di Rigoletto Corsini
.
Questi giorni di fitti acquazzoni, queste nuvole che hanno portato il buio anche nella Firenze periferica (qui in centro, dove le case addossate danno come un senso d’intimità, ormai al buio abbiam fatto l’abitudine) invogliano la gente a stare in casa e ad andare a rovistare alla ricerca vecchi cimeli, libri, appunti…che facciano andare indietro col tempo, con i ricordi lontani che, infondendo malinconia, ti invitano alla meditazione…
E qui, nella libreria di papà, nel suo archivio dove giacciono interi fascicoli intonsi, con il calar della sera, mi immergo nella lettura, sfoglio libri e giornali, appunti e lettere autografe…già siamo nel 1977 e apro un libro con dedica a papà dell’autore, si tratta di “Incontri e scontri con Don Milani” (Editrice Civiltà) e leggo anche la lunga recensione apparsa su “Sì si – no no”, N. 3 del marzo 1978 che, tra l’altro, recita:
“Don Lorenzo Milani nacque da genitori atei per tradizione e per libera scelta. Noto sin dal seminario per il suo carattere difficilissimo (dice di sè : “non ho avuto né educazione, né riguardo né tatto)…Il padre Tito S. Centi ha messo ora a disposizione del pubblico una documentazione di prima mano e inedita , che getta luce sulla personalità e sulle responsabilità sacerdotali e morali di don Milani …specialmente per la vicenda polemica legata al famoso libello “Esperienze pastorali” (1957).Nessun parroco volle ricevere il neo sacerdote Lorenzo Milani come viceparroco, ma il preposto di San Donato ebbe fiducia in lui e gli diede il massimo appoggio , pur soffrendo il disagio che ben presto gli procurò il presuntuoso cappellano, non solo per il modo con cui conduceva la scuola serale e confessionale da lui fondata , ma – e soprattutto – per il suo relativismo morale che traspariva dai suoi giudizi…don Milani perseverò sulla via del compromesso , la quale lo induceva ad un vero avvilimento della sua autentica missioni sacerdotale. ..don Milani discusse tempestivamente con Centi il progetto di certi suoi appunti pastorali. Questi, poi, ebbero l’entusiasta avallo di un “canuto canonico” fiorentino, confessore di don Milani, Mons. Bensi. In via confidenziale don Lorenzo Milani chiese personalmente anche la revisione del padre Santilli O.P., che fu benevola. Un mediatore si interpose presso l’arcivescovo di Camerino Mons. D’Avack per ottenere una favorevole presentazione del libro. Questi, però, stese, sì, una benevolentissima lode dell’autore, ma vi aggiunse una lettera personale per l’arcivescovo di Firenze nella quale richiedeva anche per sè un’attenta revisione della Curia. Era evidente, nota il Centi che : “quella richiesta formale di un vescovo ad un altro vescovo avrebbe messo in allarme la Curia.” Don Milani , dunque, non inoltrò gli scritti di Camerino e don Bensi audacter introiti ad Archiepiscupum, durante l’assenza dell’ufficiale addetto, il Cancelliere Bartalesi : “per sorprendere la buona fede del cardinale Elia Dalla Costa (83 anni), presentandogli il manoscritto anonimo, o truccato con uno pseudonimo e, per di più, con un titolo strano, a cui era ben difficile ravvisare a colpo il suo contenuto. Il Cardinale aveva apposto la firma senza esitare.” (pag 90) . Più tardi smentì decisamente ed ostinatamente di aver mai concesso l’imprimatur a un libro di don Milani. Ottenuto l’imprimatur don Milani seppe utilizzare la presentazione di D’Avack e subito venne in rimbalzo sulla stampa periodica…L’attendeva però al varco la “Settimana del Clero” il cui Direttore era deciso…a colpire la presunzione del Milani. Stese la recensione Centi, che emise un giudizio sostanzialmente favorevole ma mettendo in rilievo alcune riserve: a)’Sono troppe in un libro le esplosioni di un odio di classe, che certo non è di marca cristiana. Urta, poi, la frequente materiale identificazione della classe operaia, o dei poveri, con il social comunismo…don Milani sembra insistere in una tattica machiavellica che riduce la morale cristiana a una morale provvisoria’. Ma a questa puntualizzazione il Direttore del periodico aggiunse, firmandola, la sua stroncatura: “Un libro che demolisce tutto, che critica tutti, che riconosce una sola autorità, quella di don Milani, e che esalta le capacità intellettive e organizzative di un solo uomo, che è ancora don Milani.” Firmato Fausto Vaillanc.
