Mario Palmaro insieme a Don Davide Pagliarani, FSSPX
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Chi, come i Francescani dell’Immacolata , abbia assaggiato, a suon di legnate – e quelle morali fanno assai più male che di quelle fisiche! – la “tenerezza paterna” di papa Francesco , potrà ben sorridere alle parole del “vescovo di Roma” allorché predica di lasciarci “riscaldare dalla tenerezza di Dio, abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite”.
Però quelle degli uomini sì, specialmente se “teneramente” impartite con un nodoso “succo di bosco”…da “squadristi” , non importa se in tonaca o in orbace, che procurino clienti a quell’ospedale da campo dopo la battaglia che è, secondo la metafora “francescana”, la Chiesa di Cristo per cui “E’ inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le ferite… i ministri della Chiesa debbono essere misericordiosi , farsi carico delle persone accompagnandole come il buon Samaritano”.
E i ministri della Chiesa eseguono alla lettera i dettati della “pastorale” bergogliana usando la misericordia, anzi la “misericordina” per via orale (immagino quella in pillole già confezionate propagandate durante l’Angelus domenicale dallo stesso “vescovo di Roma”) che tutto lava e tutto candeggia – tranne per chi rimanga attaccato e fedele alla Chiesa di sempre e all’insegnamento ininterrotto dei romani pontefici da Pietro in poi – per cui si arriva all’abolizione del peccato , insomma al “libera tutti” che nell’espressione dialettale siciliana rende bene l’idea di quella che ormai è diventata la “nuova chiesa della tenerezza e dei tanghi argentini” : “FUTTI FUTTI CA’ DIO PERDONA A TUTTI”
Già, ieri sera ero angosciato per mio figlio Corradino : vuoi vedere – mi dicevo – che quello, con la sua naturale irruenza, mi è diventato “sedevacantista” ovvero si è aggiunto a quel gruppo di “cattolici” per i quali non c’è papa e la sede è vacante da…Giovanni XXIII in poi ovvero, da oltre cinquant’anni Nostro Signore avrebbe lasciato la Chiesa, la sua Sposa Santa, come luogo di:
“…dolore ostello \ nave senza nocchiero in gran tempesta\ Non donna di province , ma bordello”
Dico la verità, sarebbe stato un grosso dispiacere per me vedere Corradino andarsene con i sedevacantisti anche se condivido le impressioni e i giudizi di Francesco Colafemmina espressi in Fides et Forma allorché ricorda che in un suo romanzo che ho riletto recentemente: “La Serpe tra gli ulivi” (Ed. Settecolori 2009), prevedeva quello che sarebbe successo dopo Ratzinger, allorché una torma di cardinali con la volontà di “adeguare la Chiesa ai tempi” l’avrebbe spinta verso il relativismo e avrebbe fatto affondare la “Barca di Pietro” in un mare di scandali:
“In realtà – scriveva Francesco Colafemmina – questi furfanti travestiti da uomini di Chiesa, le cui bocche stillavan miele ma i cui cuori erano anneriti dalla perfidia, preparavano il loro pontificato: quello in cui sarebbe stato eletto il vero Apostata , l’autentico Antipapa. Lo coltivavano blandendolo attentamente. Ne soddisfacevano ogni possibile desiderio, ogni ambizione, purché egli restasse nel silenzio: un cardinale tra i tanti. Al momento opportuno, quando la Chiesa sarebbe stata screditata, maltrattata, umiliata dalle Nazioni e dai loro statisti massoni e illuminati , quando il Papa santo e retto sarebbe stato cancellato dal cuore dei cristiani insieme al suo altissimo magistero, soltanto allora avrebbero attuato il loro piano. Il nuovo papa sarebbe stato latinoamericano…”
Un anno è già passato e non sappiamo che cosa accadrà nei prossimi anni :
“possiamo tuttavia con adeguata certezza affermare – scrive Colafemmina – che la Chiesa cambierà volto. O più semplicemente imploderà. Le forze centrifughe di Bergoglio e compagni non hanno ancora fatto i conti con l’episcopato mondiale e con i sacerdoti, ossia con l’oggetto quotidiano degli strali del Papa. Un Papa che ogni giorno demolisce la Chiesa invece di proteggerla , che pone se stesso come unico modello cui conformarsi – implicitamente – mentre il resto della cattolicità sarebbe più opportunamente da revisionare se non proprio da rottamare. Che sostiene di non essere nessuno per giudicare un peccatore , ma che nella realtà tuona ogni giorno contro certi suoi fantasmi di vita cattolica che si sente pienamente autorizzato a disprezzare o condannare. E le progressive aperture ai divorziati risposati, ai conviventi, e a tutte le categorie che vanno sotto il nome di “periferie esistenziali” (…) un Papa amato dalla gente perché dice ciò che la gente vuol sentirsi dire (“fate quel che vi pare, tanto io non vi giudico, non vi condanno, non vi ordino nulla!”) e un clero sempre più sull’orlo di una crisi di nervi (…)Questa implosione che tecnicamente definirei apostasia si esplicherà forse in tempi neppure così lunghi . Non coinciderà certo con la fine della Chiesa, perché basteranno anche poche fiammelle a mantenere vivo e acceso il Corpo Mistico, tuttavia verranno minati gli elementi chiave del Cattolicesimo : dal Ministero petrino alla morale sessuale, ai sacramenti.”
