“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì

La discussione su Adinolfi e “La Croce”. Si accusano i dissidenti di essere “gente che divide” e ci si bea di immaginarie strategie politiche e parlamentari, mentre qui è palesemente in atto una guerra tra Cristo e Anticristo di portata mai vista, la cui posta è la sopravvivenza della fede cattolica.

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Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

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Il successo di questa rubrica è testimoniato dal numero crescente di lettere che arrivano in redazione. A questo proposito preghiamo gli amici lettori di contenere i propri testi entro un massimo di 800 – 1.000 battute. In tal modo sarà più facile rispondere a più lettere nella stessa settimana. Ringraziamo tutti per la gentile attenzione e collaborazione.

PD 

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Martedì 17 febbraio 2015

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È pervenuta in Redazione:

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Caro signor Gnocchi,

mi sento molto confuso con tutto questo chiasso che si fa su Adinolfi e sul suo nuovo giornale La Croce. Certo che fa piacere vedere che un uomo di sinistra si mette contro l’aborto e difende la famiglia normale. Però poi è difficile non notare che partono anche dei messaggi ambigui come quello della legge proposta da Introvigne a un convegno con Adinolfi e che la professoressa Fermani ha analizzato così bene, spiegando che è una legge che fa da grimaldello per introdurre il matrimonio omosessuale. E anche il prof. De Mattei ha spiegato bene a cosa porta un certo atteggiamento da vecchi democristiani. Però quello che di più mi ha impressionato è il tono che Adinolfi ha usato nel botta-risposta col lettore della Croce. E’ possibile che se uno critica sia subito uno che vuole dividere? E poi, come si fa a parlare di cretinate, quisquilie, quando il lettore della Croce parla di legge 40, di valori non negoziabili? Io non voglio mettere in dubbio la buona fede di Adinolfi, ma ho anche la paura che ci venga offerto un nuovo capopopolo da seguire alla cieca, che però non ha le idee molto chiare in materia di fede. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa lei e la ringrazio molto.

Marcello Grezio

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zrbrpsCaro Grezio,

il mondo cattolico è conciato davvero male se ci tocca occuparci di Mario Adinolfi e delle sue intraprese giornalistiche. Visto con un minimo di distacco e usando le categorie politiche che il protagonista stesso non disdegna, il fenomeno a cui si riferisce può essere definito così: un gruppetto di cattolici di destra guidato da un cattolico di sinistra. Quale sia la direzione in cui si marcia e dove si andrà a finire, la storia degli ultimi decenni ce lo ha già mostrato. D’altra parte va riconosciuto che Adinolfi è onesto circa la sua collocazione politica, tanto da averlo dichiarato nel titolo del libro che grazie a un’allegra compagnia di giro sta vendendo nelle più rinomate piazze d’Italia: “Da sinistra contro i falsi miti di progresso”.

Per i miei gusti, caro Grezio, ce n’è abbastanza per lasciarlo andare per conto proprio. Ma il mondo cattolico cosiddetto “non di sinistra” o “non progressista”, salvo rare eccezioni capaci di andare veramente controcorrente, è fatto di improbabili intellettuali assetati di legittimazioni, poveri personaggi in cerca di un autore che li metta su un palcoscenico e li faccia recitare qualunque sia il copione. Intanto, mentre i pupi saltano e ballano, il teatrino ruota sempre più a sinistra fino a quando la mutazione è completata. Il linguaggio, i temi e persino i princìpi fino al pontificato precedente non negoziabili si adattano al pubblico che vuole sempre di più e meglio: dal collaborazionismo politico ai cedimenti dottrinali, il passo è  molto breve, specialmente se viene incentivato dagli applausi del mondo.

Insomma, niente di nuovo rispetto alla disastrosa storia della Democrazia Cristiana, quel mirabile partito di centro che, secondo Alcide De Gasperi, guardava verso sinistra. Niente di nuovo rispetto a quanto teorizzato da Jacques Maritain con il suo umanesimo integrale.

