Immigrazione, meritocrazia… Si parla di tutto – di Giovanni Lugaresi

E se si parlasse anche di grazia, di anima, di salvezza?

di Giovanni Lugaresi

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Alcune sortite recenti hanno colpito i vecchi cattolici, che spesso sono anche persone che ragionano a… rigor di logica e, sull’esempio di Giuseppe Prezzolini, non le bevono, veri e propri apoti contemporanei.

Dunque, il segretario della CEI, monsignor Nunzio Galantino ha parlato di immigrazione, di arrivi dal Terzo Mondo di persone che bisogna accogliere, in quanto, fra l’altro, ripopolerebbero la nostra Italia (ma non soltanto l’Italia!) così avara di nuovi nati.

Ma, da un sacerdote, da una persona intelligente, sensata più in generale, ci si sarebbe aspettata ben altra sortita.

Italiani sempre meno prolifici? Ebbene, vengano esortati a fare figli, no? Dobbiamo scomparire ed essere sostituiti nella nostra terra? E da chi, poi? Da persone che non si vogliono integrare? Perché è inutile parlare di integrazione, come fanno tanti politici, preti e intellettuali, se chi viene da noi non accetta regole, leggi, dello Stato Italiano. Prenderne atto: non vogliono integrarsi! E’ nei fatti quotidiani.

Vogliono, viceversa, che anche qui da noi si accettino le “loro” leggi, che, tanto per fare un esempio, non riconoscono la dignità della donna, e prevedono ciò che la nostra civiltà non prevede, a incominciare dalla poligamia.

Andiamo avanti in questa direzione: cioè della pietas, dell’aiuto da dare a chi, del Terzo Mondo, è nel bisogno, nella povertà.

Una volta, tanti anni or sono, padre Piero Gheddo del Pime, disse che era inutile dare aiuti economici ai popoli africani (aiuti che poi sappiamo bene dove vanno a finire: in mani di governanti corrotti!); il miglior aiuto sarebbe stato quello di consegnare loro una canna da pesca, una lenza e un’esca, insegnando come si prendono i pesci! Era ovviamente una metafora, ma eloquente e ancora attualissima. Del resto, un vecchio missionario di grande prestigio come Daniele Comboni, già nell’Ottocento, non aveva forse detto “l’Africa agli africani”? (vedere la bella biografia dello storico Gianpaolo Romanato). A proposito, che cosa ne dicono i comboniani del Terzo Millennio?

E allora?… Che arrivino a centinaia, a migliaia, a decine di migliaia, qui da noi, con una invasione non sempre e non propriamente pacifica, poi?! E giorno verrà in cui, la sostituzione di popolo attuata, vedremo le signore femministe ridotte al silenzio (ma già ci si sono costrette da loro stesse nei confronti delle vessate donne islamiche), i gay castigati e percossi (fisicamente, non metaforicamente!), le nostre chiese (il processo da qualche parte d’Europa è già in atto) trasformate in moschee…

Ci salverà il maiale, animale impuro per loro, del quale, per noi, nulla si butta?

Fermiamoci qui. Per salire ai piani alti della Santa Sede, da dove un giorno sì e un altro ancora arrivano moniti su tutto e su tutti. L’ultimo: contro la meritocrazia.

Noi, che non siamo stati generati da nobili, o da ricchi lombi (anzi!), sappiamo bene quanto la meritocrazia sia importante. Perché ignora il censo, esclude le raccomandazioni politiche e/o clericali, per riconoscere invece lo sforzo della persona, lo studio, lo spirito di sacrificio al quale si sottopone per raggiungere un risultato.

Grazie ai propri meriti è giusto far carriera nel posto di lavoro e anche… in Vaticano e nell’orbe cattolico più in generale. Non crediamo (non vorremmo credere) infatti che vescovi e cardinali vengano scelti e nominati dei mediocri, se non degli sprovveduti, degli stupidi, degli ignoranti, degli ambiziosi. Anzi, che le “promozioni” derivino da meriti acquisiti.

Lo stesso Pontefice viene eletto da cardinali che reputano quel confratello migliore di tutti – o no?

E quanto a meriti, uomini di Chiesa d’un tempo ci dicevano che il Paradiso bisogna meritarlo… Meritocrazia, dunque!

E allora?

Allora, è fuor di luogo chiedere, da umili credenti, da umili uomini di fede (anche se poca, ma di fede certamente!) discorsi, esternazioni più logici, più legati alla Parola di Dio?

Parlare chiaro, parlare chiaro, parlare chiaro.

Sì sì, no no… Il di più viene dal demonio. Il Vangelo è il Vangelo. Punto!

Cari pastori, cercate di guardare in alto, e di farci guardare in alto.

Altrimenti, se guardate e parlate a livello orizzontale, considerando la Chiesa né più né meno di una Onlus, preoccupata soltanto del benessere materiale degli uomini, dei mutamenti climatici, dell’animalismo, e mercanzia del genere, che cosa ci sta a fare?

C’è già la massoneria, ci sono già i filantropi laici e laicisti a provvedere. Parlate un po’ più di anima, di grazia, di salvezza… per la quale, cari vertici ecclesiastici (Galantino e Cei compresi) occorrono meriti e non chiacchiere!

