MA CHE MUSICA MAESTRO- Marco Mengoni – rubrica quindicinale di Fabio Trevisan

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Il guerriero e il drago

 

“Non temere il drago, fermerò il suo fuoco; niente può colpirti dietro questo scudo. Lotterò con forza contro tutti i mali”

 

Il giovane cantautore italiano Marco Mengoni ha voluto precisare con una sua bella canzone: “Guerriero” il suo giuramento e la sua tempra combattiva fin dall’inizio del pezzo: “E levo questa spada alta verso il cielo. Giuro, sarò roccia contro il fuoco e il gelo”. Seguendo testualmente le sue dichiarazioni, egli ha voluto rimarcare il primato della coscienza: “Ciò che ci aiuta a superare i momenti difficili è la coscienza, l’anima …”. Nonostante la giovane età, egli ha saputo interpretare le ansie e le fragilità dell’età contemporanea per infondere l’audacia, per recuperare lo splendore dell’essere vivi e per dare dignità e valore all’amore, come nel brano: “Esseri umani” del 2014: “Oggi la gente ti giudica per quale immagine hai. Vede soltanto le maschere e non sa nemmeno chi sei…Credo negli esseri umani che hanno coraggio…Ma che splendore che sei nella tua fragilità e ti ricordo che non siamo soli a combattere questa realtà. L’amore ha vinto, vince e vincerà”. Soltanto un anno prima l’indomito “guerriero” Marco Mengoni non lesinava di mostrare la sua fiera volontà e determinazione, come nell’emblematica e suggestiva: “Pronto a correre” del 2013: “Sono stanco dei tuoi guai, hai detto che non vuoi più camminare accanto a me…Grazie per avermi fatto male, non lo dimenticherò. Grazie, io riparto, solo controvento ricomincerò. Sarò pronto a correre”. Dopo aver vinto nel 2009 un’edizione del famoso talent show “X Factor”con il brano: “Dove si vola”, nel quale additava uno spazio ed un tempo dove poter respirare e volare liberi, il cantante nativo di Ronciglione (nel viterbese) ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2010, con un’altra canzone (“Credimi ancora”) nella quale presentava, attraverso le allegorie del lupo e della rondine, la forza e la leggerezza per poter vincere la paura: “Mi trasformerò, sarò lupo e rondine per gli occhi tuoi. Ti confonderò, sarò forte e debole e mi amerai, restami accanto qui nel mio labirinto”. Marco Mengoni ha voluto così gettare un’ancora di salvezza a cui appigliarsi per non naufragare o annegare nel mare tempestoso della vita e lo ha fatto ribadendo, con il titolo della stessa canzone, L’essenziale, canzone che ha vinto al Festival di Sanremo nel 2013: “Mentre il mondo cade a pezzi, io compongo nuovi spazi e desideri che appartengono anche a te, che da sempre sei per me l’essenziale…mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini e tornerò all’origine, torno a te che sei per me l’essenziale”. Il mondo fantasioso di Mengoni è popolato di guerrieri e nobili cavalieri che sono presenti e vegliano nella notte; non sono prezzolati mercanti o mercenari soldati: “Non lotterò mai per un compenso; lotto per amore, lotterò per questo. Io sono un guerriero, veglio quando è notte, ti difenderò da incubi e tristezze…vinceremo contro tutti e resteremo in piedi e resterò al tuo fianco fino a che vorrai”. Anche nel brano: “La valle dei Re” il cantante rammenta la preziosità del’oro e della corona nella consapevolezza della regalità personale: “Fuori dalla mia città vedrai scomparire l’oro della corona…e allora mi chiederai se sei fuori dalla valle dei Re”. Con Marco Mengoni si incoraggiano le persone a sapersi rialzare sempre, come un buon cristiano può e deve fare sotto il giogo leggero delle croci quotidiane. Si apprende quindi a non lasciarsi vincere dal mondo, anche se spesso esso assume i contorni di un  deserto arido di valori. La sete di verità, sembra sottolineare Mengoni nel brano: “Spari nel deserto” ci indica il desiderio naturale del bene: “Siamo orfani in questo deserto, il mondo ci perdonerà. Se ci fosse il paradiso sembrerebbe una spiaggia e sarebbe lontano da qui”. Nel suo terzo album in studio: “Parole in circolo”, Marco Mengoni ha voluto abbracciare un orizzonte sensato di speranza e fiducia, in cui le stesse parole hanno un’incisività profonda nella vita reale delle persone: “Le parole sono importanti e bisogna dare un peso alle parole…ho sempre desiderato che qualcuno mi facesse vedere al meglio questa strada da scegliere”. E’ un invito intrepido a non mollare che ciascuno dovrebbe far proprio: “Forse cadrò ma sempre e comunque in piedi mi rialzerò”.

2 commenti su “MA CHE MUSICA MAESTRO- Marco Mengoni – rubrica quindicinale di Fabio Trevisan”

  1. Ringrazio Giusi della precisazione. Ribadisco però che l’intento della rubrichetta è solo quello di dare un panorama generale della musica leggera italiana per quel poco che è possibile salvare.

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