Ecco ho citato questo brano della lunga recensione perché mi ricordo dell’accoramento di mio padre quando i “cazzerellini tutto pepe e sale” esaltavano la figura del prete rosso come “ubbidientissimo” e che invece egli definiva : “Un neomodernista – peraltro non dello spessore di un Bonaiuti o di un Romolo Murri – con i complessi di colpa propri dei marrani…uno di quelli che vorrebbero fare la rivoluzione contro la Chiesa con l’imprimatur del Papa e le barricate in piazza con l’aiuto dei carabinieri…da scusarsi, in parte, anche perché quel male che afflisse il sacerdote fiorentino (la tubercolosi e il cancro) fortemente ne debilitavano le forze e ne abbattevano il vigore…”
Siccome anch’io ho sentito più e più volte, non solo a Firenze ma anche nella città della ninfa Partenope, esaltare come una sorta di “Santo moderno” quel “prete rosso”, questo episodio dell’estorsione dell’Imprimatur la dice lunga sull’obbedienza di certa gente…ma debbo fare anche un’altra osservazione: mentre il p. Centi, che pur stigmatizzò gli errori dottrinali di don Milani, seppe cogliervi anche alcuni aspetti di generosa pastoralità, tanto che lo stesso don Milani lodò la “correttezza elevatissima e generosa” del Centi Mons. Vaillanc sparò a zero su don Lorenzo Milani…salvo, poi, far molto peggio, del confratello in quanto proprio il vescovo Fausto Vaillanc ebbe la spudoratezza di dare l’imprimatur all’empietà di Rahner di fronte alle cui eresie gli “sbandamenti” di don Milani furono davvero melassa e riportiamo volentieri un giudizio dello stesso p. Tito S. Centi a proposito del priore di Barbiana che nonostante minimizzasse gli immani crimini del Comunismo e difendesse una tattica (sbagliata) di compromesso pastorale “ fu sempre anticomunista e antisocialista” (pag.23 op. c.)…mentre il vescovo di Alba…lasciamo perdere.
Sarà bene notare che p. Tito S. Centi, grande teologo tomista fu il campione (perseguitato, lui davvero) della Tradizione…Mons. Vaillanc il campione dei Girella che il Concilio protestantizzò…
Lascio le mie considerazioni e i miei ricordi ( ho trovato anche la vecchia collezione di “Cristianità” da cui trarrò prossimamente un po’ la storia di Monsignor. Lefebvre) e mi accingo ad andare ad aprire, risparmiando il viaggio a Dina, affetta dai suoi immaginari reumatismi, la porta ad Elsa che stasera è finalmente a cena da noi con le due bambine, in quanto Manfredi è in Sicilia per un processo. Ed Elsa, come al solito, entra subito nell’agone, sostituendo così il mio Corradino, ancora a Parigi per terminare alla “Sorbonne” il suo corso di letteratura greca. Prima ancora di sederci al desco comincia ad argomentare:
“ Vede, papà, la Chiesa, la nostra Chiesa dalla quale non vorremmo distaccarci neppure per un attimo, sta attraversando un periodo da tregenda…chi sa, forse anche i segni hanno un’importanza e quelle due colombe liberate da papa Francesco e subito ghermite da un falco e divorate da un gabbiano stanno ad indicare giorni brutti, persecuzioni per la Chiesa… e già ne abbiamo visti i prodromi con la persecuzione e la “cancellazione” dei frati francescani dell’Immacolata grazie alle mene di quei quattro personaggi, quei frati indegni di portare l’abito di San Francesco, quei “cainiti” che, con l’avallo del Cardinale de Avriz, quello con incrostazioni di veterocomunismo e di veteromaoismo – peraltro rinnegate financo dai vecchi killer delle Brigate Rosse e della Lotta armata comunista- il protettore dei Focolarini , questi Peter Pan che si rifiutano di crescere e che hanno il loro “Paese dei Balocchi” a Loppiano dove trascorrono le loro giornate tra canti, balletti, schitarrate, tarantelle, lancio di palloncini, alchermes e confetti…merletti e rosoli che sembra d’esser nella casina della Fatina dai Capelli Turchini che aspetta i suoi (P)inocchi – hanno sconvolto tante anime…ma che cosa importa a loro, papà, delle anime…cosa importa delle anime a chi è preso dall’invidia e dall’orgoglio (il più grave tra i peccati), cosa importa dei “pascoli celesti” a chi aveva messo gli occhi su ben più sostanziosi “pascoli terreni” da cui trarre il patrimonio per pagare le trenta ( o cinquemila, non fa differenza) monete al Giuda di Turno? Dunque ne avevamo visti – in questa tremenda persecuzione che ha tutti i caratteri delle retate della Gestapo a cui il dottor Goebbels esperto peraltro – come il Giordano Bruno Alfonso Giuda Maggiore dei nuovi Frati Iscariotiti – in comunicazioni sociali, dettava le sue direttive – i prodromi : ma ora arrivano persecuzioni che riguardano anche gli stessi “persecutori”…persino il Cardinal de Avril, il difensore della guerriglia