Il gender diktat mette KO il nuovo campione mondiale dei pesi massimi Tyson Fury – di Rodolfo de Mattei

Il totalitarismo gender permette di odiare a senso unico e fa piazza pulita dei suoi oppositori

di Rodolfo de Mattei

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zzzzpglIl nuovo campione mondiale della categoria dei pesi massimi, Tyson Fury, barcolla sotto gli implacabili e violentissimi colpi del gender diktat. Il pugile britannico di 27 anni, dopo aver conquistato, lo scorso novembre, lo storico titolo, battendo ai punti il campione ucraino Wladimir Klitschko, è stato infatti travolto da una bufera mediatica, non ancora placatasi, per alcune sue dichiarazioni, giudicate “sessiste e omofobe”, rilasciate il 4 dicembre, durante il programma tv condotto da Victoria Derbyshire sulla BBC.

La polizia di Manchester, dove Tyson Fury risiede, ha addirittura aperto contro di lui un fascicolo per istigazione all’odio, facendo sapere che andrà a fondo della vicenda. Oltre alla denuncia, il pugile è immediatamente divenuto bersaglio delle armate omosessualiste, che, immancabilmente, hanno dato avvio ad una feroce campagna d’odio e di boicottaggio on-line nei suoi confronti. Sul sito “change.org” è stata avviata una petizione, che ha già raccolto oltre 138mila firme, per convincere la BBC a ritirare la candidatura del pugile dal premio “Sportivo dell’Anno”. Una posizione condivisa anche dall’ “Associazione dei Giornalisti Sportivi” che ha intimato a Fury di stare alla larga dalla prossima serata di gala della BBC.

Ma quali sono, nello specifico, le gravi colpe di Tyson Fury ?

I capi di accusa a lui imputati sono tre: il primo, consiste nell’aver liquidato con una battuta, ritenuta troppo “sessista”, la sua diretta rivale nella corsa come “Personaggio Sportivo dell’Anno”, la campionessa olimpica di eptathlon, Jessica Ennis-Hill, dichiarando:

“Brava, ha vinto un po’ di medaglie per la Gran Bretagna, e quando si mette un bel vestitino è ancora meglio, ma il posto migliore per una donna è la cucina, pronta a prepararmi una bella tazza di te. Ecco, questa è la mia opinione”.

Il secondo crimine di Tyson Fury è stato quello di ricordare, ironicamente, che la boxe è uno sport per maschi, affermando:

“Credo siano davvero molto carine quando ancheggiano sul ring con i loro cartelli”.

Ma la frase più grave di tutte, che gli è valsa l’inappellabile accusa di omofobia, è stato sottolineare come dopo la legalizzazione dell’aborto e dell’omosessualità, il prossimo passo, verso il baratro, sarà quello di rendere legale la pedofilia, dichiarando:

“I tre fattori che potrebbero determinare la fine del mondo? Legalizzare l’omosessualità, l’aborto e la pedofilia. Chi avrebbe mai detto negli anni Cinquanta o Sessanta che le prime due sarebbero diventate legali in molti paesi?“.

Una osservazione, tra l’altro, del tutto ragionevole e condivisibile, in quanto quegli elencati costituiscono passaggi logici e coerenti di un progressivo processo rivoluzionario.

La vicenda di Tyson Fury è inquietante e allo stesso tempo paradossale. Il totalitarismo gender permette infatti di odiare a senso unico e fa piazza pulita dei suoi oppositori. Il copione ormai è noto e ripetitivo, in nome dei principi-totem di tolleranza e non discriminazione, non si tollera e si discrimina chi la pensa diversamente dal diktat del pensiero dominante. Chi non si allinea ed osa provare a contraddire il dettame vigente, viene puntualmente messo alla gogna ed emarginato socialmente. Dunque, per assurdo, il vero odio è quello che viene scatenato dall’intollerante macchina da guerra omosessualista che impone ai suoi avversari la propria esclusiva ed ideologica visione della società.

