiamo vedercela con gente intollerante ed aggressiva, che mette alla berlina o perseguita chi ossa dissentire, questo sia in politica (vedasi la Killary) che in religione (Omissis docet). La massoneria (cioè gli uomini di Lucifero) è al comando su 3/4 del globo e vorrebbe impossessarsi delle anime e dei corpi, riducendoli in schiavitù (vedi piano Kalergi di invasione islamica e sostituzione etnica, vedi ribaltamento dei concetti di bene e di male, di verità e menzogna attuato e in fase di conclusione da parte del clero modernista, gerarchia e vertice in testa). Ma Qualcuno li fermerà, stia sicura, e credo che non passerà molto tempo prima che ciò avvenga (“ma il Sigbore aveva altri progetti”, ci avverte la beata Katharina Emmerich).

  23. Caro dott. Gnocchi, 2 piccole cose:
    1) la sua impressione che Galeazzi sia ‘un bravo ragazzo’ sembra confermata dalle domande che le ha rivolto nell’intervista, recanti già in se stesse tutte le problematicità di questo pontificato. Ma se poi le cose sono andate come sono andate (non voglio pensare che Mr. G. le abbia fatto domande ‘orientanti’ solo per farle ‘vuotare il sacco’ per metterla nei guai) – dice che Galeazzi sarà anche bravo ragazzo ma poi accetta giochi non trasparenti (vabbè il ‘Guagliò, tengo famiglia!” ma un po’ di dignità no??) E induce certo a pensare a una ricerca su commissione.

    2) il Trio & Complici dell’operazione “Proscription Lists” dà un calcio alla logica e all’intelligenza (altrui):
    come si fa a scrivere che quello dei “dissidenti” “è un movimento che non ha successo perché non è unitario” e poi attribuirgli un unico segreto scopo?
    Va bene che fra le materie dell’esame di idoneità alla professione giornalistica non c’è quella di Logica, ma buttare sulla bilancia diagnosi un tanto al chilo è roba da piangere.

  24. Caro Dottor Gnocchi, l’Introvigne che sussurrava alle lepri, non tanto agli uccelli. Per chi fosse interessato può consultare i documenti relativi al Guenon e al Charbonneau-Lassay su un mai indagato e specificato ‘esoterismo cristiano’, un ossimoro mai più vergognoso.

  25. Non ha senso perdere tempo con La Stampa, Corriere, Repubblica e compagnia inutile…meglio risparmiare tempo e soldi, il resto è tutta propaganda…

  26. Egregio dott. Gnocchi
    un tempo era di moda l’utilizzo del termine cattocomunismo. Propongo per Introvigne il neologismo cattosatanismo ( presenza alle messe nere, socio fondatore del magico-sulfureo Gruppo di Tebe che si riuniva nella sede centrale della Massoneria francese ecc ecc ).

  27. Ovviamente con il neologismo non intendo certo qualificare Introvigne di satanismo consapevole, farei torto alle sue capacità critiche.
    Si tratta presumo di osservazione partecipante spinta all’estremo, al punto che l’attore e il personaggio si confondono, con il rischio reale di subire una fascinazione/contaminazione o di vivere una situazione Jekyll-Hyde. Se si apre uno spiraglio, il Tentatore ne approfitta.
    Come fu detto ad uno degli autori preferiti di Introvigne, Aleister Crowley :
    “Se non sei tu che ti interessi alla Goezia, allora è la Goezia che si interessa di te”.

  28. Putin piace alle persone non pregiudizievoli perché fa una politica di sostanza e non di slogan(cosa rara oggi); poi può piacere o no la sua politica ma questo è un altro discorso!
    Poi Putin piace perché è un buon cristiano, ma se non diverrà cattolico(come i suoi avi veneti..) è ovvio che non andrà in paradiso; ma difatti verso Vladimir noi si ha sincera misericordia vera non quella ‘misericordia pelosa’ che i nostri preti danno ai sodomiti renitenti!
    Kirill e Francesco probabilmente si ritroveranno nell’aldilà dato che entrambi han conosciuto la Verità e l’han rifuggita…

  29. Ottima risposta.
    Grazie.
    Uno dei 2440 😉
    che uso un solo nome per commentare.

    PS: in quella lista manca il blog di Maurizio Blondet

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