I NUOVI UNNI. Il ruolo della Gran Bretagna nell’imbarbarimento della civiltà occidentale – recensione di Rita Bettaglio

di Rita Bettaglio

 

nuovi unni

Gianfranco Amato. I nuovi Unni. Il ruolo della Gran Bretagna nell’imbarbarimento della civiltà occidentale  – prefazione di S.E. Mons. Luigi Negri

pagg. 224, euro 18,00.  Edizioni Fede & Cultura – per acquisti on-line. CLICCA QUI

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Avreste mai pensato ad un’associazione di poliziotti pagani?

Che ne dite di persone cieche che si sono viste sbattere in faccia le porte di bus e taxi perché accompagnati da cani guida, ritenuti impuri da conducenti islamici?

Questo e molto altro accade nell’illuminato regno di Sua Maestà Britannica.

Appare ogni giorno più vera l’osservazione di Chesterton: “Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto”.

Perché nella terra di Albione sembra si sia disposti ad ogni compromesso pur di garantire una sorta di ‘tutto a tutti’ che in realtà maschera una moderna legge del più forte? Perché la politically correctness è diventato il credo di una società, fino a prendere il posto della verità?

Gianfranco Amato, avvocato ed editorialista di Avvenire, profondo conoscitore della realtà inglese, esamina questo fenomeno nel suo ultimo libro dal titolo assai significativo: “I nuovi Unni. Il ruolo della Gran Bretagna nell’imbarbarimento della civiltà occidentale” (Fede & Cultura, 2012, 18 euro).

Il volume si suddivide in due parti: le cause e gli effetti. Sì, perché quello che si legge nelle cronache, i fatti più sconcertanti e solo in apparenza bizzarri, altro non sono che il frutto di un albero che ha radici lontane. Secondo Amato il semen nequitiae risale a quel freddo mattino d’ottobre 1517 in cui un altrimenti sconosciuto monaco agostiniano, Martin Lutero, affisse quelle che sarebbero diventate le 95 tesi luterane al portone della Schlosskirche di Wittemberg. Primo effetto della riforma protestante fu quello di sovvertire l’ordine naturale della società. De Maistre individua nel protestantesimo l’origine dell’individualismo che tanta parte ha avuto ed ha nella frantumazione delle relazioni e, infine, della società.

L’anglicanesimo è a pieno diritto, di potrebbe dire, figlio della riforma protestante. Non è una “forma di compromesso tra cattolicesimo e protestantesimo”, sostiene Amato, ma un legittimo frutto del luteranesimo.

Nell’introduzione a questo interessante e agile saggio Mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro, osserva: “E’ il protestantesimo che ha relativizzato la verità, lasciandola alla libera e soggettiva interpretazione dell’Io, Ed è ancora il protestantesimo che, impedendo alla fede di diventare cultura, cioè non unificando la persona, consegna quest’ultima in balia di chi detiene il potere ideologico o politico”. Per questo è importante conoscere la storia e capire che le idee (e soprattutto le ideologie) camminano con le gambe degli uomini e fioriscono in concreti modi di vivere che ne sono i diretti frutti. Nulla di quanto incontriamo intorno e dentro di noi è un fungo nato per caso, ma, come diceva una nota pubblicità, ‘c’è sempre qualcosa dietro’. Conoscere la storia è necessario non per essere complottisti o apocalittici, ma per saper leggere la realtà per quello che è e vivere in maniera consapevole.

Il volume di Amato è, in questo senso, un prezioso e agevole aiuto.

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