Ebbene Corradino mi ha rassicurato :
“Ma per piacere, papà, sedevacantista io…vedi ci sono due categorie di persone che non riesco a capire (oltre, naturalmente, a quella dei giacobini puri) e sono proprio i sedevacantisti e i normalisti che hanno messo il loro cervello a riposo. I primi, i sedevacantisti, vedono la tragedia ecclesiale e affermano di fronte a certe demolizioni degli ultimi papi: “Il papa è infallibile, non può sbagliare o insegnare una dottrina diversa da quella cattolica…ergo questi papi non sono papi…la sede è vacante …di rimando i normalisti affermano la stessa cosa: il papa non può sbagliare e quindi tutto quello che dice è infallibile…anche gli starnuti…A nessuno dei due viene in mente che l’infallibilità del papa si riduce a quando parla “ex cathedra”? Quanti papi nel cosiddetto “Rinascimento” hanno avuto comportamenti più che illeciti, hanno fatto, durante i loro discorsi, dichiarazioni scandalose, ma hanno mantenuto la dottrina, intatto il “depositum Fidei”? Più semplicemente, papà, io seguo San Vincenzo da Lerimo che dice: ‘alcuni papi ci vengono donati, altri ci vengono inflitti” …ma sempre papi rimangono da ascoltare e obbedire quando parlano “ex cathedra”.
Ora, per cortesia, dimmi tu, papà, quando mai Bergoglio ha parlato “ex cathedra”…ha parlato , forse, ex cathedra quando rivolto ai giovani ha detto loro “fate casino”? Ha parlato, forse, ex cathedra quando ha detto, a proposito dei gay, chi sono io per giudicarli? O quando ha detto che va lasciata in santa pace la donna risposata con cinque figli? Lasciamo perdere poi tutto il resto: dal Vaticano che non deve più essere una corte ( a noi attualmente sembra un “cortile”) o quando ammicca al sacerdozio femminile o quando si afferma che non esistono “valori non negoziabili” infatti tutto si negozia e, per dirla con Perpetua, al limite ci si cala le braghe . E, seppur sommessamente, vorrei domandare –stavolta ai “normalisti” – sono infallibili le parole del papa e sono infallibili pure i silenzi? Allora è infallibile il silenzio del papa di fronte al più esecrabile dei crimini come l’eutanasia nei confronti dei minori introdotta in Belgio? E’ infallibile il silenzio di papa Francesco di fronte a legislatori che hanno introdotto questa legge assassina? Dove sono le vestali della “morale invertita” che si battono contro la pena di morte somministrata al colpevole e approvano la pena di morte somministrata all’innocente? E un’altra domanda mi viene in mente: è infallibile il papa quando sdogana (vedi i cardinali Braz de Avril e Maradiaga) la cosiddetta Teologia della Liberazione, ovvero la guerriglia criminale nell’America Latina, solennemente condannata dagli ultimi due pontefici: il Beato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI?
E’ infallibile (parla “ex cathedra”) papa Bergoglio quando affida la “pastorale” della famiglia a un cardinale come Kasper che, più e più volte, aveva dichiarato che si doveva dare la Comunione anche ai divorziati? E perché no a coloro che si sono sposati civilmente o a coloro che convivono? Perché allora non dare la Comunione anche a chi fa uso di contraccettivi? E perché non darla a chi ha abortito? A coloro che hanno esperienze prematrimoniali? Perché non darla anche a chi convive con un altro uomo?
La risposta è – e tu, papà, lo sai bene – è no…ASSOLUTAMENTE NO…in questi casi il papa non è infallibile: “Se anche venisse un angelo dal cielo e cambiasse un solo iota (“iota unum”) della dottrina: SIA ANATEMA!”
Ecco perché non dobbiamo temere (“nolite timere”) anche se in questa situazione molti scrittori o filosofi o mistici vedono qualcosa (Ricordate la visione di Caterina Emmerich sui due papi?) che fa pensare alla fine della Chiesa, a un segno dell’Apocalisse: e così mentre Bergoglio è portato sugli scudi dalla rivista americana dei Rolling Stone e da quella dei gay, mentre infuriano le “Performances” del personaggio, talvolta al limite del clownesco, mentre il quotidiano francese “Le Figaro” paragona Bergoglio a “un prodotto da marketing” (ma se andate a ben vedere i sondaggi dicono ben altro) ecco apparire opere come quella di Colafemmina o il nuovo libro di Ferrara-Gnocchi-Palmaro : “Questo papa piace troppo” (Piemme) o quella di Davide Brullo (“Rinuncio”) che immagina (diversamente da quanto accaduto) papa Ratzinger dimissionario ritirato in un romitorio dove redige alcune missive sul concetto di peccato e di colpa, sul paradosso del cristianesimo, che rifiuta il mondo pur legando la