Un’opera di grande valore di Marina Alberghini, raffinata e dotta studiosa fiorentina: “La notte incantata. Animali d’autore nel Presepio napoletano”, edito dalla milanese Publigold
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di Piero Vassallo
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In prossimità del Santo Natale, Marina Alberghini, raffinata e dotta studiosa fiorentina, mi dona una sua splendida e coinvolgente opera, “La notte incantata. Animali d’autore nel Presepio napoletano”, edito dalla milanese Publigold.
Magnifici patrimoni appartenenti alla plebe e alla nobiltà napoletana, gli incantevoli presepi, conservati nel museo di San Martino e nella Chiesa di Santa Chiara, e continuamente rinnovati dagli artigiani e dagli artisti al lavoro in via San Gregorio degli Armeni, testimoniano l’invincibilità della fede vivente nel cuore antico degli umili, indifferenti alle acrobazie dei teologi di giornata e di parata buonista.
Amante degli animali, Marina Alberghini rievoca la leggenda popolare, secondo cui, nella santa notte del Natale, gli animali ebbero il dono della parola fino all’alba.
Alla mezzanotte di duemila anni fa il gallo ha gridato “Christus natura est”, e il bue avrebbe risposto: “Ubi?” E la capra con le pecore: “Behetlem”. E il corvo: “Quando?” La cornacchia: “Hac nocte”. E l’asino, che doveva essere un tipo decisionista: “Eamus”.
Uno splendido argomento di riflessione si trova nella nota a fine testo, che rammenta la straordinaria qualità musicale delle Ninna Nanne, che i Padri Girolamini custodivano gelosamente nella loro biblioteca. “Videro Autori come Carmine Girolami, la cui Ninna Nanna, ispirò a Beethoven uno dei tempi per la Sesta Sinfonia, la Pastorale”.
Gli storici della musica affermano concordemente che il quarto movimento della Sesta Sinfonia celebra la natura pagana e quasi anticipa l’inno alla gioia profana rombante nella Nona Sinfonia.
Il giudizio dei critici è inoppugnabile e non è certo questa la sede adatta al lancio di audaci sfide musicologiche.
Se non che il fatto che la struggente bellezza di un inno tedesco intenzionalmente pagano tradisca un’origine sacra e squisitamente napoletana, e abbia, infine, la forma dolcissima di una Ninna Nanna a Gesù Bambino, insegna qualcosa sulle nascoste, umili radici della vera arte e della vera sapienza.
La ricerca seriamente condotta da Marina Alberghini, afferma, ancora una volta, l’opportunità di non flettere il cuore cristiano davanti alle imitazioni della sapienza cristiana compiute da apostati, in corsa sotto l’insanguinato vessillo della modernità.
4 commenti su “La musica degli umili nella sinfonia di un grande moderno – di Piero Vassallo”
Caro professore, questo è il più bel regalo di Natale che poteva farmi…GRAZIE!!!
Ancora una volta ho la conferma che vale la pena scrivere se si scrive per persone come Voi.
Marina Alberghini
Amante degli animali, Marina Alberghini rievoca la leggenda popolare, secondo cui, nella santa notte del Natale, gli animali ebbero il dono della parola fino all’alba.
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In ogni leggenda, così come in ogni racconto mitologico sono racchiuse verità storiche che di cronaca. Spetta allo studioso serio e documentato individuarne le parti.
Sono convinta che in quella Santa Notte, anche gli animali furono avvolti da qualcosa di Miracoloso che aleggiava nell’aria. Non è la prima volta che agli animali è dato di mostrare agli uomini increduli, la Divinità di Gesù Cristo.
Per questo ringrazio l’autrice.
Un Santo e Sereno Natale a tutti i collaboratori di Riscossa Cristiana.
Gentile Dottoressa Alberghini, ho iniziato la lettura del saggio su Céline. E’ scritto con stile elegante e avvincente. Lo recensirò nei primi giorni di gennaio, quando avrò finito di leggerlo. Auguri di buon Natale, intanto, piero vassallo