comunista sudamericana e il sostenitore della Teologia della Liberazione, condannata vigorosamente dal Beato Giovanni Paolo II di cara e venerata memoria e da Benedetto XVI, insieme all’altro componente del Sacro Collegio, quello con il volto equino, de Maradiaga, colui che si permette di resistere alla Congregazione della Dottrina della Fede sulla dottrina morale, perfino questi illustri cardinali che il Beato Giovanni Paolo II avrebbe inviato a “redimersi” in un lebbrosario in terra d’Africa, sono messi, insieme a tutti gli altri “nel mazzo” e accusati di far parte di una Chiesa che ha difeso i preti pedofili che hanno insidiato i bambini…e questo, papà, detto da chi, da San Francesco? No dall’ONU – no, non rida, papà..e non rida nemmeno lei, Dina- proprio dall’Onu, ovvero dalla contro chiesa, dalla chiesa di Satana che minaccia la Chiesa Santa di Cristo chiedendo che cessino finalmente le condanne contro l’aborto, la droga, la pornografia…Capito, papà, proprio loro gli agenti di Satana…perché a muovere quella gente non è solo la sete di profitto, di potere (già, in potenza, detengono tutte le ricchezze di questo mondo)…non è pensabile poter giustificare un odio di simile portata verso l’umanità tanto da desiderarne il livellamento, l’abbrutimento, la scomparsa definitiva, in soli termini di sfruttamento capitalistico: è la Gnosi, la dottrina della contro chiesa, l’alito glaciale dell’antico nemico (a cui hanno venduto l’anima i frati traditori, n.r.c), la sua dimensione teologica, che diffonde come una piaga la droga del corpo sociale servendosi dell’Alta Finanza: la stessa Gnosi che alimenta , mascherata da timori maltusiani, le grandi campagne per la distruzione degli uomini già nel senso della madre che annichila e corrompe…Ecco l’ONU e l’Europa dell’Alta Finanza che portano avanti l’omicidio degli anziani, dei disabili, l’eutanasia…dolcemente chiamata con l’acronimo IVV(Interruzione Volontaria Vita), che in Italia, se fosse passata la legge sul testamento biologico portata avanti da parlamentari “Sedicenti cattolici- onusiani”, sarebbe già passata…ed ecco che le “direttive ONU”,di questa gentaglia sporca che si permette di attaccare la Chiesa, fanno sì che il cerchio si stringa intorno agli accidentati della vita, i traumatizzati, i disturbati, i vecchi ingombranti, i malati irrecuperabili,ma forse anche gli improduttivi e i dilapidatori, in una parola coloro che non sono ritenuti, in una parola, degni di continuare la loro esistenza…Ma ora vogliono anche il riconoscimento dei “diritti” degli omosessuali…i matrimoni contro natura: il diritto dei gay e delle lesbiche alla casa e a quello che più dovrebbe far rivoltare lo stomaco, a quello che più dovrebbe indignare: il diritto dei gay e delle lesbiche ad adottare i figli…Un procedere contro natura che distrugge le comunità naturali e i legami sociali , isterilendo e corrompendo- more gnostico – la società. Forme “nuove”, in realtà vecchie com’è vecchio il vizio, cioè il mondo, volute e incoraggiate dagli internazionalisti ONUsiani che le sanno pilotare , a fino alla distruzione della razza umana…papà, lei , che tanto ama i classici, ricorda quanto già constatava Polibio nel 150 a.C., in una Grecia ormai caduta sotto la dominazione romana? “Il male è andato rapidamente e insensibilmente crescendo, poiché i nostri uomini si erano pervertiti alla passione del fasto e del denaro, e al piacere di una vita corrotta e di conseguenza o non si sposavano affatto o, se sposati, si rifiutavano di allevare i figli o al massimo ne allevavano uno o due tanto per trasmettere loro l’eredità del benessere..” (Plb . 36, 17,7)…Insomma, papà, il piano diabolico si sta drammaticamente attuando, basta ricordare lo slogan del Sessantotto: “Siate realisti – chiedete l’impossibile” …e l’impossibile era, quarant’anni fa, l’assassinio legalizzato e pianificato dei nascituri, il trionfo e l’onnipresenza della pornografia, la sostituzione dell’istruzione pubblica con un sistema di abbrutimento e avvilimento della gioventù, la perdita dell’impero coloniale francese e l’invasione del territorio nazionale da parte di milioni di stranieri ostili, che fuggivano dai loro paesi per la decolonizzazione…l’impossibile era, quarant’anni fa, l’assassinio legale pianificato dei malati incurabili…il “matrimonio” degli omosessuali, la legittimazione dell’incesto…tutto questo che all’origine appariva scandaloso e impossibile è stato diffuso nelle assisi Onusiane, nelle Logge, prima di essere progressivamente instillato in un’opinione pubblica accuratamente lavorata per essere resa incapace di una reazione efficace….”