salvezza all’immersione nell’umano, missive che paiono avere come destinatario proprio Jorge Bergoglio: se il tratto distintivo del pontificato di Francesco è stato, finora, il volersi aprire al mondo in tutte le sue declinazioni, Brullo ritiene che la via maestra risieda altrove – e lo dice – facendosi scudo di Benedetto XVI – “E’ sbagliato pensare di poter salvare gli uomini, solo Dio può farlo . E frequentando le masse non si porta loro conforto , le si carcera nel’illusione. Un papa dovrebbe esiliarsi dal contatto umano…” L’opposto di quanto sta accadendo: la figura del papa ridotta – e lo dico con l’affetto di un figlio che prova dolore a vedere il padre ridotto così – a una colorita macchietta…
Vedi papà io ho sempre in mente la rottura del papato di Francesco con quello di Benedetto XVI, una rottura fatta sulla Santa Messa e quindi essenziale…fin dalla sua elezione il discepolo latinoamericano del Cardinal Martini (non so se i “normalisti” difendano anche la deriva radical-laicistica del defunto arcivescovo di Milano…) ha dimostrato il suo disprezzo per la “forma” da quando si presentò, dopo la sua elezione, in piazza San Pietro senza la mozzetta e gli altri segni pontificali – indossati da tutti suoi predecessori – con quel suo “Buonasera” al posto del rituale “Sia lodato Gesù Cristo”…da allora in Vaticano e fuori, nelle celebrazioni, ha regnato la più grande sciatteria peggiore di quella ai tempi di Paolo VI…quindi Bergoglio, il “vescovo di Roma” che non vuol esser chiamato papa, ha iniziato una vera e propria persecuzione nei confronti di coloro che si mantenevano fedeli alla celebrazione della Santa Messa cattolica nel rito romano antico: dai francescani dell’Immacolata al College americano del Texas, alle Comunità francesi , italiane, inglesi, tedesche…. “La Messa vel Vetus Ordo – ha detto Bergoglio – è un dono, ma non si può accettare perché c’è il pericolo che venga strumentalizzata…”
Che vuol dire questo? Vuol dire forse che Benedetto XVI, con il “Summorum Pontificum”, si era prestato alle strumentalizzazioni? E se la Santa Messa Cattolica è un dono che cosa vuol dire può essere strumentalizzata? Che cosa vuol dire strumentalizzare il Sacrificio della Croce?
Mi sa, caro papà, che la Messa Nuova che ci viene imposta – anzi VI viene imposta, in quanto io, se non posso partecipare alla S. Messa di sempre, me ne resto in casa a leggere il vecchio messale piuttosto che partecipare a quella…riunione condominiale in cui tutti parlano, tutti filosofeggiano, tutti cantano motivetti idioti e demenziali al suono sgradevole (almeno in chiesa…ammettiamolo) dei cembali, delle chitarre, dei tamburelli- rappresenti un po’ quello che per un orfano rappresenta la “matrigna” in confronto alla madre…E la matrigna non potrà mai reggere al confronto con la mamma che rimarrà sempre, seppur inconsciamente, “La Nemica”, e così ogni qualvolta si veda una fotografia della mamma la si toglie, la si nasconde, la si brucia…ma la matrigna non avrà mai posto nel cuore dei figli, … ecco il motivo della persecuzione della Santa Messa. Bergoglio, più di ogni altro, ha capito che per arrivare alla Rivoluzione definitiva, finale, bisogna, prima, togliere financo il ricordo della Santa Messa cattolica, la Messa dei Santi e dei Martiri, la “nostra” Messa, la Messa di sempre e di tutti…
Quello che non condivido, papà, è che ci sarà un momento in cui i preti e i vescovi vessati, finalmente, insorgeranno…no, questo non avverrà e se proprio oggi leggo sul “Foglio” quell’intervento stupendo del Cardinal Carlo Caffarra che ammonisce a non toccare “Il Matrimonio di Cristo”…leggo , ahimè, anche l’interevento di alcuni giorni fa del Cardinal Scola di Milano (peraltro bacchettato giustamente anche da Giovanni Sartori su “Il Corriere della Sera”) che per non dispiacere al “Capo” che andò a Lampedusa a chiamare gli immigrati in Italia, afferma – è il caso di dirlo, papale, papale – che anche lui è per lo jus soli (ovvero la cittadinanza italiana per tutti) in quanto le razze sono destinate a mescolarsi….”Beata ingenuità” chiosa Giovanni Sartori…
No papà, i vescovi e i preti non insorgeranno , a parte qualche rara e lodevolissima eccezione, ormai siamo davvero alla catastrofe, se anche i preti che dovrebbero parlare tacciono e preferiscono rinchiudersi nelle Riserve Indiane bardati e paludati…ma qui dò ragione a Colafemmina nel senso che qualche fiammella continuerà ad ardere nei cuori…e sarà da queste fiammelle che risorgerà la Santa Chiesa .”
