L’EUROPA IN MARCIA VERSO IL TOTALITARISMO (sec. XIX – sec. XXI). Settima parte: – NASCITA DELLA STRUTTURA TECNOCRATICA. IL RUOLO DELLA “ECOLE POLYTECHNIQUE” E IL GRUPPO “X CRISE” – di Carlo Manetti

L’EUROPA IN MARCIA VERSO IL TOTALITARISMO (sec. XIX – sec. XXI).

settima parte. NASCITA DELLA STRUTTURA TECNOCRATICA. IL RUOLO DELLA “ECOLE POLYTECHNIQUE” E IL GRUPPO “X CRISE”

di Carlo Manetti

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lo stemma dell’Ecole Polytechnique

Nel periodo compreso tra i due conflitti mondiali, soprattutto ad opera di Jean Coutrot (1895-1941) e dei suoi più stretti collaboratori, si struttura quell’apparato tecnocratico, rigidamente diretto dai sinarchi, che sarà destinato, dopo la seconda guerra mondiale a dominare la vita istituzionale della Repubblica francese prima, delle comunità europee poi e dell’Unione Europea, infine.

Coutrot applica in maniera esemplarmente coerente il principio di Saint-Yves d’Alveydre della separazione netta tra coloro che dimostrano sufficiente sensibilità spirituale e spirito speculativo per essere iniziati sinarchi, posti alla direzione dottrinale ed operativa dell’intero disegno, e coloro che, caratterizzati da spirito pratico e da una preponderanza dell’azione sulla contemplazione, sono destinati a gestire l’esecuzione operativa delle direttive dei sinarchi, vale a dire i tecnocrati, cui, al massimo, deve essere illustrata la dottrina di Saint-Simon.

Il campo d’azione su cui si concentra Coutrot è costituito dagli allievi ed ex-allievi dell’École Polytechnique, vale a dire i funzionari ed i futuri alti funzionari dello Stato, con preparazione scientifica. La scelta non è casuale, ma dettata da una serie di fattori, destinati ad aumentare le probabilità di successo. In primo luogo la formazione rigidamente matematica, quando non è accompagnata da una fortissima attenzione alle ragioni ultime ed alla filosofia, intesa come metafisica, tende a portare le persone a ragionare in termini di efficacia immediata, obnubilando le questioni di carattere più generale. Questa tendenza, che, comunque, ammette svariate quanto importanti eccezioni, rende queste persone particolarmente disponibili al pensiero tecnocratico.

Altra caratteristica, che, se non moderata da forte spirito filosofico, tende a spingere verso la tecnocrazia è il fortissimo senso dello Stato e del pubblico servizio, che connota allievi ed ex-allievi dell’École Polytechnique.

Ma il vero moltiplicatore dei risultati dell’azione di Coutrot è il leggendario cameratismo degli allievi e degli ex-allievi di questo istituto. Essi sono coscienti di formare una vera e propria élite dirigenziale della burocrazia transalpina. Molti di loro, poi, vengono da famiglie socialmente modeste e, quindi, si ritrovano, quasi naturalmente, a rompere ogni tipo di legame con il loro mondo d’origine e ad identificare in compagni ed ex-allievi la propria nuova famiglia. Questi sentimenti non creano una sorta di occulta organizzazione tesa a distribuire vantaggi e favori ai propri membri, ma un genuino sentimento di appartenenza e di dedizione reciproca, indipendentemente dalle più o meno rare frequentazioni di ciascuno con gli altri. È proprio su quest’ultimo fattore che Coutrot punterà moltissimo ed in modo vincente.

Gli ex allievi tendono a riunirsi in associazioni, loro riservate, corrispondenti agli interessi di ciascuno, come ad esempio X Auto, o X Cinéma o X Bridge o X Cibernétique. Partendo da questa constatazione, Coutrot, fonda nel 1831, il gruppo X Crise, teso ad elaborare strategie di uscita dalla crisi che, a partire dal 1929 statunitense, ha colpito tutto il mondo occidentale; il clima in cui tutto ciò viene affrontato è di un umanesimo democratico-cristiano, all’interno del quale, però, vengono veicolati contenuti tipicamente tecnocratici. Vi partecipano anche seguaci di Marc Sangner (1873-1950), fondatore del Sillon, la prima e, forse, più compiuta formulazione politica del Modernismo cattolico, condannata da san Pio X nel 1910 con l’enciclica Notre Charge Apostolique (835-1914), ulteriore segnale della convergenza più che tattica tra la tecnocrazia sinarchica ed il Modernismo stesso. Si pensi, a titolo di esempio, all’attuale partecipazione al Governo Monti del Ministro Andrea Riccardi, fondatore e leader indiscusso della Comunità di Sant’Egidio, anima, tra l’altro, dell’incontro ecumenico di Assisi 1986, quello passato alla storia per le statue dei Buddha sugli altari.

Il gruppo X Crise diviene il centro di formazione di persone che da esso si staccano per formare nuove associazioni o per convertirne di esistenti, pur mantenendo sempre un legame strettissimo tra loro. Coutrot, ad esempio, diviene vicepresidente del Centre d’Organisation scientifique du travail, di cui è presidente Charles Spinasse (1893-1979), ministro del Fronte popolare, del cui Gabinetto fa parte anche lo stesso Coutrot. Grande importanza riveste il Centre d’Etudes des Problèmes Humains, al cui interno troviamo personaggi del calibro di Aldous Huxley (1894-1963), Alexis Carrel (1873-1944), Maria Montessori (1870-1952) e Padre Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955).

Gli uomini di Coutrou presero, di fatto, a divenire l’élite intellettuale del pensiero politico francese, influenzando e, molto spesso, controllando, anche indirettamente, gli altri centri di elaborazione ideologica. L’apparente neutralità del loro approccio, l’evitare sempre e comunque ogni diretto riferimento a  Saint-Yves d’Alveydre permise loro di essere considerati come puri tecnici, detentori di una scienza ed un sapere utilizzabili per qualunque causa politica; di qui, come vedremo, la loro pressoché inarrestabile ascesa, tanto nel Governo di Vichy, quanto, molto più ampiamente, nei governi seguiti alla liberazione.

La caratteristica fondamentale dell’agire politico delle sette segrete e delle organizzazioni esoteriche è l’impermeabilità dottrinale dei suoi vari livelli. Ad ogni livello è comunicata una dottrina apparentemente esaustiva e tale da giustificare l’azione di coloro che vi appartengono; al livello immediatamente superiore questa dottrina viene arricchita di significati e contenuti spirituali ed esoterici che la fanno apparire ancor più completa e di maggiore soddisfazione per coloro che, data la loro propensione maggiormente spirituale ed intellettuale, avrebbero difficoltà ad accontentarsi di quanto esposto a livello inferiore. A mano a mano che si sale di livello cresce l’identificazione dottrinale ed il tasso di inaccettabilità per coloro che non vi aderiscono. Questa catena non ha un numero predefinito di anelli e, comunque, permette di lasciare i più elevati nell’oscurità quasi più completa, quantomeno agli occhi dei profani.

Ecco  che, mostrando al resto dell’umanità solo il livello tecnocratico più basso, la Sinarchia è riuscita e tuttora riesce (come gli attestati di simpatia di larga parte del mondo cattolico nei confronti del Governo Monti testimoniano) a farsi accettare anche dalle sue vittime attuali e potenziali.

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