Un avvincente racconto di Simonetta Scotto… il finale del racconto svela l’incompatibilità dell’amore e della logica dei servizi democratici e, fuori di metafora, la intrinseca immoralità, che anima le imprese dei seminatori della democrazia e della pace elargita agli educandi iracheni, serbi, libici, egiziani, siriani, ucraini.
di Piero Vassallo
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Nella stagione segnata e dominata dalla religione antisviluppista & thanatofila, professata e propagandata dai poteri forti, la dignità del letterato non può battere un sentiero diverso da quello che, secondo la poetica licenza di Ugo Foscolo, fu percorso da un presunto Machiavelli, “il grande che temprando lo scettro a’ regnatori gli allor ne sfronda ed alle genti svela di che lagrime grondi e di che sangue”.
Ai nostri giorni regnatori sono le potenti sentinelle del dollaro, le quali, istruite da George Soros, finanziere messianico, diffondono un progetto inteso a ostacolare la crescita demografica, che ai sapienti occhi dei superiori incogniti appare disastrosa e anti-umana cioè obbediente al demiurgo malvagio.
Al fine di ottenere la riduzione dell’umanità al numero da loro desiderato e approvato, i banchieri mettono in campo armi adeguate: l’eco-terrorismo, la finanza tossica, le carestie artificiali, la medicina selettiva, la sodomia, l’onanismo, la contraccezione, l’aborto e l’eutanasia.
In casi estremi il potere ricorre agli agenti provocatori e agli esperti di insurrezioni democratiche armate.
Metafora della passione sanguinaria, che muove il potere finanziario, è una guerra di liberazione democratica, condotta da una potenza moralista e narrata da Simonetta Scotto, raffinata autrice dell’avvincente romanzo “La morte non la puoi ingannare“, che è appena uscito dai torchi romani della casa editrice Pagine (per ordinazioni telefonare allo 06/45468600).
Destinato a diventare un caso letterario, il testo di Simonetta Scotto sfronda gli allori dei guerrieri atlantici, impegnati senza sosta nella guerra di liberazione dai regimi, che rappresentano lo scandalo dell’opposizione agli immortali principi del 1789 e ai sacri e mistici interessi della speculazione a stelle e strisce.
Scenario del racconto di Simonetta Scotto è un paese sudamericano, su cui sbarca un democratico distaccamento di agenti speciali, incaricati di istruire, armare e sostenere gli oppositori al potere sgradito alli superiori, senza compromettere il governo della nazione mandante.
A tal fine James, un capitano militante nei servizi segreti, assunto un falso nome e simulato un delitto, improvvisa una fuga e cerca rifugio presso gli oppositori al regime.
Mediante tale accorgimento il presunto disertore riesce ad infiltrarsi fra i ribelli, a carpirne la fiducia e a diventare (senza compromettere la democratica nazione mandante) il loro istruttore e l’effettivo comandante della guerriglia liberatrice.
L’insurrezione è condotta al canonico successo dallo specialista James, ma complicata dal fascino che sul regista esercita Raquel, la romantica e fascinosa sorella di un notabile insorgente.
Una intensa storia d’amore attraversa e turba e altera la storia dell’insurrezione, che si conclude con l’abbattimento del regime politicamente scorretto e con lo sterminio dei suoi difensori in armi.
Se non che l’amore non fa parte del quadro mentale del potere inteso alla democratizzazione dei paesi refrattari.
L’ufficiale dei servizi segreti & liberatori, infatti, è richiamato all’ordine, obbligato a riprendere il suo vero nome e ad abbandonare il paese democratizzato e l’innamorata.
Per giustificare la sparizione del loro infiltrato e preparare il suo ingaggio in una nuova impresa educatrice, i servizi mettono in scena la sua cattura e la sua condanna alla (simulata) fucilazione quale punizione del suo (finto) delitto.
Raquel, follemente/infelicemente innamorata del fascinoso liberatore, non può distinguere la finzione scenica dalla realtà e, disperata, cerca e trova la morte partecipando a una impresa rischiosa, nel quadro della continua guerra civile, seminata dai liberatori.
Il finale del racconto svela l’incompatibilità dell’amore e della logica dei servizi democratici e, fuori di metafora, la intrinseca immoralità, che anima le imprese dei seminatori della democrazia e della pace elargita agli educandi iracheni, serbi, libici, egiziani, siriani, ucraini.
Il libro di Simonetta Scotto è un implicito segnale dell’inversione dell’orientamento geo-politico, in atto nell’area dei benpensanti, i quali congedano la delusa/ferita fedeltà alla mano magica del mercato atlantico, mentre indirizzano le loro speranze verso la luce di Fatima sulla nuova Russia.
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1 commento su “L'alto prezzo della libertà americana – di Piero Vassallo”
Caro Piero,
Che bel Romanzo! Peccato che l’ispirazione sia tragicamente derivata da fatti che cadono sotto i nostri occhi e che stanno già da molti anni gravando sulle nostre vecchie, ancorchè inesauste, spalle.
Come sempre, siamo perfettamente d’accordo!