Sì, Corradino sarà irruento e talvolta avrà posizione “estreme” ma rimane sempre nella piena ortodossia lontano dagli estremisti del “sedevacantismo” e del “normalismo”…
Amaramente ho appreso l’altra domenica sera alle 22 della morte di Mario Palmaro: era amico di papà, ma anche mio e di Corradino, insegnava bioetica all’Università Europea di Roma ed era Presidente di “Verità e Vita” e a lui si deve la grande battaglia che ha smascherato il così detto Movimento per la Vita e il suo Capo, l’Onorevole demoniaco cristiano Carlo Casini che, per “bloccare” la reattività dei cattolici che, dopo il divorzio, avrebbero voluto continuare a battersi in difesa della famiglia e della vita, fondarono – su richiesta dell’allora Segretario di Stato di Paolo VI Card. Giovanni Benelli- il ben foraggiato MpV che avrebbe dovuto (come ha fatto) bloccare certe iniziative e “incanalarle” verso lidi “tranquilli” …in altre parole ci si limitava, di fronte a ogni crimine, a raccogliere milioni di firme…firme completamente inutili dando così l’impressione (ai firmatari e a chi, in buona fede, li aiutava) di essersi battuti contro l’eutanasia, o la droga, o l’aborto…
Ebbene Mario Palmaro, nella sua breve vita, è morto a quarantasei anni, ebbe la forza di smascherare il gioco e smascherò anche un altro sporco gioco, quello della richiesta del testamento biologico, ovvero dell’eutanasia per legge…e “Scienza e Vita” dovrebbero saperne qualcosa…
Giornalista brillante e saggista rigoroso collaborò (con il collega Alessandro Gnocchi) a vari quotidiani come “Il Giornale”, “Libero” , “Il Foglio” ed è autore di “Ma questo è un uomo” (San Paolo 1996- Vincitore del Premio “Tito Casini” 1999) “Il Cardinale coraggioso” (Gribaudi , 2002),”Aborto 194: la fenomenologia di una legge ingiusta”(Sugarco 2008) e, insieme a Gnocchi, di alcuni best-seller : “Io speriamo che resto cattolico” (Piemme), “Giovannino Guareschi” (Piemme – 2008), “La Bella Addormentata” (Vallecchi 2011), “Ci salveranno le vecchie zie” (Fede e Cultura) fino al suo ultimo libro (è morto i giorno prima della sua uscita in libreria) scritto con Giuliano Ferrara e Alessandro Gnocchi : “Questo papa piace troppo” (Piemme).
I suoi ultimi articoli apparsi su “Il Foglio” (quelli, appunto, raccolti nella stupenda pubblicazione “Questo papa piace troppo”) che criticavano il nuovo sinistro andazzo della Chiesa e alcune posizioni di papa Bergoglio (da cui, tra l’altro, Mario ricevette una telefonata) gli costarono – e per me (e non solo per me) rappresenta uno dei suoi tanti grandi titoli di merito – l’epurazione, da parte del new age p. Livio Fanzaga, l’epurazione da Radio Maria (stessa sorte toccherà ad Alessandro Gnocchi e poi a Roberto de Mattei), diventata il covo dei lacchè dl “formalismo” e del leccapiedismo. Mario Palmaro lascia la moglie e quattro figli in giovane età e per avere il funerale cattolico ha dovuto ricorrere ad una astuzia: ancor vivo ha chiesto all’arciprete di Monza che nel duomo, alla sua morte, fosse celebrata la S. Messa cattolica; l’arciprete rispose picche. Ma Mario minacciò di chiedere al Sindaco l’autorizzazione a celebrare le esequie in piazza, con un sacerdote cattolico (fedele al vetus ordo). Così, di fronte a quello che poteva divenire uno scandalo vergognoso, l’arciprete ha fatto celebrare la S. Messa di sempre nel duomo alla presenza di una immensa e commossa folla di fedeli.
Io non ero presente al rito ma ogni sera, in casa nostra, per tutto il mese, reciteremo il S. Rosario per Mario.
P. Fanzaga, il giorno dopo i funerali ha voluto, per dimostrare la sua fedeltà alla causa della Rivoluzione, offendere Mario con dichiarazioni che danno il vomito ed emettono miasmi di fogna (clicca qui).
Signora Palmaro possiamo venire in casa sua a respirare un po’ d’aria pulita?
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Ecco, solo ora mi arriva una “fantasia domenicale”… e ve la propongo.
Fantasie domenicali dell’avvocato Julo Alberto junior Scopetani: lettere a S.E. Mons. Consueto Bianchini di p. Rosarione Giuda Bimarco (Dicette e Facette) e di p. Agnellone Giuda Bebè dei Frati Iscariotiti (F.I.)
Badrino, Patremo, Badrino a me Monsignore Consueto che non fossi degno nemmeno di baciare il segno zodiacale che portate allo collo vostro meraviglioso e bacerebbe pure quelle belle labbra da cui uscettero quelle parole che chiù bellissime assai sono di quelli trattati noiosissimi molto e chiù difficilissimi ancora di quello tradizionalista di Santo Tommaso (ma non credo che santo fue!) che li frate conservature ci facettero studiare dinto allo seminario e che espressione sarebbero e sono dello tradizionalismo più gretto e referenziale e criptolefebvrista che io, Dicette e Facette, ho giurato a me stesso medesimo di gombattere assai…Dunque voi Badrino, Patremo, Badrino a me avesse a dire quello dolcissime cose che sembre digo alli miei confradi in satanasso: “Non è la Chiesa che deve evangelizzare i poveri…ma sono i poveri che debbono evangelizzare la Chiesa” e mi rigordo anghe di quando le dicette quelle sdupende barole alla mensa della Garitas di Pastoia mentre nell’aria aleggiava dolgemende il fandasma sdupendo di don Giordaniello Frosini-ni nuosto Maesdro e vida nostra…e come voi fusse bello su quello tavolinetto gon la dovaglina a guadrettini poverissimo tra li poverissimi assai moltissimo e quando vi sendiedi dire quelle teologiche gategorie mi venne voglia quasi di adorarvi come adorassi na salamella e pure di affedduosamende mordevi come mordessi una caciotta e pure di leggarve come leccassi nu gelato e biù ghe voi avrei bevude quelle barole sublimi ghe sono lo vosdro moddo, lo vosdro simbolo e lo vosdro duddo : “Non sarà la Chiesa a evangelizzare i poveri, ma saranno i poveri a evangelizzare la Chiesa”. E quando Badrino, Patremo, Badrino a me Consueto Bianchini che chiù bello siete della salamella e saggissimo assai siete chiù della gorpe e della puzzoletta e agilissimo assaie chiù che lo furetto o le donnolette, e questo vostro filosofeggiare la notte me fa pensare e pure mettesse li brividi e diventasse pure – io Dicette e Facette – lubrico e carnale…dando ber dire, in quando che voi bene sapesse che lubrico non fusse.