Benedetti figlioli! Elsa mi dice queste cose con un impeto tale…come se avesse scoperto l’America, cose che nella nostra famiglia diceva non solo il babbo ma persino il nonno…ma cose, comunque, assennate, sagge, che non posso non condividere…ma questo non lo dico ad Elsa, anzi , mi congratulo con questa giovane donna così buona e tanto coraggiosa che, e non la invidio, ogni giorno affronta impavida – dicendo loro le stesse cose che, poc’anzi ha detto a me – una mandria di ragazzi raglianti, (non tutti però!) e, talvolta, i loro bi-raglianti genitori, ai quali insegna latino e greco. E meno male che stasera non c’è Corradino, che avrebbe interferito certamente con contorno di colorite espressioni bi-lingue (fiorentino e napoletano). Ciò nonostante sento la nostalgia del mio ragazzo più piccolo…mi sembra che la casa sia vuota…vuota e triste…e allora ringrazio Iddio per la presenza amica della mia cara nuora Elsa…
Una volta a tavola riprendiamo il discorso ed Elsa incalza:
“ Vede papà oggi stiamo assistendo a quella trasformazione del Comunismo, ormai finito, in un partito radicale di massa come aveva preconizzato il grande filosofo Augusto Del Noce. Del resto, nota il prof. Stefano Zecchi: “Chi avrebbe mai pensato che il tramonto dell’ideologia marxista avrebbe trasferito il comunismo sotto le bandiere dell’omosessualità…(che) sarebbe diventata un’indispensabile iniziazione per rianimare idee comuniste defunte…Nelle scuole italiane – continua Stefano Zecchi su “Il Giornale” del 9 febbraio 2014 – quelle della prima infanzia e del’adolescenza, stanno diffondendo libri che, con il pretesto di far conoscere la “cultura della differenza (indecente eufemismo che offende la differenza, confondendolo in una cultura dell’omologazione omosessuale) attacca l’istituto familiare, mettendo in crisi il principio stesso che nella famiglia ci siano un padre e una madre di sesso diverso. Talvolta si arriva al grottesco…come è accaduto recentemente a Venezia dove…la giunta del sindaco (ha invaso) le scuole con migliaia di libriccini (costati 9.814,86 euro al Comune) “per educare i bambini contro le discriminazioni e per promuovere l’omogenitorialità”, in sostanza contro l’idea reazionaria e oscurantista che una famiglia sia composta da un papà e da una mamma, parole che a Milano sono state abolite e sostituite dal neutro genitore e in un liceo da “genitore uno” e “due”, senza pensare, tra l’altro, all’ingiustizia della graduatoria”.
Insomma, papà, quello che lei, non avrebbe mai pensato si sta attuando, attuandosi così il programma massonico e Onusiano. Del resto un papa, Paolo VI, che pur va posto in continuità con tutti gli altri papi, se non altro per la sua stupenda e coraggiosissima enciclica “Humanae vitae” (avversata proprio dai cattocomunismi e dagli onusiani) nella sua generosità pastorale (in questi casi quando il papa non proclama verità di fede e di morale solennemente non è infallibile!), forse ingannato da perfidi consiglieri, si recò in visita all’ONU, l’antichiesa, proclamando (e, certamente, dopo, pentendosene amaramente) “I popoli si volgono verso le Nazioni Unite, verso l’ultima speranza della Concordia e della Pace…ove noi vediamo il Messaggio evangelico, da celeste, farsi terrestre”…Proposizione subito stigmatizzata dal Beato Giovanni Paolo II allorché affermò a Roma, nella chiesa di San Luigi dei francesi: “Quando il cielo si è vuotata del sacro non si è arricchita ma impoverita la terra”….
