IL VATICANO SPOSTA I SUOI SOLDI E LA CITY ATTACCA CON REUTERS – di Piero Laporta

Molte campagne denigratorie affondano le radici negli interessi

 

di Piero Laporta

fonte: Italia Oggi – gruppo Class

bufala

proposta di nuovo logo per l’Agenzia Reuters

 

L’agenzia inglese Reuters tenta di riscaldare una notizia già vecchia, visto che era già stata data dal Sole24Ore: la chiusura del conto vaticano dello Ior (Istituto delle opere religiose) aperto a suo tempo nella filiale milanese della britannica JPMorgan. Secondo la Reuters, JPMorgan ha chiuso il conto vaticano per difetti di trasparenza e questo avrebbe inferto un duro colpo alla credibilità delle procedure dello Ior per rimanere nella «lista bianca» degli Stati che rispettano gli standard internazionali contro la frode fiscale e riciclaggio di denaro.

Scrisse ItaliaOggi il primo novembre 2011: «Alle prime avvisaglie di rapina in Libia, gli investimenti a lungo termine del Vaticano andarono da Londra a Francoforte. Riprese la litania sulla pedofilia, utilizzando i volenterosi intorno al colonnato del Bernini, prezzolati dai tempi di Margaret Thatcher». La pedofilia evidentemente non basta più, occorrono altre insinuazioni. L’inglese Reuters ripete oggi quello che il Sole24Ore aveva inutilmente scritto due giorni prima e che ItaliaOggi aveva anticipato 150 giorni fa: i soldi del Vaticano sono stati trasferiti da Londra a Francoforte e, aggiungiamo noi, sono più di un miliardo e mezzo di euro. È comprensibile che questo fatto dia doppiamente fastidio a Londra che l’operazione sia avvenuta attraverso la banca inglese JPMorgan, ma se ne devono fare una ragione. D’altra parte, perché tenere un conto aperto, se l’operazione per cui fu acceso è terminata?

Reuters è l’agenzia che informa l’universo mondo sulle cosiddette rivolte musulmane, che ha rilanciato la bufala delle fosse comuni a Tripoli e dei bombardamenti aerei sui civili, che Italia Oggi smontò a suo tempo. Ha diffuso foto taroccate su presunte atrocità israeliane e più recentemente è alquanto distratta sulla presenza di forze speciali francesi nella primavera siriana. Per corroborare le proprie insinuazioni contro il Vaticano, Reuters, nello stesso lancio di agenzia, riscalda la vicenda delle segretissime lettere che l’attuale nunzio apostolico a Washington, monsignor Carlo Maria Viganò, indirizzò al Papa e al segretario di Stato Tarcisio Bertone, quando era numero uno del Governatorato vaticano. Reuters dimentica di dire che è una vicenda oscura, perfettamente inserita nel clima di relazioni quanto mai tese fra la Santa Sede e l’amministrazione Obama, la cui azione anticattolica è duramente ed efficacemente contrastata da monsignor Viganò sin dal primo istante del suo arrivo a Washington. E, con buona pace dei mestatori, la sporca operazione delle lettere non l’ha indebolita neppure un po’, semmai l’ha rafforzata. Insomma, tanta maleodorante nebbia inglese fa comprendere quanto forte sia il livore a Londra per aver perso, per la prima volta dal dopoguerra, gli investimenti del Vaticano. Lo Ior ha preferito la Germania e nella stessa Inghilterra sono in molti a preferire il Vaticano: tre diocesi anglicane si sono recentemente convertite al cattolicesimo. Da molto tempo gli inglesi non sanno vincere, adesso non sanno neppure perdere con stile.

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