Dedde queste poghe barole passassi alle aldre. Io benso che lo vescovo di Roma Bergoglio vi nominasse prefeddo della Congregazione insieme a Kasperotto mio che chiu’ bello non avesse a esistere…per rabbia delli tradizionaste infame (che gli si pigliasse sei aggidenti doppi che sarebbero dodici scempi) che attaccato hanno in guesti trisdi giorni, Kasperotto nosdro che chiu’ bello e’ lui non ci fusse che finalmente ha dato il via e ave dracciato le nuove linee della ghiesa per cui non imbortasasse chiù chi ave peccato e chi non avesse peccato che duddi siamo della sdessa carne povera e la carne dei poveri va toccata…e qui vorrei due sgomunighe alli dradizionalisde infame che pure loro toccassero la carne dei poveri ma solo quella delle femmine ben formattate come la soppressata o la salamella e pure peccaminose…Ma ora finalmente anghe lo vescovo di Roma ave detto per bocca di Kasperotto nosdro, Badrino e Patremo, Badrino a me : “FUTTI FUTTI CA’ DIU PERDONA A TUTTI”
E brima di continuare vorrebbe denunziare uno tradizionalista infame che quando gli dicetti di prendere quelle basticche di Misericordina mi si rivoltasse condro e mi dicette : “pigliatavella voi pe supposta la misericordina”…e guesto andrebbe segnalato – ma mi digono di no per non fare la figura dello Rubagalline da Volpinaia che spernacchiato lo avessero – alla Curia fiorendina perche’ s’agghiapassero i provvedimenti ganonici del caso, insomma una sgomuniga, anghe doppia,, oppure due scempie, e una deportazione in qualghe logalità sciistiga delle mondagne …ma quello giovane a cui lo dicetti mi facette pure na doppia pireta.
Fabiolone mio bello a’ mammà e cocco e’ papà mi dicette: “Cosa volesse fare, Dicette e Facette, lo biù bello di guesti fiorentini have la cispa e duddi risendono dello insegnamendo delli frade che erano dell’Immacolata e che bure due ora sono rimasdi qui in Tutti i Santi insieme alle monaghe conservatore…righiedi tu allo Rubagalline, mediande, Giordano Bruno Giuda Maggiore, una sgomuniga per li fiorentini gonservadori dallo Gardinale della Lotta Armata che quello non esse come quesdi vescovi fiorentini e li dradizionaliste infame li facesse fare fuori pure con la lupariella come facessero li compagnucci sui nella America ladina….Dai redda a me, Dicette e Facette, lascia sdare la Guria fiorendina che ti meleggia assaie e pure ridesse delli comizietti tuoi che invece tanto piacettero e piacessero allo Rubagaline e a Fabiolone tuo bello a’ mammà e cocco e’ papà”.
Ma Badrino, Patremo, Badrino a me, Monsignore Consueto Bianchini che teologo chiù grandissimo assaie de voi non esistesse, mi scusasse le brevi barole di introduzione ma eccomi ai fatti che drisdisdissimi e dragici sono. Angora li frate “refrattonzoli” (ghe sarebbero quelli che non volessero firmare che loro fossero eretici e con la guida dello Rubagalline se firmassero che loro neopelatisti e criptolefebvristi fossero non più sarebbero e cappuccetti diventassero nelli cappuccini) non abbino firmato e mi dicettero – ma questo Badrino, Patremo, Badrino a me, monsignore Consueto Bianchini che teologo chiu’ grandissimo assaie de voi non esistesse, tenetevelo per voi in bocca come il silenzio (“acqua in bocca” che è lo contrario dello clistere “acqua in ….”)…e dungue eccovi le dicerie che assai molto bruttissime sogliono essere: come dovete sapere qui a Firenze venettero una quindicina di novizi dopo che lo patremo Rubagalline da Volpinaia chiuse, praticamente l’ordine e siccome chiudette pure o’ seminario questi mi venettero mandati a me, Dicette e Facette, e io li avessi pure a sfamare che pare tengano lo lupo dentro quelli corpacci…e questo fosse stato nulla se duddi i dangheri (che mi finettero caciotte, saucicce, friarelli belli, zuppa forte con la sugna etc) si limiterebbero a magnare…il faddo è ghe duddi come ave convenuto p.Agnellone Giuda Bebè, l’unigo fratemo iscariodida rimasdo in gonvendo, sono duddi in odore (anzi in buzzo) di infame tradizionaliste in quando leggono (che un accidente colga li frati dell’Immacolata che si incaponiscono a sdudiare angora Dommaso d’Acquarino, che passato ormai esse, ingulgandolo anghe in quelle menti deboli e ingolte) li badri dello deserto (e leggessero quelli delle “pereferie esistenziali” con tenerezza!) e quelli del’Oriente e del’Oggidente e berfino quello Ratzinger che draditore fosse in quando non avesse abblicato lo conciliabolo nosdro che invece sda obbligando Kasperotto nostro che incantevole appare alli occhi di noi che dando facettimo e dicettimo per togliere la chiesa dalle grenfie delli tradizionaliste infame che pure venerano uno sgriddore assai pericolosissimo di nome Vittorio Messori. In quando il deddo Messori a una domando di cosa provasse su Bergogio, dopo che li altri badrini dicettero tanto bene, ello dicette: “SGOMENTO!” e accusì asgrivendosi allo libro nero delli tradizionaliste infame che li si pigliasse l’accidente seggo e bure la rogna seccante….insomma Badrino, Patremo, Badrino a me, Monsignore Egregissimo Consueto