di Léon Bertoletti
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Parlavo, l’altro giorno, con un giornalista francese dell’Hérétique. Gli ho confidato che quando avevo 22 anni ho letto Freud ogni settimana, per sei mesi. E sì, certo, mi ha aiutato molto. Per esempio a comprendere chiaramente una cosa, questa cosa: tutta la chiesa desiderata, immaginata, voluta da quel buontempone del Sommo Checco, la chiesa pratica senza barriere e senza frontiere, orizzontale, irenistica, in uscita, pace amore e fantasia, vogliamoci bene, accogliamo tutti indiscriminatamente, dialoghiamo con chiunque, amen, alleluia, proprio quella, è certamente una boiata pazzesca.
Lo dice Freud in persona.
Lo scrive nel Disagio della civiltà. Spiega che il comandamento nuovo, il più grande, il compendio del Vangelo e il cardine del cristiano «è inattuabile. Un’inflazione dell’amore così grandiosa può solo abbassarne il valore». Ecco, «“Ama il prossimo tuo come te stesso”, è una frase nota in tutto il mondo, è certo più antica del Cristianesimo, che la considera la sua più straordinaria rivendicazione, ma altrettanto certamente non è antichissima; in epoca storica era ancora ignota al genere umano. Nei suoi confronti vogliamo assumere un atteggiamento ingenuo, porci innanzi a esso con l’ingenuità della prima volta: non riusciremmo a reprimere una sensazione di sorpresa e confusione. Perché dovremmo farlo? Che bene ce ne viene? Ma soprattutto, come riuscirci? Come può essere possibile?». Insomma, «il mio amore è una cosa di valore che non ho il diritto di sprecare senza riflettere. Mi impone doveri per compiere i quali devo essere pronto a fare sacrifici». Dunque, «se amo qualcuno, deve meritarselo in qualche modo. Se lo merita se mi assomiglia così tanto da farmi pensare di poter amare me stesso in lui e se lo merita se è rispetto a me così più perfetto che io posso amare in lui l’ideale che ho di me; devo amarlo se è il figlio del mio amico, perché se gli accadesse qualcosa, il dolore del mio amico sarebbe anche il mio dolore, lo dovrei condividere». Ma quando si tratta di uno sconosciuto? «Se è per me completamente un estraneo e non mi attrae per alcuna sua caratteristica che abbia un significato già acquisito nella mia vita emotiva, mi sarà difficile amarlo. E invero, farei male a farlo, poiché il mio amore è considerato dalla mia gente un segno del fatto che preferisco loro agli altri e sarà quindi per loro un’ingiustizia se li metto sullo stesso piano di uno sconosciuto. Ma se io devo amarlo (di quest’amore universale) soltanto perché anche lui è un abitante di questa terra, come lo è un insetto, un verme o una biscia, allora temo che potrò concedergli solo le briciole del mio amore». Una porzione «certo inferiore a quella che, secondo il ragionevole giudizio, sono autorizzato a trattenere per me stesso. A che serve un precetto enunciato con tanta enfasi, se il suo adempimento non appare sensato?». E poi, «non soltanto questo straniero non merita in generale il mio amore», prosegue Freud, ma «devo onestamente confessare che si merita più che altro la mia ostilità e il mio odio. Egli, infatti, non sembra avere la benché minima traccia d’amore per me e tantomeno mi dimostra alcuna considerazione. Se gli torna utile non esita a offendermi né si preoccupa di domandarsi se il vantaggio che ne ricava sia proporzionato al danno che causa a me. Invero, non ha nemmeno bisogno di ricavare un vantaggio: se facendolo può soddisfare il suo desiderio, non si fa problemi a prendermi in giro, insultarmi, calunniarmi e dimostrarmi la sua superiorità. E più lui si sente sicuro e io sono debole, più certamente posso aspettarmi che si comporti così con me».
Chissà che ne pensa il noto paziente della psicanalista ebrea, ho detto sommessamente al cronista dell’Hérétique.
18 commenti su “Ma Freud demolisce la chiesa di Francesco – di Léon Bertoletti”
Che dire più? Star bene dopo essersi accostati ai discepoli di Freud non mi pare equivalente a quell’antico star bene dopo una confessione con un buon direttore spirituale. In quella che oramai definisco “angoscia” dovuta alla sconfortante e sempre deludente ricerca di un bravo prete che mi sostenga e mi ammonisca dandomi evangelici consigli, questo desidero: risentire le antiche e sante parole che sapevano di cielo, che mi invitavano a cercare il cielo con la consapevolezza che erano parole di verità sulle quali conformare la vita. A quei tempi dopo ogni confessione mi sentivo rigenerata e davvero perdonata, oggi, invece, non mi accade più,e ciò per me è un vero tormento spirituale. Figurarsi poter pensare allo psicanalista. Ma dico io, come si fa a cercare la pace dialogando con gente che il più delle volte vende fumo spacciandolo per benessere? E come fa un prete (e quale prete) a preferire alla pace offerta in confessionale quella rifilata a pagamento ogni settimana da una anonima terapeuta, per giunta non cristiana?
Bergoglio se ha avuto bisogno di psicanalisi vuol dire che non sa cosa sia il cristianesimo e a casa serva in questo mondo prima, e poi nell’altro mondo. Io l’ho sempre valutato molto ignorante nel suo ruolo clericale e pure di cultura generale, e un tipo così è facile preda di altre ideologie, per esempio la massoneria.
