“LA SPIRITUALITA’ CRISTIANA” DI ENNIO INNOCENTI. UN PREZIOSO CONTRIBUTO ALLA RINASCITA DEL PENSIERO CATTOLICO – di Piero Vassallo

di Piero Vassallo


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Il vento dell’illusione moderna, soffiando sui testi del Concilio Vaticano II, ha generato un entusiasmo subitaneo e incontenibile, che, aprendo le porte della sacra liturgia alle ridarelle canterine e insinuando sofismi progressivi nelle prediche dei conformisti, ha sostituito la mortificazione con il ribasso dell’intollerantissima verità cattolica.

In quella tormentata stagione, Paolo VI levò la sua voce solitaria per lamentare la decadenza della spiritualità cattolica: “Insensibilmente anche noi, seguaci di Cristo e classificati come fedeli cattolici, tendiamo spesso ad una vita cristiana comoda e conformista e piano piano escludiamo praticamente la mortificazione, il sacrificio, la croce dal nostro costume. Molti desiderano un cristianesimo facile, affrancato da leggi canoniche e da obbedienze comunitarie, preferiscono scegliere la libertà, sviluppare la personalità, concedere alla curiosità non solo una prudente e legittima conoscenza, ma talora l’esperienza delle forme riprovevoli o discutibili della vita profana…”.

Le accorate parole dell’incompreso papa Montini sono citate e fatte proprie da Ennio Innocenti, autore del saggio “La spiritualità cristiana dall’antichità alla modernità”, edito in Chieti da Marco Solfanelli.

Un testo, quello di Innocenti, concepito per rafforzare nei militanti nelle associazioni cattoliche la coscienza di appartenere a una tradizione vivente, nonostante le tempeste di chiacchiere sollevate dai poteri asserviti all’empietà.

La storia della spiritualità è anche un’occasione sapientemente usata da Innocenti e dai suoi validi collaboratori, Debora Siciliano e Giovanni Cogliandro, per mostrare la vitalità del Cattolicesimo nei secoli moderni, teatri di tre aggressioni micidiali, la rivoluzione protestante, la rivoluzione illuminista e la rivoluzione materialistica e tecnocratica, finalizzate alla distruzione e ultimamente alla corruzione della Chiesa cattolica.

Al proposito Innocenti osserva: “Se il primo trauma è storicamente bilanciato dalla spiritualità cattolica che ha mantenuto il primato dell’essere, della trascendenza, della grazie in collaborazione con la responsabilità umana e quindi ha potuto alimentare dappertutto la santità e la mistica della perfetta unione trasformante con Dio, il secondo trauma è tuttora frenato dalla rivendicazione cattolica del bene comune derivato dall’ordine divino. Purtroppo il terzo trauma, già clamoroso con la rivoluzione comunista del primo novecento e ora totalmente avvolgente con la globalizzazione sempre più selvaggia e schiavizzante, sembra minacciare dappertutto le stesse radici della formazione umana e quindi della educazione etica, spirituale e mistica delle persone”.

Se non che l’orizzonte della globalizzazione è macchiato, oltre che dalla stupidità, dalla feroce persecuzione anticristiana, fomentata dai cascami delle ideologie e dalle schegge impazzite della religione. Ancora una volta la Chiesa sopravvive alle avversità per l’efficacia del sangue versato dai martiri.

Come aveva annunciato Paolo VI, in tempi oscurati dall’illusione intorno alla meraviglia moderna, la Chiesa non ha smentito “una sua ascetica de contemptu mundi, la quale ebbe tanta parte nella educazione medievale alla liberazione dell’uomo dalla materialità e dalla animalità del vita pagana e barbara e continuerà a marcare il distacco spirituale del cristiano orientato al regno dei cieli”.

In sintonia con il magistero, Innocenti riconosce che “La barbarie prevalse per tutto il XX secolo con centinaia di guerre, con l’immensa strage anticoncezionale e antifetale, con lo scandalo di fame, malattie e oppressioni ipocritamente tollerate, mentre la Chiesa, era coinvolta nelle sofferenze del mondo … la santità cristiana … fiorisce nell’evangelizzazione moderna dei continenti”.

L’infatuazione per la modernità è passata come un’ombra effimera sulla Chiesa vivente grazie alla spiritualità dei più umili e indifesi fra i credenti.

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