LA CORTE EUROPEA E LA LEGGE 40. MEGLIO NESSUNA LEGGE CHE UNA CATTIVA LEGGE – di Giorgio Celsi

di Giorgio Celsi

 

 

È di questi giorni la notizia che per la Corte Europea la legge italiana è “incoerente” e lo Stato Italiano dovrà risarcire con 10.000 euro una coppia portatrice sana di fibrosi cistica, alla quale in rispetto alla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita (confermata da un referendum dagli italiani e dalla Chiesa cattolica), in base alla teoria del male minore è stata negata la diagnosi pre impianto. Una volta ancora quindi l’Europa sta sempre più scardinando la nostra sovranità Nazionale, imponendoci i suoi diktat sia in fatto di economia e sia in fatto di morale, facendo diventare la nostra nazione sempre più atea e relativista (vedi anche la spinta data dall’Europa all’introduzione delle ultime pillole abortive-Ru 486 e Norlevo).

4lDi fatto anche a causa di questa ennesima sentenza i cosiddetti paletti che avrebbero, nel progetto di chi, in campo pro-life ha proposto e caldeggiato la legge 40, tutelato l’embrione umano, sono nella quasi totalità saltati; infatti già la sentenza 151 del 18 aprile 2009 della Corte Costituzionale, abolendo il limite del numero di tre embrioni da produrre e impiantare, e affidandolo alla discrezionalità del medico, ha reintrodotto la pratica della produzione di embrioni soprannumerari e incrementato la crioconservazione che svilisce ulteriormente la dignità di queste creature. Rimane solo il divieto all’eterologa , ma tolto quest’ultimo paletto i campioni del compromesso e della teoria del male minore si ritroveranno un male maggiore però legalizzato.

Questo ci sia da esempio per quanto riguarda le DAT, ossia le dichiarazioni anticipate di trattamento appoggiate dal vertice del MPV e dai vescovi, in base sempre alla teoria del male minore. A loro vorrei ricordare che gli unici due paletti che questa proposta di legge ha messo, e cioè che alimentazione e idratazione non rientrino come accanimento terapeutico e che esse non sono vincolanti per il medico (già qui basta solo trovare un medico compiacente), verranno subito abbattuti a forza di sentenze, arrivando così all’eutanasia legalizzata. Papa Giovanni Paolo II scriveva nell’Evangelium Vitae: “Pertanto, cari fratelli nell’episcopato, nel difendere la vita, non dobbiamo temere l’ostilità e l’impopolarità, rifiutando ogni compromesso ed ambiguità e l’impopolarità, che ci conformerebbero alla mentalità di questo mondo.”

Anche nella difesa della legge 194 in materia di aborto si stà arrivando al feticismo etico sempre in nome del compromesso e del male minore; questo si evince da chi si ritiene “difensore della vita” e nel contempo afferma che questa legge non è poi così male, basta metterla in pratica bene, come a dire che un’eventuale legge sull’eutanasia può andare bene, basta che gli ammalati vengono soppressi secondo tutti i crismi. Il Cardinale Burke dice a questo proposito che: “Non si può rimanere silenziosi di fronte a una legge che permette la soppressione di bambini concepiti innocenti , non ha senso parlare di male minore davanti a un omicidio”.

Quindi anche alla luce di queste belle parole ricordiamoci sempre che non esiste un male minore e che il compromesso di fronte a quel valore indisponibile e non negoziabile che è la Vita non è assolutamente lecito. O la si difende integralmente, o si lasciano aperte le porte a qualsiasi arbitrio e nefandezza.


 

Vi segnaliamo i link di tre video clip sul tema della difesa della vita e dell’adozione:

http://www.youtube.com/watch?v=MyQh085nl_w

http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=i6ILSTLEP2U

http://www.youtube.com/watch?v=xVTxlO3Ywbk&feature=channel&list=UL

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