Oggi vediamo dunque Satana e la sua opera iniqua…nella nostra Chiesa…io mi aspetto da un giorno all’altro le nuove istruzioni catechistiche che verranno date da p. Giordano Bruno Giuda Alfonso all’ex congregazione dei frati dell’Immacolata, divenuti ora i Frati Iscariotiti (FI)..vedrà, papà, che insegneranno ai bambini che un padre e una madre sono irrilevanti nella composizione genitoriale…il programma Onusiano, della Trilateral, dell’Alta Finanza…quel programma portato avanti subdolamente dal più disastroso dei governi del dopoguerra, quello di Monti (oggi, forse, nessuno ricorda nemmeno chi sia stato), fatto senatore a vita (venticinquemila euro vitanaturaldurante ogni ventisette del mese, messe in conto a Pantalone e ai poveri cristi!) da Napolitano ed elogiato – come vede, papà, non parlo tanto per fare – proprio da quell’inverecondo sito (ww.mediatrice.net) del p. Giordano Bruno Giuda Alfonso dove, insultando tutto e tutti, alla maniera di don Milani, in modo arrogante e volgare, si portava sugli scudi – specie negli articoli di quel docente dei cani in una scuola nicaraguense per ciechi, certo Castellari – proprio il “professore” COMPASSATO in Loden…grazie al quale ora siamo nella crisi in cui siamo e sempre più sprofonderemo finché non abbandoneremo l’euro e questa Europa delle banche…Ha visto, papà, cosa è successo e cosa sta succedendo in Vaticano dove, a suo tempo, fu individuata una potentissima “Lobby gay”? Ricorda, papà, quei “prelati” di cui era noto financo il nome di Battaglia…come “Jessica” etc etc? E quell’ex Segretario di Stato (non certo il Card. Bertone) che molti considerano uno dei capi delle oscure (e nemmeno troppo) trame contro Benedetto XVI? Lo rivela sul quotidiano “Libero” lo scrittore e giornalista Antonio Socci che – mi pare – non sia propriamente un simpatizzante del tradizionalismo: subito dopo l’elezione al soglio pontificio di papa Ratzinger uscì (2005) :
” dall’anonimo mondo cardinalizio …attraverso il vaticanista Lucio Brunelli fu fatto pubblicare (da “spergiuri” scomunicati n.r.c.) un presunto diario delle votazioni del Conclave da cui emergevano dettagli delegittimanti…Un vaticanista autorevole come Sandro Magister scrisse: “La lettura di questo testo ‘suggerisce’ che l’ ‘intenzione’ di pubblicarlo sia stata molto più militante che storico giornalistica…’per mostrare che la vittoria Ratzingeriana non è stata per niente ‘plebiscitaria’ , che è stata in forse fino all’ultimo (il suo antagonista sarebbe stato il pupillo del cattocomunista Martini, card. Bergoglio n.r.c.)…che i tempi sono maturi per un papa ‘nuovo’ , magari latino – americano e che a questi suoi limiti Benedetto XVI doveva rassegnarsi”
“Negli anni successivi – scrive ancora Socci – il tema della spaccatura e il fantasma dello scisma più volte è stato ventilato oscuramente e certo Ratzinger ha sempre voluto evitarlo , in ogni modo (anche a costo di dimettersi)…Benedetto ha avuto poi altri nemici interni, nella Curia e nell’establishment ecclesiastico, che hanno contestato o boicottato o rifiutato il suo magistero, quello tradizionale della Chiesa,avendo i media dalla loro…Poi Ratzinger ha avuto molti nemici esterni ed è stato sottoposto a un bombardamento mediatico senza fine culminato con il così detto ‘scandalo pedofilia’ con cui si è preteso di trasformare la Chiesa in ‘imputato globale’ (la Chiesa che è perseguitata in mezzo mondo nell’indifferenza generale). “
Ecco, papà, non le dice niente il fatto di questo accanimento contro Benedetto XVI che, dopo la morte del Beato Giovanni Paolo II, durante i ‘novendiadi’, prima ancora di esser fatto papa, non poté far a meno di affermare in mondovisione : “Quanta sporcizia c’è dentro la Chiesa!” e ancora durante la cerimonia in San Paolo fuori le mura: “pregate perché io non cada preda dei lupi”…fu lui a iniziare a “metter fuori dalla Chiesa” i preti pedofili e a denunziare il potere della loggia omosessuale…e da quel momento, se si aggiunge anche il suo tentativo di riprendere i proficui rapporti con l’ottima Fraternita tradizionale San Pio X, immensa fu la “potenza” di fuoco dei “media” contro papa Benedetto e proprio su di lui, che aveva avuto il coraggio – e più che il coraggio, forse la temerarietà – di cercare di frenare l’ondata omosessualista e pedofila partì il fuoco concentrico della stragrande maggioranza dei media asserviti ai poteri ONUsiani…in Vaticano la Lobby gay era egemone tanto che racconterà, nel 2007, Mons. TS di : “confratelli che erano ricercati e richiesti per fornire il loro sperma per la consacrazione nel corso di celebrazioni e di messe nere”.