Bianchini che teologo chiù grande e’ voi non ci fosse in quando avede dichiarato quella sdubenda filosofia che sembre mi commuovesse: “Non sarà la chiesa a evangelizzare i poveri ma saranno i poveri a evangelizzare la Chiesa” …ebbene qui a Firenze quesdi novizi mangiapane a dradimento (quindici) si aggiungono alli aldri due fradi fedeli alla Immacolada e a dudde le monaghe conservatore ce mettettero in assoluda minoranza dando da vergognarsi alli occhi dello aldro Badrino, Padremo, Badrino a me, monsignore Albertello Albertelli delli Favini che le tradizionaliste infame chiameno delli Favoni, che Ello sdesso ormai mi ha già dado assicurazione che io fossi sdado eleddo cappellano della Malta e mi dovesse, dra breve, arrivare la nomina del Ganonigato nel Duomo e la gaddedra al Seminario di Firenze che lo sdesso eccellentissimo e colendissimo Badrino, Patremo, Badrino a me, Giordano Bruno Alfonso Giuda Maggiore degli Iscariotiti, cabo indiscusso e duce subremo (dopo lo Rubagalline) mi dicette: “Complimenti p. Dicette e Facette…e io che t’avesse considerato na sghiappa …e invece tu se’ nu babà per la causa delli dradimenti e accoltellamenti alle sballe…” Insomma denunzio e chiedo una inghiesta e che lo vescovo di Fiorenza prendesse li provvedimenti canonici del gaso per tutti quelli cristianuzzi che, sabuto della resisdenza mascalzona dei fradi della Madonna e dello scornacchiato p.Manelli (che gli s’acchiappasse n’accidente dobbio o almeno due scempi), venghino qui a tutti li sante e mi dicettero: “Dicette e Facette io vorrei abbonarmi alla Voce dello padre Pio (e qui mi mordo la lingua senno’ mandasse nu moccolone che quando ce va ce volette) obbure alla “Fidesse cattolicas” che pure ladino esse e nun lo sapessero nemmeno sgrivere…e aggio capido allora che li frade della Immacolada e le monacagge infame e li novizi, simbedizzanti con lo vegghio papa e con lo Manelli, mangiapane a tradimento, vendessero quelli giornalaggi pornografici che ave vietato perlofino di guardare lo padre nosdro, che qui in derra è sciupato e dovrebbe stare nello inferno, Rubagalline che m’innamorasse da Volpinaia…e boi le voce infame che dicessero che la maggioranza dei frati non volessero endrare nello ordine delli cappuccetti cappuccini, modernissimi assai e dove abbondano le caciotte e le saucicce, ma restare vorrebbero “vacandes” nel senso che non seguire debbino lo badre nosdro Rubagalline…e sciupassero anghe la fesda a me, Dicette e Facette, che ha avudo anche l’onore di essere invidado a fare uno bagnetto nella piscinetta di Mons. Albertello Albertelli dei Favini che li tradizionaliste infame chiamano delli Favoni…e io dicetti a esso ello medesimo: “Badrino, Patremo, Badrino a me monsignore Albertello Albertelli delli Favini che li tradizionaliste infame vi chiameno delli Favoni, io venisse volentieri a fare lo bagnetto nella piscinetta vostra ma dovessi mettere lo gosdume a due pezzetti anche per coprire oldre le vergogne maggiori pure quelle minori che sarebbero le ciocciarelle mie…e prendo questo invido per una siglatura della bromessa per avere o cappellanato della Malta, lo Ganonigato del Duomo e la gaddedra allo seminario di Fiorenza…”
Badrino, Patremo, Badrino a me, Monsignore Consueto Bianchini, teologo illustrissimo assaie che meglio e’ voi non nascette cervello che avete sgritto e deddo quella stupenda filosofazione: “Non è la chiesa che evangelizzerà i poveri ma sono i poveri che evangelizzeranno la chiesa”…
Esbressione sdupenda che io la dicessi ogni giorno alli quindici novizi (ieri mi finettero oltre a tre caciotte pure no salamello piccante che diceva mangiamello) perché potrebbero capisciare dudda la deologia: “Non sarà la chiesa a evangelizzare i poveri ma saranno i poveri a evangelizzare la chiesa”…Quando vi sentisse ribetere quede parole, Badrino, Patremo, Badrino a me, Monsignore Consueto Bianchini che teologo chiu’ grandissimo molto assaie non c’è, mi venisse la pelle d’oca e ber questo vi domandassi di intervenire per fare che si brendano i “provvedimenti canonigi del caso” e si scomunicassero tutti li cristianizzi che dicettero e facettero gualungue gosa a favore delli infame fradi della Immacolata che si ostinassero a rimanere così e che non volettere venire con noi nelli fraticelli cappuccetti cappuccini che tanto bene si prospettasse in uno gonvento dove non magherebbere le saucicce, le caciotte, lo cacio gorgonzola e quello del Mugello con li buchi ovvero dei nosdri amici dello Froceto, quella cooperativa che li reazionari infame (che li se pigliasse n’accidende doppio o due scempi) calunniano ma che moldo bene avesse fatto perche’ discendesse dallo patremo nostro don Milani che chiù meglio e’ lui nessuno ce fusse…
Resdo in addesa nella preghiera che bresto facesse berghe’ li frati della Immacolata reazionari molto consenso avettero e hanno e noi risghiamo di….mi scusasse Badrino, Patremo, Badrino a me..sì, di brenderlo, come disse Carlo Magno dall’alto della roccia, dinto a’ saccoccia…
