di Marcello Foa
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Scusate, non capisco. La guerra all’Isis va bene se la combatte Obama, non va bene se l’annuncia Putin. I raid sono salvifici se li lancia la Francia di Hollande, non vanno bene se li conducono i caccia russi. Se un marziano atterrasse oggi sulla Terra non riuscirebbe a capire gli strani comportamenti degli umani. Già perché la Logica imporrebbe la creazione di un fronte unico per combattere il nemico comune.
Non è una novità, peraltro. La Seconda Guerra Mondiale contro la Germania nazista è stata vinta grazie all’insolita alleanza tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti (e l’Inghilterra). Quando, all’indomani dell’11 settembre, Washington ha chiesto ai Paesi del mondo di sostenerla nella lotta contro Al Qaida, quasi nessuno si negò, nemmeno la Russia, che all’epoca era già di Putin, e persino la Siria, che partecipò attivamente al programma di rendition, mettendo a disposizione le proprie prigioni per detenere e torturare i sospetti terroristi catturati dagli Usa in giro per il mondo.
Allora la Siria era sulla lista nera, ma non troppo. Dal 2011, come sappiamo, il quadro è cambiato e Assad è diventato un leader da abbattere. La domanda che però resta ancora oggi senza risposta è: perché l’America vuole eliminarlo?
Fino ad oggi non ci è ancora stata data una risposta convincente. La retorica di Obama che l’altro giorno nel suo discorso all’ONU ha evocato la necessità di ribellarsi contro un dittatore che opprime il proprio popolo non è coerente e tanto meno credibile. Se questa fosse la vera ragione, gli Usa dovrebbero attaccare l’Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo che non si possono certo definire democratici e liberali.
Vecchia argomentazione, come ben sappiamo. Due pesi e due misure…Non regge. Come sempre le grandi svolte geostrategiche rispondono a ragioni che restano segrete e a scenari che non vengono spiegati, men che meno al grande pubblico internazionale. Noi ancora oggi non sappiamo perché l’America si ostini a volere la caduta di Assad. Una delle ipotesi più credibili è che da quando i giacimenti americani sono pieni di shale oil, il petrolio del Golfo non è più indispensabile e dunque gli Usa potrebbero aver cambiato il paradigma nella regione, passando dalla stabilità ad ogni costo al caos al fine di rendere molto problematici gli approvvigionamenti energetici ad altri grandi Paesi emergenti, in primis la Cina. O forse ci sono altre motivazioni. Già, ma quali?
Non richiede invece spiegazioni particolari la lotta all’Isis. Un gruppo che all’inizio era composto da mercenari ideologizzati, reduci dal terrorismo in Iraq o che erano stati reclutati nella guerra civile contro Gheddafi in Libia, rappresenta sempre di più una minaccia non solo per la stabilità del Maghreb e del Medio Oriente ma anche dell’Europa, che deve fronteggiare il rischio di un’estensione del terrorismo nei propri Paesi (neppure la Svizzera è al riparo) e deve porre fine prima possibile al dramma straziante e colossale dei rifugiati.
Tante volte gli europei hanno accolto gli appelli degli Stati Uniti, sostendoli. Oggi si aspettano che siano gli americani a dare una risposta concreta alle loro preoccupazioni. La vera fonte di instabilità non è Assad, che peraltro da tempo convive senza problemi con Israele, ma il Califfato, con i suoi orrori, con la sua violenza. Fuor di metafora: la linea di Putin, che invoca un’alleanza con l’Occidente contro l’Isis, appare molto più chiara e convincente rispetto all’ondivaga posizione americana. Il male da estirpare è il fanatismo settario delle minoranze integraliste islamiche. Tutto il resto può attendere.
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17 commenti su “Ma perché Obama vuole la testa di Assad? Le ragioni ufficiali (ancora una volta) non reggono – di Marcello Foa”
Foa sempre ottimo ma soprattutto ‘scomodo’!
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Perché va cancellata -previa criminalizzazione- qualsiasi presenza mediorientale capace di riflessione ed effettivamente legata agli interessi vitali de proprio popolo.