Ecco allora Ratzinger mettere nell’agenda la priorità della “pulizia morale”, della lotta alla corruzione, alla pedofilia e omosessualità (durante il suo pontificato ben 600 sacerdoti furono sospesi ‘a divinis’ per il vizio turpe di Sodoma) ; ecco la sua battaglia in difesa del Diritto naturale per i ‘principi non negoziabili’ (come ebbe a dire, papale, papale, papa Benedetto a uno stupito e costernato Giorgio Napolitano) contro l’omicidio legalizzato dell’aborto, contro la droga, contro l’eutanasia… Ecco il perché del putiferio scatenato dai media contro questo grande papa.
Poi le dimissioni (pilotate?) di papa Benedetto XVI, i poteri ONUsiani che hanno campo libero. Dice sempre Mons. TS : “La questione gay? Il papa ha messo al primo posto , l’ ‘evangelii gaudium’ , l’amore per Dio. La morale viene dopo il Vangelo, la priorità è innamorarsi del Signore”.
“Una linea- conclude la mia Elsa citando un pezzo di Giacomo Amadori su ‘Libero’ di domenica 9 febbraio 2014- che ha portato papa Bergoglio sulla copertina della storica rivista musicale ‘Rolling Stone”
Già, mi vien da pensare, ma cos’è cambiato oggi in Vaticano perché a un certo punto nessun media si permetta più di attaccare la Chiesa? E i tanti pedofili (veri o presunti) che fino a poco tempo fa sembravano occupare i gangli vitali della Chiesa? Chi sa che papa Francesco nella sua esuberanza abituale un miracolo non l’abbia già fatto…sì, sì…proprio quello…ha fatto sparire, da buon giocoliere circense, la lobby gay (tanto strombazzata ai temi di Benedetto XVI) dentro i polsini della camicia…Ma eccoti l‘ONU.
******
Fantasie dell’Avvocato fiorentino Julo Alberto junior Scopetani , Lettera di S. E. Mons. Consueto Bianchini, Vescovo di Pastoia a p. Rosarione Bruto Vilmarco (Dicette e Facette) dei Frati Iscariotiti (F.I); Breve risposta di p. Dicette e Facette.
Pastoia, lì 3 febbraio 2014.
Reverendissimo p. Dicette e Facette,
rispondo subito alla sua cortese missiva nella quale giustamente prende atto della mia grande saggezza e dell’altrettanto grande mia santità e mi congratulo del suo riconoscimento della mia essenziale e affascinante pastoralità che si può riassumere nelle eccezionali parole che ebbi a pronunziare la settimana scorsa alla Mensa Caritas di Pastoia: “Non è la Chiesa che deve evangelizzare i poveri, sono i poveri che debbono evangelizzare la Chiesa”.
