La Sacra Famiglia. Una curiosa inversione della relazione tra cause ed effetti nelle parole del Papa – di Patrizia Fermani

di Patrizia Fermani

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Raffaello, Sacra Famiglia

Raffaello. La Sacra Famiglia

 

Gesù ha scelto di nascere in una famiglia umana. Non avrebbe potuto scegliere diversamente se il fine era proprio quello di assumere la condizione umana.

L’uomo nasce da un uomo e da una donna, si forma nel grembo materno, deve essere aiutato a crescere ed educato da quelli che lo hanno generato. Perché, come il grembo materno è il luogo miracoloso in cui egli trova la condizioni più favorevoli per maturare fino ad essere capace di affrontare la luce, l’uomo e la donna che lo hanno concepito sono naturalmente quelli in grado di offrirgli la protezione e la ricchezza del loro sodalizio.

La famiglia diventa Sacra in quanto vi nasce il Salvatore. Ma il Salvatore vi nasce perchè essa è la realtà che esprime in sè l’essenza fondamentale della esperienza umana. Se la famiglia non risponde sempre a questa vocazione naturale è per l’errore degli uomini, non per il difetto del suo archetipo che, appunto, è il migliore modello possibile per ogni individuo umano, dopo esserlo, nella forma più primitiva, per ogni vita animale.

Dunque la scelta divina è in se stessa una riaffermazione del disegno divino già dato all’uomo nei racconti della Genesi.

La gioia e la sofferenza toccano gli individui come toccano la famiglie, per eventi esterni ed involontari, o per quanto alberga nel cuore e nella volontà del singolo che si riflette su di lui e sugli altri.

Ora Bergoglio dice che Gesù ha scelto di nascere in una famiglia afflitta e perseguitata, con una curiosa inversione della relazione tra cause ed effetti. Infatti, è noto a tutti che la famiglia di Nazareth è costretta alla fuga e all’esilio proprio in ragione del fatto che in essa deve nascere il Re divino dal quale il meschino re terreno si sente minacciato. Gesù non sceglie quella famiglia perché soffre, ma quella famiglia soffre perché subisce l’odio di chi teme Gesù.

E se la Famiglia di Nazareth offre un modello perfetto di vita cristiana, il nemico la combatte perchè è un modello di Bene capace di creare le condizioni migliori per una vita buona dell’uomo.

La forza distruggitrice che l’uomo mette in moto contro l’uomo comincia dalla distruzione della famiglia perché essa è il luogo in cui il singolo trova il massimo della protezione e dove riceve il massimo dei doni che lo fortificano.

Così la distruzione della società umana, cioè del vivere comune, comincia sempre dalla distruzione della famiglia. E questo ancora prima dell’avvento del Cristianesimo. Enea che fugge col padre sulle spalle e il figlio per mano è l’uomo che vuole mettere in salvo la propria stessa civiltà per trasmetterla e arricchirla. E solo perché ha assunto di legarsi alla catena delle generazioni potrà creare il futuro .

La famiglia è in sé fonte di vita e di gioia. Il dolore e il dramma sono il fatto contingente legato ad eventi che sovrastano l’uomo o che egli stesso condiziona con una volontà incapace di guardare al bene. Essa è un dono che spesso non si è capaci di comprendere, perchè non siamo capaci di liberarci dalla schiavitù dell’io che ci insidia anche quando avremmo la possibilità di agire liberamente per un vantaggio superiore a quello offerto dai nostri egoismi.

Per questa sapienza non basta ricorrere alle formule di cortesia che servono per convivere bene in un palco a teatro (1). Occorre la consapevolezza che la posta in gioco è superiore a quello che essa ci costa. E che il suo valore è stato fissato una volta per tutte proprio da Dio ed è di gran lunga superiore a quello attribuitogli, in un senso o nell’altro, dalla esperienza personale.

La famiglia è sacra perchè istituita per l’uomo, perché nasce come dono. E Gesù la sceglie perchè è la espressione dell’amore divino, che l’ingratitudine umana è capace di disconoscere. Vi nasce per ricordare ora ad una umanità distratta e sperduta che è il luogo indefettibile in cui ognuno può dare prova della propria ricchezza di cuore e di intelligenza e l’anello che, solo, salda le maglie della nostra esistenza.

Insomma, non si dovrebbe mai dimenticare che la famiglia è perseguitata perchè sacra e non sacra perché perseguitata.