Mi inghino riverere e referente, Badrino, Patremo, Badrino a me, Monsignore Consueto Bianchini che teologo chiu’ grande e’ voi non vi fosse in quanto voi dicette: “Non sarà la chiesa a evangelizzare i poveri ma saranno i poveri a evangelizzare la chiesa”, mi inghino dunque al bacio del vostro sacro oroscopo e del vosdro segno zodiacale, il Cancro (che gli si pigliasse a tutte le tradizionaliste infame e alle monache conservatore)e abbraccio lo cordone vostro pure se avesse undici nodi come quello dello grande conducatur dei frati iscariotiti, il nostro p. Giordano Bruno Alfonso Giuda che al suo nome tutti li diavoli farebbero come facette quello loro collega nello inferno:
“Alzò la gamba e del cul fece trombetta”
Vostro affezionatissimo nelli dradimenti e nell’eresia, p. Dicette e Facette
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Lettera a S.E. Monsignor Consueto Bianchini, vescovo di Pastoia, di p. Agnellone Giuda Bebè, dei frati Iscariotiti
Eccellentissimo Monsignore,
sono a presentarmi come il padre professor dottor geometra Agnellone Giuda Bebè dei Frati Iscariotiti e penso che meglio di ogni presentazione essere questo mio belato nella mia lingua: beeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhhhbeeeeeeeeeeee, beeeeeeeeeeeehhhhhhhhh, behhhhhhhhhhhhh e lo fare in inglese in quanto io essere della terra angla e essere qui in Italia, a Firenze, per aiutare padre Dicette e Facette nello apostolato e intanto insegnare la teologia e nello stesso tempo imparare vostra bellissima lingua italiana e anche i vostri tradimenti e intrighi dopo che io essere stato tra quei tre frati figli di Giuda Iscariota che avere fatto incarcerare p. Manelli, avere fatto cessare la celebrazione della Messa in latino che essere uno scandalo e avere fatto chiudere le riviste che essere state di grave pericolo per le anime dei novizi che nel leggere le quali rischiare di non andare all’inferno. Io essere vostro ammiratore e p. Dicette e Facette me spiegare quella vostra grande intuizione filosofica e teologica: “Non essere la chiesa a evangelizzare i poveri ma essere i poveri a evangelizzare la chiesa” e sia io che p. Dicette e Facette essere ammirabili per questa vostra intuizione che cercare di fare capire ai novizi che essere ancora intossicati dall’insegnamento della scolastica che essere la bandiera reazionaria dei frati del’Immacolata i quali essere stati deportati agli angoli della terra a risultare purtroppo che questi ribaldi non essere più nelle loro prigionie e non volere passare all’ordine dei frati cappuccetti cappuccini come avere ordinato lo Rubagalline nostro di fronte al quale io se avere il cappello me scappellare.
Ormai noi essere alla fine del nostro lavoro e portare a termine in breve: chiusura dell’ordine reazionario e rimandare a casa i novizi che, come scrivere p. Dicette e Fascette, finire nostre caciotte e salamelle belle. Inoltre noi fare cessare celebrazione Messa eretica in latino e esiliare pure quei due frati che qui a Firenze restare fedeli alla Messa che chiamare in rito antico e io dire che non solo antica essere ma pure eretica:
Spero, Monsignore, in un prossimo incontro e intanto io fare tanti saluti e baciare il vostro oroscopo e segno zodiacale e con riverenza baciare vostro anellone mentre mostrare mia gratitudine e sottomissione con mio belato inglese beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, beeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhhhhhh, beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhh
p. Agnellone Giuda Bebè dei Frati Iscariotiti
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14 commenti su “La chiacchierata domenicale – 15 – di Rigoletto Corsini”
Caspita , il Dott. Rigoletto si sta veramente lanciando…o e’ l’influsso di Corradino , il ‘ trotskysta cattolico ‘ di famiglia ?
Grazie, grazie e ancora grazie, per questa bellissima chiacchierata, carissimo dott. Rigoletto. Sento di volerle un sacchissimo di bene.
Mi sa, che io e Corradino la pensiamo alla stessa maniera…. anzi, dica a Corradino che mi complimento con lui, per chiarezza e sintesi.
Questa bocciatura così totale del papa attuale mi pare dettata dal pregiudizio! Einstein diceva che “è più facilermpere un atomo che un pregiudizio”. Certo, ci sono degli aspetti e dei comportamenti di questo papa che possono disturbare o affascinare a seconda dei gusti o delle sensibilità. Può darsi che sbagli, ma ho l’impressione che questo papa si stia rendendo conto del fatto che i media finti amici se lo stanno cucinando. Questo accadde – con le dovute differenze ance di epoca – a Pio IX. All’inizio era osannato dai liberali di allora, ma poi quando il papa se ne accorse e cambiò “politica” lo presero in odio. Così succederà anche a Bergoglio. Se non succederà, avrete ragione voi, ma sarebbe un disastro. Non credo che lo spirito Santo, ch guida la Chiesa, gli toglierà il consiglio e l’assistenza. Intanto – visto che Cristo ci invita addirittura a pregare per i nemici -, a maggior ragione dobbiamo farlo per il Papa!
