Lega cattolica per la preghiera di riparazione. Terzo incontro nazionale. Notizie e avvisi. Leggiamo alcuni Detti di S.Antonio Abate

Calendario tradizionale. Giovedì 23 febbraio 2017San Pier Damiani, Vescovo e Confessore, Dottore della Chiesa. Per il Martirologio clicca qui

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LUNEDI’ 1° MAGGIO 2017 SI TERRA’ IL TERZO INCONTRO NAZIONALE DELLA LEGA CATTOLICA PER LA PREGHIERA DI RIPARAZIONE

Comunicheremo a breve il programma – annotate la data nella vostra agenda per partecipare a questa giornata di formazione spirituale e di sana amicizia cristiana

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Gentili Amici,

ogni giorno, con grande dolore, vediamo chinarsi davanti al mondo chi dovrebbe invece guidare sulla strada della Fede. Restiamo quindi fedeli al nostro impegno e preghiamo in riparazione delle offese al Sacro Cuore di Gesù. Rinnoviamo anche le preghiere affinché il Signore doni Santi Pastori alla Sua Chiesa. Possiamo rileggere, cliccando qui, le modalità della preghiera di riparazione. È prezioso anche l’ausilio del libretto con gli Atti di devozione al Sacro Cuore e le Litanie del Sacro Cuore (clicca qui).

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Per la nostra formazione, leggiamo alcuni Detti di S. Antonio Abate. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

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NOTIZIE E AVVISI

 I sacerdoti della Fraternità San Pio X celebrano la Santa Messa in rito antico in diverse città. Per l’elenco completo delle Cappelle in Italia e orari delle celebrazioni, clicca qui.

 Tutte le domeniche e i giorni festivi a Verona si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 11.00 nella Rettoria Santa Toscana, in piazza XVI Ottobre n. 27.

– Tutti i sabati e nei giorni delle solennità a Brescia si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 18.00 nella chiesa di San Zeno al Foro (piazza Carducci). Alle 17.30, recita del S. Rosario, esposizione del Santissimo Sacramento e benedizione eucaristica.

– Ogni domenica e festa di precetto a Pavia si celebra la S. Messa in rito antico, alle ore 9.30 nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, in via Luigi Porta (centro storico).

– Nella diocesi di Prato si celebra regolarmente la S. Messa in rito antico in latino, in seguito al Motu Proprio “Summorum Pontificum” del 2007 nelle seguenti chiese: la chiesa dello Spirito Santo a Prato (piazza del Collegio), ogni domenica e festa di precetto ore 17.00; la chiesa di Santa Cristina a Pimonteogni domenica ore 10.00; la chiesa di San Martino a Paperino a Prato la prima domenica del mese ore 16.00 e ogni giovedì ore 7.30; la chiesa del Sacro Cuore a Prato (Via Benincasa), tutti i primi venerdì del mese ore 21.00; la Badia di Vaiano, da febbraio a giugno, un sabato al mese. Per il calendario dettagliato clicca qui.

 Ogni domenica e festa di precetto a Firenze, alle ore 11.00 e alle ore 19.00, nella chiesa dei Santi Michele e Gaetano, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al sabato le celebrazioni sono alle ore 7.30 e 11.00 e nei giorni feriali alle ore 7.30 e 18.30.

– Ogni domenica e festa di precetto a Belluno, alle ore 8.00, nella chiesa di Santo Stefano, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.

– In Alto Adige/Sud Tirolo viene celebrata la Santa Messa in rito antico: ogni prima Domenica al mese a Silandro in via Ospedale alle ore 18, ogni terza Domenica al mese a Bolzano in via Weggenstein alle ore 18, ogni quarta Domenica al mese a Bressanone nella chiesa Mariahilf/Zinggen alle ore 18, ogni 8 del mese nella chiesa parrocchiale a Cengles alle ore 17.

 Ogni domenica e festa di precetto a Bergamo, alle ore 9.00 e ogni venerdì alle ore 20,30, nella chiesa della Madonna della Neve, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al termine della S. Messa del primo venerdì del mese, Adorazione Eucaristica e recita delle Litanie del Sacro Cuore di Gesù. Per essere aggiornati sulle celebrazioni in rito antico, cliccare su https://www.facebook.com/madonnadellanevebergamo/

–  Ogni domenica e festa di precetto a San Lorenzo, frazione di Pizzoli (AQ), alle ore 18.00, presso l’Abbazia di Sant’Equizio, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.

– Ogni domenica e festa di precetto a Milano, nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in largo Cairoli, viene celebrata alle 10.00 la Santa Messa in Rito ambrosiano antico. Per informazioni:http://messatradizionalemilano.blogspot.it/ .

– Ogni domenica e festa di precetto, a Monza, viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 18.45, nella chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, via Italia 37. Per informazioni, cliccare “La Messa di sempre – Monza” . 

– Ogni primo venerdì del mese, al Priorato Madonna di Loreto, a Rimini-Spadarolo, alle ore 21, Adorazione Eucaristica notturna per riparare le offese e gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù.