Ma, con questi paragoni, non vorrei nobilitare eccessivamente un’impresa dal cabotaggio intellettuale e politico davvero piccolo. E, soprattutto, dalle tappe scontate: ora ci sarà la rubrica su Radio Maria, il Meeting di Rimini, i circoli e i circolini dell’Opus Dei, le riunioni selezionate di Alleanza Cattolica, qualche parrocchia che penserà di fare un gesto politicamente scorretto e venghino siori venghino con tutto quel che segue. Tutta roba già vista. Però bisogna ammettere, con questa impresa, Adinolfi sta facendo opera di chiarezza come non era riuscito a nessun altro prima: ha iniziato l’appello e chi doveva ha risposto subito “presente” come un bravo scolaretto. Fatte le debite proporzioni, pare di vedere Renzi alla conta in parlamento.

Eppure, caro Grezio, per quanto triste, il vero problema non è questo. Se uno vuole andare a sinistra fingendo di essere di destra, se vuole stare con i progressisti fingendo di essere un conservatore, se vuole cedere fingendo di resistere, può farlo benissimo. Ciò che inquieta sono il metodo e, ancora di più, il contenuto di operazioni come questa.

Lei, giustamente, si sente scandalizzato dal fatto che chiunque tenti di obiettare davanti a disegni simili venga subito tacciato di essere “uno che divide”. Ma, qui giunti, possiamo lasciare al loro destino Adinolfi e la sua compagnia di giro, perché questo è un vizietto diffuso da troppo tempo nel mondo cattolico inteso in senso lato e nella Chiesa intesa come struttura gerarchica.

zzpffrLa tattica di accusare i dissidenti di essere “gente che divide”, di solito, viene usata dai prepotenti o dai deboli, tenendo presente che spesso i prepotenti sono dei deboli che hanno tra le mani qualche leva del potere. Davanti a chi osa argomentare, il prepotente non argomenta per non mettere in discussioni le proprie convinzione e la propria posizione, mentre il debole non argomenta perché non ha convinzioni e, se le ha, non ha il coraggio di difenderle. Niente di più facile che indicare al pubblico ludibrio colui che osa rompere l’unità delegittimandolo a priori: se rompe l’unità non può parlare. La Verità, anche quella con la “V” maiuscola soccombe alla convenienza. Pilato, che preferisce rimanere amico di Cesare, non cessa mai di trovare seguaci.

La Chiesa di questi ultimi decenni ha funzionato, anzi malfunzionato, proprio fondandosi sulla volontà di essere amica di Cesare. Debole fino al dissanguamento sul piano dottrinale e morale, si è mostrata prepotente e spietata su quello della repressione e della negazione di ogni legittima opinione che intendesse ribadire le verità della dottrina e della morale. Con il risultato di zittire coloro che intendevano difenderla e di lasciare libera cittadinanza a coloro che intendevano demolirla.

Il metodo è dunque ben collaudato e viene messo in pratica dal vertice sino all’ultima parrocchia. A proposito di quanto mi riferisce su Adinolfi, visto che è un convertito, bisogna ammettere che ha imparato in fretta. D’altra parte, sembra un discreto uomo di potere e se ne accorgeranno presto gli attori della sua compagnia di giro.

Ma ora, caro Grezio, mi conceda una considerazione sul contenuto. Anche qui userei uno dei motivetti più fischiati dai cattolici che dicono di volersi opporre alla deriva progressista e, in realtà, non fanno altro che rincorrerla rimanendo appena un passo indietro. Gli esempi sono purtroppo infiniti e Patrizia Fermani ne ha spiegato nel dettaglio gli esiti parlando della legge sulle convivenze proposta da Massimo Introvigne e rimando ai suoi articoli su Riscossa Cristiana.

Io mi limito al motivetto fischiato da questi cattolici, che è il seguente: è sempre meglio fare qualcosa, anche se imperfetto, che non fare niente. Caro Grezio, questi cattolici, che forse sarebbe meglio chiamare cattolichetti per via del motivetto che gli piace tanto, forse a causa della loro cattolichettaggine, hanno perso di vista l’atteggiamento che il cattolico deve sempre tenere nei confronti del mondo. Così, a forza di collidere e cooperare con il mondo, hanno ottuso i loro sensi spirituali tanto da non comprendere la gravità dei tempi in cui stiamo vivendo.