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1 –  A modo di nonno saggio il Papa ha fatto ripetere agli oltre centomila di piazza San Pietro le tre parole maestre per lo sviluppo delle virtù domestiche: “permesso, grazie, scusa”. (riportiamo testualmente da Zenit di oggi, lunedì 30 dicembre 2013, N.d.R.)

12 commenti su “La Sacra Famiglia. Una curiosa inversione della relazione tra cause ed effetti nelle parole del Papa – di Patrizia Fermani”

  1. Grazie a Patrizia Fermani per avere puntualizzato così esplicitamente “l’inversione di relazione tra causa ed effetti ” di Bergoglio. Questo uomo non finirà per distruggere anche la chiesa novus ordo conciliare? Chi è rimasto Cattolico e fedele agli insegnamenti di sempre non può non denunciare le “bizzarrie” che questo strano personaggio ci propone a ritmo incalzante. Possibile che non ci sia almeno un vescovo con giurisdizione mosso da santa indignazione che si alzi e pubblicamente chieda ammenda? Grazie Patrizia e Dio la benedica.

  2. Claudio Raul Delle Donne

    Gent.ma Sig.na Adriana
    in effetti c’è stato in USA un Vescovo di cui ora mi sfugge il nome, ma che mi sono annotato in Ditta e che potrò confermarVi la settimana prossima, il quale, commentando uno dei primi discorsi di Bergoglio nel quale disapprovava, da parte della Chiesa, l’insistenza nel condannare l’aborto, il divorzio e la pratica della convivenza, non si peritò di affermare che, per quanto lo riguardava, NON se ne sarebbe parlato MAI abbastanza. Ebbene quel Vescovo (accidenti perchè non ricordo ora il nome) fu “rimosso” in una settimana e, probabilmente ora fa il chierichetto in Madagascar……….come diceva il Machiavelli ne: Il Principe? “All’occorrenza condannarne uno esemplarmente per educarne 100″……per dirla con Arbore : “Meditate gente, meditate”
    Cordiali Sauti ed Auguri per il Nuovo Anno Claudio Rau

  3. Bergoglio ha fatto anche di più ! Con permesso della P.Fermani, aggiungo che ha, ancora una volta, come predecessori prima di lui, insistito sulla migrazione della Sacra Famiglia, solo per far, democraticamente o populisticamente, accettare i migranti.
    Nessuno sa bene come andassero le cose per i migranti allora, nè i Vangeli pongono analisi accurate sulla migrazione della Famiglia di Gesù, poichè NON importanti.
    Sappiamo però che gli ebrei migrati furono resi schiavi in Egitto, secoli prima.La storia scritta dal popolo ebraico, non dice bene come, ma fu certo per la massiccia migrazione senza autorizzazioni , che costituì un pericolo per l’identità del popolo egiziano. La pena della migrazione massiccia fu, non la morte, ma la resa in schiavitù.
    Non credo che le cose fossero molto diverse ai tempi di Gesù, salvo il fatto che l’Egitto era sotto giurisdizione ancora romana, ma dove Erode nulla avrebbe potuto.
    Ai tempi di allora, come ai tempi attuali, nelle nazioni ancora conscie di esserlo, vige la regola che il migrante può soggiornare se indica il luogo dove viene ospitato, e che tale luogo sia controllato da un residente-cittadino. Le frontiere, allora come adesso, erano controllate da guardie armate, salvo alcuni settori o valichi conosciuti da pochi.
    Non credo proprio che San Giuseppe si avventurasse in Egitto, con i beni più preziosi che aveva (Gesù e Maria) senza sapere che avrebbe trovato accoglienza in casa di parenti od amici in Egitto !
    Chè, se lo avessero trovato senza permesso di soggiorno, data sempre l’amministrazione romana, gli avrebbero imposto di dire dove alloggiava e dove lavorava e gli avrebbero comminato sanzioni non leggere.
    Molto probabilmente, attraversata la frontiera,entro pochi giorni San Giuseppe avrà comunicato al prefetto, o suo sottoposto della provincia romana, il suo alloggio e la sua migrazione da Betlemme di Giudea, per evitare sanzioni o la riduzione in schiavitù o,peggio, la pena di morte per chi valicava la frontiera senza avvertire la gerarchia. Del resto, proprio per obbedire all’editto di censimento di Cesare Augusto, si era spostato ed era arrivato a Betlemme. Aveva con sè documenti che attestavano la sua obbedienza all’editto dell’imperatore.
    Questo è quanto la storia e le usanze di allora suggeriscono !
    Che poi si vogliano usare argomentazioni attuali di nazioni buoniste come l’Italia, per impietosire ed intenerire a sproposito le masse dei fedeli, è una vergogna che non ha parole per definirla grande.
    Si chieda in Argentina, da dove viene Bergoglio, se la migrazione transfrontaliera è permessa senza alcun problema, da e per il Brasile o per le nazioni confinanti !

