di Luigi Gagliardi
Luigi Gedda e Rita Levi Montalcini si possono considerare tra loro associati se ci riferiamo alla morte della senatrice per il peana che ne accompagnò le esequie in confronto a quanto al contrario fu fatto per l’altro, che pure era ricercatore nell’ambito della stessa materia scientifica e che per molto tempo è stato ignorato anche nell’ambiente dei competenti. Pur essendogli stato riconosciuto un incarico universitario, Carlo Falconi nel 1958 (Falconi C.: Gedda e l’Azione Cattolica), doveva ammettere che “chiunque sarebbe rimasto seriamente imbarazzato a rispondere alla domanda: Gedda è comunque qualcuno almeno nella propria professione? (corsivo mio). E’ nel centenario della sua nascita che le cose sono limitatamente cambiate e di questo ci informano i due volumi usciti nel centenario della nascita (cfr. Ed. Inverizzi M.- Luigi Gedda e il movimento cattolico in Italia , Sugarco 2012 oltre a Angelini et alii , Luigi Gedda operaio di Cristo, Ed. Orizzonte medico 201) . Non si può dire invece che una sua importanza emerga da quella moderna enciclopedia che è Wikipedia, fonte non sempre di assoluta affidabilità ma certo utilizzata da miriadi di lettori. Sotto il titolo Genetica dopo il nome dell’abate agostiniano moldavo Gregorio Mendel si incontra una selva di ricercatori tra i quali è vano cercare il nome di Gedda. Se poi si consulta l’Enciclopedia Treccani al riguardo si deve constatare che ci si limita a segnalare il suo interesse per la Gemellologia senza alcuna descrizione delle importanti ricerche da lui praticate e delle conseguenze che ne derivano.
A parte i significativi rilievi sulla diversa notorietà dei due ricercatori il più importante confronto sta nell’essersi entrambi interessati dei problemi della genetica per giunta durante lo stesso periodo di tempo.
Nulla da eccepire in questo confronto per il riconoscimento dei meriti della senatrice dato che le sue ricerche sono state certamente fondamentali, sorprende soltanto la minore notorietà nei confronti di Gedda che pure esso, ‘correndo gli anni Cinquanta’, si era interessato della stessa materia.
Non c’è dubbio che Rita Levi fosse personaggio meritevole: soggetto parco e dedito allo studio, sembra che l’amministrazione da lei adottata nel destinare i suoi brevetti tendeva a finanziare la ricerca, né gli si possono contestare incidenti più o meno gravi e talvolta gravissimi incorsi agli inizi ed anche in seguito per l’ utilizzo delle sue scoperte perché questo è un evento che penalizza spesso le nuove ricerche.
Il Nobel venne assegnato alla Montalcini in collaborazione con Stanlei Coen per le scoperte su fattori di crescita che risultarono di fondamentale importanza per la comprensione dei meccanismi che regolano la crescita di organi e cellule, dimostrato dal fatto che il trapianto di tumori di topo sul sistema nervoso dell’embrione di un pulcino comporta la formazione di una proteina che gioca un ruolo essenziale nella crescita e nella differenziazione delle cellule sensoriali e simpatiche.
CARATTERISTICA DI UNA RICERCA DI GEDDA
Negli anni ’50 venni attratto dagli studi di Gedda in quello che oggi si direbbe un Laboratorio di ricerca; questi studi riguardavano il significato di una delle più importanti proteine dell’organismo: il Glutatione. Il Nostro riscontrò nei gemelli mono-ovulari e biovulari l’identità della presenza di questa proteina , riconobbe perciò in questo tipo di soggetti, la Isoglutationemia.
Il rilievo è di straordinaria importanza in quanto il glutatione è una proteina costituita da tre aminoacidi che sono la cisteina, la glicina ed il glutammato. Questa struttura complessa fa sì che il glutatione svolga un ruolo fondamentale oltre che negli animali da esperimento anche nella fisiologia umana e tale azione è rilevante contro i radicali liberi cioè contro quelle cellule prodotte da numerosi fattori, personali ed ambientali (fumo,smog ecc.). il cui più comprensibile danno è la perdita o l’impoverimento della funzione protettiva antiemolitica del globulo rosso.
Da questa riscontrata grande importanza e da quella valutazione Gedda rilevò le conseguenze di una perdita o riduzione della nominata proteina e fu tale valutazione da lui sintetizzata oltre che in numerosi lavori, anche nell’VIII Congresso Internazionale di Genetica in Stoccolma nel 1948. Ricorrendo dalla corposa bibliografia di Bruno Antonini che fu un diligente collaboratore di Gedda e dalle stesse proprie indagini, si rileva che il Nostro fin dal 1943 riferiva: “ I prodotti del concepimento provenienti dalla gravidanza multipla del coniglio possono essere divisi in due gruppi –gemelli isoglutationemici e gemelli anisoglutationemici- e che in una medesima gravidanza si possono riscontrare individui del primo e del secondo gruppo”
Secondo Gedda il fenomeno dell’isoglutationemia non si trova all’infuori della gemellanza monozigote o dizigote. Per questo motivo l’isoglutationemia è un metodo offerto alla scienza per l’accertamento della gemellanza. Secondo il Nostro questo è un metodo per studiare tutti i fenomeni organici e patologici perché il sistema ossido – riduttivo del glutatione è regolato nel tempo da un meccanismo endogeno che si considera ereditario. Analogamente nel settore patologico si potrà stabilire il comportamento del glutatione di fronte alla causa di malattia quando un solo membro della coppia cade ammalato sicché possiamo riferirci alla natura cromosomica delle malattie
Dal punto di vista pratico questa informazione mette in evidenza la personalità scientifica di Gedda che si ritiene debba meritare il posto che gli spetta nell’ambito dei ricercatori.