Si beano di immaginarie strategie politiche e parlamentari, mentre qui è palesemente in atto una guerra tra Cristo e Anticristo di portata mai vista, la cui posta è la sopravvivenza della fede cattolica. Lo ripeto caro Grezio: stiamo combattendo per mantenere la fede cattolica e tutte le battaglie sui vari temi, anche quelli così importanti della morale, sono solo il terreno di scontro di una guerra ben più profonda, metafisica, religiosa. Prima di ogni altra cosa è in gioco la fede. Ma la fede si conserva tutta intera o la si perde, non la si può mantenere a pezzi a seconda dei gusti o delle convenienze.

Le scelte che riguardano i temi cruciali della morale, che toccano persino la natura umana sono il segno che mostra se la fede resiste o cede. Perciò qualsiasi accomodamento, anche concepito a fin di bene e magari con l’ausilio tarlato del concetto di male minore, rappresenta un accomodamento della fede: un tradimento di Cristo a favore dell’Anticristo. Il mondo contemporaneo non ha bisogno di una legge un po’ meno cattiva di un’altra perché, come dicono i cattolichetti, “è sempre meglio fare qualcosa, anche se imperfetto, che non fare niente”. Noi non ci stiamo battendo per dare qualcosa di meno peggio al mondo, ma per rimanere fedeli a Cristo e al suo insegnamento, l’unico che può salvare il mondo.

È questo che ha reso così drammatico il Sinodo sulla famiglia appena concluso e che renderà ancora più drammatico quello prossimo. Ciò che è avvenuto e avverrà non sarà tanto lo scontro tra diverse scuole di pensiero, ma lo scontro tra chi intende mantenere integra la fede cattolica e chi la vuol mutare. In poche parole, caro Grezio, anche se si sta parlando di vescovi, cardinali e Papa e quindi le mie possono apparirle parole pesanti, anche lì si tratta dello scontro tra Cristo e Anticristo. A noi rimane solo da scegliere da che parte stare.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

22 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì”

  1. “usando le categorie politiche che il protagonista stesso non disdegna” e che Lei ha sapientemente elencato (legittimazione dei consensi, logica del male minore della ragion di Stato applicata alla dottrina teologica, etc…..). Si delinea molto bene la fede del personaggio in oggetto….. e gli errori ideologici e dottrinali. Molto ci sarebbe da commentare, ma Lei è riuscito in poche righe a descrivere esaustivamente il fenomeno (grave). E’ vera fede? Io dico di no.
    Concordo con Lei pienamente che viviamo un momento terribile e che saremo a breve costretti allo scontro durissimo. Lo stiamo già vivendo ed è solo l’inizio dei dolori…….

  2. “Le scelte che riguardano i temi cruciali della morale, che toccano persino la natura umana sono il segno che mostra se la fede resiste o cede. Perciò qualsiasi accomodamento, anche concepito a fin di bene e magari con l’ausilio tarlato del concetto di male minore, rappresenta un accomodamento della fede: un tradimento di Cristo a favore dell’Anticristo. Il mondo contemporaneo non ha bisogno di una legge un po’ meno cattiva di un’altra perché, come dicono i cattolichetti, “è sempre meglio fare qualcosa, anche se imperfetto, che non fare niente”. Noi non ci stiamo battendo per dare qualcosa di meno peggio al mondo, ma per rimanere fedeli a Cristo e al suo insegnamento, l’unico che può salvare il mondo”: come non essere d’accordo con queste sagge parole?
    Se vescovi, cardinali e Papa, al Sinodo o in altre occasioni, si schiereranno contro la Fede e la morale di SEMPRE, nessun cattolico degno di questo nome li seguirà nella nuova religione: o con Cristo o con l’Anticristo, tertium non datur!

    1. Caro Diego ,
      il Sinodo 2014 si e’ gia’ apertamente schierato da una parte . Bisogna ricordarsi che si sono salvate le apparenze o poco piu’ solo grazie al severissimo sbarramento del 75 % , ma ben il 58 % dei sinodali si e’ espresso a favore della comunione a ‘ divorziati e risposati ‘ e il 66 % ( !!! ) a favore dei ‘matrimoni gay ‘. Cosa sarebbe successo se si fosse deciso per la classica maggioranza semplice del 50 % ? Non se nemmeno se ad ottobre ci saranno i ‘ se ‘ o ‘ma’ ….

