“FUORI MODA” – la posta di Alessandro Gnocchi

L’intervista a don Giordano Goccini, della curia di Reggio Emilia, a proposito della processione del 3 giugno in riparazione al gay pride. È tutto nella norma, tutto nell’ordinaria amministrazione della neochiesa della misericordia, dove anche il minimo elemento cattolico suscita semplicemente odio.

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Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti possono scrivere, indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni settimana sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

PD

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Mercoledì 24 maggio 2017

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E’ pervenuta in redazione:

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Caro Gnocchi,

anch’io ho visto l’intervista a don Giordano Goccini, della curia di Reggio Emilia, a proposito della processione del 3 giugno in riparazione al gay pride. Io sono un cattolico di quella diocesi, da tanti anni insieme con mia moglie cerco di dare tutto il mio impegno in parrocchia, tra catechismo, coro, campi estivi, riunioni a cui non manchiamo mai. Ma sono sempre più stanco e soprattutto sono scandalizzato. Quando un prete come don Goccini arriva a dire certe cose, come che un gay pride è semplicemente molto distante dall’idea cristiana, ha già detto tutto. Non si parla più di fede, ma di idea, così, come una opinione tra tante altre. Sono scandalizzato e mi trovo sempre di più da solo, perché sembra che sia diventato impossibile ragionare ancora da cristiani. Il parroco mi dice solo che non capisco i cambiamenti. Anche mia moglie non ne può più. Mi chiedo cosa possiamo fare, ma non saprei davvero cosa. Mi scusi, lei avrà già sentito mille di questi sfoghi, ma io credo che lei capisce la mia tristezza e soprattutto il fatto che non so davvero a chi chiedere aiuto.

La saluto tanto, anche a nome di mia moglie

Leandro C.

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Caro Leandro,

a proposito del gay pride di Reggio Emilia, il Comitato Beata Giovanna Scopelli, che mi risulta essere composto da giovani laici, ha pensato, promosso e guiderà un evento davvero eversivo, fuori dal tempo, fomite di divisione e origine di ogni incomprensione: nientemeno che una processione di riparazione. Evento che, a rigor di logica e a lume di fede, avrebbe dovuto pensare, promuovere e guidare il vescovo, il quale, invece, si è ben guardato anche solo dal sussurrare qualcosa di cattolico sulla questione. D’altra parte, se il mandato del pastore è quello di puzzare dello stesso odore delle pecore, si mette con il gregge più numeroso e più odoroso di un olezzo gradito al Pastore dei pastori. Chi è lui per giudicare? Tanto peggio per i giovani del Comitato Beata Giovanna Scopelli che, invece, giudicano e quindi dividono. E poi, con quel profumo di incenso che spanderanno per le strade di Reggio Emilia nella loro processione, proprio sono fuori moda.

In una simile situazione, cosa avrebbe dovuto fare il povero don Goccini, responsabile della pastorale giovanile di una diocesi che prende le distanze dai cattolici e abbraccia entusiasticamente omosessuali e omosessualisti, e quindi giudica anche se dice di non voler giudicare? Va sul giornale cittadino e disconosce quei provocatori di cattolici che non perdono occasione per turbare la pace e il vivere civile.

Mi stupisco del suo stupore, caro Leandro. È tutto nella norma, tutto nell’ordinaria amministrazione della neochiesa della misericordia, dove anche il minimo elemento cattolico suscita semplicemente odio. Glielo ripeto a chiare lettere perché se lo metta in testa una volta per tutte: o-d-i-o.

Lei mi dirà che il vescovo di Reggio Emilia, monsignor Massimo Camisasca, è uno dei migliori vescovi attualmente in servizio. L’ho sentito dire, ma certo chi lo diceva era proprio uno di bocca buona. La situazione nella quale si trova l’attuale episcopato mi ricorda una delle scene più esilaranti di “Miseria e nobiltà”. Quella in cui Totò e i suoi scalcinati coinquilini devono offrire la sedia al giovane marchesino in visita. “La sedia migliore al marchesino. La sedia migliore al marchesino…” dice uno di loro, al quale il cinico e realista Totò risponde: “La migliore non c’è”.

