di Marcello Foa
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Non chiamatele pressioni, sono ricatti. Non parlate di separazione di poteri, al vertice dell’Unione europea non esistono. Sto parlando, ovviamente, del trattamento che l’ ”Europa” sta riservando alla Grecia.
Quando la Banca centrale europea annuncia che da martedì non accetterà più i titoli pubblici greci a garanzia dei prestiti bancari, compie un gesto politico, dalla forza dirompente, paragonabile a un atto militare. Di fatto priva le banche di liquidità, ed è come se si riducesse l’ossigeno a un paziente reduce da una lunga malattia. Gli spin doctor della Bce hanno presentato la decisione alla stregua di “pressioni” sul governo greco; in realtà è una forma di ricatto, che dimostra, ancora una volta, come in questa Europa la democrazia sia più formale che sostanziale e come la volontà popolare non abbia possibilità di affermazione non appena contrasta con gli interessi e i piani delle élite europee.
Fuor di metafora: Draghi ha messo Tsipras con le spalle al muro: se persiste sulla strada della rinegoziazione del debito, le banche greche, nel giro di poche settimane o forse di pochi giorni, si troveranno senza fondi, alcune chiuderanno, la gente assalirà, inutilmente, bancomat e sportelli, l’economia si fermerà. A quel punto Tsipras avrà di fronte a sé due alternative: rompere definitivamente e uscire dall’euro o chinare la testa.
Secondo voi come finirà?
L’effetto, se questo scenario dovesse realizzarsi, sarebbe disastroso per la nostra democrazia: dimostrerebbe che i vari Syriza, Podemos, eccetera non hanno alcuna possibilità di realizzare le proprie promesse elettorali e che ai popoli europei non resta in realtà che una scelta: applicare i diktat della Troika con un premier di centrosinistra o applicare i diktat della Troika con un premier di centrodestra. Cambia l’etichetta, non la sostanza.
Nell’Europa di oggi, chi controlla la moneta, ovvero l’euro, di fatto rappresenta il potere più forte, condizionante in quanto ostativo, di tutte le istituzioni nazionali ed europee.
Un potere che è assoluto. A chi risponde la Bce? A nessuno. Qual è il contropotere della Bce? Non esiste. Chi può giudicare la Bce? Nessun Tribunale, la Banca centrale beneficia di fatto di un’immunità assoluta.
Ma, vien da pensare, concetti che pensavamo sacri come la tripartizione dei poteri, la sovranità popolare? Spariti in un colpo. Non contano più, perché con la pretesa di proteggere la banca dalle interferenze dei politici, si è di fatto creato un feudo senza precedenti che ha potere di vita, di sofferenza (tanta sofferenza) e di morte su tutti i cittadini europei.
Con la consueta dose di ipocrisia: all’indomani del voto in Grecia il presidente della Bce Mario Draghi, della Commissione Ue Jean Claude Juncker, del Consiglio Danald Tusk e dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem si sono riuniti per esaminare la situazione e coordinare la risposta.
Scusate sarò un po’ tonto: ma se la Banca centrale europea deve essere immune dall’influenza dei politici, perché deve coordinarsi con istituzioni politiche? Draghi non dovrebbe immischiarsi di questioni politiche e men che meno partecipare a decisioni che, in una vera democrazia, spetterebbero ai rappresentanti del popolo. E invece l’indipendenza vale solo verso i politici nazionali, non ai vertici dell’Unione europea e non solo perché essi non hanno piena legittimità popolare. I leader politici, economici, monetari dell’Unione europea condividono un disegno, un progetto, un metodo di gestione del potere.
A quei livelli le barriere non contano. Bisogna mantenere la rotta. E dimostrare a tutti i cittadini europei che il destino è segnato.
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fonte: Il Giornale
10 commenti su “Grecia e Bce: avete capito o no chi governa davvero? – di Marcello Foa”
Non riesco a capire né tanto meno ad accettare di essere così prigionieri, anzi schiavi,
dei poteri FORTISSIMI Europei, dell’Euro…
Siamo in un vero e proprio totalitarismo. Non si chiama più nazismo, comunismo o altro ma con un nome accattivante e cioè democrazia. Ormai abbiamo ceduto tutti la nostra sovranità nazionale. A chi? Semplice: ai Banchieri. Quelli con la B maiuscola. Se non riprendiamo almeno e sopratutto la sovranità monetaria, come ha ripetutamente predicato il Prof. Giacinto Auriti, possiamo dire addio, come di fatto avviene, alla nostra libertà. La Grecia è la cartina di tornasole. C’è solo da aspettarsi lacrime e sangue.
Preghiamo per la Grecia (se Tsiparas è quello che ci ha voluto far credere) e quindi per noi e per l’Europa intera.