In particolare, la Siria e l’Iran- la prima, patria della più antica Cristianità autoctona del mondo (a Maalula si parla, o si parlava fino a poco tempo fa, l’Aramaico usato da Cristo e dagli Apostoli); il secondo, UNICO Stato musulmano in cui si tengano vere elezioni.
I Cristiani e i loro amici -o meglio “non-nemici”- devono essere eradicati da Casa Loro
Per fortuna che Putin c’è.
Concordo al 100%.
W Putin.
Grazie alla Russia si comincia a vedere la strada giusta, per quanto sia lunga da percorrere…
Nell’articolo di Foa mi sembra di capire che non sia affatto chiaro il motivo dell’ostinata esecrazione di Assad da parte di Obama, o meglio degli USA, ma non mi pare che sia ben motivato il sospetto di far esplodere la zona del Vicino Oriente arabo per mettere in crisi potenze emergenti come la Cina. Quindi, se si è ben capito, generare un’anarchia sempre più vasta in seno all’Islam dell’Oriente e nordafricano per penalizzare la Cina? Ma l’Europa perché coinvolgerla? E se mezzo mondo va a soqquadro che razza d’Impero è quello USA? Mi scusi, caro Foa, il suo ragionamento non è convincente. I dubbi sulla inafferrabile politica estera statunitense restano, anzi si fanno più forti.
Se la Russia intervenisse in un Fronte Unico Europeo (perchè una buona parte della Russia è europea) si chiarirebbe, attraverso le relazioni necessarie alla organizzazione delle operazioni, che i russi non sono oppositori dell’UE e che oggi sono più interessati a proteggere una stabilità antropologica nell’UE di quanto invece lo siano gli Stati Uniti, che sopravvivono al loro proprio fallimento di intercultura ghettizzata -grazie al frequente ricorso alla guerra preventiva- per destabilizzare interi ambiti geopolitici e continuare a dominarli. Conoscendo meglio i russi in azione cadrebbe lo stereotipo sovietico e scopriremmo aspetti quasi nascosti, come la rinascita potente della fede cristiano-ortodossa, che ho potuto constatare di persona nelle enormi chiese ricostruite a Mosca e San Pietroburgo, dove assiepate masse di fedeli assistono concentratissime e appassionate alla liturgia di quattro ore. Scopriremmo dettagli di una Russia preservata dal marciume entropizzante della confusione…
Come sempre gli articoli di Marcello Foa sono obiettivi e “scomodi”. Faccio solo notare, per quanto riguarda il motivo della volontà di Obama di volere la “testa” di Assad, di approfondire la conoscenza del fatto se la Banca Centrale Siriana è ancora in mano “pubblica”; nel caso lo fosse è scoperto “l’arcano” per cui Obama si accanisce così tanto su Assad. Per quanto riguarda Israele, è proprio quest’ultima che appoggia e finanzia (insieme ad USA e Stati del Golfo) l’Isis, cioè il Califfato islamico.
Tanto più che abbattendo Assad si creerebbe in Siria la stessa situazione che si creò in Libia abbattendo Gheddaffi:nessuna affermazione dello stato “liberal democratico” ma caos totale con poteri assoluti all’ISIS…quindi Assad è il male minore come lo erano Gheddaffi e Saddam.
Dagliultimi segnali l’America sembra chiudersi in una politica protezionistica, senza piu’ farsi carico dei problemi di Paesi lontani.
E’ ora che l’Europa guardi alla Russia, non come ci hanno insegnato noi da bambini, ma come la Santa Russia, l’unica oggi in grado di difendere i vlori cristiani non certo Obama con la sua oratoria goofa e vuota di valori cristiani.
Si chiede l’ottimo Foa: “Ma perché Obama vuole la testa di Assad?”. La risposta, pur nella complessità delle varie situazioni medio-orientali, è semplice. Anche perché lo vuole Israele, che complotta perché ai suoi confini, vicini e lontani, ci siano regimi amici, come Giordania ed Egitto, o stati arabi disgregati e quindi necessariamente non ostili, come Iraq, Libia (che sostenevano la resistenza palestinese) e ora Siria. Non dimentichiamoci che Israele ha contribuito a sostenere, finanziare, addestrare i miliziani dell’Isis, che vengono curati negli ospedali israeliani. Ancora: Iraq e Siria erano regimi laici che trattavano equamente i cristiani. E ciò non poteva non accentuare l’odio israeliano.
