Legge 40. “Abbiamo vinto!” – di Rita Bettaglio

“Cara XY, abbiamo vinto!”, inizia così il comunicato dell’associazione Luca Coscioni. “E’ con enorme gioia che ti scriviamo, annunciandoti quello che forse avrai visto sulle pagine online dei maggiori quotidiani nazionali: il divieto di fecondazione eterologa, cuore proibizionista della legge 40, è stato cancellato dalla sentenza della Corte Costituzionale!”.

Bene, bravi, 7+! La “tremenda legge proibizionista” ha subito l’ennesimo colpo di piccone!

di Rita Bettaglio

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lg4Questa legge sciagurata, e lo dico con convinzione, ha subito, dal 2004, anno in cui è stata emanata,  le attenzioni della Corte Costituzionale per ben cinque volte e ha suscitato numerosi ricorsi, per un totale di 16 pronunciamenti giudiziari avversi. I ricorsi hanno riguardato soprattutto il congelamento degli embrioni e la diagnosi preimpianto. In buona sostanza non c’è rimasto praticamente nulla.

Chiariamo subito un punto fondamentale: non è una buona legge. Non è una legge che difende la vita e men che meno è ‘cattolica’, come è stato impropriamente detto. E non è neanche “legge d’incontro tra visioni diverse, che tende la mano a chi non riesce a procreare garantendo un rispetto minimo della vita umana embrionale”, come sostenuto di recente, per bocca di Ognibene, da Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani. Stupidaggine solenne: condannare a morte due embrioni su tre significa rispetto?

Purtroppo solo una parte del mondo pro-life italiano, il Comitato Verità&Vita, ha preso una posizione chiara.  Gli ammiccamenti di bioeticisti rinomati e storiche organizzazioni per la vita hanno aumentato la confusione.

 Ora cade il divieto di fecondazione eterologa, cioè esterna alla coppia. Potranno nascere bambini che hanno il DNA di una persona sconosciuta combinato con quello di uno dei due genitori. Bambini geneticamente modificati. Ma la modificazione genetica non era un’aberrazione nel caso dei pomodori? Forse i bambini valgono meno del mais transgenico?

Bambini che non avranno più il diritto di conoscere i propri genitori. Nemmeno di sapere chi sono.

 Ma facciamo solo un piccolo semplice ragionamento.  Per quanto male si possa pensare della Corte Costituzionale una legge che venga sanzionata cinque volte in 10 anni, forse tanto scritta bene non era. Parlo così, da ignorante.

E allora, nella testa degli estensori di questa legge, cosa c’era mentre vergavano cotale testo? E chi l’ha approvata l’ha letta bene?

Ora resta nella legge resta il divieto di fecondazione per single e coppie omosessuali. Per quanto? Attendiamo a breve che, essendo profondamente omofobica, anche questa parte venga rimossa.

Che dire? A chi ha inneggiato alla legge 40 come al male minore possiamo solo ricordare che “Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore”. Chi ci prova peggiora le cose. Quod erat demonstrandum.

4 commenti su “Legge 40. “Abbiamo vinto!” – di Rita Bettaglio”

  1. Che giornata nera oggi!
    Questa sera dicevo a cena: se ci fosse un marziano che ci guardasse dall’alto, osservando quel che facciamo e diciamo, penserebbe che qui siamo tutti matti da legare. Un commento sul TG rispetto a questa sentenza sulla legge 40; una parlamentare del PD: è un passo in avanti, ora le coppie non feconde non saranno più discriminate (a proposito, anch’io mi sento molto discriminata in tanti settori; ad esempio vorrei fare l’astronauta: perché certuni sì e io no? non ho anch’io i miei diritti? è un desiderio che serve alla mia realizzazione, perché la società non mi dà l’opportunità di realizzarlo? e così via).
    Poi, come ha ricordato l’autrice dell’articolo, cerchiamo il naturale in tante cose: naturale è bello, viva il biologico, abbasso la TAV che inquina il territorio, vogliamo l’aria pulita, niente prodotti chimici per le colture, difendiamo le riserve naturalistiche, viva il territorio naturale, la casa ecologica, ecc. ecc. ; mentre da un’altra parte: uso delle pillola, regolazione chimica della fertilità, fecondazione in vitro, fecondazione eterologa, maternità surrogata, maternità per le anziane, ovociti e spermatozoi da una parte o dall’altra, utero in affitto (pardon: gravidanza di sostegno, o qualcosa di simile; sapete, bisogna imparare a parlare correttamente, a chiamare le cose con il loro nome, diamine, ci mancherebbe).
    Non ho altro da aggiungere anche perché mi mancano le parole. Cosa ci aspetta? Non lo so, non lo sappiamo. Dobbiamo però fortificarci e pregare molto. Soprattutto non farci spaventare dal nemico che diventa sempre più potente e ricordare in cuor nostro le parole di Gesù, ricordarci che l’ultima parola non è la morte ma la risurrezione.