  3. bene, prima si sta con Cristo, poi, se anche Bergoglio e soci Lo seguono, si può stare anche con loro, altrimenti vadano pure da soli, tanto sappiamo dove andranno a finire (e se ci vogliono andare, ci vadano pure, loro; per quanto mi riguarda cercherò di resistere e stare con il card. Burke, sperando di convincere quanta più gente possibile). Grazie caro Alessandro, Dio la benedica e la Vergine vegli sempre su di lei e su tutti i suoi cari.

  4. Che si tratti di uno dei tanti Anticristi o di quello definitivo ,non ha importanza.Che l’Anticristo assuma sembianze diverse da quelle di una persona,e’ irrilevante.Tuttavia , dall’identificazione di chi o cosa rappresenta i due diversi eserciti ad una precisa e definitiva scelta di campo il passo potrebbe essere non cosi’ breve ,dato che con ogni probabilita’ l’attacco alla Dottrina non sara’ diretto,ma si presentera’ con frasi e terminologie ambigue,fumose,aperte a varie interpretazioni della ‘Pastorale’,un campo dimostratosi da meta’ ‘900 molto ben minato.E’ tutta convenienza per la parte anticristica far credere che poco o nulla verra’ cambiato,cogliendo molti nella trappola.Dalla parte di chi veramente segue Cristo,vi deve essere la coscienza non solo di dover svelare la Menzogna,ma che potrebbe esserci la necessita’ e l’obbligo morale di lasciare’questa’ Chiesa terrena,pena il rischio di recitare la parte dei Vandeani da salotto.Ci sara’ da creare una precisa identita’.

  5. Il “sì, sì e il no, no” mi pare non sia scritto nel galateo, né tanto meno nella decantatissima nostra costituzione che per qualche prete è addirittura superiore al Vangelo nel quale in realtà è scritto. Perciò non si scappa: “O con me o contro di me” dice Gesù. Non possono esistere mezze misure. Resistere rigorosamente nella fede e nel mantenimento della dottrina di sempre è per il vero cristiano è un imperativo categorico.

  6. Un paio di ere fa anch’io speravo nella politica…
    Oggi vedo sempre più chiaramente lo stare in ginocchio, soffrire e pregare con le vittime, gli ultimi e i fratelli perseguitati… da questa “allegria di naufragi”. Mai tacendo sull’ingiustizia, se non per lasciar parlare il buon Dio.
    La liturgia di sempre, l’Officium Divinum recitato spiritualmente uniti con i cattolici tornati alle catacombe (vedi FFI “refrattari”) disegnano nella penombra sopra di noi arcate di cattedrali gotiche, quelle in cui anche i particolari nascosti erano curati, ad maiorem Dei Gloriam. Non trascuriamo neanche uno dei nostri doveri, non tralasciamo neanche un’occasione di testimonianza. Buon tempo di Quaresima a tutti!

  7. La coerenza è una virtù che oggi molti presunti cattolici, anche quelli molto combattivi, hanno perso, si può parlare di famiglia e difenderla, ma nel contempo divorziarsi e risposarsi e vivere pertanto incoerentemente a ciò che si professa. oggi abbiamo molti democristiani e pochi veri cattolici, che sappiano prima vincere se stessi, per poi cercare di raddrizzzare anche gli altri. Perchè le belle parole, riescono a dirle in molti, ma ciò che è più efficace è vivere coerentemente e dare l’esempio concreto. la legge di Dio è sempre possibile, è sempre applicabile, è sempre buona. Cosa vogliamo fare battaglie sui giornali, o nelle piazze, se poi non riusciamo nemmeno a mettere dritti noi stessi? Il fatto che non si è capito che la battaglia si sta facendo su un campo marginale, se vogliamo vincere lo spirito del mondo, dobbiamo iniziare da noi, altrimenti diamo il solito messaggio dei cattolici bigotti che fanno poi peggio degli altri.