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fonte: Famiglia Domani  

15 commenti su “Il gender diktat mette KO il nuovo campione mondiale dei pesi massimi Tyson Fury – di Rodolfo de Mattei”

  1. Posso condividere il suo ineccepibile ragionamento sull’imposizione di un pensiero unico ma come fa, anche e soprattutto da cattolico, questo appiattimento dell’immagine della donna a bella figurina oscillante tra due alternative? Preparare il tè in cucina o “ancheggiare” sul ring! Perché son queste le opinioni che lei difende nel suo intervento! Si guardi intorno, nella sua famiglia, nell’ambito dei suoi conoscenti o collaboratori, sono le queste le donne che vede vicino a lei ogni giorno? Io non ci credo, io non sono così

    1. Credo sia stato solo un pittoresco modo di affermare che ci sono attività particolari in cui ogni genere riesce meglio e le invasioni di campo non danno risultati ottimali. Credo abbia perfettamente ragione.

      1. Attività particolari in cui ogni genere riesce meglio ci sono e sono d’accordo con lei, ancheggiare non rientra tra queste però, tra pittoresco e irrispettoso un confine deve esserci.

      2. Certamente è stato solo un modo pittoresco come dice Senior 58. Ma oramai le donne – tristamente la maggioranza – stanno letteralmente auto distruggendosi volendo a tutti costi “garaggiare” con gli uomi in tutti i campi, abdicando al ruolo a loro naturale e dove riescono (o riuscivano) meglio: moglie e madre. E il vuota che hanno lasciato ora lo rivendicano i sodomiti! Più cieche di così ….

        1. Verissimo,ma non penso che di questa “cecità”faccia partel’attività sportiva che le donne hanno sempre praticato con eccellentirrisultati,anche in ItalianNoneè certouna nnovità(es.OndinaValla).Io sonocontenta ququandole nnostreatlete,nuotatrici,sciatrici,si fanno onore,nondovrei?ququanto all’eptathlonè atleticaleggera,non una cosabrbrutale come la boxe,che era difficile pensare al femminilea lmeno fino a Milliondollar baby.

  2. giorgio rapanelli

    Nulla di nuovo sotto il sole: questa tecnica la conosco bene. E’ un sistema usato dal Comunismo per distruggere i suoi “nemici”, diventato utile anche a LGBT. D’altra parte non è il PD del cattolicissimo Matteo Renzi a sostenere la lotta contro la pseudo omofobia e sostenere le tesi di LGBT?
    Perché il papa non invita Tyson Fury a partecipare all’incontro alla Sala Nervi, come ha fatto con la nota abortista Bonino? Se i cattolici non cominciano a difendere i cattolici e coloro che hanno le loro stesse opinione, avremo come conseguenza la vittoria di LGBT di fronte all’opinione pubblica. Cosa si aspetta ad organizzare una campagna di raccolta firme attraverso le nostre organizzazioni on line, come è avvenuto per difendere Dolce & Gabbana? O di boicottare chi si è calato le braghe, come Barilla?

    1. D’accordissimo con lei: ma aspettare l’invito del Papa sarebbe
      del tutto inutile, perché certamente non avverrà mai.
      Sarebbe invece molto meglio che Tyson Fury chiedesse di essere
      ricevuto dal Papa!!!!
      Anche la raccolta di firme sarebbe di sicuro una utile iniziativa.
      Quello che è certo che il silenzio e la passività porterebbero avanti
      questo pauroso tipo di massacro, che poi sicuramente dilagherebbe.

  3. Forza Tyson Fury, non indietreggiare! Anche se in pratica non esiste più libertà di espressione e di opinione,
    ci sarà pur qualcuno che non molla!

  4. Cesaremaria Glori

    Fury non ha un indirizzo di posta elettronica? Se lo ha inviamogli un saluto di incoraggiamento e di sostegno per dirgli che siamo con Lui contro il nuovo tiranno. Ne va della libertà di ciascuno di noi. Prego la redazione di informarsi se sia possibile dar vita ad un coro di sostegno a favore di Fury ad iniziativa di chiunque voglia unirsi a questa campagna. Far sentire che non si è in quattro gatti serve a mostrare i muscoli, il che a favore di un pugile non è una cattiva idea.

  5. Ma io continuo ad essere contenta quando le nostre atlete _così come i nostri atleti_si fanno onore negli sport:atletica,nuoto,(e tuffi)tennis,non certo boxe!non è giusto ?

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