L’Italia di cui essere fieri. Il “Ponte degli Alpini per l’amicizia” – di Giovanni Lugaresi

di Giovanni Lugaresi

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Ritorneranno, gli Alpini a Nikolajewka, e ancora una volta per un’opera di solidarietà, nel ricordo dei Caduti di quel lontano 26 gennaio 1943, e più in generale di tutti i loro morti in terra di Russia. Dopo Rossosch: la costruzione e la donazione dell’Asilo Sorriso avvenute vent’anni fa nel ricordo dei Caduti, appunto, l’Ana si appresta a una nuova impresa. Non certamente così difficile, ardua, pesante come quella dell’asilo, ma ugualmente molto molto impegnativa.

La notizia è ufficiale, dopo che la richiesta proveniente dalla Russia al presidente Sebastiano Favero era stata accettata dal consiglio direttivo nazionale dell’Ana.

 Si tratta di un ponte: un ponte a Nikolajewka (oggi Livenka). Lo stesso presidente Favero ci dice: “La richiesta di provvedere a un vecchio ponte in ferro, malridotto, pericolante e fatiscente, ce l’aveva fatta il sindaco a nome del comune della cittadina russa dove settant’anni fa avvenne l’incredibile: la rottura dell’accerchiamento e l’uscita dalla sacca da parte dei nostri soldati al grido del generale Reverberi Tridentina avanti! Tridentina avanti!”.

 Il manufatto in ferro si trova un chilometro a ovest del famoso terrapieno della ferrovia di quel 26 gennaio 1943 in cui avvenne l’eroico evento.

 Cesare Poncato, geometra, uno dei protagonisti dell’Operazione Sorriso, aggiunge che occorrerà rendersi ben conto delle condizioni del terreno, e di altre situazioni prima di agire.

 Non occorreranno molti uomini: “diciamo una decina, sottolinea Favero, ma specializzati. Poi, altri volontari saranno utili per mansioni legate a una missione da realizzare in un luogo così lontano dall’Italia”.

Vari materiali strutturali (cemento, sabbia, ghiaia) saranno reperiti, cioè acquistati, in loco, mentre il ponte vero e proprio in ferro dovrebbe essere costruito in Italia per poi essere trasportato e installato a Livenka.

Adesso si tratterà di progettare il manufatto, quindi, con la buona stagione, di tornare sul posto per la realizzazione completa dell’opera.

Intanto, l’Ana ha aperto una sottoscrizione per finanziare la costruzione di quello che si chiamerà “Il Ponte degli Alpini per l’amicizia”.

 Ecco i riferimenti: conto corrente numero 100000010452 – Banca Intesa San Paolo agenzia 1877 Corso Garibaldi 86, Milano, intestato Ana via Marsala 9 – 20121 Milano; IBAN IT51 N 03069 09441 100000010452; BIC BCITITMM; causale: “Ponte degli Alpini per l’amicizia”.

Ed è detto tutto… Con una piccola, non trascurabile aggiunta. Come per l’Operazione Sorriso a Rossosch, gli italiani furono generosi e l’Ana raccolse oltre un miliardo di vecchie lire per realizzare l’impresa, siamo certi non si tireranno indietro in questa nuova occasione per manifestare solidarietà ai russi, nel ricordo dei Caduti di Nikolajewka.

 La cifra necessaria non sarà certamente alta e quindi, nonostante la crisi che attanaglia il nostro popolo, molti daranno una mano… mettendola al portafogli (l’altra mano, sul cuore!).

Di solito, la gente agli Alpini dà volentieri; si fida, nella consapevolezza che a quelle mani, magari callose, storte, brutte, ma pulite, non resterà attaccato neppure un centesimo!

 

Pubblicato anche su:

La Voce di Romagna, 25 novembre 2013

1 commento su “L’Italia di cui essere fieri. Il “Ponte degli Alpini per l’amicizia” – di Giovanni Lugaresi”

  1. Annarosa Berselli

    Una preghiera di suffragio per i nostri soldati caduti in Russia….adesso gli Alpini
    defunti nella tragica ritirata del 1943 sono nel Battaglione Penne Mozze,
    comandato dal generale Cantore, caduto sulla Tofana di Rozes nel 1916, durante
    la inutile strage!

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