  8. Da sinistra contro i falsi miti di progresso. Una contraddizione così palesata è davvero grottesca. O Adinolfi non ha capito nulla della sinistra o non ha capito nulla dei miti di progresso. Per come la vedo io non ha capito nulla di entrambi. Tra l’altro è uno slogan che strizza palesemente l’occhio a Battiato, che di falsi miti di progresso se ne intende, tanto che ne cantava servendosi di quel fumoso ecumenismo spirit(ual)ista.
    Su Alleanza Cattolica invito i lettori di RC a studiarne la storia e le varie anomalie che, via via, si sono susseguitenell suo interno, soprattutto da quando le redini le ha prese Introvigne. Molto importanti i suoi libri pubblicati nella prima decade del corrente secolo, una visione politica (geopolitica) più affine all’universalismo anticattolico e protestante che all’universalismo sano di Cristo Gesù e il suo Vangelo. Trasversalismo e opportunismo stanno portando a termine l’inquinamento iniziato più di un secolo fa.
    Ringrazio Gnocchi, sempre puntuale ed esaustivo.

  9. Adinolfi fa quello che fa Renzi: cerca di catturare la pubblica opinione di centrodestra mostrandosi moderato, difensore di certi valori in senso lato cattolici, e capace anche di polemizzare con la sinistra più conformista, che francamente ormai risulta stomachevole. Non lasciamoci ghettizzare-

  10. Questa mattina ho ascoltato padre Livio che annunciava Adinolfi come nuovo conduttore e ho mandato alle ore 10:11 la seguente email:”Ho ascoltato questa mattina con rammarico (per lei) il fatto che Adinolfi fara’ parte dell’ entourage di radio Maria dalla prossima settimana!!! Padre lei non deve fare l’imprenditore il Signore non l’ha chiamata a fare questo, lei deve fare il pastore e Adinolfi vive in stato di adulterio conclamato!!!!! A lei non importa nulla di quell’anima?!!!, cosa rispondera’ al Signore quando il Signore gliene chiedera’ conto???? PENSA DAVVERO CHE PROMUOVERE LE ANIME A DIRIGERE PROGRAMMI ALL’INTERNO DELLA RADIO SERVA LORO PER SALVARE L’ANIMA??? La sua voglia imprenditoriale la sta rendendo cieca alla verita’!!! LA VERITA’ SONO GLI INSEGNAMENTI DI NOSTRO SIGNORE GESU CRISTO CHE VALGONO ANCHE OGGI E VALGONO ANCHE PER QUELLA PERSONA!!! Cosa pensa che il Signore stia pensando quando guarda una pecorella smarrita (Adinolfi) con lei accanto che magari dice “chi sono io per…

  11. La risposta e’ arrivata alle 10:15: ” …..Magari e’ meglio di te!!
    Ora io mi chiedo ma possibile che chiunque parli degli insegnamenti del Signore debba sentirsi sempre “rimproveri” dalla Chiesa – ospedale da campo di cui evidentemente padre Livio ora ne e’ promotore? Ma possibile che nella Chiesa di oggi ad essere considerati sono solo coloro che hanno tradito il Signore e continuano a tradirlo senza timore alcuno?? Qua con la voglia di accettare tutti si sta palesemente discriminando tutti coloro che si sforzano di vivere una vita come piace al Signore!!!

    1. Caro Peppin, Fanzaga è diventato inaffidabile: secondo i modernisti l’unico “peccato” è ricordare agli altri che esistono i peccati e che è necessario vivere in grazia di Dio!
      Oggi, alla Messa a cui ho assistito, durante l’omelia il sacerdote (un parroco) ha detto le seguenti parole: “MANGIATE PURE CARNE nei Venerdì di Quaresima ma spegnete il telefonino!”.
      Certi sacerdoti SI INVENTANO i precetti da dare ai fedeli e si permettono di abolire quelli già esistenti, insieme a parecchi peccati e al timore di Dio!

    2. Caro Peppin, questi modernisti sono utopisti e rivoluzionari; si illudono e illudono chi li ascolta; per abbracciare tutti, senza condizioni, (sull’esempio di Bergoglio) rinunciano ad ammonirli, a catechizzarli, a convertirli, dimostrando così di non volere il loro bene, la loro salvezza eterna. Ma è così fin da Roncalli e Montini, che sconsigliavano ortodossi e protestanti dal convertirsi al Cattolicesimo. Satana annebbia le menti anche in seno alla Chiesa, evidentemente, e li rende superbi, arrognti, dittatori, e oggi i preti sono quasi tutti dei Fanzaga, purtroppo. Gli unici che questi essere non accettano sono i veri cattolici, quelli che ricordano loro quello che essi hanno dimenticato, o vogliono dimenticare (vedi il caro Palmaro, Gnocci, De Mattei, Socci,ecc.). Evidentemente il profumo di santità li rende folli, gli preferiscono l’odore di zolfo. Buon pro gli faccia.