Caro Reverendo Dicette e Facette mi vengono ancora i brividi nel rileggere queste mie parole rigeneratrici che giungono come fonte zampillante di eterna freschezza e giovinezza ai fedeli di Pastoia che hanno avuto la incommensurabile fortuna di avere per vescovo il sottoscritto, in quella che fu la cattedra del venerato e venerabile Scipione de’ Ricci che considero uno dei miei Maestri che tanto mi ha aiutato a venire fuori dal tunnel di quella che fu una Chiesa passatista e medievale che, finalmente, ha chiuso la sua era con Ratzinger. Io che frequento e ho frequentato, in passato le “periferie esistenziali” mi rendo ben conto della sua difficoltà nel vivere nella città di Florentia dove si annidano, da sempre, le serpi tradizionaliste, vere e proprie braccia rubate all’agricoltura e che andrebbero rinchiuse in manicomi, in quanto sognano l’”autoreferenzialità” della vecchia Chiesa che esiste solo nelle menti malate di questi “criptolefevristi” eretici. Le sono vicino e sono vicino ai suoi eccellenti superiori a partire da quel Giuda Maggiore Giordano Bruno che molto ho ammirato in questa sua ciclopica impresa di annientare un ordine vera e propria macchia nel grembo di questa nuova chiesa conciliare nata nel Sessantotto che non può più ammettere questi pinzocheri pieni di supponenza che pretendevano di imitare San Francesco andando scalzi, praticando quella loro eretica povertà accompagnata da nenie recitate in latino che ormai nemmeno le centenarie pronunziano più. Bravo anche Rubagalline da Volpinaia che, però, è stato costretto – da infami che non rispettano nemmeno i suoi capelli bianchi – a chiedere scusa ai familiari di p. Manelli, giustamente incarcerato, senza neanche il conforto spirituale, di un sacerdote, anche durante la degenza in ospedale per l’asportazione di una massa tumorale…e naturalmente i tradizionalisti eretici ci hanno marciato sopra falsando anche la quantificazione della massa tumorale stessa…,
Ma un elogio anche a Lei caro p. Dicette e Facette che, pur nella sua modesta persona di fronte alla quale la mia grande personalità si erge a dismisura, è riuscito, dopo tanti scodinzolamenti, a capire da che parte stare pugnalando i suoi confratelli rimasti fedeli all’Immacolata. Lei adesso riveste il grado di rettore della bella chiesa dei Santi di Florentia ma, giustamente chiede, visto che il conservatorismo della Curia della sua città, poco ha fatto per sostenerla, a me, che sono la persona più considerevole dell’Episcopato dell’Etruria: a) un Canonicato in questo Duomo dopo che non sembra ottenerlo in quello di Florentia; b) una cattedra al Seminario di Firenze e c) il cappellanato dell’Ordine della Malta, dato che, come mi scrive, anche lei ha una casa fatta di malta.
Non posso darle assicurazioni per quanto riguarda i punti b e c di cui però mi interesserò. Per quanto, invece, riguarda il canonicato nel duomo di Pastoia sottoporrò la sua nomina al Capitolo nei prossimi giorni ma le sarei grato se mi dimostrasse anche di non essere rimasto al passato anacronistico e mi desse anche un saggio della sua cultura nel campo della nuova liturgia nella quale io sono considerato Maestro incontrastato e incontrastabile.
Con stima mi firmo. Suo dev.mo Mons. Consueto Bianchini, vescovo di Pastoia.
…….
Risposta di p. Facette e Dicette a S. E. Mons. Consueto Bianchini, vescovo di Pastoia.
Eccellentissimo e colendissimo Patrino, Patremo, Patrino a me, Monsignore Consueto che tanto fece per la modernità della lidurgia e della dottrina rimasta prima al medioevo. Essendo io medesimo assai pieno di cultura e sapientezza e molto assai preparato nelle cose della lidurgia eccole algune nuove preghiere che esseno un florilegio dello nuovo modo che contrapponesse al vecchio per modernamente pregare e queste mie preghiere chiù belle assai fossero che di quelle barbose del latinorum e ve lo dimostrassi deponendovi alli vostri pulitissimi e callidi piedi alcuni florilegi:
Contro li tradizionaliste fottute:” Per Santa Lucia che lo tradizionaliste passassero via!” “In nome di Sant’Agata che alli tradizionaliste le venisse n’ accidente a tavola!” “Per San Valfrè che li tradizionaliste morissero a tre a tre!”
Contro l’influenza carismatica di p. Manelli: “ In nome della Valtorta che padre Manelli rimanesse sotto il tram a quella svolta” e anche contro l’influsso di p. Serafino: “Per il mio amore divino: che gli venisse un accidente allo padre Serafino”, e anche: “In nome della Valtorta che p. Serafino trovasse la disgrazia sulla porta”.
Per la salute del nostro amato padre Alfonso Giordano Bruno Giuda Maggiore: “ In nome di Satanasso che si allontani dallo padre Giuda Maggiore lo collasso” e ancora “ In nome della sua santa zia stia lontana da padre Bruno la blenorragia!”
Poi ne scrivetti una condro le monacacce che facettere diventare li frati tradizionaliste: “ Monaca monaca grande assai te pigliassero tutti li guai \ monaca monaca lefebvrista te cascasse pure la vista\ monaca monaca conservatora chiappasse n’accidente pure alla madre priora\ e alla priorina le venisse la sciorta dinto o’ latrina.