W Vladimir !!!
Lungi dal voler banalizzare, ma anche i nome hanno la loro importanza… il principe Vladimir (di Kiev), il “cristianizzatore” della Rus e… Barack (troppo facile fare assonanze e giochini di parole) ….. ma forse davvero non è un caso…
Speriamo veramente che sia la volta buona. Putin evidentemente ha gli “attributi”!
E’ ormai certo l’appoggio degli usa agli oppositori interni al governi siriano con consistenti forniture di armi, anche tramite il canale Turchia, oltre che di assistenza logistica di vario genere. A fronte dello sconquasso presente si è assistito, in occasione di alcune comparsate TV, a dichiarazioni da parte di renziani del giglio magico di giustificazione di tale intervento militare democrat per le atrocità perpetrate dal tiranno Assad contro i suoi connazionali. Ma quelli del ramo renziano del PD, autoreferenziantesi come cattolici (cfr. in video le esternazioni di mons. Pagliai pappa e ciccia con il finto Renzi) dovrebbero sapere che alle tre condizioni da sempre sostenute dalla dottrina per la liceità della guerra di difesa (in breve: 1- che sia dichiarata dall’autorità competente 2- che esista un giusto motivo 3- che venga condotta con criteri di giustizia e carità (cfr. Filosofia morale di Viktor Cathrein s.g.), il Catechismo della Chiesa Cattolica, pur in presenza di condizioni che…
giustificano una legittima difesa con la forza militare, pone più stringenti condizioni di legittimità morale e cioè, contemporaneamente fra loro che 1- il danno causato dall’aggressore sia durevole, grave e certo 2- che tutti gli altri mezzi si siano rivelati impraticabili o inefficaci 3- che ci siano fondate condizioni di successo 4- che il ricorso alle armi NON PROVOCHI MALI E DISORDINI PIU’ GRAVI DEL MALE DA ELIMINARE. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.
L’intervento dell'”apprendista stregone” premio Nobel per la pace sembra non si accordi con nessuna delle 7 condizioni e l’alleanza/amicizia con i reali sauditi, che crocifiggono e poi decapitano oppositori minorenni per reato di manifestazione,
rende pretestuoso ed ipocrita l’appellarsi al giusto motivo quando si tratta di Assad. Tanta incapacità e cinismo hanno già causato da 250.000 a 300.000 morti, oltre 4 milioni di profughi interni, circa 2 milioni di profughi in…
Turchia e in Libano, un esercito di disperati che vaga per l’Europa, il sorgere di un nuovo soggetto politico/militare sanguinario autoproclamatosi califfato, il degenerare del conflitto con il coinvolgimento di altre nazioni. Per le proporzioni raggiunte si deve parlare di delitto contro l’umanità. Renzi ha dichiarato all’Onu che l’Italia si pone nel solco dell’Onu; il giorno seguente il segretario generale Ban Ki-moon ha affermato che negli ultimi 4 anni nessuno ha fatto qualcosa di concreto. Appunto! Ora ci pensano i Russi: soddisfano qualcuna delle 7 condizioni?
Putin non può fermarsi, per una ragione fondamentale: dimostrare al mondo intero che è finita l’era dell’unilateralità. E’ un fatto che può risultare epocale. A breve vedremo Putin che utilizzerà l’arma che farà gettare definitivamente la maschera a un cosiddetto occidente in caduta libera nel becero relativismo, un’arma che potrà sembrare propaganda (chi è che non la fa?) ma che è di una urgenza palese: la ‘Santa Guerra’ cristiana! Già ha cominciato, a dire il vero, tanto che patriarchi e capi spirituali islamici hanno già benedetto l’azione militare russa. Immaginatevi quando i russi toglieranno dalle mani di Daesh i luoghi cristiani e apostolici e farà tornare i sacerdoti. Che cosa accadrà? Credo che anche il più asservito alla propaganda libertaria (e libertina), demo(no)cratica e becera avrà chiara la situazione.