Caro Leandro, la condizione in cui versano i vescovi è precisamente questa: il migliore non c’è. Salvo rarissime eccezioni, lo preciso perché io sono notoriamente uno che evita in ogni modo di farsi dei nemici, è poltiglia modernista malleabile a piacimento dal confratello romano.

Detto questo, arriviamo alla sua domanda, che è la solita domanda di tanti bravi cattolici che non si trovano più a casa loro in questa chiesa. Quando dico “bravi cattolici”, caro Leandro, intendo dire bravi, ma soprattutto ingenui e anche un po’ tremebondi. Lei mi scrive testualmente: “da tanti anni insieme con mia moglie cerco di dare tutto il mio impegno in parrocchia, tra catechismo, coro, campi estivi, riunioni a cui non manchiamo mai”. Ma allora se lo merita di sentirsi rimproverare dal parroco perché non capisce i cambiamenti. La smetta una volta per tutte di frequentare ambienti malsani spiritualmente e spesso anche umanamente, visto che i due aspetti vanno insieme. La smetta con il catechismo, il coro, i campi estivi e le riunioni. Basta caro Leandro: o sta lì, e allora bisogna che si faccia andare bene anche il gay pride e vada magari ad applaudire di sua spontanea volontà perché vedrà che prima o poi comunque ce la porterà di peso il parroco, oppure saluta la compagnia e se ne va altrove.

Facciamo due conti: tra catechismo, coro, campi estivi e riunioni, quante ore butta nella spazzatura mediamente ogni settimana? Stimando per difetto, diciamo cinque. Bene, da ora in avanti usi quelle cinque ore settimanali per cercare una buona Messa in Vetus Ordo e per parlare con un bravo sacerdote. E poi, magari, ci metta anche qualche lettura spirituale. Ma lo faccia subito. E il 3 giugno vada alla processione di riparazione.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

26 commenti su ““FUORI MODA” – la posta di Alessandro Gnocchi”

  1. Due i concetti da sottolineare.
    1) La verità pura e semplice:
    ” È tutto nella norma, tutto nell’ordinaria amministrazione della neochiesa della misericordia, dove anche il minimo elemento cattolico suscita semplicemente odio. Glielo ripeto a chiare lettere perché se lo metta in testa una volta per tutte: o-d-i-o.”
    2) L’amara costatazione:
    siamo costretti, nostro malgrado, a scegliere: o con la neochiesa o con Dio.
    Tertium non datur.

    1. A proposito oggi ricorre la Beata Vergine Ausiliatrice, colei che debella l’eresie e combatte i nemici della Chiesa.
      Maria, Auxilium Christianorum, ora pro nobis.

  2. Haimè caro signor Leandro,ma come è possibile frequentare ancora ( da buon cattolico ) simili parrocchie ? Ne stia alla larga come dice l’amico Gnocchi. Si cerchi una Santa Messa come Dio comanda, cioè la Santa Messa di sempre, e si ricordi che un goccini oggi, un goccini domani un goccini dopodomani, si finisce stesi all’inferno senza rendersene conto, ubriachi di moderna falsità.

