di Giampaolo Rossi
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La cultura liberale non si scandalizza se la Chiesa entra a gamba tesa nella politica italiana, perché riconosce il ruolo pubblico della religione e non la relega ad una questione privata (come vorrebbero i laicisti). La Chiesa è realtà storica complessa, portatrice di un Annuncio che attraversa la vita degli uomini e il destino del mondo da oltre duemila anni. Per il credente essa è “corpo mistico” ma, nello stesso tempo, fondante realtà sociale che forma la nostra identità; non è solo un suo diritto intervenire ma addirittura un suo dovere per il ruolo che rappresenta e il peso di responsabilità che le compete.
Fatta questa premessa doverosa, dobbiamo aggiungere però che è diritto di ognuno di noi criticare la Chiesa quando pensiamo che i suoi interventi rasentano la faziosità ideologica.
GARANTISMO A FASI ALTERNE
Qualche giorno fa il card. Bagnasco, Presidente della Cei e arcivescovo di Genova, commentando l’indagine a carico di Raffaella Paita assessore alla giunta e candidata del Pd alla presidenza della regione, ha dichiarato: “chissà perché, le indagini esplodono sempre in certe ore della storia, delle città, della nazione”.
Il cardinale ha voluto lanciare il sospetto che l’inchiesta sia emersa poche settimane prima del voto per danneggiare la candidata di sinistra.
Analisi giustissima se non fosse che sono oltre venti anni che in questo Paese le inchieste a carico di politici e amministratori emergono a ridosso di elezioni condizionando l’esito del voto. Ma perché il cardinale non ha denunciato le “inchieste ad orologeria” quando il tic tac della magistratura ha falcidiato amministratori, governatori e politici di destra?
BAGNASCO E IL CASO RUBY
Il garantismo del card. Bagnasco è a singhiozzo. Nel 2011, nel pieno dello scandalo Ruby, del massacro giornalistico e della inquisizione giudiziaria nei confronti dell’allora presidente del Consiglio Berlusconi, il capo dei vescovi italiani prese una posizione ben diversa: “si rincorrono racconti che, se comprovati (…), rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica”. Per intenderci, il capo della Chiesa italiana lanciava il suo giudizio morale sul capo del governo italiano basandosi su “racconti da comprovare”.
La verità di Dio è rivelata, quindi diretta, ma quella sugli uomini è cosa più complessa: lo sapeva bene quello straordinario pensatore gesuita che fu Baltasar Gracián quando ricordava che essa “raramente ci giunge integra”.
E così quando qualche mese fa quei racconti non sono stati comprovati e il processo Ruby si è concluso con l’assoluzione di Berlusconi, il cardinale (come un Ezio Mauro qualsiasi) si è limitato a dire che un ritorno in politica del Cavaliere era sconsigliato dal nuovo contesto politico. Neppure una parola sull’operazione di manipolazione della verità costruita in questa anni.
PERCHÈ UN GARANTISMO A FASI ALTERNE?
Il card. Bagnasco si comporta come quei magistrati che dopo 20 anni di disgustoso circo mediatico-giudiziario organizzato da procure e giornali, scoprono che forse limitare le intercettazioni non è più un attacco alla libera stampa ma una difesa della libertà individuale e dello Stato di diritto.
Sarà perché oggi le inchieste più clamorose e potenzialmente devastanti non riguardano più il centrodestra ma il Pd, la sinistra, le cooperative rosse ed il loro complesso sistema di potere? Sarà che quindi occorre limitare il massacro mediatico consentito in questi anni contro gli esponenti dell’altra parte politica?
Oggi la Chiesa italiana è schierata apertamente con Matteo Renzi. Solo il tempo ci dirà se il “cattolico domenicale” al governo saprà difendere quei “valori non negoziabili” che furono difesi apertamente dal peccatore libertario di Arcore.
I vescovi hanno fatto la loro scelta: è un loro diritto. Nostro diritto è, di fronte alle parole di Bagnasco, rimpiangere la Chiesa di Ruini, presenza prudente e per questo, realtà vitale, determinata e sicuramente meno faziosa nella società italiana.
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fonte: Il Giornale
10 commenti su “Il garantismo alterno del card. Bagnasco – di Giampaolo Rossi”
ovvio che la Chiesa deve dire la sua opinione, senza offendere gli italiani, ma prima di tutto deve seguire la parola di Gesù e Gesù ha detto “andate e predicate la buona novella a tutto il mondo! perchè invece oggi tutto il clero pontifica comodamente seduto in poltrona? Come si dice: armiamoci e partite?
“Denuncia” perfetta, gentile Giampaolo Rossi.
Condivido anche quanto scrive sul Cardinale Ruini: l’ho rimpianto molte volte.
Da troppo tempo Vescovi e Prelati vari si credono esperti di politica più che di teologia o religione. Forse perché pensano che a salvare l’uomo sia il profitto, la produzione, il dialogo politico o religioso, l’intraprendenza sociale ecc. e non più Gesù Cristo e il messaggio contenuto nel Vangelo, fonte anche di prosperità materiale per chi lo vive seriamente. E mentre hanno rinunciato al loro specifico compito spirituale che, se vissuto bene, si riversa in modo benefico non solo sull’aspetto spirituale delle persone ma anche su quello umano e sociale, preferiscono dare giudizi su questioni che non conoscono e che esulano dalle loro competenze, ottenendo il risultato di un elefante quando entra in un negozio di porcellane. Se facessero veramente i Sacerdoti, i Vescovi, e i Pastori d’anime quanto profitto ne trarremmo tutti quanti e quanto maggior prestigio otterrebbero essi stessi come Ministri di Dio.
Il garantismo alterno è incoerente e ridicolo, toglie credibilità a chi lo fa!
I Vescovi dovrebbero tuonare contro aborto, contraccezione, adulterio, sodomia, gender e violazioni ai primi 3 Comandamenti, e non perdere tempo in discorsi fumosi e buonistici, in idiozie di sinistra e nell’ecumenismo!
Condivido!!!
La Chiesa parla troppo di politica, di lavoro, di economia, la Chiesa deve parlare del Verbo. Del Logo di Cristo, il resto sono parole vuote e senza senso.
Attenzione, non è la chiesa italiana schierata con il PD, ma gran parte del clero italiano. Clero italiano che si . “DIMENTICA” o finge di dimenticare (ma Dio non dimentica e non sbaglia), che i signori prelati “sinistri” sono scomunicati essendo comunisti e/o cattocomunisti. Tanto il risultato nkn cambia.
Mi sembra che bergoglio sia appartenuto alla Teologia della Liberazione, che ora, così ha scritto
Boff amico di bergoglio, si chiama Teologia del popolo.
Fu scomunicata…
In generale la Chiesa per il ruolo – alto – che è chiamata a svolgere, dovrebbe brillare per saggezza, prudenza ed imparzialità. Ed equidistanza dagli schieramenti politici. In poche parole anche nelle questioni di minore importanza ci si attende la dovuta “autorevolezza”. Tali rare e preziose doti le abbiamo apprezzate nel Card. Ruini come giustamente osservato dal Giornalista. Lo stiamo rimpiangendo – io per lo meno, e forse molti altri – dal giorno stesso in cui ha lasciato il suo prestigioso incarico. E in tutto questo l’ età è un fattore assolutamente secondario.
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