  2. Giovanni Novelli

    Probabilmente prima di dichiararla omofobica a livello di Corte Costituzionale sarà necessario intervenire sulla Costituzione stessa, almeno a livello di inferenza logica, per quanto la logica sia facilmente soggetta alla discrezionalità in assenza di assiomi certi e coerenti e in presenza del sistema assiomatico cortocircuitato su cui si basa l’avanzata finale del “modernismo”. La modifica all’art. 138 della Costituzione, se non è già stata effettuata, non mi sono disturbato a verificarlo, permetterà di stravolgere in tempi brevi l’attuale assetto costituzionale, disperdendo in breve tempo quanto di buono c’era nella Costituzione Italiana, a parte le backdoor mondialiste in essa già innestata con astuzia nella fase costituente e ben utilizzate da chi si è preposto a difendere l’integrità territoriale e non dello Stato Italiano. Comunque sta di fatto che… abbiamo vinto! Pensa un po’ se avessimo perso… 😉

  3. “…condannare a morte due embrioni su tre significa rispetto?” Credo che bisogna scrivere le cose giuste se su questo terreno difficile si vuole essere ascoltati. Premesso che la fecondazione assistita e’ fuori dalla dottrina cattolica, l’idea della legge, col limite dei tre embrioni, era proprio quella di dare a tutti una buona possibilità di trovare “nido” nell’utero materno: tre gemelli sono ragionevolmente il massimo della possibilità di sopravvivenza e di “successo”. .”..forse tanto scritta bene non era” una elaborazione decennale fino all’estrema possibilità consentita da una società secolarizzata di affermare che l’embrione non e’ cosa ma essere umano: questa e’ la “bestemmia” contro cui il laicismo continua a scagliarsi…comunque non c’e’ che da pregare e testimoniare con l’accoglienza della vita e l’adozione cos’e’ il bello e la meraviglia voluta da Dio.

  4. Normanno Malaguti

    Non voglio spendere parole in campo tecnico, visto che non ho la competenza di Mario Palmaro che ora, nell’Eternità vede, contemplando il Volto del Redentore, l’inanità degli sforzi dei servili seguaci dell’ ‘avversario’ e il futuro trionfo di Cristo che in quel Luogo é già perennemente presente, né di Alessandro Gnocchi, che pure in materia può ben sguainare competenza e sapienza.
    Mi limito perciò soltanto ad alcune elementari considerazioni:
    Ancora una volta si vede come il termine ‘democrazia’ sia un ‘flatus vocis’.
    Puntualmente il voto circa quella legge, contro cui si batté il Partito Radicale, fu censurato da quasi l’80% degli italiani che, seguirono il consiglio del card. Ruini, che affermò non essere facoltà degli uomini decidere in un campo che esulava dalla sua creaturalità essendo l’ingerenza in un ambito che attentava la legge naturale sancita da Dio.
    Non furono queste le sue parole ma fu così che io e molti altri le intesero, disertando le urne e da quei pochi, ma pur sempre una percentuale non insignificante che votarono per il mantenimento di quella legge iniqua, ma certo migliore di quella che sarebbe sortita secondo i desiderata dei radicali. Così nè io né i miei famigliari andammo a votare.
    Ora, la Corte Costituzionale, non ha tenuto nel benché minimo conto l’orientamento della maggioranza degli aventi diritto al voto e in più pronunciamenti ha smantellato i pochi punti che ne impedivano una generale ed ancor più degradante inumana attuazione.
    Che dire? la Corte Costituzionale contraddice il principio basilare della democrazia che é o, dovrebbe essere, la volontà popolare, come altre volte in questa nostra ‘Repubblica fondata sul Lavoro’ é avvenuto ed in modo conclamato.

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