– a Firenze, nell’Oratorio di S. Francesco Poverino, Santa Messa domenicale in rito antico alle ore 10 e tutti i venerdì, alle ore 18.30, Preghiera di Riparazione (S. Rosario, Litanie del Sacro Cuore, Atto di riparazione ed altre preci anche per impetrare l’aiuto divino alla Chiesa martire della ferocia islamica). Per informazioni: Dante Pastorelli, dante.pastorelli@virgilio.it, tel. 055.600804.

– Ogni venerdì un gruppo di fedeli si ritrova per la preghiera a Cremona. Per informazioni: Mauro Faverzani  – mauro.faverzani@gmail.com

– Ogni primo venerdì del mese viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 19.30 a Modena nella parrocchia dello Spirito Santo in via Fratelli Rosselli. Vi partecipano alcuni aderenti alla Lega di riparazione  secondo le intenzioni proposte dalla nostra iniziativa. Ricordiamo che nella medesima chiesa viene celebrata ogni domenica alle 17 la S. Messa (dal 2007) e, a richiesta, anche gli altri sacramenti.

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– Se altri sacerdoti fossero disposti a fare lo stesso nella zona in cui operano, ce lo facciano sapere e provvederemo a darne comunicazione.

– Ricordiamo che è possibile anche il semplice incontro tra laici che preghino secondo le intenzioni della Lega come già indicato. Anche in questo caso, sarebbe utile segnalarcelo in modo da poterne dare comunicazione. Rimane il fatto che lo strumento più efficace per la diffusione è il passaparola, che sarebbe meglio chiamare apostolato.

– Nei limiti delle nostre forze, siamo a disposizione per incontrare gli amici che intendono impegnarsi in questa impresa. Per questo, si faccia riferimento all’indirizzo di posta elettronica della Lega di riparazione, legariparazione@email.it , e troveremo il modo e il tempo per farlo.

Paolo Deotto – Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

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LETTURA DI FORMAZIONE

Detti dei Padri del deserto

Alcuni Detti di S. Antonio Abate

per scaricare il testo in formato pdf, clicca qui

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Verrà un tempo in gli uomini impazziranno, e al vedere uno che non sia pazzo, gli si avventeranno contro dicendo: “Tu sei pazzo!, a motivo della sua dissimiglianza da loro”.

Colui che batte un blocco di ferro, prima pensa a quel che vuole farne: se una falce, o una spada, o una scure. E anche noi dobbiamo sapere a quale virtù tendiamo, se non vogliamo faticare invano.

Un giorno alcuni anziani fecero visita al padre Antonio; c’era con loro il padre Giuseppe. Ora l’anziano, per metterli alla prova, propose loro una parola della Scrittura e cominciò dai più giovani a chiederne il significato. Ciascuno si espresse secondo la sua capacità. Ma a ciascuno l’anziano diceva: “Non hai ancora trovato”. Da ultimo, chiede al padre Giuseppe: “E tu che dici di questa parola?”. Risponde: “Non so”. Il padre Antonio allora dice: Il padre Giuseppe sì, che ha trovato la strada, perché ha detto: “Non so”.

Un tale chiese al padre Antonio: “Che debbo fare per piacere a Dio?”. E l’anziano gli rispose: “Fa’ quello che ti comando: dovunque tu vada abbi sempre Dio davanti agli occhi; qualunque cosa tu faccia o dica, basati sulla testimonianza delle Sante Scritture; in qualsiasi luogo abiti, non andartene presto. Osserva questi tre precetti e sarai salvo”.
Il padre Pambone chiese al padre Antonio: “Che debbo fare?”. L’anziano gli dice: “Non confidare nella tua giustizia, non darti cura di ciò che passa, e sii continente nella lingua e nel ventre”.

Disse ancora: “Come i pesci muoiono se restano all’asciutto, così i monaci che si attardano fuori della cella, o si trattengono tra i mondani, snervano il vigore dell’unione con Dio. Come dunque il pesce al mare, così noi dobbiamo correre alla cella; perché non accada che attardandoci fuori, dimentichiamo di custodire il di dentro”.
Disse ancora: “Chi siede nel deserto per custodire la quiete di Dio è liberato da tre guerre: quella dell’udire, quella del parlare, e quella del vedere: Gliene rimane una sola: quella del cuore”.

Un fratello disse al padre Antonio: “Prega per me”. L’anziano gli dice: “Non posso io avere pietà di te, e neppure Dio, se non sei tu stesso ad impegnarti nel pregare Dio”.

Il padre Antonio, nel deserto, ebbe questa rivelazione: “In città c’è uno che ti somiglia: è di professione medico, dà il superfluo ai bisognosi, e tutto il giorno canta il trisagio (cioè il canto: Santo, santo, santo) con gli angeli”.
Disse ancora: “E’ dal prossimo che ci vengono la vita e la morte. Perché se guadagniamo il fratello, è Dio che guadagniamo; e se scandalizziamo il fratello, è contro Cristo che pecchiamo”.

