Il santo del mese – rubrica di Paolo Gulisano

Beato Guglielmo Tirry , 2 maggio

 

L’Irlanda è stata per secoli nota come l’Isola dei Santi. Il cristianesimo portato nel V° secolo da san Patrizio aveva infatti

dato vita alla mirabile civiltà irlandese medievale, una civiltà di grandi monasteri dai quali venne un prezioso contributo all’edificazione dell’Europa cristiana. Questa santa terra si trovò a fronteggiare, in un momento cruciale della storia, un nemico terribile, un avversario che implacabilmente l’avrebbe tenuta in catene nei secoli a seguire: l’Inghilterra nata dalla Riforma di Enrico VIII. La discriminazione religiosa che era stata introdotta nella legislazione dal terribile sovrano- che sarebbe ben presto divenuta aperta persecuzione- aveva posto le basi teoriche e pratiche per far sì che i due popoli, l’inglese e l’irlandese, fossero  divisi da un solco profondo, invalicabile. La Chiesa Cattolica fu posta fuori legge, costretta alla clandestinità, alle catacombe: alla violenza militare, alla tirannia politica, ora si aggiungeva l’odio per la fede, e l’Irlanda si avviò inesorabilmente al martirio. Mille anni erano passati da quando il vescovo britanno Patrizio era giunto

ad annunciare il Vangelo, a portare la speranza nella Grazia, a rivelare il Mistero della Santa Trinità, e la Chiesa doveva ora affrontare l’ora più buia e tragica della sua storia. Per quella che nella sua antichità era stata definita l’isola del Destino, e che per tutto il Medioevo, agli occhi ammirati dell’Europa era stata l’isola dei santi, era venuto il tempo di una prova grande e terribile, quella del Martirio: ciò che non era avvenuto  in occasione della prima evangelizzazione, quella rivolta ai cosiddetti “barbari”, avvenne per mano della più evoluta civiltà del tempo, quella inglese. Il regime del terrore imperversò con accanimento sulla Chiesa, sulle strutture come sulle presone. Secoli di civiltà religiosa unica al mondo vennero smantellati, e la Chiesa ridotta alla clandestinità, con messe celebrate nei boschi e nei cimiteri nottetempo. Esiste presso la Santa Sede una lista di 258 cause di beatificazione di martiri irlandesi : vescovi, abati, preti, monache, fedeli innocenti brutalmente assassinati in odio alla fede. Torturati, impiccati, squartati secondo macabri rituali da un furore politico e puritano in un’isola che non aveva mai conosciuto eresie, nè inquisizioni nè

 

 

processi di stregoneria. L’incubo protestante sconvolse la vita dell’Irlanda e sfregiò definitivamente il volto della Chiesa di Cristo in questo paese: era iniziato per gli irlandesi il tempo di una lunga e tormentata Via Crucis. Tra i Martiri irlandesi il 2 maggio si ricorda Guglielmo (William, o meglio ancora Liam) Tirry, nato a Cork nel 1608.

Entrò giovane nell’Ordine di s. Agostino e studiò in Spagna, a Parigi e a Bruxelles. Nel 1641 ritornò in Irlanda alcuni anni prima del sollevamento dell’Ulster. Esercitò il ministero sacerdotale di nascosto ed ebbe diversi incarichi e uffici all’interno della Famiglia agostiniana d’Irlanda.

Durante la terrificante persecuzione di Oliver Cromwell fu catturato nel villaggio di Clonmel con indosso i paramenti sacri nella mattina del sabato santo del 1654. Furono anche ritrovati i suoi scritti in difesa della santa fede cattolica. Incarcerato non rinunciò alla fede e all’obbedienza al Papa. Accusato di tradimento, in virtù della proclamazione del 6 gennaio 1653 che proibiva ai sacerdoti di restare nel paese, il padre agostiniano fu condannato ad essere “appeso per il collo fino a che non sopraggiunga la morte”. Nel tragitto verso il patibolo espresse il suo perdono per chi lo aveva consegnato agli aguzzini, e fino all’ultimo istante di vita esortò la folla a conservare la fede nella Chiesa Cattolica e la fedeltà al Papa.

 

2 commenti su “Il santo del mese – rubrica di Paolo Gulisano”

  1. Tra i santi commemorati il giorno 2 maggio vi è anche un santo molto importante per i nostri tempi di apostasia e menzogne della Chiesa un tempo Cattolica : S. Atanasio. Ricordo sempre le sue profetiche parole, anche se da lui riferite ai tempi della crisi ariana, ma applicabili anche alla crisi modernista che ormai da 60 anni attanaglia la Chiesa Cattolica (avendone preso il comando quel fatidico 26 ottobre 1958) : “ora, cos’è più importante, occupare tutte le sedi (come fatto dai modernisti, falsi pastori, in realtà lupi travestiti da pastori) oppure conservare la fede?” “ovviamente, conservare la fede” s risponde da solo il santo . Questo è il compito affidato anche a noi, piccolo resto di veri cattolici, emarginati, dileggiati, diffamati e perseguitati dai falsi pastori, a partire dall’uomo biancovestito di S. Marta e dai suoi giannizzer, da lui stesso cooptati e piazzati in tutti i posti di comando, espellendone gli sgraditi amanti della Verità tutta intera (vedasi Burke, caffarra, don Minutella, i Francescani/e dell’Immacolata, ecc.). Che la Santa Vergine, Fortezza…

  2. ….. Inespugnabile, Vergine potente contro il Male, Regina delle Vittorie, ci aiuti a tener duro, a mantenerci fedeli al Suo Divin Figlio, nell’attesa del Trionfo del Suo Cuore Immacolato, trionfo che non dovrebbe tardare molto, visto l’abisso dell’abominio della desolazione in ci il cero modernista al potere stra ormai trascinando quella che fu fino al 1958 la gloriosa Chiesa di NSGC. Amen !

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