Il MIUR promuove l’ideologia del gender nella scuola italiana  –  di Rodolfo de Mattei

L’obiettivo dichiarato è la decostruzione degli stereotipi di genere, al motto di “sei come sei” e la promozione dell’indifferenza sessuale per la quale ogni studente deve sentirsi libero di costruire la propria soggettiva sessualità, identificandosi come maschio o femmina, o chissà cos’altro, a seconda del sesso percepito, al di là dell’irrilevante e “datato” sesso naturale e biologico.

di Rodolfo de Mattei

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zzzzmiurclvrIn occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, ricorrenza promossa dall’Unione europea che si celebra dal 2004 il 17 maggio di ogni anno, il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) ha inviato, con preghiera di massima diffusione, una circolare a tutte le sovraintendenze, ai dirigenti scolastici, alle associazioni dei genitori e studenti e alle consulte studentesche, invitando gli istituti di ogni ordine e grado a svolgere attività per contrastare fenomeni di violenza e “discriminazione omofobica“, con il fine di “rendere l’ambiente scolastico inclusivo di ogni differenza“.

Solo con l’educazione – si legge nel testo recante come oggetto, 17 maggio – Giornata internazionale contro l’omofobia, –  si superano i pregiudizi e gli stereotipi ancora presenti nella nostra società; in tal senso, la scuola deve fornire strumenti, metodologie e deve attivare tutte le necessarie pratiche per interventi di prevenzione”.

La circolare rende noto come il Ministero responsabile dell’istruzionesia intenzionato a garantire il proprio totale supporto ad ogni tipo di iniziativa scolastica volta a favorire il pieno sviluppo dell‘identità di genere degli studenti. Il MIUR – si legge sempre nel testo diffuso il 17 maggio – intende infatti “supportare le istituzioni scolastiche fornendo agli insegnanti strumenti per il proprio aggiornamento e la conoscenza del contesto giovanile, ma anche agli studenti e alle famiglie spazi per potersi confrontare sulle delicate questioni legate all’identità di genere o a qualsiasi altra forma di violenza“.

Il documento presenta inoltre un nuovo servizio di supporto per comunicare fenomeni di bullismo in ambiente scolastico per il quale tutta la comunità scolastica “potrà avvalersi di un servizio di messaggistica al numero 345/3916485, attraverso cui segnalare casi e verificare (…) tutte le possibili forme di intervento, prevedendo un raccordo costante con l’amministrazione centrale e territoriale per verificare la possibilità di effettuare interventi direttamente in collaborazione con gli istituti scolastici stessi, anche in accordo con altri Enti e Associazioni maggiormente impegnate nella lotta alle discriminazioni“.

Ezio De Gesu, responsabile scuola di Arcigay, ha applaudito l’iniziativa del MIUR, commentando con le seguenti parole:

«Ringraziamo il Miur e la direttrice generale Giovanna Boda, che coordina il servizio per lo studente, l’integrazione e la partecipazione, per aver ricordato che la giornata del 17 maggio rappresenta l’opportunità per tutte le scuole italiane di sensibilizzare studenti, genitori ed insegnanti al contrasto del bullismo omofobico e transfobico».

Sulla stessa linea, Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, che ha sottolineato la propria soddisfazione per la particolare attenzione riservata dalle Istituzioni alle istanze LGBT, dichiarando:

«Il segnale lanciato dal Miur è un’importante conferma di attenzione sul tema. Un segnale che si somma ad altri segnali istituzionali importanti, contenuti tanto nelle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quanto in quelle della Presidente della Camera, Laura Boldrini. C’è da augurarsi che la comunione di intenti che registriamo in questa giornata dia impulso a un percorso concreto e efficace di contrasto a tutte le discriminazioni. Arcigay, da questo punto di vista, è pronta a giocare la sua parte».

Leggendo questa circolare, tornano alla mente le dichiarazioni del ministro Stefania Giannini la quale nel corso degli ultimi mesi ha più volte respinto indispettita le accuse di promuovere l’educazione gender all’interno delle scuole, arrivando a parlare di “truffa culturale”. Ebbene, il testo appena diffuso dal MIUR, racchiude perfettamente quelle che sono le linee guida per la promozione dell’ideologia gender all’interno delle scuole, utilizzando tutti i “vocaboli totem” e le parole chiave dell’armamentario genderista. L’obiettivo dichiarato è la decostruzione degli stereotipi di genere, al motto di “sei come sei” e la promozione dell‘indifferenza sessuale per la quale ogni studente deve sentirsi libero di costruire la propria soggettiva sessualità,  identificandosi come maschio o femmina, o chissà cos’altro, a seconda del sesso percepito, al di là dell’irrilevante e “datato” sesso naturale e biologico. Questa sì, una vera e imperdonabile truffa culturale, ancora più grave, in quanto perpetrata dall’Istituto preposto all’Istruzione e all’Educazione, emblematicamente esplicitata – come si legge nel testo – dall’affermazione che con “l’educazione si superano i pregiudizi e gli stereotipi ancora presenti nella nostra società”. Un linguaggio volutamente ambiguo e criptico, finalizzato a promuovere subdolamente, all’insaputa delle famiglie, l’ideologia gender nelle scuole italiane.

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fonte: Osservatorio Gender – Famiglia Domani  

5 commenti su “Il MIUR promuove l’ideologia del gender nella scuola italiana  –  di Rodolfo de Mattei”

  1. Se il sesso è “percepito” ed è irrilevante il dato biologico, generando metamorfosi della personalità anche con fluttuazioni frequenti, cosa toglie che, a maggior ragione, lo stesso principio non possa essere applicato all’età: io ho 50 o 60 anni ma oggi mi sento un ragazzino di 13 anni. Di conseguenza sono attratto dai dodici-tredicenni (di ambo i sessi, non fa differenza) e sono nel diritto di tentare un approccio sessuale (naturalmente senza commettere violenza). Dato che l’aspetto morfologico non ha importanza, c’è qualche pecca in questo ragionamento? Vedrete che presto con la “lotta per i diritti” finirà così ….. se non di peggio!
    Libera nos Domine!

    1. Il suo ragionamento è corretto e Infatti è proprio alla legalizzazione della pederastia (e anche a quella della pedofilia) che vogliono arrivare!

  2. La vera “truffa culturale” è par passare la propaganda omosessista come lotta al bullismo, fenomeno tristissimo di cui ovviamente le famiglie si preoccupano . Come sanno molti genitori di ragazzi e ragazze bene educati, fisicamente dotati e talentosi, il bullo non prende di mira solo gay, trans e portatori di handicap. Insomma, uno studente bravo, bello e che magari nella sua classe sia l’unico cattolico e di destra, sul bullismo ci può contare!

  3. Il prof. De Mattei, ha colto nel segno!
    lucidissima analisi dell’attuale situazione nelle scuole.
    Ciò che mi consola, è che la Parola di Dio sopravvive da sempre, e NON PASSERA’ MAI.
    Cari amici di Riscossa, ci troviamo nel bel mezzo del buio delle notti oscure, ciò che ci deve consolare è la nostra fede in Gesù.
    E’ la nostra sola speranza, e il nostro conforto nella vita futura.

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