Che dire? Speriamo che la baracca salti al più presto e che non scorra il sangue…prima gli stati “deboli” escono dall’euro e prima si riprenderanno. La Grecia, l’Italia, la Spagna, il Portogallo hanno tanto sole, il mare più bello del mondo, la cucina più buona del mondo, infinite ricchezze culturali, la gente più accogliente, aperta e disposta a capire gli altri (forse perché di antica cristianizzazione…), perché non pensare a uno spazio economico e a una moneta “Sole” comune fra economie compatibili, anziché l’oscuro Euro?
NON DIMENTICHIAMOCI CHE MARIO DRAGHI E’ UN ESPONENTE DELLA MASSONERIA.
Condivido in pieno quello che ha scritto il sig. Marco Crevani, ed aggiungo che spero che l’euro crolli presto.
Siamo sudditi dei Banchieri = Bilderberg = Massoneria = Nuovo Ordine Mondiale, economico, sociale religioso.
Non se ne esce più.
Draghi è il 3 puntini che, nel giugno del 1992, partecipò alla smembramento dell’IRI coordinato dalla City di Londra, quando salì sul panfilo BRITANNIA al largo di Civitavecchia. Nel settembre, poi dello stesso anno, Soros lanciò l’offensiva contro la lira, con Draghi Direttore generale del Tesoro e Ciampi governatore della BI. I due, che reagirono “tardivamente” a questa offensiva, e invece d’essere indagati per la strana inerzia che portò alla svalutazione della nostra moneta del 28%,facendo guadagnare a Soros oltre 220 milioni di dollari, furono premiati, uno come Primo ministro e poi come presidente della Repubblica e l’altro con sviluppo di carriera, governatore della BI, fino a diventare governatore BCE – Banca privata che presta soldi all’Europa, i cui soci sono, tra gli altri, lo stesso Draghi e Rothschild. Pertanto costui non può e non deve rispondere ai principi della democrazia ma a ai comandi dei superiori incogniti.
I propositi della Germania e/o gli ordini provenienti da piu’ in alto finora sono stati chiari : riduzione a vassallaggio e parziale prima e totale poi schiavizzazione delle popolazioni del ‘Sud Europa occidentale ‘ + Irlanda (guarda caso tutti Paesi cattolici + l’ ‘ortodossa’ Grecia) in cambio della ‘ garanzia ‘ – finche’ decideranno diversamente – sul nostro debito pubblico ( cioe’ che ‘qualcuno’ compri i nostri bond rimasti invenduti ). La schiavizzazione verra’ realizzata in modi diversi , e dovra’ portare a medio/lungo termine i nostri stipendi e pensioni sul livello di quelli degli ex paesi dell ‘ Europa dell’ Est che gia’ fornisce manodopera a buon mercato a Germania & Co: Polonia , Repubblica Ceca , Ungheria , Croazia e Repubbliche Baltiche ( tutti su un livello salariale medio di 300 – 400 Euro al mese ). Gia’ nel periodo 2008 – 2014 i nostri salari si sono ridotti del 5 %, questo come ‘assaggino ‘,e nel caso vi e’ la legge S.I.S.I sulla confisca di tutti i conti correnti.
Chi detiene il potere in Europa non è stato eletto, ma nominato. Costoro tuttavia esercitano il loro potere su tutti gli stati europei, anche se nessun rappresentante di taluni stati ha avuto voce in capitolo nelle nomine. L’Italia poi è un caso a parte. Qui nemmeno i nostri governanti sono stati eletti e men che meno il presidente della repubblica. Qui non eletti sono pure altri detentori di fortissimi poteri, dalla banca d’Italia, alle imprese di interesse nazionale, ai dai vertici delle istituzioni che dovrebbero fare da contrappeso ad altre istituzioni non elette. Unica parziale eccezione sono i rappresentanti del parlamento, le regioni e i comuni, essendo i vertici delle province non elettivi. Tenuto conto che la stragrande maggioranza di tutti i citati apparati sono appannaggio di una sola parte politica, come pure i sistemi di potere rappresentati dai media e dal mondo culturale, lascia allibiti come si possa ancora parlare di regime democratico.
In materia ho scritto un piccolo saggio dal titolo “Moneta Debito – Origine del debito pubblico”. Edito due anni fa, ho dato l’ultima copia rimastami proprio questa sera. Spero chi l’editrice, “il Cerchio” di Rimini, mi consegni martedì venturo al nuova edizione aggiornata.
Perché dirvi questo? per farmi pubblicità?
No certo, la prima edizione é andata esaurita nella metà del tempo che avevamo previsto. ma perché ciò che ha detto una gentile commentatrice poco sopra, circa l’indimenticabile prof. Auriti é vero. é la cartina di tornasole.
Senza la sovranità monetaria in capo allo Stato ed il signoraggio in capo alla collettività, non c’è scampo!
Dobbiamo uscire dall’euro o saremo finiti nel giro di un anno.
Coraggio facciamoci sentire la gabbia della moneta debito é inesorabile!