Contro i malefizi di padre Apollonio: “ Apollonio Apollonio te magnasse lo dimonio”
Ma sapio anche una preghiera stupendissima molto e propiziatorissima assai per uno delli nostri frati traditori: “In nome di tutti li dannati che lo dimonio stia sempre alle sue spalle e protegga lo padre Sgangherati.”
E mille altre di queste preghiere bellissime assai ne scrivessi e sarebbi prontissimo a voi le inviare per dimostrazione che Dicette e Facette assai istruitissimo e molto spiritualissimo fosse e aggiornatissimo per li tempi neo-modernisti.
*****
Un mio giovane e bravo paziente che soffre di tachicardia dovuta al progressismo imperante mi ha invitato nel Valdarno: “Dottor Corsini, venga da me, il prossimo tre febbraio, in occasione della festa di San Biagio, nel Valdarno; don Luciano celebrerà la S. Messa in rito romano antico e, poi, benedirà la frutta e la marmellata e farà la tradizionale benedizione alla gola”.
Già, la benedizione della gola nel giorno della festività di San Biagio…da ragazzo andavo con mio padre alla Messa e , fino a quando hanno rispettato la pia tradizione, mi recavo con Manfredi e Corradino…poi le tarantelle e il cià, cià, cià dei nuovi saltimbanchi ha spazzato via financo il ricordo di quelle belle cerimonie…Dunque, ho accolto l’invito di Gabriele e mi son recato nel Valdarno dove, appunto, don Luciano, dopo la S. Messa cattolica così bella, è passato davanti alla balaustra e di fronte a ciascun fedele inginocchiato ha incrociato al collo due candele benedette invocando la protezione di San Biagio con queste parole : “Per la preghiera e i meriti di San Biagio , Dio ti liberi dai mali della gola e da ogni altro male”.
La Chiesa con questa cerimonia mantiene e dà ufficialità alla pia tradizione vecchia di molti secoli. San Biagio visse a Sebaste in Cappadocia, l’odierna Anatolia, nel IV Secolo a.c., fu vescovo e medico di quella città. Quando iniziò la persecuzione di Licinio fu portato davanti al giudice ma si rifiutò di bruciare i grani d’incenso per l’Imperatore; allora fu condannato alla decapitazione e si narra che mentre veniva condotto al martirio: “venne una femmina , e recoe a’ piedi del Santo un suo figliolo che moriva, che gli s’era travolto un osso di pesce entro ne la gola. E San Biagio, ponendo le mani sopra di lui, pregò Iddio, e il fanciullo fue incontinente sanato e guarito”.
Ogni sera conto i giorni nell’attesa del ritorno di Corradino e intanto attendo la sua telefonata che, per me, ogni sera, è un balsamo di dolcezza che assopisce e calma i non pochi affanni giornalieri.
2 commenti su “La chiacchierata domenicale – 11 – di Rigoletto Corsini”
Rigoletto, sei il numero uno! leggerti è un’esperienza indimenticabile! grazie! piero
Dottor Corsini, prima di tutto le faccio un’ulteriore complimento per il suo delizioso e come sempre piacevolissimo scritto, poi, visto che non le è passato inosservato né l’articolo di Socci, né quello di Giacomo Amadori, vorrei esporle questo mio pensiero non nuovo che leggendo quelle pagine di Libero di ieri, mi è riaffiorato alla mente: Socci dice che è indubbio che la Chiesa viva oggi un tempo di prova senza uguali. Abbiamo due Papi: Il più anziano “non solo ha voluto conservare il titolo di ‘Papa emerito’, l’abito bianco e ha voluto restare nel ‘recinto di Pietro’, ma, – si è saputo di recente- ha gentilmente declinato la proposta dell’arcivescovo Montezemolo di cambiare il suo stemma araldico. Il Vaticano ha fatto così sapere, ribadisce Socci, “che Benedetto preferisce non adottare un emblema araldico espressivo della nuova situazione creatasi con la sua rinuncia al Ministero Petrino”.
Perché Benedetto non vuole adottare un nuovo stemma? Secondo me, perché il Papa, il vero Papa è lui e soltanto lui . L’altro, che giustamente si autodefinisce solamente Vescovo di Roma, sarà pure il vescovo di Roma o il Vescovo universale, ma niente di più. Forse sto dicendo una castroneria, ma è il cuore che da tempo mi dice questo. Se oso troppo, spero che il Signore perdoni la mia pochezza.