GIULIANO CUORDILEONE
Leggiamo su Libero che il Sindaco di Milano ha promesso, ai contestatori che minacciavano di far cagnara contro la mostra di Israele in piazza Duomo, purchè stiano buonini, di fare quanto prima una bella mostra sui palestinesi. Clicca qui…
di Autore Ignoto
Milano, 8 giugno 2011. Evviva. A Palazzo Marino è arrivato Superman. O Paperoga? No, no, che dite, è Superman. Volete la prova? Dunque, accade che in piazza del Duomo sia in programma una mostra su Israele, programmata da oltre un anno. Una roba grossa, per far conoscere le realizzazioni di uno Stato amico dell’Italia da sempre.
Ma a Milano è cambiato il vento, come sapete. Ora a Palazzo Marino c’è Giuliano Superman. I vari gruppuscoli, gruppetti, antagonisti (di cosa, poi?), alternativi (a cosa? Boh!), eccetera, dicono che loro quella mostra proprio non la vogliono, perché Israele è cattivo, uccide tutti i palestinesi, nessuno escluso, mentre i palestinesi si limitano a lanciare razzi democratici e far scoppiare bombe piene di dialogo. Si tratta di giovani che forse ragionano un pochino a schemi fissi, ma non importa. Non hanno il tempo di cercare di capire un conflitto che dura dal 1948, sono troppo presi a difendere la democrazia. Infatti, l’hanno già difesa, hanno festeggiato l’elezione di Giuliano, che ha messo alcuni di loro in lista come consiglieri, mettendo sotto assedio la casa dell’ex vice sindaco De Corato, e facendo irruzione in una chiesa durante la Messa. Viva viva la democrazia.
Dunque, gli esuberanti non vogliono la mostra perché è provocatoria. Hanno tutti i nervi sensibili, dal sessantotto. Si sentono provocati.
Ma Giuliano Superman fa irruzione sulla scena, vero Titano, mitica figura della Forza che realizza la Giustizia sublime. Che dice? Dice: “E io che c’entro? L’ordine pubblico riguarda la Polizia, ossia il Ministero degli Interni e la Prefettura”. Applausi. È dai tempi mitici di Duilio Loi che a Milano non si vedevano tali manifestazioni di forza. “Sia ben chiaro, aggiunge, che io sono per due Stati, quello israeliano e quello palestinese”. In linguaggio goliardico si parlava (mi scusino le signore) di parac… pardon, mi stava sfuggendo una parolina brutta.
Ma Giuliano Superman non si ferma qui. Ormai è lanciato. Abbracciando in lacrime i ginocchi dei più decisi tra i contestatori (o perlomeno di quelli meno suonati perché non si sono ancora “fatti”) dice: “Bimbi miei, se fate i bravi vi prometto una bella mostra sui palestinesi”.
Formidabile. Gigantesco. Entusiasmante. Per far recedere i contestatori dalle loro pessime intenzioni, basta promettere loro qualcosa in cambio. La legge? Ma che c’entra? Sciocconi, mica parliamo dei festini del Cav ad Arcore.
Dimenticavo: che garanzie ci sono che i giovani esuberanti non facciano egualmente casino? Nessuna, ovviamente. Ma l’ordine pubblico è competenza del Ministero degli Interni, e quindi al Giuliano che gliene frega?
I milanesi si sentono finalmente tutelati. In fondo, perché non pensarci prima? Ci sono troppi scippi, rapine, furti, e così via? Ma basta che il Comune accantoni un fondo di qualche milione di euro, con il quale risarcire scippatori, ladri, rapinatori, che non possano svolgere serenamente la loro attività. A tutto c’è un rimedio.
Voci di corridoio, sussurrii di anticamera e bisbigli di ambulacro dicono che ci siano in corso trattative tra Comune e Curia (del resto, i capi delle due amministrazioni sono in idilliaci rapporti) per evitare nuove invasioni di Chiese. Secondo queste fonti, un rappresentante dei centri sociali terrà l’omelia, a rotazione tra le varie parrocchie milanesi, con particolare attenzione a quelle i cui parroci abbiano mostrato pericolose avversioni contro l’omosessualità o si siano rifiutati di pregare Maometto.
E vai, Giuliano, che sei forte.