IL DITO PUNTATO DI CHRISTINE LAGARDE – di Giovanni Lazzaretti

San Martino in Rio, 5 novembre 2011

 

Caro Direttore,

bevo un caffè al bar, sfoglio “La Stampa” e mi vedo la Christine Lagarde col dito puntato verso di me. Mi arriva a casa Avvenire, apro, e mi trovo in prima pagina ancora la Lagarde col dito puntato.

“Conti italiani, adesso vigilerà il Fmi”. Cioè vigilerà la francese Christine Lagarde, una delle 100 donne più potenti del mondo, colei che ha tratto il massimo beneficio dalle dimissioni di Strauss-Kahn, dopo il falso stupro.

Capisco che per confezionare un giornale c’è sempre fretta e torna comodo mettere la foto lanciata dall’agenzia. Però bastava andare su Internet e scegliere tra le 1.220.000 immagini della Lagarde una un po’ più sobria.

Perché non accetto quel dito puntato? Perché non dimentico che questa crisi è la crisi del 2008 che mai si è risolta. E quella crisi era una crisi bancaria, originata da un sistema bancario mal gestito e ancor peggio controllato.

Che oggi siano i vari Soloni della BCE, o del FMI, o di non so cosa a giudicare l’Italia, fa un po’ ridere. Quel dito puntato, la Lagarde dovrebbe dirigerlo su se stessa e sul sistema bancario.

lagarde

L’Italia è uno Stato che ha un attivo di 48 miliardi di euro; il problema è solo che deve pagare 73 miliardi di euro di interessi passivi. Il che significa che siamo in grado di reggere un interesse passivo del 2,5% circa mentre non siamo in grado di reggere un interesse passivo del 3,5%.

Se davvero il sistema bancario lavorasse per l’economia, invece di tirare fuori valanghe di denaro per salvare le banche li tirerebbero fuori per finanziare gli stati a tasso equo. Ma non lo faranno mai. La foto giusta per la Lagarde è infatti quella che ho trovato su Internet: la Lagarde col dito medio alzato. Fa un po’ Bossi, ma sarebbe più veritiera.

Cordiali saluti

 


Giovanni Lazzaretti

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