  3. Io penso che oltre a pregare e parlare fra noi occorre anche annunciare dai tetti. Questa Processione pubblica di riparazione può essere anche l’inizio di un dibattito pubblico dove i veri cattolici dicono come stanno le cose e facciano contrapporre a questi pastori modernisti il Magistero anche se parleranno di fondamentalismo. Questo non deve importare perché dobbiamo essere dalla parte di Cristo. Nella Chiesa i fondamentalisti sono stati i santi.Si dirà:dov’è la Chiesa è Cristo, certo ma se i pastori stanno rinnegando, Magistero alla mano, ciò che dice la Sacra Scrittura, Cristo è nella Chiesa che Lo saprà testimoniare fino alla persecuzione.Se siamo isolati non saremmo tanto efficaci nel rendere testimonianza, ma se siamo uniti nell’annunciare la Verità, come in queste occasioni collettive, si avrà un effetto immenso.Si dovrebbero motiplicare in tutte le città questi eventi religiosi per far capire alla gente che viviamo nei tempi della menzogna dove il male è visto come bene e viceversa. Il cristiano non dialoga con il “mondo” perché ne è principe l’essere “immondo”

    1. D’accordo al 100%. Gesù ha inviato i suoi ad evangelizzare tra farisei, sadducei, pagani, effemminati, ricchi e poveri, molti dei quali hanno risposto con gli insulti, le nerbate, le bastonate, la crocifissione. Ci sono andati per evangelizzare, non per farsi sbattere all’inferno da chi era fuori strada pur avendo in mano le leve del potere civile e religioso. E, a quanto pare, hanno evangelizzato! Infine, il malessere mio, di Leandro, di tanti altri che si traduce nella ricerca delle fonti pure della Grazia non contaminate dal modernismo, dimostra: 1) Che Dio continua a mandare il suo Spirito ed ascolta chi non smette di cercarLo e adorarLo in Spirito e Verità, 2) Occorre che nelle lande impestate dal modernismo continui a passare (turandosi il naso, ma non orecchi, occhi e bocca, e senza farci la tana), chi conosce la strada che mena fuori dalla Palude. E’ altissima carità cristiana.

    2. D’accordo al 100%. Gesù ha inviato i suoi ad evangelizzare tra farisei, sadducei, pagani, effemminati, ricchi e poveri, molti dei quali hanno risposto con gli insulti, le nerbate, le bastonate, la crocifissione. Ci sono andati per evangelizzare, non per farsi sbattere all’inferno da chi era fuori strada pur avendo in mano le leve del potere civile e religioso. E, a quanto pare, hanno evangelizzato! Infine, il malessere mio, di Leandro, di tanti altri che si traduce nella ricerca delle fonti pure della Grazia non contaminate dal modernismo, dimostra: 1) Che Dio continua a mandare il suo Spirito ed ascolta chi non smette di cercarLo e adorarLo in Spirito e Verità, 2) Occorre che nelle lande impestate dal modernismo continui a passare (turandosi il naso, ma non orecchi, occhi e bocca, e senza farci la tana), chi conosce la strada che mena fuori dalla Palude. E’ altissima carità cristiana.

  4. I cognomi sono sintomatici:
    non abbiamo più Sacerdoti ne Pastori ne Padri e neanche Fratelli, ma…..Cugini (Parroco che ha organizzato la veglia antiomofoba)
    e la fede come si vede non è più agli sgoccioli, ma addirittura a……Goccini.

  5. Grande Gnocchi!
    Noi vogliam Dio nelle famiglie
    dei nostri cari in mezzo al cor;
    sian puri i figli, caste le figlie,
    tutti c’infiammi di Dio l’amor.
    Sia lodato Gesù Cristo.
    Giuseppe

  6. Come scrive l’ottimo Manfredini su Radio Spada, bisogna andare. “Caro don, io vado!”:
    “Vado, perché Reggio Emilia rischia di diventare l’epicentro dello scontro tra civiltà cristiana e inciviltà laicista. Occorre esserci”.
    E non da oggi, aggiungo io…

  7. Antonio Radeghieri

    Pensavo a un uomo sposato in chiesa con una donna, genitori di due figli.
    A un certo punto quest’uomo si separa dalla moglie e si sposa civilmente con un altro uomo.
    I figli sconvolti vanno dalla mamma e le dicono: “Mamma, ma Papà è impazzito?!”
    “No – risponde lei serenamente – siete voi che ancora non capite i cambiamenti, dovete diventare adulti”.