  12. È il mondo alla rovescia, parroci che cambiano i precetti, sacerdoti che prima cacciano dalla radio i cattolici seri e coerenti e poi accolgono a braccia aperte gente non proprio cattolicissima ma che fa audience…
    Questa mania, oserei dire moda, di aprirsi al mondo è il definitivo “cupio dissolvi” di certa parte della Chiesa: da padre Livio, che ha scritto in passato belle ed educative pagine sul Male e sul peccato, proprio non mi aspettavo una caduta simile. Ma ciascuno ha la sua tentazione, no? Resistere o no dipende da noi.
    Io aspetto piuttosto che succeda qualcosa di grosso (spero non troppo: o forse sta già accadendo, tra persecuzioni materiali in giro per il mondo e morali -per ora solo tali- a casa nostra), poi scatterà la purificazione, immagino: nei termini in cui la prefigurava Ratzinger nel 1969, quando diceva che la Chiesa si sarebbe ridotta, numericamente ed economicamente. E allora, o dentro la Chiesa Cattolica o fuori. Queste sono solo prove tecniche di scisma. Ci arriveremo…

  13. Caro Diego, “l’unico peccato è ricordare agli altri che esistono i peccati” mi sembra il giusto e lapidario commento a tutto questo ambaradan confusionario della nuova fede di questa nuova chiesa. Il nocciolo è tutto lì. Ma pare faccia cosi politically corret, e piace così tanto al mondo dei diritti senza doveri che non si poteva coniare termine migliore e non si poteva scegliere filosofia di vita migliore. Basta che non la chiamiamo però fede cattolica!

  14. Amico Peppin vede è sempre la solita storia. Quando noi poveracci ci permettiamo di richiamare all’ ordine un prete abbiamo sempre delle rispostacce villane. Adesso in modo particolare dopo il famoso ” chi sono io per giudicare ” . Loro possono offendere, tradire, avere preferenze per tizio o caio , cambiare il vangelo, dire cose sbagliate e via cantando, ma appena appena noi si prova a dirglielo, siamo trattati da saputoni cretinetti e da teologi farlocchi. Preghiamo per l’ anima ……..a loro.

  15. Caro Peppin, magari anche Gnocchi e Palmaro, De Mattei, Socci e Barra erano e sono meglio di noi, ma non gli è bastato per restare a Radio Maria.

  16. Che il mondo cattolico sia messo male è fuori di dubbio, ma almeno l’ex PD Adinolfi ha posto nuovamente nel dibattito politico certe tematiche cruciali che i fabbricatori di “opinione pubblica” volevano far passare ormai per ”fuori moda” e destinate all’oblio. Tra Berlusconi e Feltri che flirtano con l’Arcigay e Vladimiro Guadagno, Salvini con Efe Bal o come si chiama, Passera che auspica la comunione ai divorziati, Ferrara che critica il convegno di Milano sulla famiglia, non è che nel “centro-destra” & dintorni tirasse un buon vento…

  17. Certamente seguire acriticamente Adinolfi comporta rischi spirituali non indifferenti. E’ solo Cristo il vero Maestro, oggi e sempre. Ma ho l’impressione che nell’articolo (e forse non solo in questo) ci sia un equivoco di fondo. Cristo è Parola viva, non è una dottrina fissa. Spesso non ci dice dove andare, ma ci indica solo un passo alla volta, di un cammino da percorrere con fiducia accanto a Lui. Invece quest’articolo, nel parlare di una fede cattolica immutabile, trasmette l’impressione che ci sia un “luogo” sicuro dove rimanere immobili ad attendere la salvezza. Ma l’unico luogo sicuro non è immutabile, è muoversi accanto a Lui, ovunque ci porterà.

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