12 commenti su “Immigrazione, meritocrazia… Si parla di tutto – di Giovanni Lugaresi”

  1. prendiamone atto: quell’ Italia e quell’ Europa che furono portate al fulgore della civiltà dalla Chiesa Cattolica, maestra di umanità e di progresso civile in quanto annunciatrice di Cristo, questa stessa Italia e questa stessa Europa vengono demolite, in prima forza, e con furia iconoclasta, dalla Chiesa anti-cattolica nemica di Cristo che si è incistata a Roma per volontà massonica. Il fine? Tolto di mezzo l’ostacolo dell’identità dei popoli europei nati dal seno della Chiesa di Dio, la via è spianata all’imposizione di un assetto sociale e politico che in quanto ispirato alla negazione del Vangelo, si rivelerà, e si sat rivelando, come disumano e schiavizzante. E guardateli questi due qui sopra: sghignazzano sulla riuscita del loro piano, dandole da bere come benedetto dalle chiavi apostoliche! LURIDE PERSONE davvero… Ricordiamo le date: tutto ha cominciato a precipitare da una data dal sapore apparentemente cristiano e chiesastico: il concilio vaticano II, chiusosi nel 1964. Poi, a pochi anni di lì Il ’68 in Francia, e poi da noi gli anni Settanta…. e poi avanti…

  2. Ma basta con questa menata dell’integrazione! L’integrazione predicata dai vari camerieri del mondialismo, siano essi politicanti o indegni religiosi, altro non è che l’adeguamento di tutti al diktat mondialista. La loro integrazione è la nostra disintegrazione.

  3. E di che cosa dovrebbero parlare? In fondo parlano di quel che sono e di quel che sanno. Se poi le parole, o meglio le chiacchiere, sono di un certo tipo… rivelano quel che sono e sanno. Davvero la bocca parla dalla pienezza del cuore.

  4. Bellissimo articolo! Quando si parla chiaro, la verità viene tutta a galla. Bravo Lugaresi, schietto e senza peli sulla lingua! Rarissimo di questi tempi.

  5. Piero Vassallo

    rallegramenti ! – magnifico scritto – lo condivido interamente – preghiamo la Madre di Dio affinché ci eviti la disgrazia di diventare una colonia intitolata al falso profeta Maometto

  6. Dr. Lugaresi grazie per questo preziosissimo articolo.
    Galatino, in occasione della festa per la nascita di S. Pio da Pietrelcina, è stato ricevuto a Pietrelcina, con tutti gli onori che si riservano ai capi di stato ( la banda musicale, i sindaci dei paesi limitrofi, e le tante persone imbambolate che non hanno capito nulla di questa pseudo Chiesa che Galatino e compagnia vogliono farci ingoiare!).
    Avrà parlato che sò…per es. . del Santo timore di Dio? o,che la via per la salvezza è quella stretta? che per il Vangelo l’omosessualità è contro natura?
    mah.
    Caro Padre Pio pure nella Tua terra…sfacciati fino all’inverosimile, a voler imporre in Cattolicesimo in dissolvimento.
    Sia lodato Gesù Cristo

  7. ah già, il Trombone Vaticano ha sonato contro la meritocrazia…E dove sarebbe la meraviglia? Come avrebbe fatto altrimenti un uomo così’ così’, senza brillare di cervello, forse contaminato da qualche esalazione chimica, e sopratutto senza alcun MERITO quanto a fede cristiana, arrivare a vestire (trasandatamente) di bianco in Vaticano e darla da intendere a milioni di persone? Solo per la potenza di chi ha ormai in mano il monopolio dei BURATTINI da sistemare dove vogliono, sui teatrini del mondo che controllano,e farli muovere agli ordini delle loro mani!

  8. Io di inferno ho sentito parlare solo una volta, forse tre nella mia Parrocchia a Milano, parrocchia nella quale sono dal 1992………ed al Duomo di Milano per mia esperienza non ne ho mai sentito parlare, solo del Paradiso……….Salvezza dell’anima ? Ma allora bisognerebbe parlare anche di PECCATO e di CONFESSIONE …mosche bianche nella predicazione milanese per mia esperienza…..

    1. tranquillo Nicola, perché parlare di inferno, se il DIAVOLO non esiste, è solo un SIMBOLO? Parola di Sosa Abascal, generale dei gesuita, il papa nero, il Sosia di Bergoglio, il gesuita bianco! I protestanti da Lutero e Calvino avevano insegnato a negare il Purgatorio: ora i cattolici imparano che nemmeno l’inferno esiste: e difatti se non c’ è il diavolo come può esserci l’inferno, il “fuoco eterno” che secondo la parola di Cristo Signore fu ” preparato per il diavolo ed i suoi seguaci” Mt 25, 41.

      Ah già, ma allora non c’erano i registratori, o c’erano solo quando Gesù predicava l’ “accoglienza” dello straniero, negro e musulmano, registratori della cui esistenza sanno solo le teste di questi BACATI Sosa e Bergoglio e compagnia a delinquere….

    1. quando invece terribile è la visione di questo BERGOGLIO come ‘papa’ in Vaticano, e dei suoi accoliti più o meno Galantini… La temperatura della terra in senso spirituale sta salendo spaventosamente a livelli non più sopportabili: la marea montante dell’immoralità e della bestemmia stanno sommergendo le nostre una volta civili convivenze….Togliti di mezzo, Bestia (apocalittica), e avrai dato un decisivo contributo al risanamento ambientale!

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