  8. Caro Alessandro, com’è vero che l’attuale episcopato “è poltiglia modernista malleabile a piacimento dal confratello romano”! Oggi la nomina di Bassetti in sostituzione di Bagnasco e, contemporaneamente “Il riscatto della chiesa di don Milani” fanno gongolare il Fatto Quotidiano in questo articolo che BISOGNA leggere:
    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjU__P6pInUAhULalAKHTQ9C9sQqUMILjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.ilfattoquotidiano.it%2F2017%2F05%2F24%2Fbassetti-presidente-della-cei-e-il-papa-a-barbiana-con-le-scelte-di-francesco-il-riscatto-della-chiesa-di-don-milani%2F3612199%2F&usg=AFQjCNGOu4SB3C7wUjP43JyGdsg3DhauoA&sig2=rqZ5GeHBvf0etN5Fpa9bvg

    Quante processioni occorrerà fare per riparare a tutto questo sfacelo?

  9. Gent. sig. Leandro, la capisco, avendo avuto anch’io i suoi stessi sentimenti. Ne ringrazi però Dio, perché come vede non tutti, per non dire pochi, percepiscono queste cose. Inoltre è ancora fortunato se sua moglie la pensa come lei, anche questa è una grazia in più.
    Segua i suggerimenti del dott. Gnocchi senza timore e non ascolti il suo parroco quando le dice che non capisce i cambiamenti. Stia sicuro, il problema non sta in lei.

  10. Sig.Leandro ringrazi il Signore di avere mantenuto insieme a sua moglie la Vera Fede e di sapere smascherare la Neo Chiesa Modernista perché non è da tutti. Si tenga a distanza di questa Neo Chiesa e si trovi un vero sacerdote cattolico perché ce ne sono ancora, mi creda. Le consiglio il sito www don Leonardo Maria Pompei.it dell’omologo sacerdote, un vero Santo mi creda, ex avvocato che sentita la Vocazione ha gettato la toga alle ortiche. Vive il Vangelo e lo si percepisce dalle sue prediche in video caricate a centinaia nel suoi sito. Ultima cosa. Il peggio non è questo. Deve ancora venire. Sarà entro fine anno con la Nuova Messa simil cattolica ma di fatto protestante, con la nuova liturgia simil cattolica e con le pretesse. Tutto questo per fare la ” grande ammucchiata” ecumenica con tutte le sette protestanti.

  11. Allego questo interessantissimo articolo della Nuova Bussola Quotidianahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-lobby-gay-e-spinta-per-la-dissoluzione-della-morale-cattolica-19946.htm

  12. Caro Leandro, lei ha la fortuna che a Reggio Emilia c’è un gruppo forte di veri cattolici, vada a Messa dove vanno loro, cioè alla Messa tradizionale. Vada a quella processione del 3 giugno e conosca tanti buoni cattolici, anche sacerdoti che la sapranno indirizzare ad una cappella dove ancora si professa la vera Fede cattolica e non quella luterana.

  13. Che il Signore ci dia forza e fede nell’avvenire( sempre più nebuloso) che ci attende.
    Sapienza e timore di Dio, un concetto che la Chiesa cosiddetta “moderna” ha totalmente dimenticato,rifiutato; tutto questo nasce da una ribellione contro il Santo timore di Dio, ed è una lucida follia!
    lo vediamo tutti i giorni…basta ascoltare Omissis…

  14. A forza di vedere tutto si finisce per sopportare tutto.
    A forza di sopportare tutto si finisce per tollerare tutto.
    A forza di tollerare tutto si finisce per accettare tutto.
    A forza di accettare tutto si finisce per approvare tutto.
    Sant’Agostino