Caro Rigoletto.
Corradino è un ragazzo davvero sveglio e dotato di indubbi sentimenti cattolici.
Sono certo che suo padre ne andrà molto fiero.
Condivido totalmente l’analisi fatta dal Dr. Corsini sullo stato di questa Chiesa della tenerezza verso il peccato,( fate un pò quello che volete, tanto c’è la misericordia di papa francesco). Questo vescovo di Roma mi ha deluso fin da quel primo sconcertante buonasera. Ed è inutile andare avanti, tutto il resto è riassunto in modo encomiabile da questo articolo, Voi di Riscossa Cristiana mantenete accesa la fiaccola dalla quale la Chiesa potrà rinascere. Che Dio vi benedica Tutti e ancora il mio pensiero va all’eroico Mario Palmaro che ci guarda da lassù, lontano dagli ospedali da campo e dalle periferie esistenziali, e da questi cardinali, che per decenza e rispetto della tradizione della SANTA CHIESA CATTOLICA E DEL SUO FONDATORE, dovrebbero prontamente dimettersi. Sia lodato GESU’ CRISTO.
sempre eccellente la prosa del dr Rigoletto, sempre gradevole, sempre tagliente
mi permetto soltanto mdi aggiungere una precisazione a rigiuardo dei normalisti: il loro cuore pulsante e urticante è l’associazione americanofila, fondata da un tradizionalista di Lubecca e intitolata “tradizione,famiglia e capitalismo finanziario”
Sono in sintonia con Corradino e col Card. Caffarra citato da papà Rigoletto.
Se non lo avete già fatto, leggete qua: http://www.caffarra.it/intervista150314.php
Il paragone del sig. Claudio fra la vicenda del Beato Pio IX e le disavventure mediatiche dell’attuale Vescovo di Roma mi fa venire in mente un modo di dire delle nostre parti: Che c’entr’i’culo colle Quarantore? ovvero “Cosa c’entra il sacro col profano”.
Descrivono Bergoglio come un astuto stratega che sa servirsi dei media per i propri disegni e, a giudicare dall’anno trascorso,
qualcosa che inquieta e sgomenta si comincia a intravedere negli scarabocchi che riempiono giornali e televisioni.
Nel Salento la prima parte del proverbio è identica, ma la seconda no: alle Quarantore si sostituiscono le Quattro Tempora. Più raffinato.
Articolo meraviglioso ! Mario Palmaro tra le numerose sue cose dette fatte e scritte molto bene, ha condiviso la nostra umile e piccola battaglia per smarcherare uno dei peggiori falsi profeti del tempo moderno bianchi enzo e il suo prosperante impero beaty-farm dello spirito al secolo “monastero” di bose. Mario insieme a Alessandro Gnocchi e ad altri 5 menti cattoliche tra cui Monsignor LIVI ci ha aiutati a fare http://www.bosecuriose.it. Grazie Mario proseguiremo. Grazie a questo meraviglioso sito. Chiaro, coraggioso e luce in una notte che sembra sempre più fitta.
Un papa che apre al mondo e che osteggia coloro che sono fedeli alla dottrina di sempre e che ora fa la seguente affermazione: “In realtà quello che può, ed anzi deve, essere oggetto di negoziazione non sono i valori ma le norme che uno stato intende darsi riguardo a questioni come la procreazione medicalmente assistita, l’accanimento terapeutico, l’eutanasia, il testamento biologico, l’aborto, le nuove forme di convivenza (unioni di fatto), la famiglia ecc. Sono tutti temi, questi, la cui necessaria regolamentazione chiama in causa valori e idealità di cui il legislatore (in quanto soggetto collettivo) terrà conto, pervenendo ad un risultato che risentirà delle diverse sensibilità culturali in campo e delle inevitabili,necessarie mediazioni” mi sconcerta e mi addolora…voglio soltanto sperare che Bergoglio non faccia mai dichiarazioni ex-chatedra: non voglio neppure pensare a quello che succederebbe se dichiarasse ex-chatedra una frase come quella!
Devo rettificare quanto ho scritto: Francesco non ha MAI fatto quella affermazione!
Nel sito in cui sono andato a controllare ciò che aveva detto sui valori non negoziabili, l’autore (un membro del PD) DOPO la frase del papa ha aggiunto quel suo COMMENTO PERSONALE che io ho erroneamente attribuito a Bergoglio.
Un applauso a Corradino che non si fa influenzare da mentalità sedevacantiste…viva la Tradizione senza compromessi! Un sentito grazie anche al si.re Rigoletto Corsini grazie di cuore per ciò che scrive e ci fa sentire meno soli.
Credo che questo sia per la Chiesa un momento molto difficile, personalmente ritengo Papa Francesco, Papa a tutti gli effetti… però un pò impensierito… forse sbaglierò, ma credo che per obbedienza, noi cattolici dovremo fare quanto ci dice, sperando che le parole di Gesù (le porte degli inferi non prevarranno) si concretizzino…
Ps di uno scisma, speriamo di no, ne parla un messaggio della Vergine ad AKITA (1973), legata alla Signora di tutti i popoli di Amsterdam, in cui si parla di Vescovi contro Vescovi e Cardinali contro Cardinali…. preghiamo!