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Caro Direttore,

mentre scrivo e mi balla continuamente la terra sotto i piedi, allo spavento e al tremore che ancora non mi abbandona e che anzi cresce di minuto in minuto man mano che cala la sera, si sovrappone il dolore per questa cecità che attanaglia i più, per questa impenitenza che non ci fa inginocchiare, come invece si sono inginocchiati oggi i benedettini di Norcia (quelli che dicono la Messa antica), in preghiera su quella piazza devastata, davanti a una chiesa che non esiste più, se non solo in apparenza nella facciata.

Non esistono più le chiese e sono impraticabili tante altre, praticamente tutte chiuse, tutte inagibili. Crollati campanili, torri, croci che svettavano a dire che questa era terra cristiana, questa Italia su cui svetta invece la bandiera dell’indifferenza e della dimenticanza, così distaccati come siamo dalle nostri radici, così lontani dal timor di Dio. Non è solo colpa della gente che non sa, non capisce, non ragiona e viaggia solo in superficie, senza mai provare un volo, non dico verso l’infinito, ma almeno verso i suoi confini. È colpa di chi non gli apre gli occhi, di chi oggi, invece di prepararsi allo sciagurato volo verso Lund, dovrebbe farci inginocchiare tutti per pregare Iddio, per invocare la Madonna che smetta questo castigo, questo terremoto mai ricordato prima, per chiedere perdono dei nostri peccati, per mostrarci insomma tutti pentiti per questa distanza da Lui che è l’unica Verità e l’unica nostra dignità.

Questa sì che sarebbe misericordia! Cadono tutte le chiese oggi, eppure attraverso i secoli sono passate indenni sotto i terremoti che le hanno duramente provate e ogni borgo ha le sue, cadute, ferite o sbarrate, insomma impraticabili. “Cadono sì” – oso pensare-  “sono il riflesso di un’altra distruzione”: ché questa sensazione non posso più trattenerla e mi tracima, mi deborda, come un fiume in piena che straripa, tanto mi avvince l’angoscia per questa apostasia che proditoriamente ci ha coinvolti tutti e nuoce sui nostri corpi e sulle nostre anime, soprattutto su quelle, se, infine, ciò che conta è la salvezza eterna.

Dovremo fare preghiere di implorazione e di riparazione e che Dio abbia pietà di noi e dei Bergoglio e dei Galantino e giù a grappolo di tutti i loro sodali e a noi tutti conceda il ritorno e il trionfo della Vera Santa Religione.

Tonietta

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P.S. Contro il malefico inganno di Halloween, il 31 ceri benedetti accesi sui davanzali.

17 commenti su “Il terremoto. Una lettrice ci ha scritto”

  1. Cara Tonietta, vivo a Roma, ho percepito la “coda” del sisma e, come già accadde nel corso del terremoto di L’Aqula, pensai: se qui l’ho avvertito così nettamente, figurati quella povera gente… Stessi pensieri oggi, come ieri, puntualmente confermati dalla distruzione che ci hanno mostrato i media. Ho pianto interiormente: uno strano pianto, “imploso” dentro di me. Ho pianto nel pensare a quella Chiesa (di San Bendetto) nella quale mi ero recato a Messa anni fa. Essa è solo una, anche se tra le più importanti, delle bellezze e delle meraviglie di cui è cosparso il Centro della nostra amata Italia. Un susseguirsi infinito di bellezze e meraviglie paesaggistiche, architettoniche, spirituali, religiose e, perchè no, gastronomiche. I secoli passati, quelli forse più “cristiani”, hanno costruito questa indescrivibile bellezza: pietra dopo pietra, sapientemente cesellando il paesaggio e la natura. Mi piace pensare che siano riusciti a farlo proprio perchè tutto era fatto “ad majorem Dei gloriam”. Coraggio, riscopriamo il Santo Rosario come unguento prezioso per lenire queste…

  2. Lettera commovente, cara Tonietta. Seguo da tempo i suoi commenti su di un altro blog (dove però sono poco gradito) e noto sempre più che lei è un faro di luce cattolica in questo tempi oscuri per la Chiesa di NSGC, a causa dei vari Bergoglio, Galantino, Scola, Kasper e giù giù, come dice lei, fino all’ultimo curatino di campagna. Le continue eresie, gli scandali, le blasfemie, i tradimenti, sono un peccato contro lo Spirito Santo, gridano vendetta al cospetto di Dio e certamente non gli saranno perdonati, a questi tipi qua, a meno di una loro sincera e pubblica conversione, cosa più difficile che veder volare un asino, tanta è la loro protervia, superbia, arroganza.

    1. Caro amico, l’apprezzamento che lei così cortesemente fa non riguarda me perché all’infuori di queste pagine, non frequento nient’altro. Magari fossi un faro di luce, non a mio vanto, ma a gloria di Colui che tanto mi sta a cuore e che desidero con tutto il cuore e con le povere parole che riesco a dire, venga riconosciuto come Signore e Re di tutto l’universo.

  3. Prego per lei, cara lettrice e sorella nella vera Fede, perché i suoi propositi di restaurazione della Vera Religione Cattolica si realizzino. La potenza del Signore, nella quale confidiamo, può ciò che a noi poveri peccatori è precluso: anche raddrizzare le vie più oscure e tortuose, ed illuminarle. Si faccia forza. Le siamo vicino, oltre che con l’aiuto materiale, anche con la preghiera incessante. La fotografia che accompagna la sua lettera è bellissima: dà speranza.

  4. Purtroppo le chiese ( come edifici), sono già state più o meno distrutte internamente negli ultimi 50 anni, mi riferisco SOLO alla parte fisica con la distruzione di ALTARI, sostituiti con la tavola Lercaro, come la chiamava Guareschi. In quante chiese IL SANTISSIMO è stato spostato in un altare laterale oppure in un “tinello” (ovvero un locale laterale al presbiterio). Questa opera lenta e quasi invisibile ha portato ai terremoti non solo fisici di questi ultimi giorni, ma terremoti spirituali. Però dobbiamo essere felici e contenti perché omissis è andato a santificare Lutero! Che Cristo abbia tanta, ma tanta pietà di noi. ATTENZIONE pietà non misericordia

  5. 31 Ottobre 2016, un giorno che resterà nella memoria e nella Storia come il giorno del tradimento e della vergogna. Non tanto per le chiacchierate ecumeniche alle quali ci ha abituato Bergoglio (a dire il vero anche i suoi predecessori) ma per il vergognoso atteggiamento del capo della Chiesa che non si prende la briga di recarsi a Norcia, la culla dell’Europa e della Civiltà Romano-Cattolica, culla di quel San Benedetto, patrono e forgiatore dell’Europa che rinasce delle ceneri dell’Imperium e che rialza non più il fuoco di Vesta ma il fuoco ardente del Cuore di Cristo. Bergoglio dovrebbe rileggersi il Vangelo, il passo “ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono”.

  6. Da La Salette in poi la Madonna chiede conversione. Ma per convertirsi bisognerebbe capire cosa significhi conversione. Oggi il mondo si considera estraneo sia all’elemento religioso sia alla morale, pecca di superbia credendosi autosufficiente sempre e comunque, e’ incapace di vedere i bisogni di chi gli e’ piu’ prossimo mentre sono sempre piu’le ingiustizie fatte a danno dei piu’ indifesi… Questo mondo dovrebbe convertirsi? Non si convertira’ neanche cadesse il cielo sulla terra.

  7. Cara Tonietta, coraggio! Preghiamo la Vergine Santissima per tutti voi, per il nostro amato Paese, per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, che non tarderà.

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