  4. commentando uno dei primi discorsi di Bergoglio nel quale disapprovava, da parte della Chiesa, l’insistenza nel condannare l’aborto, il divorzio e la pratica della convivenza, non si peritò di affermare che, per quanto lo riguardava, NON se ne sarebbe parlato MAI abbastanza.

    Bisogna anche tenere conto di chi riceve il messaggio, non solo di chi lo invia… in questo caso è innegabile che secondo l’uomo medio la Chiesa si è preoccupata troppo di questi argomenti tralasciando tutti gli altri. A prescindere da cosa uno ritenga giusto o sbagliato, la maggior parte delle persone pensa ” Quel che accade sotto le mie lenzuola sono affari miei”, e non credo che insistendo in maniera eccessiva si possa ottenere alcunché, se non irritare ancora di più.

  5. l’ insegnamento della dottrina cristiana, caro Fecerico, irrita solo chi vuol fare di testa sua, ignorando Dio. padronissimo di fare cosi, ma non di pretendere che la Chiesa abdichi al suo compito di Mater et Magistra. Anche Erode s’ irritava con Giovanni Battista, e Caifa s’ irrito’ con Gesu’, e pure gli imperatori romani. Se si fosero preoccupati di non irritare, Gesu’ e i suoi apostoli avrebbero predicato la legge mosaica o scrittooemi inneggianti a Zeus, Dioniso o Cesare Augusto.
    Rosa

    1. In questo caso non si tratta di irritare l’ingiusta autorità oppressiva, ma le persone che si vorrebbero aiutare ed ammaestrare… insisto, non è di sicuro la procedura migliore per ottenere risultati. Ed infatti, ogni volta che qualcuno tocca aggressivamente questi argomenti non fa altro che scatenare una bufera di polemiche, ricevere una caterva di critiche e/o insulti e porgere su di un piatto d’argento all’Arcigay o chi per essa un punto vincente da fregarsi le mani. Sarà un metodo eroico, ma nel 2014 non funziona.

  6. Claudio Raul Delle Donne

    Gent.ma Sig.na Adriana
    appena rientrato a bottega sono andato a cercare il ritaglio di giornale concernente quel Prelato americano rimosso dal Bergoglio in quanto “tradizionalista”..ed al quale avevo accennato nel post del 30 Dicembre (un anno fa !!!) di cui sopra.
    In realtà si trattava del Cardinale Raymond Burke, di Saint Louis, membro della “Congregazione dei Vescovi, ovvero il più importante braccio politico della Chiesa Romana, dal quale passano le nomine dei Vescovi di tutto il mondo e quindi anche quella dello stesso Bergoglio……..evidentemente il Burke NON era poi tanto tradizionalista……
    Cordiali Saluti Claudio Raul

  7. Gualtiero Comini

    Vado un po’ controcorrente. Non mi sembra rispettosi apostrofare il Santo Padre come un nonno saggio( con uso ironico del termine che in sè avrebbe invece un senso positivo). Io rimango fedele alla Santa Romana Chiesa cattolica che ha in Papa Francesco il suo Papa eletto per opera dello Spirito Santo. Però potrebbe essere interessante inviare al Papa certi commenti per sapere cosa ne pensa. Auguri

    1. Caro Sig. Comini,
      l’appellativo di “nonno saggio” riferito al Papa è stato ripreso, pari pari, da una notizia di Zenit, agenzia di notizie ufficiosa della Santa Sede. Infatti come può notare abbiamo specificato “riportiamo testualmente”. Concordo con Lei sul fatto che a un Papa non andrebbe applicata una definizione di questo tipo. Purtroppo un eccesso nel voler essere “alla mano” fa sì che gli organi di informazione poi trattino il Vicario di Cristo con termini non consoni.

      coi migliori saluti

      Paolo Deotto

  8. L’articolo è molto interessante, tuttavia sono perplessa: il Papa non ha mai parlato di una “scelta” 😉
    sono andata a verificare tutti i testi natalizi, l’Angelus del 29 dicembre e fino ad oggi… il Papa non ha mai detto che Gesù “ha scelto” …
    L’articolo resta interessante a prescindere, però sarebbe meglio postare le vere parole del Papa, altrimenti si aggiunge confusione a confusione e si perde di credibilità….
    Buon Anno a tutti!

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