Dei fratelli fecero visita al padre Antonio e gli dissero: “Dicci una parola: come possiamo salvarci?”. L’anziano gli dice: “Avete ascoltato la Scrittura? E’ quel che occorre per voi”. Ed essi: “Anche da te, padre, vogliamo sentire qualcosa”. L’anziano dice loro: “Dice il Vangelo: Se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra”. Gli dicono: “Ma di far questo non siamo capaci”. L’anziano dice loro: “Se non sapete porgere anche l’altra, tenete almeno ferma la prima”. Gli dicono: “Neppure di questo siamo capaci”. E l’anziano: “Se neppure di questo siete capaci, non contraccambiate ciò che avete ricevuto”. Dicono: “Neppure questo sappiamo fare”. Allora l’anziano dice al suo discepolo: “Prepara loro un brodino: sono deboli”. E a loro: Se questo non potete e quello non volete, che posso fare per voi? C’è bisogno di preghiere”.
Disse ancora: “Dio non permette che contro questa generazione si scatenino guerre come contro le antiche; perché sa che è debole e non ha forza di sopportare”.

Il padre Antonio disse: Vidi tutte le reti del Maligno distese sulla terra, e dissi gemendo: “Chi mai potrà scamparne?” E udii una voce che mi disse: “L’umiltà”.
Disse il padre Antonio al padre Poemen: “Questa è l’opera grande dell’uomo: gettare su di sé il proprio peccato; e attendersi tentazioni fino all’ultimo respiro”.

Tre padri avevano costume di andare ogni anno dal beato Antonio; due di loro lo interrogavano sui pensieri e sulla salvezza dell’anima; il terzo invece sempre taceva e non chiedeva nulla. Dopo lungo tempo il padre Antonio gli dice: “E’ tanto ormai che vieni qui e non mi chiedi nulla”. Gli rispose: “A me, padre, basta il solo vederti”.
Disse ancora: “Obbedienza e continenza ammansiscono le belve”.
Disse anche: “Ho visto monaci dopo molte fatiche cadere e uscir di senno perché avevano confidato nella loro opera e trascurato quel precetto che dice: Interroga il padre tuo ed egli te lo annunzierà” (Dt 32, 7).
Disse ancora: “Quando è possibile, il monaco deve affidarsi ai padri riguardo al numero dei passi da fare e delle gocce d’acqua da bere nella sua cella; se in queste cose non vuole cadere”.

Un giorno il santo padre Antonio, mentre sedeva nel deserto, fu preso da sconforto e da fitta tenebra di pensieri. E diceva a Dio: “O Signore! Io voglio salvarmi, ma i miei pensieri me lo impediscono. Che posso fare nella mia afflizione?” Ora, sporgendosi un po’, Antonio vede un altro come lui, che sta seduto e lavora, poi interrompe il lavoro, si alza in piedi e prega, poi di nuovo si mette seduto a intrecciare corde, e poi ancora si alza e prega. Era un angelo del Signore, mandato per correggere Antonio e dargli forza. E udì l’angelo che diceva: “Fa così e sarai salvo”. A udire quelle parole, fu preso da grande gioia e coraggio: così fece e si salvò.

Morte di Antonio

Com’è scritto io prendo la via dei miei padri. Sento di essere chiamato dal Signore. Voi siate giudiziosi, e non perdete il frutto della vostra lunga ascesi secondo la volontà del Signore, ma, come se cominciaste adesso, cercate di custodire con ogni cura il vostro zelo. Conoscete i demoni insidiosi. Avete visto come sono feroci e insieme deboli. Non temeteli dunque, ma respirate sempre Cristo, e credete in lui, e vivete come se doveste morire ogni giorno, osservando voi stessi e ricordatevi le cose che vi ho consigliato. Non abbiate rapporto con gli scismatici… Sapete quanto anch’io li evitassi, giacché essi, insegnando altre cose, combattono Cristo, invece di sostenerlo. Cercate di unirvi sempre prima di tutto al Signore e poi ai santi, affinché dopo la vostra morte vi accolgano nei tabernacoli eterni. Pensate a questo e comprendetelo. E se v’importa di me, non permettete a nessuno di portare il mio corpo in Egitto, affinché forse non venga messo in una casa. Per questo appunto sono salito sul monte, perché sedendo vicino al fiume e rendendo lo spirito presso gli eremiti, io non soffra questo destino. Sapete come io confondessi chi faceva così e raccomandavo loro di abbandonare questa consuetudine. Seppellite dunque il mio corpo e nascondetelo sotto terra; e custodite in voi la mia parola, perché nessuno sappia dov’è il mio corpo e in che luogo è stato messo. Nel giorno della resurrezione dei morti, io lo riceverò incorrotto dal salvatore…per il resto vi dico addio, o figli. Antonio lascia questo mondo, e non sarà più con voi.

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