Scusatemi però non trovo giusto buttare fango su tutto. Ci sono psichiatri e psicanalisti cattolici come il.dr Nicolosi che ha curato tanti omosessuali secondo la morale cristiana o anche psichiatri come Morabito che aiutano gli esorcisti a distinguere tra patologie mentali e possessioni. Concordo che la.maggior parte, in particolare i freudiani siano immorali e ciarlatani, ma per favore non facciamo di tutta l erba un fascio. Dopo ci sono cattolici che corrono a farsi prescrivere psicofarmaci, i quali hanno tra gli effetti collaterali il suicidio e la violenza. Ma per quelli non protesta mai nessuno?
Dopo aver percorso in illo tempore il curriculum standard del pretame modernista ( un “must”), adesso Omissis lo rilancia pubblicamente come fosse una chicca.
Più che da uomo costui sembra agire compulsivamente da automa, di cui forse la psicanalista ebrea detiene tuttora la chiave per la ricarica.
Carina questa…. d’altronde, duole dirlo, tutto pare quell’uomo fuorché un consacrato….
La Chiesa-è sempre stata contrarissima alla psicoanalisi e alla psicologia per un motivo semplice: cade il libero arbitrio e quindi la responsabilità umana verso il peccato. Se io pecco perché da bambino , ho amato mia madre,o padre, o sorella sessualmente, o sono stato abusato ecc, che colpa ne ho da adulto? Devo solo essere curato. Da questo quindi io sono una vittima ed ecco perché tanti delinquenti stanno fuori di galera per colpa della sinistra che ha abbracciato questo sistema.
Per me invece la Chiesa ha ragione perché crede nella ragione dell’uomo e nella sua libertà.
Quanto a Freud ve lo raccomando…lessi in una sua biografia che aveva una paziente con problemi al naso. Secondo lui il naso corrispondeva all’intimità femminile. Dunque la tizia, che era pure zitella, era una isterica repressa sessualmente. Invece la poveretta aveva un’infezione al naso che non curata si estese al sangue e morì di setticemia.
Le sedute di psicoterapia durano anni sono costosissime e non servono a nulla. Meglio la Confessione!ma un papa può così spensieratamente gettare millenni di saggezza?
ed è per questo che d’accordo con Freud, l’ebreo, il filogiudeo Bergoglio ce la mette tutta per demolire la Chiesa…. Poveretto: MA non si guarda mai allo specchio che vedrebbe come si è ridotto? Guardatelo qui sopra con quel profilo nobile! E l’ atto di quel dito che dice tutto del suo stato incretinito!
Un parroco mi ha raccontato di essere andato a Bologna per seguire un seminario di psicologia che aveva anche lo scopo di aiutare i moderni seminaristi a … confessare! Allora pensai che aveva dimenticato l’esistenza dello Spirito Santo; ora capisco che si tratta di direttive vaticane.
Se i preti fanno corsi di psicologia sicuramente li fanno per prendere in giro noi credenti.
Il che appalesa oltre ogni ragionevole dubbio cosa sia diventata la Confessione: mera chiacchiera . . . ‘pissicologica’ . . . altro che Sacramento!
Nella Bibbia sta scritto: “Onora il medico come si deve secondo il bisogno perché anch’egli è stato voluto
Signore” (Siracide)
“Dio è medico e medicina” (San Leopoldo Mandic)
Bergoglio è tutto tranne che cretino. Può essere ignorante, crudele, istrione, cafone, tracotante, eretico, apostata, traditore, ma non cretino, perché in quel ruolo di demolitor fidei in cui l’hanno messo, non c’è posto per dei cretini. Per delle canaglie al servizio del demonio sì, ma non per dei cretini. Il demonio stesso è sì malvagio, ma tutt’altro che scemo. Mi preme sottolinearlo, perché non siamo di fronte a della dabbenaggine, del pressapochismo, del dilettantismo: con Bergoglio siamo di fronte a qualcosa di direttamente, strettamente collegato al mysterium iniquitatis.
Anch’io l’ho sempre visto come una persona ambigua, molto ambigua. Un papa non può essere così.
Riccardo: “…con Bergoglio siamo di fronte a qualcosa di direttamente,
………………strettamente collegato al mysterium iniquitatis”………………..
Diciamo, molto semplicemente, che siamo di fronte al “vicario di lucifero”!!!
Creduto, tuttavia, da quasi la totalità del gregge di Dio come il Vicario di Cristo: un INGANNO di tal fattura da non poter avere altra paternità che quella di lucifero.
Io dico che le esagerazioni non sortiscono mai l’effetto sperato.
Caro Riccardo, il fatto che il demonio sia tutt’altro che scemo è inequivocabilmente confermato dalla circostanza che è riuscito a far eleggere al Soglio Pontificio un suo fedele -e speriamo inconsapevole- servitore !
ma non capisco il titolo: Freud ‘demolisce’ la chiesa di Francesco?!? O Freud ‘conferma’ la chiesa di Francesco, una sublimazione immonda delle peggiori pulsioni umane?…. Comunque sia chiaro, costui, il Monstrum Vaticanum sta al Soglio Pontificio, come il polo nord sta al polo sud! Il demonio ha poteri di scimmiottatura, ma non di irrisione nei confronti di Dio: “daemones credunt et contremiscunt”.