  15. Anche io sono di questa diocesi. Don Giordano incoraggiando i giovani ad andare in moschea, si è meritato già da tempo l’appellativo di don Sultano. Figurati, se non ha problemi con le moschee, se ne ha con gli omosessuali, beniamini del pensiero dominante e del politicamente corretto. Come possiamo ancora chiamarli “pastori”? E infatti non lo sono più. Ma erano già conosciuti da Cristo: “Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito”. Già, guai a voi buonisti guardiani del politicamente corretto, che avete falsificato e distorto la parola di Dio. Voi non vi siete proccupati della salvezza della vostra anima e quanti lo facevano, li avete anestetizzati con una misericordia senza redenzione. Ma fortunatamente al Signore della Vita sta ancora a cuore la nostra, e anche la vostra, conversione.

  16. Condivido lo sgomento dell’autore della lettera e della sua consorte ed apprezzo moltissimo la sua testimonianza proprio perché “costa”. Nel senso che è offerta nell’odierno contesto talora ostile e contraddittorio rispetto alla Parola del Vangelo e all’insegnamento della Chiesa. L’impulso più naturale sarebbe quello di allontanarsi, ma in tal caso mancherebbe anche solo una parola o un gesto, preziosi per il bene delle anime. Mentre imperversano, nelle piazze come nelle aule universitarie, i grilli agitatori che pontificano e depistano, cingendo d’assedio anche quei poveri Sacerdoti che si sforzano di restare fedeli a Gesù Cristo, ogni umile sforzo profuso nella giusta direzione per corrispondere alla Sua Volontà è benedetto e non andrà perduto.

  17. Caro Leandro, sono della Sua stessa diocesi e in quello che Le ha consigliato il dottor Gnocchi ci sono già passato nel 2010/11.
    Anche io facevo “catechismo” (ovviamente per modo di dire perché in realtà era solo babysitteraggio parrocchiale…) e stanco della falsa e ipocrita aria da parrocchia postconciliare ho mollato tutto (per grazia di Dio il tutto è durato solo meno di un anno…) e non ci ho mai più messo piede in parrocchia.
    Ora frequento soltanto l’unica parrocchia cattolica (con la “C” maiuscola) della vicina Diocesi di Modena dove si celebra regolarmente tutte le domeniche, feste di precetto, primi venerdì e sabati del mese e altre solennità legate alle ricorrenze liturgiche dei santi la Santa Messa nel venerabile antico rito romano in latino. Sto parlando della Parrocchia dello Spirito Santo il cui parroco don Giorgio Bellei è stato l’unico prete a rispondere pubblicamente a “don” Goccini. Altrimenti se Modena non Le è “comoda” provi presso la cappella della FSSPX di Budrio di Correggio. Non perda altro prezioso tempo: le alternative ci sono e anche di buona…

  18. (…continua) …e anche di buona qualità!

    PS: l’unica cosa che veramente mi è dispiaciuta tantissimo è stato lasciare quei poveri bimbi del Catechismo (poveri in senso spirituale e spesso anche familiare…) “abbandonati” in quell’oretta dai genitori che poi puntualmente non li portavano nemmeno a Messa (vabbè visto lo sfacelo liturgico posso forse tragicamente dire “poco male…”), non gli insegnavano nemmeno il segno della croce! Poveri figli spero e prego per la loro salvezza, in una, almeno tardiva, illuminazione proprio come io ebbi dato che io stesso, al medesimo modo di tanti altri, subito dopo la Cresima (cresciuto ed “educato” – al nulla – in quella stessa parrocchia) abbandonai per un decennio abbondante la pratica religiosa e la Vita nei Sacramenti…! Lei caro Leandro e tanti altri che non ce la fate più dovete reagire allora forse pretuncoli e vescovuncoli da strapazzo cominceranno “forse” a pensare (quei pochissimi rimasti non lobotomizati fra quei pochi e vecchi rimasti…!)

  19. … anche il minimo elemento cattolico suscita semplicemente ODIO… Vero, verissimo: sperimentato varie volte di persona. Purtroppo!

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